PROLOGO

Tuuuu…..tuuuu…..tuuuu

All’altro capo del telefono suonava libero.

Click!

-Pronto?...- tra i singhiozzi cercava di parlare

-Risponde la segreteria di Dean Winchester. Se questa è un'emergenza, lasciate un messaggio trasmettendomi le vostre coordinate-

-Pronto…aiuto per favore…pronto?- dall’altro capo aveva risposto una voce fredda, registrata, non c’era nessuno che potesse aiutarla, nessuno che potesse salvarla in quel momento.

Eppure si ricordava ancora le parole di John, come se gliele avesse ripetute fino al giorno prima “Quando io non ci sarò più, dovrai chiamare i miei figli, loro ti aiuteranno!”, ma adesso aveva bisogno del loro aiuto e loro non c’erano.

Accoccolata al centro della stanza di quello squallido motel, l’unico che era riuscita a trovare sulla strada della sua fuga, attendeva tremante la mezzanotte.

Sotto la porta e tutt’intorno alle finestre, si era premunita di spargere della Polvere Rituale, ed ora sedeva al centro del cerchio che aveva fatto con la stessa.

Sapeva benissimo che non l’avrebbe salvata, nessuna polvere, nessun rituale, nessun cacciatore avrebbe liberato lei e la sua anima, dal patto che aveva stipulato 10 anni fa con il demone.

Ma doveva farlo, come aveva dovuto stringere quel dannato accordo che l’avrebbe salvata allora.

Allora, ma non adesso.

Era sola, come lo era stata per tutta la sua vita, tranne che nel piccolo periodo in cui la sua vita si era incrociata a quella di John, ora lo avrebbe rivisto.

Sì, questo pensiero la tranquillizzò in minima parte, ora che le sembrava di sentire già il ringhio del Black Dog avvicinarsi.

Chiuse gli occhi e attese il momento della sua fine.