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Autore: kinokochan    07/03/2010    3 recensioni
[Dedicata a Zazà xD auguri!]Ruki odia la sua vita, si sente solo, odiato da tutti, incompreso. Decide quindi di affidare i suoi pensieri ad un piccolo quaderno, il suo diario... Ho bisogno di qualcuno a cui confidare i miei segreti, qualcuno che non mi giudichi per ogni cosa che dico, che sappia ascoltarmi, che non mi guardi dall’alto in basso perché sono diverso. [AoixRuki]
[Capitolo 20: Avviso.]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aoi, Ruki, Uruha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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01/11/07
12:54
Caro diario,
Non vedevo Yuu da due giorni, ormai.
Avevo il terrore che le mie parole, invece di aiutarlo, l’avessero spinto a non fidarsi più di me. Ero spaventato all’idea che Uruha potesse in qualche modo averlo condizionato, e quindi indotto a non fidarsi più.
Eppure, pensavo, nonostante ci conoscessimo da poco sono sempre stato sincero con Yuu, e sono più che certo che anche lui lo sia stato nei miei confronti, e anche se non mi ama come io amo lui, lo so che ci tiene a me.
Io lo so, ne sono certo.
Però, invece di darmi una mossa, me ne stavo qui ad aspettare che qualcosa si muovesse.
Per quanto scrivere su queste pagine riesca sempre a rilassarmi, a lasciare scivolare via le mie emozioni senza tuttavia perderle, a volte penso che tutto questo sia inutile.
Ieri leggevo un libro, seduto sul letto, proprio sotto la finestra, con la tenda leggermente spostata per poter vedere la strada.
Non mi capitava da tanto di fermarmi ad osservare fuori, nascosto nel mio piccolo rifugio, come facevo un tempo. Mi sono messo ad osservare casa di Yuu, scorgendo solo alcune ombre gesticolare dalla finestra.
Immaginavo di chi potessero essere, ma decisi di non soffermarmici oltre.
Uruha e Yuu, sai che novità.
E proprio mentre soffiavo il suo nome -strano scherzo del destino o pura e semplice coincidenza?-, ecco che sento suonare alla porta.
Si, lo so, il pensiero che fosse lui è scontato e deprimente, ma proprio quello mi ha attraversato la testa, mentre mi precipitavo giù dalle scale.
Ora, sarai sicuro che una volta aperta la porta mi sia trovato lui, sorridente in tutta la sua magnifica eleganza, che mi aspettava.
Niente di più sbagliato.
Invece del mio Yuu, ecco di nuovo Uruha alla porta.
Niente eleganza e finezza, quello che avevo davanti era un uomo distrutto.
Il trucco colato, gli occhi lucidi, rossi e gonfi, e una lunghissima serie di insulti che uscivano dalle sue labbra arrossate e mi colpivano, nella vana speranza di farmi male.
Poi mi è crollato letteralmente addosso, e poco ci mancava che crollassi anche io, sotto il suo peso.
Quello che ho potuto capire, tra i suoi balbettamenti senza senso e nella giungla di insulti che davvero non credevo potessero esistere, era che Yuu gli avesse detto finalmente quello che pensava, e questa cosa doveva averlo colpito in pieno come un tir.
Perché di certo, per venire a casa mia ridotto in quelle condizioni, doveva essere veramente distrutto.
E in quel momento non riuscivo ad odiarlo, avrei potuto buttarlo fuori, forte della sua momentanea incapacità, e invece l’ho portato in casa e mi sono preso cura di lui, mettendolo poi a dormire sul divano.
Una volta sicuro che dormisse sono andato da Yuu, senza avere una precisa idea di cosa dirgli, o dello stato in cui avrei potuto trovarlo, rendendomi conto che questa sicurezza non era affatto da me.
Quando mi ha aperto la porta era… uno straccio, davvero. Non capivo neanche come facesse a reggersi in piedi, doveva aver pianto tanto anche lui; ma era felice, questo si.
Mi ha detto che stava preparando i bagagli per Uruha, che lo avrebbe accompagnato all’aeroporto il giorno dopo, e di ospitarlo, per quella notte, se potevo.
Odio ammettere che in quel momento ero al settimo cielo, ma è la verità. Ok, stavano soffrendo entrambi, ma finalmente Uruha avrebbe levato le tende! Se non avessi avuto ancora un briciolo di decenza probabilmente mi sarei messo a saltellare e canticchiare.
E poi sono tornato a casa, e questa mattina Uruha era seduto al tavolo della cucina che beveva un caffè, perfettamente sveglio.
Cinque minuti dopo Yuu ha suonato alla porta, si è scusato da parte di Uruha e lo ha accompagnato all’auto, poi è tornato da me; mi ha preso le mani e mi ha sorriso, con quei sorrisi che sa fare solo lui, ma un sorriso vero questa volta.
Ha detto di aspettarlo, che avrebbe fatto subito.
Ha detto: ti voglio bene, Takanori.
Lui mi vuole bene, caro diario, e devo solo aspettare che torni per dirglielo anche io.
Takanori.



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Aehm -coff- u.u"
Salve, miei prodi lettori -se ci siete ancora, ovvio°-°-
Nello scorso capitolo mi auguravo un aggiornamento rapido, sono stata veloce, eh? xD Comunque.
Sono passata attraverso il classico "blocco dello scrittore" o forse avevo semplicemente perso interesse e voglia nel continuare questa fic. Tuttavia non amo lasciare le cose incomplete, ragion per cui la porterò a termine come avevo deciso di fare. Perchè si u.u
Probabilmente questo capitolo e quelli a venire non mi soddisferanno, e il fatto che mi sto forzando a proseguire questa fic influirà sulla qualità, ma preferisco questo al lasciarla incompiuta. Lo so, sono strana xD
Poooooi, siccome amo farmi pubblicità xD vi invito a dare un'occhiata -perchè non fa mai male- a questa -----> Before I Decay.
Arigatou a coloro che hanno recensito l'ormai storico scorso capitolo xD Vi ringrazio tanto <3
Bai^w^

Kinoko.
Ps: Mi sono accorta ora che la data dello scorso aggiornamento e quella del capitolo coincidevano xD -muor-
   
 
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