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Autore: MaryCullenL    07/03/2010    4 recensioni
 Non si fermò per tutta la serata... fiinchè qualcosa attirò il suo sguardo. Era lì. Bellissimo. Anche lui la fissava. “Mari ci sei? Hai per caso visto la madonna?” le disse Sara.
"Eh?! Si... si... Solo che... niente.” rispose confusa Mariella. Ritornò a guardare il ragazzo ma lui non c’era più. Scomparso. Quel giorno cambiò nettamente la sua vita.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14
   Centro benessere(parte 1)

Sabato


“Mari dai veloce è qui fuori che ti aspetta”
“Sì mamma devo solo prendere la borsa e sono pronta”
Prendo la mia valigetta e dopo aver dato un ultima occhiata allo specchio corro verso mia madre.
“Sei bellissima”
“Grazie mamma” dico dandole un bacio sulla guancia.
“Divertiti” urla ma ormai ero già fuori dalla porta.
E appoggiato alla macchina e con la sigaretta tra le dita c’era lui.
Alto, biondo scuro, capelli arruffati e con il suo solito sguardo amichevole.
Lui, il mio amico.
“Pronta?”
“Prontissima” dico sorridendo.
Simo da gentil’uomo mi prende la valigia e la mette nel bagagliaio.
Entro in macchina e subito mi travolge il suo odore.
Quanto tempo che non passavo delle giornate con lui.
Guardo tra i CD e la musica è sempre la stessa, vuol dire che nella sua vita non è cambiato niente di che.
Menomale.
“Che ascoltiamo per tutto il viaggio?”
“Quello che voglio ascoltare ogni volta!” dico con il sorrisetto stampato in faccia.
“No, ti prego, no!”
“Si si dai!” dico sfoderando la mossa occhietti dolci
“Non fare quegli occhietti con me tanto non cedo”
Mi avvicino di più al suo sedile e piego leggermente il viso.
“Ti prego” dico.
Lui mi guarda dritto negli occhi e per una manciata di secondi non si muove.
Le mie guance le sento bollire e sono certa che si stanno colorando di rosso.
I suoi occhi. Diversi da come li ho sempre visti.
Il colore è sempre lo stesso ma c’è qualcos’altro adesso.
Il suo modo di guardarmi.
È possibile che in questi due mesi sia cambiato qualcosa?
“Va bene hai vinto!” dice sorridendomi e ritornando quello di una volta.
Mi sbaglio, non è cambiato niente, sempre i soliti due amiconi.
“Siiii” urlo vittoriosa.
Per tutto il viaggio - quarantacinque minuti - non ho fatto altro che ridere e ridere.
In questi mesi ho riso poco e me ne sto rendendo conto adesso.
Con Filippo non sono felice.
Potrei lasciarlo ma ho paura che poi rimpiangerò tutto perché Filippo è Filippo.
L’ho amato tanto, ma adesso?
Adesso no! Gli voglio bene come un fratello ma non posso lasciarlo perché se poi invece lo amo veramente?!
“Siamo arrivati signorina!” dice
“Centro Benessere pronto a trattare bene questi due ragazzotti?” dico ridendo.


“Buongiorno in cosa posso aiutarvi?” dice la ragazza dietro al bancone.
Avrà si e no 22 anni e non smette di fissare Simone.
“Ehm avremmo prenotato per tre giorni al nome Sandri” dico.
“Si certo” dice abbassando il viso in una espressione triste.
“La camera è la 502” continua la segretaria.
“Ehm.. a dir la verità ci servirebbero due camere separate” dico e alle mie parole la ragazza sfodera un sorriso.
“Ah allora a lei la camera 502 e a te” dice dando del tu al mio Simo ”la 504. Queste sono le chiavi.”
“Grazie” dice Simone.
“Se avete bisogno sono sempre a vostra disposizione” dice fissando sempre e solo Simone.
Avete, forse era meglio dire se HAI bisogno.

“Smorfiosa” dico non appena siamo di nuovi soli
“Chi?” dice Simo
“Quella che non ha fatto altro che guardarti. Se non ci fossi stata io ti sarebbe saltata addosso.”
“Ahahaha”
“Che ridi!”
“Non sarai mica gelosa?” dice cingendomi con un braccio le spalle.
“Gelosa io? Per niente! Mi ha dato solo noia il modo in cui mi ha escluso dalla conversazione.”
“Mh si si. Ammettilo: sei innamorata del sottoscritto!” dice con il suo solito sorrisetto.
“Ti sbagli quello sei tu” dico ridendo.
“Vero” dice continuando a camminare davanti a me.
Vero? Di sicuro scherza.
Sì scherza non può essere innamorato di me.
“Ah... comunque grazie.”
“E di cosa?”
“Che c’eri prima!”
Sorrido.

 
La camera è grande e illuminata da due finestre adiacenti al letto.
Anche le pareti color giallo chiaro illuminano la stanza.
I mobili sono tutti bianchi e sopra ad ognuno vi sono dei fiori.
Orchidee.
Girasoli.
Rose.
“Già la stanza mi rilassa” dico.
Mi butto sul letto. Comodo e morbido.
Chissà se anche la camera di Simone è come questa.
Mi alzo dal letto e dopo aver preso il costume mi dirigo in bagno.
Tra mezz’ora ho appuntamento con Simo per una sauna e poi un bagno in piscina.
Saremmo io e lui chiusi in una sauna coperti solo da un asciugamano.
Non ci voglio pensare.

Bussano alla porta: deve essere lui.
“Pronta?” dice Simo
“Si”
“E sei pronta a morire di caldo?”
“Certo. Per essere belli bisogna soffrire”
“Touchè!”
Arrivati di sotto ci separiamo per andarci a cambiare negli spogliatoi.
Svestita dei miei indumenti avvolgo l’asciugamano al seno fino alle gambe.
Oddio sono nervosa.
Entro nella sauna e vedo che lui è già dentro.
Lui che è coperto solo da quell’asciugamano.
Alza lo sguardo e mi guarda.
Non mi toglie gli occhi di dosso.
Forse era meglio se questa permanenza al centro benessere la passavo con Filippo almeno c’era una minima possibilità di rafforzare il nostro rapporto.
Così, con lui, penso proprio che il rapporto farà tutt’altro che rafforzarsi.
“Scusa se non ti ho aspettato fuori” dice alzandosi in piedi
Oh mamma che petto.
Uno. Due. Tre. Quattro.
Dico contando gli addominali.
Cinque. Sei. Sette. Sette.
Oh Dio Sette… Asciugamano. Tatuaggo. Asciugamano. Tatuaggio. Non sapevo che ne avesse uno.
“Ehm ehm” si schiarisce la voce
Che figura... lo stavo, anzi, lo sto fissando e poi lì.
Figura figura figura.
Sotterratemi vi prego.
“Fa caldo qua dentro” dico e intanto le mie guance diventano rosse come un peperone.
“Si. Fa caldo”dice storgendo la bocca.
Mi siedo accanto a lui e non parlo.
Il cuore non smette di correre all’impazzata.
Alzo la testa e chiudo gli occhi.
È solo un amico. Bello e molto sexy... ma solo un amico.
Devo pensare a Filippo.
La cenetta di sabato che dolc..
Apro gli occhi di colpo e vedo Simo che si è alzato.
Sta prendendo la bacinella con gli aromi per la stanza.
Davanti a me ho l’immagine del suo sedere,rotondo sotto l’asciugamano.
“Allora ti piace la tua stanza?”dice
“Ehm sì molto bella e luminosa” dico ”e la tua?”
“Anche”
La sauna si riempe di nuovo di quel silenzio imbarazzante.
Stufa di questo silenzio incomincio a canticchiare.
Non ci è mai capitata una situazione imbarazzante come questa e adesso mi ritrovo a canticchiare le canzoni dei cartoni animati.
“Lo guardava anche la mia sorellina Giovanna” dice ad un tratto Simo riferendosi al cartone Rossana che canticchiavo.
“Si? E tu?”
“Certo che no”
“Scommetto che non facevi altro che guardare o DragonBall o Lupin”
“Colpito e affondato” dice facendo poi ritornare il silenzio.
“Comunque dovresti vederlo Rossana. È troppo bella la storia d’amore tra lei e Eric. E poi è una pazza, mi fa ricordare tanto una mia amica” dico sorridendo.
Eric giovane ragazzo casinista e Rossana ragazza tenera e pazza.
Sono così diversi che si odiano così tanto ma è solo un apparenza che nasconde un grande amore.
“Facciamo così appena si torna, una sera ci guardiamo alcune puntate?”
“Perfetto” dico.
“Fa troppo caldo che ne dici se andiamo a farci un tuffo in piscina?”
“Ehm si”
Ho proprio bisogno di levare via questa tensione.
“Ti aspetto fuori ok?” dice Simo e io annuisco.
Non riesco proprio a capire cosa mi sta prendendo.


Esco fuori dallo spogliatoio vestita di un bikini a fascia con delle fantasie a fumetto bianco e nero.
Davanti a me trovo Simone che mi aspetta. Lui indossa uno slip bianco che gli risalta l’abbronzatura bronzea e un paio di RayBan neri che mi fanno pensare al caro Edward, o meglio Robert Pattinson.
“Eccomi pronta”
“L’hai preso l’asciugamano?” dice,quanto è premuroso.
“Ovvio, mi sono portata dietro il kit di sopravvivenza! Glamour, asciugamano, crema solare, gommini…” continuo indicando ogni cosa nella borsa "…e per finire uno specchio”
Lui incomincia a scuotere la testa ridendo.
“Sei un caso disperato”
“Così mi offendi” dico, ridendo.


“Dai ti muovi ad entrare! Questo è già il terzo tuffo che faccio!” urla Simo dal trampolino.
“Ho visto infatti! Te appunto continua, altri 10 minuti e poi entro” dico dalla mia postazione pre-entrata in acqua, ovvero seduta sul bordo con i piedi a mollo.
“Senti se non entri ti giuro che appena tuffato vengo da te e vedrai!”
“Certo che paura!”
“L’hai voluto tu” dice prima di buttarsi in uno dei suoi tuffi dal trampolino.
È perfetto anche quando si tuffa. Quei suoi muscoli in tensione, la giusta curvatura e le sue gambe ben allenate.
Semplicemente perfetto.
È gia da un po’ che è sott’acqua, dove è andato a finire?!
Con il busto mi faccio più avanti per trovarlo, ma niente.
Mi sto preoccupando.
Mi alzo in piedi. Niente non è nell’acqua.
“Che cerchi o meglio chi cerchi?”
“Ahhhhhh” urlo, spaventata dalla voce del mio stupido amico alle mie spalle
“Allora vuoi entrare in acqua si o no?!”
“Primo non mi fare più scherzi del genere. Secondo ho i miei tempi per entrare in acqua. È troppo fredda!” dico, stringendo le braccia al petto
“Perciò la tua risposta è no, giusto?” dice e io rispondo annuendo.
“Va bene” dice
La cosa mi puzza.
Infatti non lascio finire il mio pensiero che Simone si avvicina.
“Non ci provare!”
Simo scioglie la presa delle mie braccia al petto e tenta di buttarmi in acqua.
“No nooo” urlo, cerco di spingere verso di lui ma invano.
Con una spinta finisco in acqua. Una sola parola: Gelida!
“Ahh cretino è fredda” urlo
“Aspetta che arrivo anch’io!” dice, per poi finire in acqua con un tuffo a bomba.
“Allora com’è l’acqua?” dice con il suo sorrisetto.
“Fredda. Cattivo” dico con la faccia imbronciata.
“E dai, non è poi così fredda. Vedi che tra un minuto starai bene.”
“Mh mh ok” dico, avvicinandomi a lui.
Mi devo vendicare.
Lui mi guarda, e dallo sguardo capisco che ancora non ha capito le mie intenzioni.
Eh la forza delle donne.
Appena vicina, salto sopra di lui e cerco di affogarlo.
“Te l’ho fatta!” dico vittoriosa.
Simo però mi prende per la vita- il contatto delle sue mani con il mio corpo mi fa perdere la forza- e mi tira sott’acqua con lui.
Ancora scossa lo guardo con gli occhi sbarrati.
Sott’acqua. Io e lui. Vicinissimi.
Il tempo sembra andare al rallentatore, al contrario del mio cuore che corre più che mai.
È già la seconda volta che oggi il mio cuore, o meglio io, faccio brutti scherzi.
Le sue mani non smettono di cingermi e i suoi occhi guardano dritto nei miei.
Quegli occhi a cucciolo a cui voglio troppo bene.
Anche se sono nell’acqua, in questo istante, mi sembra di essere Jonny,quello dei Fantastici 4.
Una fiamma nell’acqua.
Vorrei, anzi voglio, baciarlo. Avere le sue labbra sulle mie. Un solo bacio.
Che dico???? Io sono fidanzata, ho Filippo. Non posso.
Questa situazione è un fallo alla nostra relazione.
Cerco di ritornare in superficie, liberandomi dalle sue mani.
Riprendo aria, sia per me che per la mia mente.
Anche Simo risale e mi guarda in silenzio.
Ti prego parla, fa qualcosa non le sopporto più queste situazioni imbarazzanti.
Simo abbassa gli occhi per poi rialzarli.
“Pensavi di farmela eh!” dice, per poi schizzarmi.
Grazie.
“Ce l’avrei fatta se tu non fossi, ehm, un po’ più forte di me”
In risposta mi rischizza, il secondo di una lunga serie di schizzi.
Lottiamo. Ci schizziamo. Ridiamo.
“Basta, basta. TimeOut!” dico ridendo ancora.
Nuoto fino a bordo piscina per poi prendere il mio succo all’arancia dalla borsa.
Lui mi raggiunge e si mette a sedere sul bordo.
“Via che mi racconti? La nuova conquista del mese?”
“Ehm io?”
“No il papa! Tu si, dai”
“Nessuna conquista” dice sorridendo e queste parole rendono il mio cuoricino impazzito, felice.
“Dai ma come?! Quando ritorniamo ti aiuto a trovare la tua anima gemella”
“In realtà c’è una persona che mi garba.”
“Su dai, racconta allora!”
Al mio amico finalmente gli garba qualcuno. Dovrei esserne felice ma in realtà non lo sono.
Stupido cuore impazzito.
“Ok ok va bene. È bellissima, un angelo o una Dea, forse entrambi. Alta, mora, occhi bellissimi. Simpatica. È la donna più dolce e sensuale che abbia mai incontrato e la cosa che amo di lei è la sua risata. Ah e poi la sua voce quanto la adoro. Non faccio altro che pensare a lei”
Il modo con cui mi parla di lei... I suoi occhi...
“Ne sei proprio innamorato eh!? Si vede da come ne parli, i tuoi occhi luccicano”
“Eh si. Penso di amarla”
“E lei lo sa?”
“È proprio questo il problema. Lei non sa nulla e penso che non lo saprà mai”
“E perché? Non mi dire che non hai il coraggio di drglielo, perché se lo fai ti butto in acqua”
“Guarda che le tue minacce non mi fanno mica paura! Comunque sì, non ne ho il coraggio, e poi lei è fidanzata”
“Ah ma pensi che sia una cosa seria con questo ragazzo?”
“Non lo so. Penso di si ma anche di no”
“Ma la conosco? Come si chiama?”
“Ehm come si chiama… ehm beh... ”farfuglia Simo.
Che gli prende?
“Ohi the name, please!”
“Si ecco si chiama... Claudia… ho fame perché non andiamo a mangiare qualcosa, che ne dici?” dice, alzandosi di fretta e prendendo un asciugamano.
“Mh ok… ma dopo mi racconti tutto ammodino! Non mi scappi” dico
.


Salveeee...
Che ne pensate di questi due ragazzotti?Cosa succederà di interessante in qst permanenza...mmmm!

Recensioni:
Ross_ana: Amoreeeeeeee...ma ce la farò a leggere il tuo capitolo??!Oggi ho proprio un abbiocco perenne!Che ne pensiii?Visto ci sei anche te,anche se sotto formaa d cartone XD....un baciooooox
TheDreamerMagic: Caraaaaaaaa come stai?Io ho sonnooo -_-' Il capitolo è tutto tuo...finalmente forse Simo!!!!!Incrociamo le dita :P,,ce l'hai face???un bacio..alla prossima
Gnoma93: PancoPinco!MA COME TIFI X FILIPPO(lo chiamiamo così il nostro bimbo sposina ok?anche Riccardo xo!)..ahahaha..io invece x jonathan..prrr..!

Alla prossimaa!
  
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