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Autore: Ernil    08/03/2010    8 recensioni
I pensieri di una Luigi XIV.
Genere: Fluff, Storico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sommario: I pensieri di una Luigi XIV.

Pairing: Ehr? XD

Rating: Verde

Disclaimer: per una volta, posso dire che la storia mi appartiene!

Beta: Geilie.

Note dell’Autrice/1: scritta per la challenge di Fiumidiparole, in occasione della Festa della Donna: Challenge: Gentil Sesso.

Auguri, donneh!

 

 

Solis solis solis.

Ce l’ ho inciso sulla spalliera, in lettere barocche. Fui un regalo di Boulle per Louis.

Al solo sole della terra.

Avreste dovuto vedere quanto pesava, quel sole.

Non era quello che si diceva un bell’uomo. Aveva un naso lungo, e allora andavano di moda quelle parrucche lunghe e imponenti, e la sua mi solleticava sempre lo schienale. Gli occhi sembravano sempre troppo piccoli dentro il suo viso. I suoi mantelli di ermellino mi ricoprivano e mi soffocavano, eppure lui li amava tanto.

Non quanto amava me, ovviamente. Ero la sua preferita.

Prendeva posto su di me quando era stanco, o doveva firmare atti importanti i cui nomi sono andati persi nella mia memoria, ma rimangono nei libri di storia.

Con le sue mani pesanti e piene di gioielli mi accarezzava i braccioli, tracciando con l’indice ogni curvatura del mio oro e del mio avorio.

Mi faceva il solletico, ma non glielo dissi mai.

Mi manca.

Dopo di lui, il diluvio. Non ci fu nessun altro pari a lui.

Suo nipote era un dongiovanni goffo e incapace, e il Sedicesimo fu così scortese da lasciarmi a Versailles, nella fuga, dopo la presa della Bastiglia. Louis, il mio Louis, non lo avrebbe mai fatto. Lasciarmi nelle mani di quei jacqueries da quattro soldi! Invasero la splendida villa del mio Louis, ed è una vera fortuna che non mi presero, come invece accadde alla sedia barocca con cui mi piaceva spettegolare. Non ne ebbi più notizie, se si eccettuano i sussurri incerti sulla sua sorte. Come uno sgabello per mucche! Meglio per lei se fosse stata bruciata.

Io rimasi. Ma i tempi d’oro non tornarono mai più e oggi, a più di trecento anni di distanza, dubito che torneranno mai.

E in ogni caso, non mi piacerebbe vederli. Senza Louis, non sembra divertente.

Chi sono questi sciocchi che cambiano ogni sette anni?

Nelle stanze del potere, dietro la grossa scrivania di quercia, dove le mie gambe affondano nei morbidi tappeti, vedo tutto questo e non mi piace, così come io non piaccio a loro, i nuovi arrivati che si muovono sempre su di me, come se non mi trovassero comoda. 

Louis sapeva apprezzarmi, non come questi nuovi monarchi alti un metro e una baionetta – orizzontale. Mi riferisco all’ultimo acquisto, naturalmente, quello con le scarpe rialzate. Mi guarda arricciando il naso, come se non fossi di suo gradimento.

Beh, fino a prova contraria, sono io la più vecchia qui, e credo che lo resterò ancora per molto. Lui va, ma la Francia resta.

E io con lei. Io con lei.

 

 

 

Note dell’Autrice:

Nerdeggiamo!

“Solis solis solis” era la (fantomatica?) scritta che Luigi XIV faceva apporre sui colpi dei suoi cannoni.

Boulle fu il miglior ebanista dell’epoca di Luigi XIV, e faceva parte della ristretta cerchia degli artisti di corte.

“Dopo di noi il diluvio” è una frase attribuita alla marchesa Pompadour. Significa che chi viene dopo si deve adeguare a ciò che è stato prima.

“Jacqueries” era il nomignolo spregiativo dato ai contadini.

Il tizio con le scarpe rialzate... beh, uhm, spero che Sarkozy non si offenda XD

“Io vado, ma la Francia resta” sembra essere stata la frase pronunciata da Luigi XIV in punto di morte. 

 

Ancora auguri!

   
 
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