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Autore: _deny_    08/03/2010    2 recensioni
Henry è un giovane principe che vive da solo e abbandonato nel suo castello.Gaia,una contadinella che scappa di casa a causa del maltrattamento ricevuto dalla famiglia e per cercare la felicità s'imbatterà per caso in questo giovane che l'ha salvata in mezzo a un bosco,e non tarderà a scoprire l'oscuro segreto che questo giovane protegge... Un'altra prova di quanto fosse umano,anche senza rendersene conto. Allora sorrise,addolcita dalla conclusione a cui era appena arrivata.E arrivò al cuore di lui,che si riempì di quella dolcezza,e che ne desiderava ancora,e ancora,e ancora l'avrebbe desiderata senza mai averne abbastanza.
Ma lui ancora non lo sapeva,sentì solo il calore di quel sorriso,che cacciò la sua tristezza.
<< Voi dite che siete un mostro, che non siete umano. Ma non vi rendete conto che in ogni momento,in ogni gesto e parola,e sentimento,siete molto più umano di quanto crediate.
Vedete,ho ragione io: siete talmente testardo da non voler vedere altro che la parte peggiore di voi.
Se un grande e virtuoso artista creasse la sua opera,ne vedrebbe solo i difetti e le mancanze...ma se la stessa opera venisse posta al cospetto di una persona qualunque, che non sia il suo creatore, essa la vedrà perfetta,e coglierà tutte le virtù di essa,la mostrerà a tutti,orgoglioso,vedrà ciò che il creatore non era stato in grado di vedere.E sapete il motivo? perché l'artista era talmente concentrato nella ricerca dei difetti del suo capolavoro che non era stato capace di vederne la bellezza.Quindi,dovete permettermi di dirvi ciò che vedo in voi,perché siete talmente accecato!
Lasciate che i miei occhi leggano la vostra anima,perché voi ancora non siete capaci di farlo. >>
e con la mano sfiorò leggermente quella del principe,posata sul tavolo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ho inserito tutti i dialoghi mancanti nei capitoli precedenti,non so come scusarmi,ho sbagliato completamente ad inserirli ma ora dovrebbero essere giusti...come ho scritto nell'aggiornamento del cap.7 ringrazio francyDenis che mi ha fatto notare l'errore e la ringrazio per il suo commento!!!un bacio buona lettura!!!!!

Restarono per pochi minuti a guardarsi,immobili.
Lui con sguardo fiero e deciso,di chi sa d'averla vinta.
Lei apparentemente tranquilla,il suo viso esprimeva fastidio verso un atteggiamento tanto narcisista.Fece un profondo respiro,chiuse gli occhi,s'inchinò leggermente e tornò a parlare
 << Ebbene,io sono Elizabeth,un umile contadina,figlia di gente povera che lavora per il suo sovrano.. >> Restò qualche minuto in silenzio,poi riprese,con tono seccato << Bene,ora sua maestà mi potrebbe lasciare andare,per cortesia?ho così tante faccende a cui adempiere e non posso trattenermi oltre. >>
di certo il principe non era preparato a una tale indifferenza da parte di una popolana.Lo stupore non tardò ad arrivare.Una strana sensazione sconosciuta si fece largo dentro il suo animo;un misto di insicurezza e imbarazzo,sentiva il suo ego diminuire di minuto in minuto. Tanta indifferenza lo lasciò sbigottito.
<< C-certamente... >>
A quel punto la giovane gli fece un sorriso sicuro e caloroso,come se le avesse detto qualcosa di importante o le avesse fatto un qualche complimento.Ma la dolcezza che quel sorriso emanava sparì con le seguenti parole:
<< Bene,dato che mangia grazie a noi,mi deve lasciare tornar a casa,così che possa darle i viveri anche per domani...é stato un onore,addio >> La fanciulla s'incammino lentamente superando il ragazzo e ignorandolo,lasciando il principe Allan ancora stupito.Dopo aver realizzato come stavano effettivamente le cose,le sue labbra si allargarono in un sorriso,e restò un attimo a pensare,osservando le spalle della ragazza.
<< Aspetti,non è stata lei stessa a dire che un gentiluomo si sarebbe scusato con i fatti?ebbene,mi permetta di riaccompagnarla a casa col mio destriero... >> Forse per la prima volta al principe Allan,costretto da sempre dentro le mura del suo castello,gli parve di sentire un lieve odore di libertà.
Peccato solo che il destriero lo aveva cacciato lui stesso poco prima.

Gaia si svegliò e si sedette di scatto,facendo cadere le coperte.
Un altro di quei sogni.Ancora Allan ed Elizabeth,il principe e la povera.
Che la leggenda sugli antenati di Henry,che tanto leggenda non è perché fu pura realtà,l'abbia impressionata a tal punto?
"basta,devo distrarmi,devo rivolgere altrove questi pensieri",e proferito ciò si alzò cautamente dal letto,dirigendosi fuori dalla camera;nonostante il buio pesto cercò di fare meno confusione possibile,guardando attentamente a non sbattere contro niente.
Impossibile non provare tristezza al pensiero che quell'oscurità fosse il principe Henry.Che stesse dormendo?..di certo era impossibile proiettare nella propria mente il pensiero del nulla che dorme,ma forse era così,dato che altrimenti avrebbe sentito la sua voce preoccupata di qualche ora prima,quando lei gli accennò del suo primo sogno sui due giovani.Forse non era il caso che lui sapesse che ne aveva fatto un altro simile...erano solo sogni,e lei non voleva rivedere quel viso solcato dalla preoccupazione a causa della sua sfrenata fantasia.
No,non voleva vedere quel volto triste,non lo avrebbe permesso,neanche a se stessa.
Si fermò in mezzo al corridoio,ammirando attraverso una delle tante vetrate la luna semi piena e le stelle,più luminose che mai in tanta oscurità,che la contornavano.Sotto di esse si estendeva l'oceano,che quasi si fondeva col colore del cielo e sembrava più tetro che mai.Si sedette li,appoggiata alla tenda,a lato della vetrata,in modo da ammirare comodamente il paesaggio.A volte è bello restare a studiare ciò che ci circonda,dimenticando tutto ciò che la gente chiama realtà.Estraniarsi dal mondo per alcuni minuti,o addirittura per qualche ora,era davvero una cura benefica per la mente,o perlomeno per la sua.
"Però è bello avere anche qualcuno con cui condividere tutto questo",pensò.Automaticamente il pensiero di codesto "qualcuno" prese le sembianze di Henry.Non le era mai capitato di conoscere un ragazzo così.Di certo era vero che non aveva questa grande lista di conoscenti,soprattutto se parliamo di uomini,ma era certa che come lui ce ne fossero davvero pochi.
Il viso di Gaia si rattristò,incominciò a sentirsi già troppo dipendente da quel ragazzo che conosceva da così poco tempo.Lei gli aveva promesso di aiutarlo nella ricerca dell'anima gemella,nonostante lui non fosse convinto di quest'idea così bizzarra.Anche la convinzione di Gaia incominciò lentamente a tentennare.Non perché pensava di non farcela,ma perché si rese conto che Si stava facendo prendere troppo da quel ragazzo,sentiva che troppo spesso,in sua compagnia,si agiava lasciandosi trasportare dalle sue emozioni;e ciò era un male.Come avrebbe fatto a dargli la possibilità di incontrare la sua metà se si fosse innamorata di lui?l'avrebbe sopportato?
"Si,lo sopporterei se mi fermassi prima che sia troppo tardi per rimediare...Forse è ora di agire,prima che il mio cuore prenda il volo"Non era pronta per un'altra delusione.
Presa da questi pensieri,neanche si rese conto del luccichio che scendeva dai propri occhi,quando ad un tratto sentì un rumore sinistro accanto a lei.Il primo istinto fu quello di urlare,ma decise prima di verificare se ve n’era ragione,così si volse alla sua sinistra,da dove aveva sentito il rumore,e vide il gatto del castello avvicinarsi a lei.Tirò un sospiro di sollievo:Non v’era ragione di allarmarsi.
Prese tra le braccia l’animale,che accettò di buon grado nonostante a proporglielo fosse una sconosciuta.
<< Strano,sei socievole... >> gli sussurrò dolcemente Gaia,ricevendo un miagolio come risposta.tornando a concentrarsi sul cielo,prese ad accarezzare la schiena del gatto,rilassandosi.Il gatto rivolse il muso verso di lei,guardandola con i suoi grandi occhi color ocra...
<< e se fossi tu la sua metà? >>
<< EH? >>
Gaia guardò il gatto sconvolta.Aveva davvero parlato?E’ risaputo che gli animali non possiedono questo tipo di capacità,o se parlano hanno un altro modo per farlo e si capiscono solo fra simili...Certo,di stranezze oramai ci aveva fatto l’abitudine ultimamente,ma di certo questa mancava alla lista!
<< He-Hem,scusa,puoi ripetere? >>
<< maowwww >>
“Ha miagolato?” forse era più assonnata di quanto avesse creduto....ovvio che il gatto non aveva parlato.Forse fu solo quella voce che ogni tanto la sorprende nei suoi pensieri,che le aveva detto ciò su cui lei stessa non aveva ancora riflettuto. A volte succede che la parte inconscia del nostro cervello ci indichi ipotesi a cui non avevamo mai pensato.
Potrebbe essere Lei?Automaticamente arrossì :“assurdità”,si convinse.
Abbassò lo sguardo,notando il gatto che s'era addormentato tra le sue braccia
<< Già...assurdità...vero?! >> e così,ammirando la notte schiarirsi, riuscì a riprendere il suo sonno,questa volta privo di sogni o incubi che la potessero risvegliare.

   
 
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