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Autore: Keyra    09/03/2010    1 recensioni
Melissa non aveva niente di speciale.
Melissa era Melissa.
Una ragazza di diciassette anni.
Con il suo cellulare e il suo cappotto verde.
E la voce di Giorgio nelle vene.
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Indossava un cappotto verde Melissa. Di quelli che arrivano fin sopra il ginocchio.
Aveva preso un bel voto di scienze, quel giorno.
Sua madre sarebbe stata contenta. Lei quella materia proprio non la capiva.
Camminava sul marciapiede bagnato dalla neve, Melissa.
Incrociava i suoi pensieri con quelli dei passanti.
Li guardava in faccia e si chiedeva cosa mai avessero nella testa, quei visi bianchi imbatuffolati nelle sciarpe e nei cappelli.
Si chiedeva che vita avessero, quelli là.
Provava a immaginarli nella loro quotidianeità.
Provava a inventare vite su vite per ogni faccia nuova che vedeva.
Lasciava andare i suoi pensieri, così, Melissa.
Lei che, tutto sommato, aveva una vita normale.
Lei che i suoi diciassette anni se li sentiva stampati sulla pelle.
Lei che sentiva scorrere rame nelle sue vene, al posto del sangue.
Rame carico di elettricità.
Avrebbe voluto farsi una bella nuotata, Melissa.
Guardava la neve e pensava all'estate.
Al mare, alla spiaggia.
Alle gocce di sudore sulla pelle.
Alle granite alla menta.
Ai granelli di sabbia.
All'odore del sale.
Voleva nuotare, Melissa. Nuotare e ballare sotto le stelle in costume.
Voleva vivere, Melissa. Solamente vivere. L'inverno la schiacciava, la soffocava.
Perdeva i colori in inverno, Melissa. Per questo indossava sempre qualcosa di forte.
Perché, altrimenti, si sarebbe lasciata sbiadire.
Il cellulare.
Squilla il cellulare.
Melissa risponde.
E' Giorgio, il suo amore.
Parlano, ridono.
Si vedranno, oggi pomeriggio.
Parlano, ridono.
Si ameranno, oggi pomeriggio.

Melissa e il suo cappotto verde camminano tra la gente.
Sulla strada bagnata dalla neve.
E' a pochi metri da casa, Melissa.
Le basta attraversare la strada.
Parlano, ridono.
Ama Giorgio. Lo ama.
Tra poco la loro storia compirà due anni interi.
Lui la porterà al ristorante. Un ristorante di classe, si capisce.
Gliel'ha promesso.
L'ha fatto guardandola negli occhi.
Le ha detto che neanche la morte glielo impedirà.
E' a pochi metri da casa, Melissa.
Aspetta che il semaforo diventi verde.
Parlano, ridono, lei e Giorgio.
Parlano, ridono e lei non vede bene.
E' ancora rosso, ma sta ridendo, e sorridendo,
e parlando con il suo amore.


Si ghiaccia il rame nelle sue vene.
Quante volte avrebbe voluto volare,
quante volte ha sognato di farlo.
Vola Melissa, vola davvero.
Vola sopra le grida della gente.
Vola con il suo cappotto verde.
Vola a cento metri da quelle strisce pedonali.
Vola Melissa, vola davvero.
Vola sopra le mamme disperate che coprono gli occhi ai loro figli.
E la voce di Giorgio scompare.
Vola e il silenzio ha un rumore.
Un rumore assordante, che fa male sopportare.

Quando atterra sull'asfalto,
Melissa si fa male.
Ma è solo un colpo
e non fa freddo.
E' calda, Melissa, è calda.
Il sangue l'abbraccia con amore.







Melissa non aveva niente di speciale.
Melissa era Melissa.
Una ragazza di diciassette anni.
Con il suo cellulare e il suo cappotto verde.
E la voce di Giorgio nelle vene.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(Per una ragazza.)

  
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