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Autore: She Is On Fire    26/07/2005    4 recensioni
La vita del Grande James Potter non è tutta rose e fiori ma anche a uno dei ragazzi più popolari della scuola capita d'avere una cattiva giornata
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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* Come mi infastidiscono questi slip

* Come mi infastidiscono questi slip. Dannato Sirius che hai preso il mio ultimo boxer, non ho chiuso occhio*

Questo fu il primo pensiero che James Potter riuscì a formulare una volta sedutosi sulla sponda del letto al baldacchino che ormai lo ospitava da sette anni.
Come al solito si passò le mani tra i capelli arruffandoli all’inverosimile e dopo aver sbadigliato sonoramente non fece in tempo a stiracchiarsi che con un secco rumore, il baldacchino gli crollò addosso
Non potendo più muoversi, James fu salvato dall’intreccio che il pesante legno formava con la stoffa purpurea, dall’intervento dei suoi compagni di stanza che dopo aver udito il tonfo si erano subito precipitati ad aiutare il malcapitato amico, anche se Sirius si era prima concesso un grassa risata
Infatti proprio quest’ultimo, ancora con le lacrime agli occhi, mise in piedi il suo migliore amico mentre Remus lo scrutava con i suoi occhi d’ambra dallo sguardo interrogativo

< James ti sei fatto male? Ma come hai fatto a far crollare un baldacchino tanto resistente?>

< Bhè Remus devi capire che la oggi la sfortuna si è abbattuta sul nostro James come io avevo prontamente predetto ieri sera. Ecco, Potter questo è quello che meriti dopo aver abbandonato i tuoi fidi compagni solo per trascorrere una sana serata di sesso con quello splendore della Evans>

< Scusa se sono stato uno stupido. Come ho potuto passare una serata favolosa con la mia ragazza invece di morire dalla noia con voi sui compiti di Aritmanzia?>

Sirius avrebbe voluto ribattere ma si limitò solo a mitragliar il compagno con un’infinità di cucinate,dando così tempo a Peter e Remus di lavarsi e vestirsi
Black e Potter si scambiarono un’occhiata, poi guardarono contemporaneamente la porta del bagno, si guardarono ancora e poi un’altra volta la porta e si lanciarono nella loro consueta corsa per il primato nel bagno ma James incespicò in un lembo di un qualche lenzuolo e capitolando sotto un letto concesse l’onore di usare il bagno per primo al suo amico che tenendosi la pancia dalle risate chiuse la porta con un leggero tonfo.
La porta si riaprì dopo una ventina di minuti facendo uscire Sirius con la sua solita aria arrogante, con il nodo della cravatta allentato ad arte e i primi bottoni della camicia sbottonati.
Gettò la testa all’indietro guardando il suo riflesso nello specchio che gli fece l’occhiolino. Solo allora si accorse che il suo amico stava accovacciato accanto al suo comodino ed avvicinandosi ancora di più notò che stava tentando di fasciarsi le dita dalla mano sinistra pericolosamente rosse e gonfie.

< Non dirmi che ti sei chiuso le dita nel cassetto perché in questo caso dovrò prenderti in giro fino alla fine dell’anno!! Dai lavati che alle borse dei libri ci penso io>

Con la testa bassa Potter si diresse in bagno ma si ritrovò subito dopo ad urlare di dolore poiché dopo aver sbattuto la testa contro il lavabo si aggrappò allo specchio che gli si frantumò addosso.

*****

James entrò in Sala Grande per la colazione, con lo sguardo ancora cupo mentre il suo migliore amico continuava a ridere della sua giornata, appena cominciata, ma che già si prospettava sfortunata.
Camminando ancora a testa bassa James non notò il ragazzo del settimo anno di Serpeverde, anche lui con il volto chino, che gli si avvicinava con una tazza di cioccolata bollente tra le mani.
Gli avvertimenti di Sirius furono vani poiché i due si scontrarono e mentre il Serpeverde cadde a terra, James riuscì a stare in piedi, essendo più robusto, ma la cioccolata bollente gli si versò sulla camicia immacolata strappandogli un urlo di dolore che suscitò l’ilarità di Sirius e di tutti i Serpeverde che non aspettavano altro per umiliare il capitano della squadra di Quiddich di Grifondoro.
James dovette rinunciare alla colazione e scappare alla torre dei Grifondoro,ignorando i commentini un po’ troppo spinti di parecchie ragazze che lo videro con la camicia sbottonata e molto aderente ai propri addominali, per arrivare parecchi minuti in ritardo alla prima lezione della giornata che consisteva in due ore di Pozione nei sotterranei
Essendo arrivato in ritardo l’unico posto disponibile si trovava nella fila dei Serpeverde proprio accanto al ragazzo che prima gli aveva versato la cioccolata sulla camicia che proprio in quel momento cominciava a sghignazzare.

< Piton non ridere. Oggi non è giornata e ti giuro che io ti ammaz…>

Non potè finire la frase che sentì qualcosa di appiccicoso ed umido attaccarsi al collo e andando a prenderlo in mano notò che si trattava di una pallina di carta immersa in una goccia di lardo di marmotta che utilizzavano per la pozione del giorno.
Subito gli arrivarono altre palline che gli si impigliarono ai capelli e che si infilarono nel colletto della camicia
Approfittando di un minuto di distrazione del professore, James si voltò e vide Malfoy che preparava le palline e il suo fido amico Lestrange, che essendo uno dei cacciatori della squadra di Quiddich dei Serpeverde, riusciva sempre a centrare in pieno la sua testa.
Un’altra pallina gli arrivò direttamente in su una lente, ma questa non proveniva dai nemici serpeverde, bensì da Sirius che seduto di fronte a lui, si divertiva con una cannuccia a lanciargli anch’egli delle palline.
Il ragazzo accortosi dell’occhiata omicida dell’amico, alimentata da un’altra pallina che aveva centrato in pieno un orecchio, decise di aiutare il compagno di stanza, allorchè scagliò con precisione una boccetta contenente distillato di zolfo, che si infranse su Lastrange, essendo anche Sirius un ottimo cacciatore della squadra di Grifondoro. Le due ore di pozione trascorsero tra le suppliche di Remus che pregava Sirius di smetterla e terminò con uno zero preso da James poiché la sua boccetta contenente la pozione si era infranta tra le mani di Peter , soggetto di uno scherzo mancino da parte dei Serpevarde, che si era offerto gentilmente di portarla alla cattedra*****
Tutti gli alunni del settimo anno dovevano ritrovarsi per la terza ora di lezione nella serra numero 5 dove li attendevano due ore di Erbologia.
Ormai Sirius aveva consumato, in appena tre ore, tutte le lacrime che gli erano rimaste, poiché per il suo compagno di stanza quella era proprio una giornata sfortunata e secondo James il peggio ancora doveva arrivare.
Infatti per arrivare alle serre i ragazzi avrebbero dovuto passare davanti alla capanna di Hagrid che proprio allora stava scrutando il cielo alla ricerca di qualcosa non ben definita con aria molto seria.

< Hagrid non fare quella faccia così seria mi stai spaventando>

< Ohi giovane Sirius! Dove state andando? Remus Lupin come stai? Va tutto bene?>

Detto ciò il mezzo gigante diede una pacca sulla spalla a Remus, che secondo lui doveva essere affettuosa, ma che rappresentò, per il prefetto di Grifondoro, un attentato alla propria persona mingherlina. Infatti Lupin si ritrovò a barcollare sotto il gesto d’amicizia del guardia caccia di Hogwarts.

< Ma che stai cercando Hagrid?>

< Peter sei tu che hai parlato ma dove sei piccolo amico?>

Infatti la differenza di dimensioni tra i due era incolmabile e perciò molto volte Hagrid non riusciva neanche a notare dove fosse il piccolo Minus.

< Bhè in ogni caso lo sapete che stanotte nella foresta proibita è nato un cucciolo di Ippogrifo che ho deciso di chiamare Fierobecco. E ho visto che ha spiccato il volo una decina di minuti fa ed ora non riesco più a trovarlo. Ma a proposito di scomparsi, dov’è James?>

Proprio in quel momento i Malandrini e molti altri studenti udirono Potter gridare dal disgusto, infatti il cucciolo di Ippogrifo che si divertiva a volare sulla sua testa, non era riuscito a trattenere i suoi escrementi che finirono tutti sul malcapitato Cercatore, che cercando di non vomitare corse verso il castello per dirigersi poi alla torre per cambiarsi per la seconda volta.

< AHAHAH Hagrid, credo che James abbia trovato Fierobecco>

James intanto arrivò in ritardo anche alla lezione di Erbologia e dopo aver perso dieci punti per il suddetto ritardo, si ritrovò accovacciato con le mani sulla testa cercando di proteggersi dalla raffica di frammenti di vetro provenienti da una vetrata della serra che Pix aveva pensato di infrangere proprio in quel momento e con questo gesto di guadagnarsi la simpatia dei Serpeverde.
Dopo essersi assicurata che l’alunno non avesse gravi tagli, la professoressa lo fece accomodare all’ultimo posto in fondo all’aula davanti ad una pianta che sembrava un tubero enorme di un verde acceso.
James non fece in tempo ad infilarsi i guanti e a toccare la pianta che questa gli scoppiò tra le mani ricoprendolo di un nauseabondo liquido giallognolo.

< Oddio Potter scusa mi sono dimenticata di informarti che una di queste piante era già matura e pronta per auto distruggersi e devo dire che l’hai trovata proprio tu>

Fu la leggera scusa della professoressa che suscitò il riso dell’intero settimo anno, perfino Lily e Remus non riuscirono a trattenere le risate alla vista di un James completamente fradicio di quella sostanza puzzolente che gli ricopriva anche le lenti degli occhiali.

Ormai nel pomeriggio finalmente per James arrivò l’ora degli allenamenti di Quiddich che, secondo lui, non avrebbero dovuto portargli noia essendo molto bravo in questo sport, ma non appena, inforcata la scopa e sospirato per la fine di quella giornata disastrosa, avvertì piccole gocce d’acqua che sempre più velocemente lo bagnavano.
In un primo momento costrinse la sua squadra e se stesso a rimanere in campo ma le proteste degli altri giocatori e delle sue ossa ormai fradice gli fecero decidere di abbandonare gli allenamenti e di dirigersi agli spogliatoi, che dovette abbandonare ancora sudato e sporco poiché, avendo concesso ai suoi compagni di squadra di andar per primi alle docce, queste avevano esaurito la loro riserva d’acqua.
Appena rientrato al castello un raggio di sole, filtrato dalle grandi finestre, lo infastidì tanto da non fargli prestare attenzione a Lastrenge che con molta noncuranza gli gettava una piccola boccetta rotonda sotto il basso tacco della scarpa che usava per il Quiddich.
Scivolò rovinosamente sul recipiente di vetro, tanto che la caduta non fece spezzare solo l’ottima scopa che James utilizzava, ma il ragazzo dovette dirigersi subito dopo in infermeria poiché aveva udito un sinistro rumore provenire dal suo polso destro accompagnato da un acuto dolore.

*****
L’infermiera della scuola riuscì a metterlo in sesto per l’ora di cena, e dopo una lunga doccia James decise di porre fine al quella giornata troppo lunga con un’ottima cena, ma la suddetta giornata non voleva proprio terminare, infatti non appena entrato in Sala Grande inciampò in un proprio laccio, ma riuscì ad equilibrarsi con un movimento brusco del busto che gli fece cadere gli occhiali sul pavimento i quali furono prontamente pestati dai suoi stessi piedi sempre nel tentativo di non cadere.
Fissò per un lungo periodo i vetri delle lenti e la montatura distrutti sul pavimento e udendo le risatine infantili dei Serpeverdi uscì dalla Sala indispettito.
Sirius stava per raggiungerlo quando una piccola mano si posò sulla sua spalla e girandosi incontrò gli occhi smeraldo della ragazza che da ben sette animava il mondo del suo migliore amico.

< Lascia Sirius vado io>

Detto questo, con il tono calmo e gentile che Lily riservava ai Malandrini dopo il fidanzamento con James, si chinò a raccogliere i pezzi degli occhiali ormai in frantumi che con un semplice incantesimo riparò e uscì dalla Sala Grande per raggiungere il proprio ragazzo.
Trovò James in cima alla torre sud, la più bassa e meno frequentata del castello poiché si affacciava direttamente sulla Foresta Proibita, ma anche la preferita del ragazzo poichè forniva un posto tranquillo dove stare senza che nessuno accorgesse di lui.
Quando Lily arrivò alla torre, trovò il suo ragazzo affacciato fumare una sigaretta, della quale poteva distinguere solo la piccola lucina che produceva, e intanto guardare fisso davanti a se.
Gli si avvicinò lentamente così che lui non potesse sentirla e arrivatagli accanto gli accarezzò affettuosamente la testa, gesto che lo fece sobbalzare ed arrossire furiosamente mentre si affrettava a gettare via il mozzicone di sigaretta e espirare il fumo che ancora aveva nei polmoni

< Odio l’odore di sigaretta sulle tue labbra! Che ci facevi tutto solo al buio?>

< Bhè tanto senza gli occhiali non è che riesco a vedere più di tanto>

< Allora sono venuta a portare un po’ di luce!>

Detto ciò Lily mise lei stessa gli occhiali al suo ragazzo che dopo averla abbracciata, affogò nell’odore delizioso che emanava la sua pelle bianca e mentre giocherellava con alcune ciocche di capelli vermigli non potè far a meno di pensare a quanto fosse importante per lui il sostegno e l’amore di lei nei momenti difficili e come se l’avesse letto nel pensiero lei gli accarezzò una guancia dicendogli

< E’ stata solo una brutta giornata, è tutto finito adesso.>

  
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