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Autore: Elly    10/03/2010    7 recensioni
“Siamo le divinità Falco che proteggono questo paese”.
No.
“Sono l’uomo Falco che protegge te” (Bibi/Pell)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nefertari Bibi
Note: What if?, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Falchi

Domani

“E se qualcosa mi devi dire
tu dimmelo "duro"
Guardala in faccia la Realtà!
e quando è dura sarà sfortuna
e sì...sfortuna
Guardala in faccia la realtà...è più sicura
Guardala in faccia la realtà...è meno dura
E se c'è qualcosa che non ti va...dillo alla Luna!”


(Mia Martini- Dillo alla Luna)

***

Aveva sempre amato volare; il vento che scivola leggero tra le piume, la sensazione di vedere tutto come da un altro mondo, il sole che batte violento sulla nuca e la schiena. Non pensava che la sua vita sarebbe finita proprio con un ultimo volo, mentre, insieme alla familiare sensazione del vento su di sè, sentiva l’incessante ticchettio dell’ordigno che portava stretto tra gli artigli. Nei pochi attimi precedenti all’esplosione ebbe il tempo di rimpiangere le ultime parole che aveva detto a Bibi:

“Siamo le divinità Falco che proteggono questo paese”.

No.

“Sono l’uomo Falco che protegge te”

Ma certe parole potevano essere solo pensate.


***

Bibi si appoggiò con il capo ai mattoni freddi del muro e rimase ad osservare il deserto, illuminato dai bagliori argentei della luna; sembrava quasi un enorme lago, visto da lassù.
Quella sera era andata a coricarsi presto, spossata dalla lunga giornata; aveva partecipato alla riunione diplomatica tra Alabasta ed i paesi confinanti promossa da suo padre e il diadema che aveva dovuto portare tutto il giorno -su richiesta del padre- le aveva causato un gran mal di testa.
Una volta a letto, tuttavia, il sonno non era arrivato; aveva trascorso un’infinità di tempo a rigirarsi tra le lenzuola, finchè non aveva constatato che era inutile e aveva deciso di alzarsi. Aveva camminato leggera lungo i corridoi del palazzo addormentato, fino a raggiungerne il piano più alto, adibito a magazzino. Quando era più piccola quel luogo era uno dei suoi nascondigli preferiti; Igarom e suo padre non l’avevano mai scoperto e questo le garantiva sempre la massima intimità. La porta si era aperta docilmente sotto il suo tocco, cigolando appena, e Bibi era scivolata nella stanza richiudendosela piano alle spalle; cianfrusaglie dimenticate ingombravano tutto il pavimento, rovinato da anni di incuria. La principessa si era mossa cauta tra le loro sagome scure, fino a raggiungere una grande finestra ad arco priva di vetri; da quella postazione si aveva un’ottima vista del deserto e della città. Sedutasi con le gambe penzoloni nel vuoto, rimase ad osservare a lungo il paesaggio, persa dietro i suoi pensieri.
Ultimamente addormentarsi la sera era diventata un’impresa e la principessa non riusciva a spiegarsene il motivo; la sua vita scorreva felice, senza ombre o preoccupazioni, a parte una malinconia leggera che la accompagnava quando pensava ai suoi amici.Quanto tempo era passato da quando erano partiti? Ovunque fossero, Bibi sperava che stessero bene.
Si accoccolò contro il muro, cercando una posizione più comoda, e sorrise ripercorrendo con la mente i momenti che aveva trascorso con i Mugiwara.
Avevano vissuto così tante avventure! Nel profondo del suo cuore sperava di rivederi presto; avrebbero trascorso lunghe serate accanto al fuoco a raccontarsi le rispettive imprese e Bibi fu contenta di aver vissuto anche lei, nel tempo che aveva trascorso a palazzo dal momento della loro partenza, qualche avventura degna di essere raccontata. Quella del giorno precedente, per esempio: Pell era stato incaricato di raggiungere un villaggio vicino per abbattere un pericoloso Scorpione delle Rocce, che terrorizzava la popolazione già da qualche tempo. Bibi, dopo aver convinto il padre che il popolo sarebbe stato rassicurato dalla sua presenza -soprattutto considerando il fatto che avrebbe dato una mano a curare i feriti-, era partita con Pell. Avevano trascorso il viaggio chiacchierando di sciocchezze e lei si era sentita infinitamente bene, quasi come quando, da bambina, lui la faceva salire in groppa e la portava in alto nel cielo, fin quasi a toccar le nuvole.

Già, Pell.

Bibi si tirò le ginocchia al petto, mentre sentiva all’altezza dello stomaco una stretta fin troppo familiare. Da quando l’uomo era ritornato a palazzo, malconcio ma vivo, lui e Bibi si erano avvicinati sempre di più; non passava giorno senza che scambiassero due chiacchiere o passeggiassero insieme nei cortili del palazzo. A causa delle ferite riportate nel momento in cui aveva deciso di sacrificarsi per salvare il paese, Pell ormai non poteva più affrontare combattimenti impegnativi o missioni troppo lunghe quindi il re, per evitare che si sentisse inutile, lo aveva incaricato di accompagnare Bibi quando si trattava di assistere il popolo. Negli ultimi anni avevano trascorso moltissimo tempo insieme, impegnati a curare i malati troppo poveri per riuscire a provvedere da soli alla propria guarigione, aiutare e sovraintendere le costruzioni dei nuovi canali di irrigazione, delle scuole, degli ospedali. Bibi era rimasta più volte colpita dalla dolcezza di Pell, dalla sua pazienza, nonostante leggesse sempre nei suoi occhi un velo di amarezza, forse il rimpianto di ciò che il giorno dell’esplosione aveva perduto per sempre. Mentre i giorni passavano, Bibi si era accorta di desiderare sempre più spesso la sua compagnia e, benchè all’inizio non vedesse nulla di malizioso in un simile desiderio, alla lunga si era resa conto che qualcosa in lei era cambiato.

-Ha sempre scelto luoghi alti quando si tratta di quietare l’animo-

Bibi sobbalzò spaventata e si volse indietro.

-Non volevo spaventarla principessa-

Mormorò l’uomo dispiaciuto, avvicinandosi e permettendo alla luce lunare di illuminargli il volto. La principessa sorrise e scosse la testa, scivolando un po’ di più contro il muro ed invitandolo a sedersi.

-Non avevo riconosciuto la tua voce, Pell-

L’uomo le si accomodò accanto, facendo scivolare lo sguardo sulle dune lontane.

-Come hai fatto a sapere dov’ero?-

Domandò la ragazza all’improvviso, stupita che qualcuno conoscesse il suo nascondiglio.

-Era il mio turno di guardia, principessa. E sa che io preferisco osservare ciò che succede dall’alto-

Spiegò Pell, senza distogliere lo sguardo dal paesaggio.

-Ora riesci nuovamente a volare bene?-

Nel combattimento contro lo Scorpione del giorno precedente, Pell era stato ferito ad un braccio e, benchè non fosse una ferita profonda, il veleno glielo aveva intorpidito, rallentandone i movimenti. I medicidi corte avevano stabilito che in una settimana sarebbe tornato come prima, ma Pell non aveva la pazienza di aspettare; era fatto per il volo e stare lontano dal cielo era una tortura peggiore del volare con il braccio intorpidito.
Il sorriso dell’uomo si fece amaro per un attimo.

-E’ solo una questione di abitudine; dopo qualche minuto i muscoli cominciano a rispondere come si deve e il dolore non si sente più-

Bibi annuì, ricordandosi quando, molto tempo prima, gli aveva rivolto la stessa domanda. Dopo lo scoppio dell’ordigno il corpo di Pell non era più stato come prima, la mobilità degli arti era stata ridotta al minimo per molto tempo e, anche quando si era completamente ripreso, aveva dovuto riabituarsi al volo poco a poco.

-Non credo di averti mai ringraziato come si deve-

Mormorò Bibi, osservando distrattamente le case addormentate di Alabasta. Pell le rispose con una risata leggera.

-Mi avete ringraziato fin troppo-

Disse l’uomo, ricordando la cerimonia in suo onore organizzata dal Re e la sua proclamazione ad eroe di Alabasta.

-Ho avuto davvero paura quel giorno. Mi avevi protetto così tante volte da quando sono nata...in quel momento mi sarebbe piaciuto poter invertire i ruoli-

Pell spalancò gli occhi, sorpreso.

-Invertire i ruoli?-

Ripetè, confuso.

-E’ un’idea così sciocca, principessa-

Bibi scrollò le spalle, portandosi una ciocca ribelle dietro l’orecchio.

-E’ una cosa sciocca se ci consideriamo come principessa e guardia reale, non se ci consideriamo come semplici persone-

Pell rise ancora.

-Mi sorprende ogni volta di più. E’ una fortuna per noi avere un sovrano come suo padre e un’ erede al trono come lei-

Bibi rimase seria e voltò il capo per osservare il profilo di Pell; le cicatrici brillavano pallide sotto la luce della luna e la tentazione di sfiorarle fu troppo forte per resistere. Quanto, nel corso dell’ultimo anno, aveva desiderato sfiorarlo? Era sempre stata trattenuta dall’idea cheerano solo fantasie da ragazzina, rimasugli di un’adolescenza mai vissuta fino in fondo, convinta che se avesse ignorato quel sentimento esso sarebbe morto e tutto avrebbe ricominciato a scorrere come prima. Quella notte, però, c’era qualcosa di magico nell’aria; una sorta di elettricità che Bibi aveva colto solo nel momento in cui si era ritrovata seduta accanto a Pell, i corpi così vicini da toccarsi al minimo movimento.

Se ci consideriamo come semplici persone...

Quando i polpastrelli della principessa gli accarezzarono il viso con delicatezza, Pell sussultò; un brivido molto lontano dal freddo gli percorse la schiena, inducendolo a rifuggire quel contatto. Bibi ritrasse la mano, incerta.

-Perdonami-

Per la prima volta nella sua vita, Pell si trovò senza parole. Bibi teneva lo sguardo basso e gli occhi lucidi stonavano con il rossore che le aveva imporporato le guance.

Ma cosa mi è saltato in mente...

Era questione di giorni ormai prima che Kosa le chiedesse la mano; in realtà erano mesi che non si comportavano più da futuri sposi, perchè Bibi era sempre troppo distante. Il ragazzo però, con la caparbietà che lo contrastingueva, aveva deciso di chiedere lo stesso la sua mano, convinto che, una volta sposati, le cose sarebbero andate meglio. In cuor suo, anche Bibi lo sperava; aveva aspettato così tanto quel momento! Fin da piccola non desiderava altro che vederlo arrivare con il suo sorriso malandrino e l’anello nascosto dietro la schiena. Tutti avevano sempre considerato lei e Kosa come dei “predestinati” perchè la loro amicizia era vera e profonda e poi faceva tanto favola: la piccola principessa che si innamora del contadinello testardo e sognatore. Da piccola queste voci la facevano sognare; era bello pensare che due destini così diversi si intrecciassero e poi aveva davvero una cotta per il Capo. Crescendo però si erano allontanati sempre di più; lui che combatteva ciecamente per una patria utopica, ignorando le necessità di quella reale, lei che faceva di tutto per salvaguardare il paese e il popolo, guardando fisso l’obiettivo e senza discostarsi dalla realtà. Anche dopo la sconfitta di Crocodile, la distanza tra lei e Kosa non era diminuita: guardandosi reciprocamente negli occhi non riuscivano più a riconoscersi, a trovare quella complicità che li aveva uniti così tanto da bambini. Kosa aveva intrapreso un percorso di ricostruzione della propria identità, perchè vestire i panni del ribelle per così lungo tempo aveva offuscato l’indole del ragazzino speranzoso e sognatore che a Bibi piaceva tanto.

Credo di essere sempre stato innamorato di te...

Aveva mormorato Kosa qualche settimana dopo la fine della guerra, steso in un letto di infermeria. La principessa aveva sorriso e annuito, chinandosi poi per poterlo baciare sulle labbra. Quella notte, però, invece di cavalli spronati al galoppo tra le dune del deserto, Bibi aveva sognato di volare.
Avevano continuato a frequentarsi, un po’ amanti un po’ amici, finchè Bibi non si era resa conto che non era la sua compagnia a desiderare. Aumentava gli impegni di proposito per trascorrere più tempo con Pell e meno con Kosa, perchè temeva che, se avesse trascorso troppo tempo con l’amico di infanzia, si sarebbe resa conto di non essere più

o di non essere mai stata

innamorata di lui.

-Principessa...-

La voce di Pell la riscosse dai suoi pensieri e la ragazza si accorse di avere gli occhi chiusi; che si fosse addormentata?

-Forse è meglio che vada a letto-

Aggiunse l’uomo, alzandosi e porgendole una mano. La ragazza lo osservò per lunghi momenti, prima di tirarsi in piedi ed annuire.

-Credo che tu abbia ragione-

Disse Bibi, prima di incamminare verso l’uscita. Pell rimase nascosto tra le ombre ad osservarla, finchè lei non si volse indietro e, senza nessun preavviso, cominciò a correre verso di lui, gettandoglisi tra le braccia.
L’uomo fece un passo indietro, sbilanciato dalla forza di quella spinta, mentre Bibi gli serrava le braccia intorno al corpo, affondando il viso nel suo torace.

-Principessa...-

Mormorò Pell, indeciso se rispondere o meno a quel gesto impetuoso. Le dita della ragazza si serrarono intorno alla stoffa del suo abito quasi con disperazione.

-Non voglio che Kosa mi chieda di sposarlo-

Disse con voce incrinata; Pell sospirò, circondando il corpo della ragazza con le braccia e stringendola affettuosamente a sè.

Ecco cosa non andava; la principessa era spaventata dai suoi stessi sentimenti.

Pensò Pell, non riuscendo a far tacere una vocina petulante che ripeteva: Illuso! dal profondo del suo animo.
Bibi scosse la testa, rintanandosi in quella stretta rassicurante.

-Non voglio deluderlo rispondendogli di no-

Quelle parole galleggiarono a lungo nell’aria polverosa della soffitta, prima che Pell ne afferrasse il vero significato.

-Deluderlo?-

Ripetè, confuso; al pari di altri, aveva sempre considerato l’amore tra Kosa e Bibi una certezza.

Con un certo rammarico.


Aggiunse mentalmente. Non sapeva esattamente quando aveva cominciato ad amarla; si era interrogato più volte su quello strano sentimento che lo teneva legato alla principessa ma la risposta era sempre la stessa: ignorarlo e continuare a proteggerla come aveva sempre fatto, godendo di quei momenti in cui Bibi sembrava aver occhi solo per lui, ma senza illudersi che quegli sguardi potessero davvero significare qualcosa. Eppure, nonostante avesse cercato di soffocare quel sentimento sotto montagne di indifferenza

(come il deserto)

quello si era poco a poco adattato ed era germogliato nella sua mente e nel suo cuore, prepotente, come un seme che, dopo aver atteso a lungo la pioggia, finalmente vinceva il deserto e sbocciava.

-Non sono più sicura di ciò che provo-

Spiegò Bibi.

-Tutti hanno sempre pensato con una tale certezza che io e Kosa fossimo fatti l’uno per l’altra che ho cominciato a crederlo anche io. Ma, Pell, ora siamo così lontani! Non possiamo fare a meno di perderci osservandoci negli occhi, non abbiamo più un punto in comune, nulla-

-Avete l’amore per il vostro paese-

Azzardò Pell, senza capire il motivo per cui la principessa gli stesse facendo un simile discorso; benchè avessero sempre parlato di tutto senza imbarazzo, le questioni amorose Bibi le aveva sempre condivise con le sue più intime amiche di palazzo.
La principessa fece un sorriso amaro.

-No. Io amo il mio popolo incondizionatamente, lui ama la patria intesa come luogo-

Spiegò, stringendosi ancora un po’ di più all’uomo che, spaventato da quella troppa vicinanza

e non fidandosi di sè stesso

allontanò bruscamente da sè la ragazza, cercando i suoi occhi.

-Perchè mi sta dicendo tutto questo?-

Domandò accoratamente. Bibi spalancò gli occhi, cercando di trattenere le lacrime.

-Oh Pell, davvero non capisci?-

Sussurrò. Certo che capiva ma credere ai sogni è così difficile! Rimasero così, guardandosi reciprocamente negli occhi, finchè Bibi, incoraggiata dalla strana atmosfera sognante che si era creata nella stanza, si alzò sulle punte e gli posò un bacio sulle labbra. La mente dell’uomo fu annebbiata per un attimo, un eterno attimo in cui le sensazioni presero il sopravvento sulla ragione, lasciandosi dietro uno strascico al sapore di spezie. Le labbra di Bibi erano morbide e cercavano le sue con un desiderio che mai Pell avesse pensato possedere.

No.

Con uno sforzo immane di volontà allontanò la principessa da sè e, senza fidarsi di guardarla negli occhi, scosse più volte la testa.

-Non è così che deve andare-

Disse, mentre inconsciamente serrava le dita con più forza sulle spalle della principessa, come se avesse paura di vederla sparire; il suo corpo negava le parole che aveva appena pronunciato e Bibi lo aveva compreso.

-Lei è una principessa, senza calcolare la differenza di età e il fatto che suo padre non lo accetterà mai-

-Non hai detto l’unica cosa che avrebbe potuto convincermi-

Disse Bibi, sorridendo suo malgrado. Pell alzò di scatto lo sguardo, preso in contropiede.

-Cosa...-

-Non hai detto che non mi ami-

L’uomo rimase colpito da quelle parole e si diede mentalmente dello stupido; Non aveva dato la risposta più ovvia semplicemente perchè sapeva che non sarebbe stata vera.

-Principessa, sappiamo entrambi che tutto ciò non ha senso e anche se lo avesse...sarebbe un vicolo cieco. Non cambierebbe nulla-

-Per il mondo probabilmente no; ma per noi qualcosa cambierebbe certamente, qualcosa è già cambiato...-

Pell si impose di mantenere la lucidità necessaria per porre fine a quella conversazione ai limiti dell’assurdo.

-Domani Kosa verrà a portarle l’anello di fidanzamento; lei lo accetterà e lasceremo questa notte tra la polvere di questa soffitta-

Bibi incassò il colpo in silenzio, mentre le prime lacrime spuntavano agli angoli dei suoi occhi; era proprio una sciocca. Cosa le era saltato in mente? Avrebbe dovuto continuare a fare come sempre, convincendosi che Kosa era davvero l’uomo giusto per lei. Però, dannazione, non era giusto; aveva lottato per salvare il paese, aveva dovuto rinunciare ai suoi più cari amici per restare accanto al padre ed imparare a regnare, perchè ora non poteva essere felice con l’uomo che il suo cuore aveva scelto?

-Non è giusto-

Mormorò quella frase infantile, senza riuscire a frenare le lacrime che le colavano sul mento e sul collo. Pell, che già le aveva volto le spalle e si era incamminato verso la finestra -il suo turno ancora non era finito, dopotutto- si fermò come se fosse stato colpito da uno sparo.

No che non è giusto.

-Principessa, lei sa cos’è meglio per lei e per il paese. E non è questo-

Guardami in faccia mentre mi dici queste cose.

-Ma io...io ti amo-

Disse Bibi, cercando di mantenere ferma la voce. Pell si volse lentamente verso di lei, una nuova luce ad illuminargli lo sguardo.

Aveva piovuto sul deserto, finalmente.

-Queste parole fanno ancora più male della sua relazione con Kosa-

Ammise l’uomo in un sussurro e Bibi fece un sorriso lacrimoso.

-Non dovrebbero fare così male. Sono belle parole-

-Le ha pronunciate nel contesto sbagliato-

Spiegò Pell, che si era già fatto più vicino, fino a sfiorarle una mano.

Non era così difficile credere ai sogni, ora.

-Sbagliato per chi?-

Domandò di rimando la principessa, alzando il viso verso il suo e socchiudendo gli occhi.

-Non certo per noi-

Aggiunse poi mentre Pell, lasciata da parte la ragione, si chinava per annullare la distanza tra loro e baciarla. Bibi gli passò le braccia intorno al collo e lo strinse maggiormente a sè, godendosi appieno quel contatto che aveva tanto agognato.
Pell la abbracciò stretta e, quando si staccarono per bisogno di aria, la principessa affondò il viso nell’incavo del suo collo, felice.

-Non cambierà niente, domani-

Mormorò Pell, cercando nuovamente la sua bocca.

-No-

Ammise Bibi, passandogli le dita tra i capelli.
Ma, intanto, quella notte era solo loro.


NDA
Allora :D Sono tornata! ^^ Ho abbandonato per qualche giorno il mio fanatismo Runamoso per dedicarmi ad un altra coppia troppo poco sfruttata (ahimè!) ma che io considero stupenda *-* Sì, lo so che Kosa e Bibi sono praticamenti stati creati in coppia, ma tant’è; Pell mi piace molto ma molto di più come personaggio in sè e anche in coppia con la nostra principessina ^^ Fatemi sapere cosa ne pensate; io mi sono divertita a scriverla e in realtà ho già pronto anche un pezzetto del possibile continuo ;D Ho cercato di rendere i personaggi il più IC possibile ma essendo la prima volta che tratto Bibi da protagonista -solitamente la uso come “spalla” di Nami nelle fanfiction, non sono sicura di esserci riuscita ^^ Dopo aver riletto la saga di alabasta ho cominciato a rivalutarla come personaggio e poi con Pell è così dolce *-* A proposito, la canzone in capo alla fanfiction è di Mia Martini. Lo so che l’originale è di Vasco ma come canta Mia non canta nessuno, quindi preferisco riferirmi alla sua canzone! ^^

   
 
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