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Autore: ChiaraBella    10/03/2010    11 recensioni
Ne avrete già viste mille di questo genere, ma mi sono convinta a postarla ugualmente. Bella insegna lettere al college e Edward frequesta l'ultimo anno. Cosa succede, o è già successo, tra i due?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Secondo le mie ricerche il college e l'università sarebbero la stessa cosa. Quindi, lasciando da parte il dottorato che Bella avrebbe dovuto fare, per esigenze di copione lo ha fatto durante i suoi studi e va subito in campo pratico. Accettate questa piccole clausole, che vi giuro sono necessarie altrimenti il divario tra i due personaggi sarebbe troppo grosso.

 

 

Lui e la prof.

 

Oggi tornavamo a scuola, bhè college!

Ed io ero una professoressa, nonostante fossi di un anno più grande dei ragazzi dell'ultimo corso.

Darmouth ero bella e molto prestigiosa, come scuola. Io stessa vi avevo studiato e, alla fine del mio percorso, ero diventata insegnante di lettere.

Ero la studentessa migliore e, appena ricevuta la laurea, mi avevano offerto il posto come assistente della professoressa di lettere. Iniziai così a fare pratica e così quell'anno insegnavo. Mi avevano trovata giusta ed, essendo poco più grande degli alunni, in grado di capire come tenere attivo il loro interesse, non sempre alto.

Quella mattina, scesa dal letto avevo trovato la colazione preparata dal mio ragazzo. Mi ero vestita, in fretta causa ritardo. Di solito mi svegliava lui, ma probabilmente era andato a fare jogging, come suo solito. Purtroppo non ero riuscita a trovare un paio di scarpe basse ed avevo messo degli stivali neri lucidi e, ahimè, con il tacco. Probabilmente c'era il suo zampino,diceva sempre che stavo meglio così. Infatti mi aveva lasciato alcuni dei miei abiti più belli sulla poltrona, quella accanto all'armadio.

Lavata, vestita e preso il mio caffè abitudinario, scesi le scale e presi la macchina. Avevo acquistato una mini blu, che più che di mia volontà era stata scelta da lui, molto appassionato di macchine e moto, ed i suoi fratelli.

Arrivai a scuola e, come al solito, attirai l'attenzione di molti. Ma quella mattina era diverso, ero vestita meglio, e il suono dei miei tacchi si propagava nel parcheggio come un eco lontano.

Ok, forse non mi dovevo mettere in mostra così tanto, ma non era colpa mia. Era stato lui, quel pazzoide con qui convivevo da un anno!

Portavo inoltre un paio di occhiali da sole, abbinati al colore del top che indossavo sopra la maglia grigia, visto che oggi ci aveva degnato di una visita inaspettata.

Mi incamminai verso l'entrata dell'edificio, fermandomi quando si sentì il rombo inconfondibile di una macchina. Ma non una qualsiasi, una Volvo. La sua Volvo, grigia metallizzata, sempre tenuta in perfetta forma. Alcune ragazze dicevano che la trattasse meglio delle sue ragazze, ma io pensavo il contrario. Ed avevo i miei buoni motivi: di certo un ragazzo del genere, con i voti molto alti, la sua gentilezza e simpatia, non poteva trovare un oggetto più prezioso della sua amata.

Edward Cullen, ecco chi era il misterioso ragazzo che tutte amavano, e a cui, tutti i ragazzi, aspiravano di entrare nella grazie.

Bello, non c'è che dire. Capelli bronzo, occhi verdi intensi, più magnetici di qualsiasi cosa, alto ed intelligente. Un mix letale, decisamente. Il solo pensiero mi faceva leccare le labbra, in un gesto di evidente compiacimento.

Girai i tacchi, letteralmente, e percorsi il corridoio fino alla mia aula. Oggi avrei visto quale libro mi avrebbero proposto i ragazzi, lezione interattiva, diciamo.

Presi l'agenda e mi segnai di preparare attentamente dei questionari di preparazione all'esame a cui li avrei sottoposti io stessa.

La classe iniziò a riempirsi e c'era uno strano bisbigliare, che misi a tacere sbattendo un a mano sul banco che avevo dietro, a cui ero appoggiata.

Mi tolsi gli occhiali, che tenevo sopra la testa a mo' di cerchietto e misi quelli riposanti che usavo durante le lezioni.

Anche Edward era seduto ad uno dei banchi della mia aula.

Tutti presero posto ed io inizia a parlare: -Allora ragazzi, che libro avete portato per oggi. Ve ne ricordate il tema stabilito?- ero sicura se lo ricordassero, anche perchè lo avevano proposto loro stessi: Vampiri, o comunque fantasy.

Alexia alzò la mano e le diedi il permesso di parlare: -Professoressa il tem...- non la feci continuare e la ammonii con lo sguardo, non volevo mi chiamassero professoressa, era troppo formale e poi... non ero così vecchia! - Oh, è vero. Bella, il tema erano i vampiri. Ed io ho appena finito di leggere Evernight e il suo seguito: Stargazer.L'autrice è Claudia Gray.- ed iniziò a narrare la storia di Bianca e Lucas.

-Interessante, e altri di voi l'hanno letto?- pochissimi alzarono la mano, nonostante la classe numerosa.

-Si Luca, parla pure- dissi ad una ragazzo biondo con gli occhi scuri.

-Io ho letto tutti i libri de “Il diario del vampiro” di Lisa Jane Smith. Ci sono due vampiri che si contendono una ragazza, due fratelli uno buono e uno cattivo...- ed anche lì spiegò tutta la trama, era davvero lunga come storia, più o meno sette libri e ancora ne dovevano uscire.

-Perfetto ragazzi, vedo che vi siete impegnati. Ma...- creai un po' di suspence -che mi dite di Edward e Bella?

Volevo proprio vedere cosa mi rispondevano, ora.

Edward mi guardò con un sorrisino furbo, che ricambia con un po' di malizia, sedendomi sulla cattedra ed accavallando le gambe. I ragazzi, sentiti i nomi, si girarono verso di me e poi verso Edward.

Dopo un attimo tutti scoppiarono a ridere, credendo che stessi parlando di noi due, effettivamente poteva essere ambigua la cosa!

-Ragazzi, credo abbiate frainteso. Ma, chi di voi ha letto Twilight?- mi sembrava strano non avessero ancora capito,era un fenomeno internazionale!

Tutti, o quasi, alzarono la mano.

-Menomale, pensavo viveste fuori dal mondo! E, comunque, io adoro Twilight.

Edward guardò verso di me, mimando un “lo so”, che mi fece sorridere.

-Alla prossima lezione, vi lascio andare! Ciao a tutti, la prossimo volta, preparazione all'esame.- gridai in quella stanza immensa, per farmi sentire anche da chi era in procinto di uscire.

Andai in una della aule destinate ai professori, dove ad accogliermi c'era un caffè bollente. La tazza scura faceva confondere il liquido nero con i propri bordi, ma lo scottante calore veniva percepito dalle mie mani chiuse a coppa su di essa, e ne delineava il confine quando percepivo il freddo della porcellana.

Finito il caffè ristoratore, ed appena iniziata un'ora buca, che tutti gli altri insegnanti avevano occupata, vidi la porta aprirsi ed entrarne un bellissimo ragazzo.

-Edward- sussurrai -Che ci fai qui?- dissi tutto sotto voce, per paura che sentisse qualcuno, mentre lui chiudeva a chiave la porta.

Mi venne incontro, studiandomi dall'alto al basso, nel frattempo mi ero alzata da una delle sedie che stavano vicino all'enorme tavolata.

-Niente prof. Volevo solo il buongiorno.- il sorrisino strafottente non prometteva niente di buono.

Mi si avvicinò, e posò le sue labbra sulle mie, baciandomi con delicatezza.

Stranamente, non mi opposi a quel bacio, nonostante fosse sbagliato.

Eravamo a scuola, diamine!

Un briciolo di razionalità tornò in me quando si staccò dalla mie labbra.

-Stai bene vestita così- sussurrò sul mio viso. Il suo respiro era ancora corto dopo il bacio, che da casto era diventato passionale, che ci eravamo scambiati. -E queglio occhiali da professoressa sexy ti danno un'aria appetitosa ai miei occhi -e mi morse una guancia, per scherzare.

-Grazie- ero ancora frastornata.

L'adrenalina che mi circolava in corpo, per la paura di essere scoperti dalle persona sbagliate, aumentava la mie eccitazione a quel qualcosa di proibito, in un certo senso.

-Edward, non possiamo. Lo sai, non insistere, ti prego. Ora vai, veloce.- Doveva capire che, per quanto potesse insistere, io non intendevo cedere, non lì.

Mi baciò ancora, lasciandomi senza fiato. Quando si staccò uscì dalla stanza, facendo scattare la serratura. Il mio unico pensiero era: Cosa farò con lui quando sarò a casa?

La mia giornata passava tranquillamente e, quando incontravo Edward nei corridoi, facevo finta di niente. Come se in quella stanza lui non ci fosse mai entrato.

Le mie lezioni finirono un'ora prima di quelle degli altri studenti, quindi tornai a casa. Ero piena di dubbi, non sapevo cosa fare adesso.

Vidi i miei libri di Twilight appoggiati sul tavolo, e mi tornò in mente quel "lo so" di questa mattina. Era vero, li leggevo continuamente!

Feci un bagno rilassante, caldo ed illuminato solo da candele profumate.

Stavo asciugandomi i capelli, quando sentii la porta principale aprirsi: era tornato.

Uscii dal bagno e me lo ritrovai davanti, come al solito. Capelli spettinati e occhi accesi da una strana luce, amore. Amore per me, lo stesso che provavo per lui.

-Amore, come è andata oggi?- chiesi.

-Una certa professoressa oggi mi ha fatto penare!- scherzò, ormai ci ero abituata.

-Edward Cullen, le sai le regole che ho imposto! A scuola non si fa niente, capito?!- ero stufa di questa storia, non potevamo farci vedere ad amoreggiare da tutti!

-Hai ragione, ma dovevo chiederti una cosa- lo sapevo che dietro c'era una richiesta- Alice vuole andare a fare shopping, vai con lei. Ti supplico, mi ha fatto dannare.

-Ok, Ok. La tua sorella pazza per la moda avrà un compagna per il suo shopping sfrenato.

Ormai avrete capito con chi abito, no?

E poi iniziammo a baciarci e, bhè il resto è storia.

Io lo avevo detto che le sue ragazze le tratta meglio della macchine! Ed il mio è un punto di vista personale, molto personale.

 

Ok, ok. Ora mi ucciderete. Non so da dove mi sia uscita, comunque l'ho sognata in parte e poi il resto l'ho scritto oggi. Oggi niente scuola, quindi, mi sono cimentata in questa one-shot. Spero vi piaccia.

P.S. Allorta, è tutta la mattina che ascolto "piccolo uomo" di Mia Martini, prendetevala con quel poveretto se non vi piace!

Baci, Chiara.

 

IMPORTANTISSIMO: Avete visto i primi 10 secondi di Eclipse?

 

Se no: li trovate su TwilightItalia 

 

  
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