Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Sakura_Haruno    11/03/2010    3 recensioni
Erano passate quasi nove ore dalla partenza di Jiraiya, e Tsunade immersa in quel silenzio, non poteva fare a meno di convivere con i suoi rimorsi e con i suoi pensieri. Perchè l'aveva fatto andare? perchè non aveva insistito maggiormente? Come si diceva tale allievo, tale maestro.. e la testardaggine era una prerogativa che ai due non mancava di sicuro, lei lo sapeva fin troppo bene. [JiraTsu]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jiraya, Tsunade
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
JIRATSU- da finire , no titolo
Time to be happy.
Quell'ufficio non era mai stato così silenzioso.
Erano passate quasi nove ore dalla partenza di Jiraiya, e Tsunade immersa in quel silenzio, non poteva fare a meno di convivere con i suoi rimorsi e con i suoi pensieri. Perchè l'aveva fatto andare? perchè non aveva insistito maggiormente? Come si diceva tale allievo, tale maestro.. e la testardaggine era una prerogativa che ai due non mancava di sicuro, lei lo sapeva fin troppo bene.
Tsunade era talmente immersa nei suoi pensieri da non sentire nemmeno il peso dello sguardo di una altrettanto preoccupata Shizune, fisso su di lei, quasi potesse leggerle nel pensiero con la forza di quello sguardo.
«Tsunade-sama.. sono sicura che andrà tutto ben-»
«No. Lui morirà.» disse senza guardarla.
Shizune si ammutolì.
«Ho scommesso che morirà, e io perdo sempre le mie scommesse, giusto?» Sembrava più un autoconvincimento che un'affermazione sicura. Ma lei ci credeva veramente. Eppure la paura non l'abbandonava nemmeno un secondo.
«Si.. Principessa Tsunade.. è proprio così..» Sorrise in segno di conforto. 

«...e così il leader dell'Akatsuki si trova al villaggio segreto della pioggia, giusto?»
« Esatto. Sembra che il villaggio sia impegnato in una guerra civile.. e che il Leader dell'Akatsuki sia anche il capo di una di queste due fazioni..».
L'Hokage ascoltava con attenzione l'amico, aveva la strana sensazione che quella discussione non avrebbe portato nulla di buono.
«Ora non ci resta che scoprire se le mie informazioni sono esatte. Ho intenzione di infiltrarmi personalmente in quel villaggio per investigare.»
Nel sentire ciò, la donna alzò gli occhi di scatto, fino ad incontrare lo sguardo del Sennin. L'idea,
 come si poteva facilmente intuire dalla sua espressione, non le piaceva per niente.

« E' fuori discussione!! E' troppo pericoloso!» sbottò del tutto contrariata, lanciando occhiate di fuoco
 alla zazzera bianca di fronte a lei e battendo i palmi delle mani sul tavolino di legno.

«..sono un Sennin di Konoha. Dovresti capire cosa significa..» disse lui, ignorando la reazione della donna.
Tsunade abbassò lo sguardo. Aveva capito da quella semplice risposta che non sarebbe stato facile persuaderlo, in quanto lei stessa uno dei tre Sennin leggendari. Probabilmente se non fosse stata il Quinto Hokage, avrebbe fatto lo stesso. Ma lei era la "forza del villaggio", come spesso amava etichettarla Jiraiya, e infondo, la cosa non le era mai andata del tutto a genio. Sentiva che quel compito non spettasse a lei, e che al posto suo ci sarebbe dovuto essere colui che,
in quel preciso istante, parlava di sacrificarsi per il villaggio.

« Saresti dovuto essere tu l'Hokage.. anche il terzo lo voleva..» disse sfoderando un sorriso amaro.
Jiraiya rise divertito nel constatare che la donna non si sentiva all'altezza del compito dato,
considerando che poco tempo prima non voleva nemmeno saperne di tornare a Konoha.

« HAHAHA! No.. non fa per me.. preferisco la mia vita da vagabondo..!»
Tsunade a quelle parole non potè fare a meno di pensare che tantissime cose erano cambiate dal loro primo incontro..
 Certo Jiraiya era rimasto il solito stupido, pervertito impertinente, ma le vite dei tre compagni di squadra erano totalmente mutate:
lei Hokage come suo nonno, lui vagabondo senza meta e l'altro, Orochimaru, nemico della foglia..

«.. noi tre eravamo sempre assieme..» disse sfoderando un sorriso malinconico «.. insieme al caro, vecchio terzo.»
« E guarda caso, ironia della sorte, ora Tsunade è diventata una grande Hokage! Il tempo non ci aspetta.. passa.. e invecchiamo.. dobbiamo sfruttarlo quando possiamo, per fare delle grandi cose.. proprio come gli Hokage. Il compito di noi vecchi è quello di aiutare le future generazioni.. ed è questo ciò che voglio fare.. mi capisci, Tsunade?»
chiese lui con uno sguardo carico di dolcezza.
Si, eccome se lo capiva. Ma non gliel'avrebbe data vinta così  facilmente.. e sopratutto non in quel momento, dato che gli effetti del sakè non tardarono a farsi sentire.

Appena lo stomaco dell'Hokage sventolò bandiera bianca, i due presero posto su una panchina del villaggio.
Tenevano l'uno le distanze dall'altro.
Com'erano arrivati a questo?
Erano sempre stati insieme ma in quel momento, sembrò a entrambi così naturale sistemarsi ai bordi opposti della panchina. Senza neanche pensarci su.
Tsunade sapeva bene che la partenza era solo questione di attimi,
il discorso sul tempo era solo un modo gentile per farle capire che sarebbe partito, subito dopo aver chiarito la situazione.
 Era sempre stato così prevedibile..
«.. ti prego.. torna sano e salvo..
»
Il vecchio cuore di Jiraiya non potè fare a meno di sussultare, cercando immediatamente lo sguardo della donna che, tristemente, guardava in basso.
«.. se dovessi perdere anche te.... io.....
» la voce rotta dal pianto che tratteneva a stento, non le permetteva di andare avanti. L'idea di perdere anche lui, le faceva paura. Infondo aveva già provato il dolore della perdita, ma stavolta sarebbe stato ancora diverso, sarebbe stata definitivamente sola.

«.. tu piangeresti per me? mi fa piacere sai? Ma non credo che piangerai come hai fatto per Dan.. HAHAHAH!
».
«.. Stronzo.
» disse aspramente lei, evitando di tirargli un pugno micidiale per la frase bastarda che aveva appena pronunciato, e Jiraiya capì di aver esagerato.
«.. allora facciamo così, ti piaccono le scommesse no? E sappiamo bene entrambi che le perdi sempre! Allora scommetti che io morirò! In questo modo tornerò sicuramente da te!
»
Sfoderò così un sorriso sghembo, di quelli che ricordavano tanto Naruto.
Ma che gli passava per la testa? Fare una scommessa su una cosa del genere!? L'età invece di renderlo saggio, l'aveva fatto seriamente ammattire.
« ...E...
» continuò,«... in cambio... quando tornerò..»
Tsunade trattenne il fiato per un nanosecondo. Dove voleva arrivare?
« HAHAHAHAHAHAH!! scherzo, scherzo!! Sai io ti sono davvero grato!! Si sa che le delusioni d'amore rafforzano gli uomini! E la felicità non è certo una cosa che ambiscono..
» Tsunade era ormai irrimediabilmente irritata, aveva capito benissimo che tutto ciò che stava facendo quell'idiota, era di fare il  figo poco prima di partire..
« Beh.. è tempo per me di andare Tsunade.. Ci vediamo presto!
»
E così, l'Hokage, senza nemmeno proferire parola, guardò la figura dell'uomo che sempre l'ha amata e sempre l'amerà, allontanarsi fino a sparire all'orizzonte.

Aveva rivissuto quella stessa scena, quella stessa discussione per nove ore di fila, si e no una quarantina di volte.. la sua mente non faceva altro che tormentarla.
Perciò, stanca, chiuse lentamente gli occhi. Le sembrava che, in quei lunghissimi attimi di attesa, tutta la vita le passasse davanti, come una marea di diapositive confuse che mostravano squarci di una vita passata. Fino a fermarsi alla figura di un bambino, un bambino dall'aria allegra e dagli inconfondibili capelli bianchi, alquanto strani per la sua età.

« Tu devi essere Tsunade! Piacere io mi chiamo Jiraiya! Non ti preoccupare.. le lettere d'amore me le puoi dare più tardi!
»
Alla luce di quel ricordo Tsunade si fece scappare un tenero sorriso. Non era mai cambiato quel cretino.
« Dan!! Tranquillo! Ti salverò! Presto staremo di nuovo insieme e tu potrai finalmente realizzare il tuo sogno! Diventerai l'Hokage migliore di tutti i tempi!»
La voce rotta dal pianto incessante le faceva pronunciare quelle parole con disperazione e terrore. Il ragazzo steso a terra le sorrideva, sicuro che la sua amata ninja-medico l'avrebbe curato e che, presto, avrebbero guardato il villaggio dall'ufficio dell'Hokage.
Ma la ferita non guariva e in preda alla disperazione, la donna continuava a curare il suo amato inutilmente, anche se sentiva e sapeva che il suo cuore, ormai, si era fermato.
« SI DAN! TI STO SALVANDO VEDI?! RESTA CON ME!! RESTA CON ME TI PREGO!!!» disse, gridando con tutto il fiato che le era rimasto.
« Basta.. Tsunade... Dan non c'è più..» disse Jiraiya amareggiato.
L'amico poggiò la mano sulla spalla di lei, in segno di conforto.
Ma la disperazione era tale, che a quelle parole lei non voleva credere. Non poteva credere. Era un medico!! Non un ninja qualunque!
....Ma a che serviva essere un medico, se nel momento del bisogno non riusciva mai a salvare le persone a lei care?

Tsunade si alzò di scatto e, cercando di ignorare le lacrime che sgorgavano copiose dai suoi occhi ambrati, in un impeto di disperazione, tristezza e rabbia portò con violenza il palmo della sua mano sul viso del compagno, provocando uno schiocco tale da non poter essere semplicemente ignorato dai ninja presenti.
Jiraiya non si mosse. Avrebbe potuto facilmente afferrarle il braccio, eppure si limitò a stare lì, immobile a fissarla, mentre accusava il colpo.
Tsunade ricordava bene la sensazione provata nel vederlo incassare il colpo. L'aveva fatto di proposito, lei lo sapeva. Jiraiya, nonostante la donna che amava piangesse per un altro, voleva essere in grado di alleviare per quanto possibile il suo dolore, in quell'oblio di disperazione. Quello schiaffo probabilmente l'avrebbe calmata. Lui sapeva che da lei non avrebbe mai ricevuto amore, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa in suo potere per ricevere un qualsiasi sentimento che potesse rendere felice entrambi. A lui, infondo, andava bene così. L'odio, la disperazione e la rabbia erano ben tre sentimenti, e li preferiva di gran lunga alla totale indifferenza. L'avrebbe fatta calmare, sulla sua stessa pelle, pur di rivederla sorridere, pur di ricevere qualcosa da lei.

«.. sempre il solito idiota..» Quei ricordi si facevano sempre più prepotenti, più vividi nella sua mente, tanto che non riuscì a trattenere quelle lacrime che, quasi timidamente, si affacciavano dai suoi occhi. Eppure Tsunade non piangeva mai. Mai se non ne valesse davvero la pena.
"sai.. pezzo di stupido?.. Se tornerai.. forse non ti farò faticare tanto per avvicinarti a me..."
Jiraiya aveva ragione, il tempo passa e non aspetta nessuno, e benchè esteriormente avesse ancora l'aspetto di una ventenne, dentro non era altro che una vecchia cinquantenne, sola, ora più che mai. Lui le era incredibilmente stato sempre vicino, nonstante lei non lo amasse, nonostante lei lo rifiutasse e lo picchiasse in continuazione. Lui era lì, sempre. E ora che il terrore della perdita la avvolgeva, non faceva altro che sperare di poterlo rivedere, e forse, di poterlo riabbracciare.
Intanto il tempo passava e il suo sguardo, perso nel vuoto era fisso aldilà della grande vetrata dell'ufficio.
Ton ton grattava come al solito la scrivania, cosa che generalmente la irritava parecchio, ma che ora la lasciava del tutto indifferente. Doveva avere un aspetto orribile, era seduta così in quella posizione, a fissare il vuoto fuori dalla finestra da quasi quattro ore. E del suo compagno, nemmeno l'ombra. Il terrore la invadeva da capo a piedi, ma cercava insistentemente di resistergli.
« TSUNADE - SAMA!!», Shizune si precipitò di corsa nell'ufficio della donna, sbattendo violentemente la porta contro il muro, ansimando per la folle corsa che l'aveva condotta a lei facendo spaventare il povero Ton Ton che grugnì disperato smettendo immediatamente di grattare sulla scrivania.
Tsunade si alzò di scatto dalla sua postazione, perdendo per un attimo l'equilibrio, causa dell'essere stata troppo tempo nella stessa posizione. Cercò stabilità poggiandosi sulla scrivania, dopodichè rivolse il suo sguardo preoccupato sulla sua allieva storica.
« SHIZUNE! COSA SUCCEDE?!» disse lei, visibilmente esasperata e spaventata dall'entrata in scena dell'amica, ma speranzosa che portasse con sè buone notizie.
« Principessa.. si tratta di Jiraiya-sama!!»  disse lei tutto d'un fiato.
« Ecco.. lui... LUI E' TORNATO!!»
Il Quinto sgranò gli occhi. Non era sicura di aver capito bene.. Lui... era tornato?
La testa prese a girarle.. ma non poteva cedere alle emozioni proprio in quel momento che tanto aveva atteso in quelle lunghissime e interminabili ore.
« E'.. è... tornato?!» balbettò, « e dove si trova adesso?»
« Ha appena varcato i cancelli del villaggio! E' in pessime condizioni, ma nonostante tutto si regge ancora in piedi... ha bisogno di cure immediate!»
L'Hokage pensò che tutto ciò non era possibile. Sicuramente doveva essersi addormentata senza rendersene conto.. e stava solo sognando che tutto fosse andato per il meglio. Rimase così immobile. Con la bocca spalancata, a fissare l'allieva in attesa del risveglio alla crudele realtà.
«.... Tsunade-sama!! Ha capito o no cosa le ho detto?! JIRAIYA - SAMA E' QUI! E HA BISOGNO DI CURE!!»
Per un attimo le parti dovevano essersi invertite, lei era l'allieva e Shizune la maestra. Quelle ultime grida riportarono l'Hokage sulla terra, e, inconsciamente, iniziò a correre più che poteva verso la porta, fuori da quella residenza che l'aveva ospitata per ben dieci ore.
Finalmente nei pressi dei cancelli, vide una figura alta trascinarsi lentamente verso di lei, capelli lunghi legati dietro in una coda, bianchi, inconfondibilmente bianchi. Era lui. Era davvero lì.
Lei raggiunse il Sannin immediatamente che, stremato e finalmente a casa, diede tregua alle sue gambe che lo facevano reggere miracolosamente in piedi. La forza di Tsunade era conosciuta in tutto il villaggio e anche oltre, infatti l'Hokage prontamente lo afferrò evitandogli la caduta e prese così a camminare in direzione dell'ospedale.
«.... h-hai visto?... come avevo detto... s-sono tornato.... sei sempre.. la s-solita..... perdi sempre.. le s-scommesse... ehehe..» Sorrise divertito.
La donna si lasciò rigare il viso da quelle lacrime che, in un solo giorno, l'avevano violata così tante volte da sentirsi ancora intorpidita.
«... Si.. io continuo a perdere le scommesse.. ma tu continui ad essere il solito cretino..»
L'uomo abbozzò una risata, che venne subito soffocata da una forte tosse.
«...sai una cosa? avevi ragione.. il tempo passa per tutti e non aspetta nessuno. Durante la tua assenza ho promesso a me stessa che, se fossi tornato, avresti finalmente trovato la felicità che dicevi di non necessitare... ma che in verità hai sempre cercato» , guardò l'uomo e gli sorrise.
Jiraiya, incredulo, guardò l'Hokage che piangeva e sorrideva contemporaneamente.
« Ah si?... e q-quale sarebbe.. la felicità... di cui ho b-bisogno... e che tu vorresti gentilmente donarmi?» domandò malizioso l'Eremita dei rospi.
«... sei sempre il solito cretino...» .
La donna avvicinò il suo viso a quello dell'amico, abbandonando l'orgoglio e mettendo da parte ogni preoccupazione, posò le labbra sulle sue e si lasciò guidare da quell'attimo di passione, a cui l'uomo rispose inaspettatamente con energia, posando dolcemente la sua mano sul volto della donna, asciugando quelle calde e dolci lacrime.
Ormai Tsunade aveva deciso. Aveva capito che, Jiraiya in realtà non era solo un vecchio amico d'infanzia; l'aveva sorretta nei momenti difficili, le era sempre stata accanto, l'aveva sopportata, salvata, amata. Sempre. E ora che lui si era salvato da quella missione suicida, non gli avrebbe più permesso di abbandonarla. Perchè la sua presenza era l'unica cosa che realmente, la faceva andare avanti in quel pazzo e corrotto, mondo di shinobi.
«.. ti amo.. Tsunade...» disse lui sorridendo, prima di perdere completamente la forza di proferire parola.
«.. lo so... vecchio pervertito.. l'ho sempre saputo».

----------------------------------------------------------------------------------
FINE!
Spero che la fic possa essere di vostro gradimento!
Non sono molto brava, lo so. Ma ci tenevo particolarmente a scrivere di questa meravigliosa coppia in questo modo, dato che non tutti forse sanno che la frase di Tsunade:  " Se tornerai.. forse non ti farò faticare tanto per avvicinarti a me..."
Non è di mia invenzione ma in parecchie versioni è stata tradotta così, anime (subbato in italiano) e manga in inglese. Difficile capire se sia stata tradotta o no correttamente, fatto sta che mi fido, mi va di pensare che davvero lei volesse dargli questa occasione. Ci tenevo perciò a dare a Jiraiya la tanto attesa possibilità, perchè sono sicura che se non fosse morto, sarebbe finita così.
Un ringraziamento specialissimo alla tata Ele che l'ha letta e corretta e a pincs.
Al prossimo delirio di creatività!
Un bacione.
Sakura.



  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Sakura_Haruno