16.
Sensazioni
Doveva
assolutamente indossare qualcosa ... Che vergogna!!
Non
ricordava i dettagli dell’altra notte, ma poteva immaginarlo! Che imbarazzo!!
Non
erano di certo state le sue gambe a condurla lì e nemmeno a infilarla NUDA in
quel letto.
Il
pensiero che l’avesse vista così …
Un
rossore incontrollato le cosparse il volto, mentre il respiro era fortemente
agitato e gli occhi erano lucidi.
Perché
quelle sensazioni?
Si
strinse con forza le coperte al petto, premendole ai seni. Perché si sentiva
così?
Strinse
le gambe involontariamente, portando le ginocchia alla fronte e affondandoci il
viso.
Era
assurdo! L’aveva già vista seminuda … l’aveva già toccata … l’aveva baciata
addirittura … eppure …
Si
raggomitolò di più.
Eppure
non aveva mai provato qualcosa di simile! Era rabbrividita per una carezza
innocente, un brivido della stessa intensità provata quand’era stesa su quel
pavimento e lui gravava prepotente su di lei ... Era paura?
Sì, la
prima volta aveva un terrore folle, ma la seconda …
Quella
carezza non aveva nulla di spaventoso, nulla di allarmante, ma la faceva
tremare più di quanto avesse mai provato.
Alzò di
scatto la testa dalle gambe, come se avesse realizzato qualcosa che le era
sfuggito. Nessuno l’aveva mai toccata così … Nessuno con dolcezza!
Aveva
più paura di simili gesti che di percosse e maltrattamenti? Era questo?
Il cuore
cominciò a martellarle in petto e lei volutamente lo ignorò. Non poteva curarsi
di simili stupidaggini. Lei non si poteva permettere di avere paura di nulla.
Non poteva essere debole!
Determinata
e traballante si volle alzare. Era una sfida con se stessa … Doveva dimostrare
di essere ancora la guerriera indomita che conosceva!
Trascinò
il lenzuolo con il movimento del corpo, mentre si avvicinava allo splendido
abito che aveva scorto.
Le era
piaciuto subito. Rosso, intarsiato di ricami dorati e dal taglio tipico della
sua terra ... Lo accarezzò rapita. Era morbido, liscio e fresco come deve
essere la seta.
La sua
mente fu totalmente presa da quella danza d’intrecci, di squame su un mare
rosso. Lentamente percorreva la stoffa, ridisegnando i contorni che adornavano
il tessuto. Un lungo e sinuoso corpo che svicolava fra piccole nuvole
decorative, acquisendo zampe e artigli, zanne e narici marcate … Un dragone che
si distendeva su ciò che avrebbe ricoperto la sua schiena, avvolgendosi attorno
le gambe e lasciando spazio a decorazioni elementari sulle maniche.
Parve
darle forza quel simbolo. Era fermo immobile, dagli occhi millenari che non si
curavano del suo tocco riverente. Sorrise … Era passato tanto da quando ne
aveva indossato uno …
Lasciò
scivolare la grezza stoffa lungo l’esile corpo, lasciandolo scoperto e
vulnerabile il tempo necessario a prendere e infilare le maniche di seta
pregiata. Quella freschezza …
Quel
senso di limitata costrizione che le dava la loro larghezza … Le era così
mancato …
Incrociò
i lembi esterni in vita, coprendosi con un lieve frusciare. Per la prima volta,
dopo tanto, sorrise al sentirsi accarezzare da un abito. Fissò quella cintura sottile,
molto meno ingombrante degli obi di quelle terre, in vita e strinse con mosse
rapide. Fece scivolare i cappelli, intrappolati, fuori dal colletto, con gesto
secco e aggraziato, e poi si mosse.
Finalmente
riprovava quella sensazione familiare …
Si
sentiva così … libera! Era coperta abbastanza per non dover provare imbarazzo,
ma al contempo non era costretta nella rigidità del kimono, come quello fattole
indossare da Baiko e Bunrakuken. Fin troppo ingombranti per lei! Preferiva
rimanere con i larghi abiti maschili di Sesshomaru che con quelle strette
trappole!
Nell’esatto
istante in cui i capelli ricaddero sulla stoffa, Sesshomaru rientrò. Rimase
immobile qualche istante, tenendo scostata la tenda dell’entrata, preso a
guardarla in piedi e in simili panni …
Non
seppe cosa fosse, ma parve non riconoscerla …
Lui non
conosceva la yasha con quell’abito … Non sapeva nulla della Mya del Continente!
Questo lo disturbava …
“Ti
avevo detto di non alzarti!” la sgridò. Perché non gli dava mai retta?
Fece scivolare
la stoffa lungo la mano, entrando completamente. Mya si voltò di scatto, quasi
quella voce l’avesse terrorizzata. Il cuore le riprese a battere violento e
subito il rossore alle guance ricomparve …
Si voltò
troppo svelta, tentando di giustificarsi agitata. “Io …” non riuscì a
continuare. La debolezza che si era ripromessa di sconfiggere la sopraffece
nuovamente. La vista le si annebbiò e barcollò un poco, prima che le gambe
cedessero. Stava scivolando a terra coscientemente, ma incapace di evitarlo,
quando due braccia forti la premettero contro un petto sopraggiunto con
altrettanta velocità!
“Possibile
non t’importi nulla della tua salute?” la stava di nuovo sgridando,
guardandola, chinato sul suo viso, ma lei non riusciva a capire cosa dicesse.
Era totalmente imbambolata a guardarlo, consapevole dell’aumento rossore e
battito. La stava stringendo …
“Io …”
balbettò, cercando di vincere quell’assurdo stato d’animo. “Non parlare.” la
interruppe lui, calmo e distaccato come al solito, mentre la sollevava,
passandole un braccio sotto le ginocchia. Una leggera spinta verso l’alto e lei
si sentì staccare da terra e aderire ancor più a lui. Rimase in apnea alcuni
istanti, senza accorgersene.
Si
sentiva così, strana …
Nel
frattempo lui si mosse, mentre il lungo strascico pendeva e strusciava sul
pavimento. Pochi secondi fino al letto in cui la posò nuovamente, ma per lei
furono interminabili.
Sospirò
sollevata, quando le sue mani smisero di toccarla e si allontanarono dal suo
corpo. Il suo cuore continuava a battere incontrollato però … Perché l’averlo
vicino, l'agitava così?
Per via
della sua nudità? Ora era vestita non avrebbe dovuto avere quella reazione
imbarazzata! Perché l’aveva presa fra le braccia? Non c’era nessun’“altra”
intenzione in quel gesto. Non avrebbe dovuto sentirsi così! Eppure …
“Finché
non avrai mangiato qualcosa, non osare alzarti!” era autoritario e severo,
mentre lo diceva. “E non è una richiesta, ma un ordine!” concluse,
fulminandola.
“Un ordine?” quella parola che sapeva così d’imposizione la riscosse. “Vi siete dimenticato della promessa?" Ora era sua pari, si era inchinata a lui per garantirsi questo privilegio!
"Non
potete darmi ordini!”
“Calmati.”
Sempre lo stesso tono … Un ordine?
“No! Io
non mi calmo per niente!” di nuovo il sangue alla testa quando cercò di alzarsi
con foga, ma fu bloccata in tempo. L’indice di Sesshomaru le premeva contro le
labbra, mentre la sua mano la teneva ferma, spingendo sulla spalla.
“Dopo
che avrai mangiato qualcosa, solo allora, potrai fare tutto l’opposto di ciò
che ti dico, ma per ora …”
Le era
vicinissimo e lei non poteva contenersi dal guardarlo con gli occhi che
brillavano e la temperatura che saliva. Quando la fissava, perdeva
completamente il senso della realtà. Non le era mai successo!
Pochi
istanti, prima che la falange del principe scivolasse lontano dalla sua bocca
pulsante e la mano si sollevasse dalla sua spalla. Un sospiro udibile, di
estremo sollievo, fuoriuscì da quelle stesse labbra.
Fu
mentre lui si allontanava da lei e Mya distoglieva lo sguardo che Jacken entrò
raggiante.
“Mya-sama
vi siete svegliata! Meno male …” sospirò, strappandole un sorriso. Non avrebbe
osato immaginare la reazione del padrone se fosse stato diversamente.
Soprattutto la reazione che avrebbe avuto su di lui!
“Jacken-chan,
eri preoccupato per me?” gli chiese Mya, con estrema gratitudine per il suo
ingresso improvviso. L’aveva tolta da una situazione davvero imbarazzante!
“Ja -
cken … chan?” sillabò, mentre grossi lucciconi gli comparivano agli occhi,
realizzando l’appellativo affettuoso usato dalla sua Signora. Il padrone non
l’aveva mai chiamato così!
Li
asciugò in fretta per poter rispondere. “Ovviamente, mia Signora!” esclamò con
ritrovata determinazione. “Mi sono personalmente occupato di prepararvi qualcosa
che vi ridesse forza!”
“Sei
stato molto gentile!” gli sorrise nuovamente. Jacken, raggiante, tese il
bastone, usandone l’estremità per scostare la stoffa e permettere ad alcuni
subordinati di entrare con diverse pietanze. L’odore di cibo era intenso e non
tardò a giungere succulento alle narici di Mya. Un suono sordo insorse dal suo
stomaco, scatenandone l’imbarazzo. Strinse le mani attorno al ventre, cercando
di ovattare il gorgoglio incessante. Jacken si avvicinò. “Sono lieto che ciò
che ho fatto preparare vi risvegli l’appetito!” sorrise, mentre ordinava a
destra e a manca come sistemare i vassoi.
Mya si
sentì morire. Che vergogna! Davanti a tutti? Davanti a lui?
Certo
quell’odorino era invitante e lei non mangiava da giorni, ma quel borbottio era
terribile …
Terminati
i preparativi e sistemati i vassoi attorno al letto, in modo da evitarle
eccessivi sforzi, si misero in attesa del suo assaggio e del suo giudizio.
Mya però
non era affatto intenzionata a portarsi qualcosa alla bocca, non davanti a loro,
non dovendo togliere le mani dallo stomaco. Rimaneva lì, immobile, a guardare i
disegni della stoffa pregiata che le ricopriva le gambe.
Sesshomaru
la osservava incuriosito. Mostrarsi debole era così tremendo per lei? Perché?
Quanto avrebbe
voluto sapere tutto ciò che era stato, prima del loro incontro!
“Fuori.”
un ordine secco, diretto e autoritario. I servi si volsero verso il padrone.
“Mio
Signore …?” domandò Jacken, chiedendo conferma e spiegazione.
“Fuori.
TUTTI!” esclamò, mentre i presenti si sbrigavano a obbedire.
“Come
desiderate! Mya-sama …” il kappa s’inchinò leggermente verso l’Au, per poi scomparire all’esterno,
assieme gli altri.
Mya alzò
gli occhi, congedando Jacken con un cenno del capo. Poi guardò allibita
l’inu-youkai alla sua destra …
Il
principe non voltò lo sguardo verso di lei, dirigendosi anch’egli verso
l’uscita.
“Sesshomaru
… Cosa?” Mya lo chiamò, bloccandolo. Perché aveva cacciato tutti?
“Non c’è
vergogna nella fame!” disse freddo, senza voltarsi. Le sue parole giunsero con
forza a Mya, stupendola.
Quando
la youkai realizzò il tutto, era troppo tardi. Lui era già uscito e lei non era
riuscita a dirgli quel "grazie" che si sentiva di concedergli …
Un
sorriso sincero le adornò il viso, mentre quegli occhi di mare smeraldo
iniziarono nuovamente a tremare come onde. Aveva capito il suo imbarazzo …
Si mise
a sedere allegra. Ora il minimo che poteva fare per sdebitarsi era obbedirgli e
mangiare.
Si
sporse e prese la prima ciotola …
Avrebbe
spazzolato tutto e poi sarebbe stata libera di non dargli ascolto.
Portò il
primo boccone alle labbra con le bacchette. Incredibile come sapesse ancora
usarle!
Nulla le
parve più buono …
***
Si
lasciò la tenda alle spalle. Non le avrebbe concesso altro!
Se non
avesse mangiato nulla, l’avrebbe costretta con la forza.
Non
poteva permettersi zavorre in quella guerra e, soprattutto, che lei
s’indebolisse. Era preziosa …
L’avrebbero
protetta, ma l’ostacolo più grande per il nemico era lei stessa. La sua
volontà, ma …
La
fragilità che aveva scorto in lei l’altra notte era spaventosa! Un equilibrio
così precario, da dover essere temuto. Eppure …
Si era
risvegliata, spaesata e intontita, ma nuovamente forte e indomita. Quando era
rientrato però …
Era
diversa! C’erano lacrime celate in quello sguardo e, di nuovo, le forze le
erano mancate …
L’aveva
lasciata sola per poco … Era restata sola come la sera precedente …
L’aveva
notato subito come quel dolore intenso non fosse stato solo fisico.
Tremava,
pallida e sconvolta e i suoi occhi giada gli avevano gridato il terrore per
qualcosa presente solamente in lei …
Qualcosa
a lui sconosciuto …
Quell’abito
… Le sue terre … Che cosa avevano risvegliato?
Avrebbe
voluto chiederglielo, ma non poteva. Non ancora!
Voleva
sapere quale fantasma la tormentasse. Voleva capire quale vecchia ferita si
riaprisse e ricordando cosa.
Tenseiga
iniziò a vibrare, quasi volesse essere estratta e usata.
Sesshomaru
la placò, toccandone l’elsa. “Non è ferita che si sani con una spada …” le
mormorò, deciso a non voltarsi indietro.
Avrebbe
fatto visita a Bunrakuken e ordinato di preparare l’alloggio dell’Au …
Rivoleva
il suo letto!
“Jacken.”
Il kappa gli andò subito incontro.
“Mio
Signore?” chiese riverente.
“Prepara
la sistemazione per l’Au”
“Per
Mya-sama? Credevo che … sì … insomma …” Le congetture, più che palesi, del
piccolo demone, irritarono parecchio Sesshomaru.
“Jacken!”
il suo sbotto improvviso, lo spaventò. Il Ninto stava quasi per cadergli, ma lo
riacciuffò per un pelo.
“Sì!”
scattò sull’attenti. Era impietrito di fronte la possibile reazione del
padrone, ma non riusciva a trattenere il sudore alle tempie.
“Devo
ripetermi?” autoritario e spaventoso, desiderava solo una risposta.
“No, mio
Signore!” la voce flebile e gracchiante che gliela dava.
“Allora,
cosa fai ancora qui?” domandò imperioso. “Muoviti!” comandò con più enfasi.
“Sì!”
Il
povero Jacken scattò senza indugio ancora tremante. Scattava a zigzag senza
meta, troppo agitato per evitare le sue tipiche goffaggini.
Sesshomaru
lo vide schiantarsi contro una delle fiaccole spente, inciampare sull’asta di
una lancia e ruzzolare quando il piede gli incastrò in un elmo abbandonato.
Pensò
che la sua sbadataggine fosse già una punizione più che tremenda …
***
“Padre,
non comprendo!” Baiko era rimasto al fianco di Bunrakuken tutto il tempo,
cercando di carpirgli più informazioni possibili sugli eventi accaduti.
“Mya-sama
si è meritata il nostro rispetto, Baiko. Se l’è guadagnato in battaglia, come
ogni soldato che si definisca tale deve.”
“Quella
schiava chiamata con riverenza persino da voi? Un generale non onorerebbe mai
un soldato così! Non al primo scontro!”
“Io gli
sono particolarmente grato … E anche tu dovresti!”
Nella mente
del tasso si frapposero le immagini della battaglia …
Lei che gli intimava l’andare dal
figlio, salvandolo dai nemici ...
Lei che proteggeva Sesshomaru ...
Lei che dispiaciuta per lui,
veniva colpita dalla sua coda ...
Lei che si preoccupava per lui,
ferito …
“Sciocchezze!”
“Eri
morto e ora cammini e respiri … Non è forse anche questa una sciocchezza?”
“Sono
grato a Sesshomaru-sama per il suo gesto ma … quell’Au!”
“Se la
somma Mya non l’avesse aiutato, né tu né io staremo qui a discutere. Dimentichi
che i rinforzi dal Continente, sono unicamente giunti per lei!”
Baiko
non poteva accettarlo. Non capiva il perché di tutta quell’ammirazione
improvvisa, per una semplice, cocciuta, donna.
Sapeva
di doverle la vita di suo padre, la sua, a quanto pare, e la non sconfitta, ma
ammetterlo … Mai!
Come
poteva ammettere a se stesso di essere inferiore a una donna?
L’ingresso
del dai-youkai lo sviò dall’ira nascente.
“Sesshomaru!”
“Zio.”
I due
generali si salutarono. La complicità del loro sguardo era cosa invidiata dal
giovane tasso …
Vi era
ammirazione, distacco e potere!
“Sesshomaru-sama.”
“Baiko.”
Non era
e, forse, mai sarebbe stato alla loro altezza. Ma …
Se lo
ripromise. Doveva superare quell’Au. Donna o Leggenda che fosse!
-continua-
ANGOLINO
AUTRICE: saluti e chiarimenti
Eccomi,
di nuovo, con un altro capitolo. Non sapete che faticaccia correggere tutto, ma
ora sono proprio soddisfatta. Che bella sensazione! ^_^
Per
favore: se trovate errori nella fan fiction fatemelo sapere. Qualcosa sfugge
sempre!
In
questo capitolo nulla accade di particolare, s’iniziano a intravedere le prime
interazioni e soprattutto la psiche dei personaggi, soprattutto di quelli che
non ho avuto modo di affrontare.
Conosceremo
meglio Baiko, Jin e Mya. Lo so che non vedete l’ora che il mistero sul suo
passato si chiarisca, ma sapete che sono sadica riguardo la suspense … XD
Ho
ancora molti colpi di scena al mio arco e ho intenzione di distribuirli al
meglio!
Ringrazio
tutti i lettori che hanno avuto la pazienza di assecondarmi riguardo la “genesi
” di questa mia storia. ^_^
A
chi segue e l’ha inserita fra i preferiti, dico grazie. Fa molto piacere sapere
che a qualcuno la storia interessa e non la sto scrivendo per me soltanto.
Ringrazio
tutti voi:
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Probabilmente
qualcuno fra questi nomi avrà smesso di leggerla o seguirla, ma già il fatto
che per un po’ di tempo l’abbia fatto mi rallegra. Grazie anche a tutti i
lettori anonimi.
Però il
grazie più sentito va a chi spende un po’ di tempo a recensire.
Bellatrix_Indomita
Sei una
delle poche che segue quasi tutti i miei lavori e te ne sono grata. Spesso non
scrivi recensioni molto lunghe per mancanza di tempo, ma almeno mi fai sentire
che ci sei e mi sostieni.
Sono
felice che ti sia tanto piaciuto il capitolo “Imbarazzo”, ma soprattutto che tu
non abbia saputo dirmi il perché. Se ti ho trasmesso “qualcosa”, a livello
emotivo, sono la prima a gioirne.
Rispondendo
al tuo OT; sì, ho aggiornato “Sveglio o Sposo??”. ^-^
Nicole221095
Come
avevo avvertito, ho cancellato il capitolo AVVISO ed anche la tua recensione …
Non ti preoccupare il contenuto è scolpito nel mio cuore. Mi lusinga sempre
quando tu mi chiami sempai. Hai una bella dote Nicole, quella da imparare dagli
errori e non arrendersi ai primi tentativi. Sono sicura che impegnandoti
riuscirai a migliorare!
Finalmente
ho scoperto il mistero del numero elevato di visite in quei capitoli! *0* Sei
tu la responsabile! ^-^
P.S. Da
fan a fan di Sesshy. Ho salutato il mio pupazzetto di maru-chan (verte
copyright su questo termine XD), ma si è limitato a mugugnare e
guardarmi storta. O.O’
In poche parole ti
saluta anche lui XD
Aiko
Inochi
Sono
da un po’ di capitoli che dico avrei ringraziato come si deve. Così ne
approfitto ora per dirti che sono molto contenta di sapere la mia storia ti
appassioni.
Spero
di non averti delusa con questo capitolo e di non farlo con i prossimi! Come
vedi alla fine non l’ho tolta dal sito, ma sono riuscita a far tutto comunque.
^^
Elenasama
Ti
ringrazio molto per l’attenzione che dedichi all’aggiornamento della mia
storia. Come vedi sono stata di parola e ho ultimato la revisione dei tre
capitoli che mi restavano e aggiornato entro il mese. Finalmente posso
continuare ad aggiornarla come si deve! >_<
Spero
tu abbia trovato anche questo capitolo di tuo gradimento o se così non dovesse
essere non farti scrupoli a segnalarmelo! ^__^
Bubukenia
Grazie
mille per il commento lasciatomi. Non riuscivi a staccare gli occhi dallo
schermo? 0.o? Davvero? Wow, sono lusingatissima!!
>////<
Come
vedi l’ho continuata, spero ti coinvolga allo stesso modo. ^-^
Ringrazio
nuovamente tutti di cuore. ^__^
KissKiss
KiraKira90