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Autore: AlexaHumanoide    12/03/2010    6 recensioni
"Mamma, dov'è Bill?" Chiesi, con voce tremante.
Non mi rispose.
"Mamma, dov'è?" Una lacrima le rigò il viso.
"Mamma, ti prego rispondimi."
 Alzò di scatto la testa e mi guardò.
"Bill non c'è più."
Genere: Triste, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dei ringraziamenti ^.^

VeroKuss: ç__ç uffa. Eri tu che 2 o 3 recensioni fa hai scritto che volevi una ff strappralacrime..e adesso? Non la leggi più ç_çTi voglio bene anche quando fai così ♥

I dream you: nooo, non volevo farti piangere ç_ç Spero che ti piaccia anche questo, grazie mille ♥

SuperEle46: grazie mille, davvero ç_ç Spero che non piangerai anche in questo ù.u grazie mille ♥

angel12: Grazie mille, spero che ti piaccia anche questo ♥

_mOny483: vedi, in Tom mi ritrovo meglio xDxD ma anche qui Bill soffre, anzi... emh.. leggi va xDxD Grazie, ti adoro ♥

Schwarz_Engel483: yeah, sorella xD Grazie mille. Anche questo capitolo finisce un po' di colpo xD è il mio hobby xD ♥

Dragona: ti prego, anche tu nooo ç_ç Tanto non è la realta ù.u Grazie mille ♥

Se ho fatto bene i conti, questo è il penultimo capitolo, magari ne aggiungo uno, ma non di più. Quindi siamo alla fine. ç__ç Ma c'è ancora "un amore inaspettato" : ))) Vi lascio leggere, ciaoo. BUONA LETTURA ♥

Dov'è Bill?

Ulra, Silenzio, Urla, Silenzio.
Ecco cosa sentivo.
Poi tutto si trasformò in un fischio.
Non potevo fermarlo.
Dovevo solo aspettare.
Le mie palpebre si aprirono di scatto.
Vedevo solo bianco.
Le richiusi, per non soffrire ancora di più.
Dove prima c'era il nulla, ora c'era un ambiente che conoscevo bene.
Un corridoio.
Quelle mattonelle mi davano il voltastomaco.
Le mie orecchie percepivano altri urli.
Ma questa volta sapevo chi li produceva.
Ora sentivo delle risate.
Troppe risate.
Mi davano sui nervi.
Sapevo cosa stava succedendo.
Questa scena l'avevo vissuta tante volte.
Sempre la stessa storia.
"Non sono una checca!" Cercò di dire mio fratello.
I singhiozzi non facevano capire la frase.
E loro se la ridevano.
"Non sono una checca.." Ripetè quel ragazzaccio, imitandolo.
Una scivolata.
Dei colpi.
Urla.
Singhiozzi.
Risate.
Iniziai a riscaldarmi.

Mi sembrava che fosse tutto realtà.
O forse lo era, anche se ne dubitavo.
Sembrava piuttosto che stavo navigando nella mia testa.
Nei miei ricordi.
Con passi veloci percorsi quel corridoio.
Arrivai in quella misera stanza, dove tutti i maschi facevano pipì.
E lui era lì, steso in terra.
Aveva una mano sull'altezza dello stomaco.
Era piegato in due, dal dolore.
"Oooh, è arrivato il fratellino." Esclamò Danis, ecco come si chiamava.
Era il "Capo" Del gruppetto di deficienti.
Digrignai i denti.
Non risposi e porsi una mano a mio fratello.
Si rialzò, zoppicante.
Mi avvicinai al suo orecchio.
"Vai via, scappa. Aspettami fuori." Sussurrai.

Io parlavo, mi muovevo.
Ma sembrava che non stessi facendo niente.
Stava lavorando solo la mente.
Ero ancora più convinto che era un lavoro della mia mente.
Bill iniziò a correre.
"Ahah, sisi..Corri, perdente!" Urlò.
A quelle parole non ci vidi più.
Mi circondarono.
Li contaii erano in cinque.
Lo sapevo, non ce l'avrei fatta.
Anche se ero forte, erano in troppi.
L'importante era Bill.
Tirai un pugno dritto allo stomaco di quello che era davanti a me.
Cascò a terra.
Mi girai, e ne diedi un altro, ma sulla faccia.
Ne mancavano solo 3.
Scappare? No. Non era da me.
Dalla porta ne entrarono altri 5.
Arrendersi? No, ma non potevo resistere per sempre.
Un colpo mi arrivo dietro.
Uno sulla bocca.
Cascai e..


"Aaaaaaaaaaaaah" Urlai, sedendomi sul letto.
Qualcosa mi tirò la pelle.
Tubi, avevo tubi da tutte le parti.
Non ero a casa mia, nel mio letto.
"Dove sono?" Chiesi, a nessuno di preciso.
"Ooh, tesoro. Sei sveglio.."
Mia mamma era davanti a me.
"Dove sono?" Ripetei.
Si avvicinò a me.
"Sei in ospedale, piccolo.."
"Cos'è successo?"
Iniziai ad agitarmi nel letto.
"Niente, stai tranquillo, niente.."
Sapevo che era una bugia.
Si capiva dal suo sguardo spento.
"Mamma, dov'è Bill?" Chiesi, con voce tremante.
Mi agitavo sempre di più.
Non mi rispose.
"Mamma, dov'è?"
Una lacrima le rigò il viso.
Staccai un tubo.
Un'affare iniziò a suonare.
"Mamma, ti prego rispondimi!" Urlai.
Alzò di scatto la testa e mi guardò.
"Bill non c'è più."







   
 
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