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Autore: Dreamersan    13/03/2010    8 recensioni
Quanto vorrei che per una volta, per una volta soltanto mi dicessi che sei fiero di me, ma tu non mi parli, non mi guardi. 
Guardi solo lei, io non esisto, eppure faccio di tutto per farti felice, per farmi notare.
Altre lacrime scendono dai miei occhi, il paesaggio diventa sfocato.
Basta, mi impongo, lui non merita le mie lacrime, ma non riesco a smettere, anzi, il dolore aumenta. 
Lo guardo sorridere a mia madre, a mia sorella, ma non a me, nessun sorriso mi viene regalato. 
Dedicata a tutte le persone che nei momenti pių tristi trovano rifugio nella musica.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IPOD-quando la musica ti impedisce di pensare

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Tu si che sei stata brava, tesoro, non come tua sorella che... >> alzo il volume, non voglio sentire.
La musica sovrasta la voce di mio padre ed io non sento quello che dice, potrei facilmente indovinare, ma non voglio, non voglio sentirmi dire che non valgo niente.
Lentamente mi giro verso mia sorella,mi sorride vittoriosa, ho voglia di piangere, ma non posso, il mio orgoglio me lo impedisce.
Volto la testa verso il finestrino, osservo il paesaggio scorrermi velocemente davanti agli occhi.
Una lacrima solitaria scende lungo il mio viso, č l'ultima, mi ripeto, ma non č cosė, in pochi secondi mi ritrovo a reprimere i singhiozzi.
Perchč?
Non voglio vedere, non voglio sentire, ma purtroppo non posso non pensare.
I pensieri cercano di liberarsi dalle catene che li tengono imprigionati negli angoli pių nascosti della mia mente.
Perchč non vado bene?
Cosa ho fatto di male?
Quanto vorrei che per una volta, per una volta soltanto mi dicessi che sei fiero di me, ma tu non mi parli, non mi guardi.
Guardi solo lei, io non esisto, eppure faccio di tutto per farti felice, per farmi notare.
Altre lacrime scendono dai miei occhi, il paesaggio diventa sfocato.
Basta, mi impongo, lui non merita le mie lacrime, ma non riesco a smettere, anzi, il dolore aumenta.
Lo guardo sorridere a mia madre, a mia sorella, ma non a me, nessun sorriso mi viene regalato.
Trattengo il respiro, non ho il diritto di rovinare l'atmosfera familiare che si č creata.
Ma non faccio parte anche io della famiglia?
Un tempo pensavo fosse cosė,ma in una famiglia ognuno si preoccupa per l'altro.
Chi si stava preoccupando di me?
Nessuno.
Ridevano felici, mentre io stavo male.
Volevo urlare, volevo dire che c'ero anch'io, ma mi mancava la voce e non ne avevo il coraggio.
Se mi avessero notato avrei dovuto dare una spiegazione sul perchč del mio pianto.
Io non volevo spiegare niente, volevo solo essere lasciata in pace, sola con il mio dolore.
Alzo il cappuccio della felpa.
Mi nascondo.
So fare solo questo, nascondermi da tutto e da tutti, chiudermi in me stessa e vivere nell'illusione che vada tutto bene, ma so che non č cosė, niente va bene.
Soffro, ma tu non capisci, non vuoi capire.
Il mio dito accarezza la superfice liscia dello schermo dell'ipod.
Cambio canzone, cambio tutto.
Il suono della chitarra elettrica mi rimbomba nelle orecchie.
Chiudo gli occhi e finalmente riesco a non pensare.

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Spero che questa breve fic sia piaciuta,
č dedicata a tutte le persone che nei momenti pių tristi trovano rifugio nella musica,
sarei molto felice se mi lasciaste un commento
Dreamerchan


 

   
 
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