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Autore: candidalametta    14/03/2010    2 recensioni
Tomo suonava nella stanza semi buia, pochi raggi filtravano attraverso le persiane, si lasciò andare completamente per accompagnare lo strumento tra le sue dita, lasciando che i capelli gli coprissero il viso guidato dall'immaginazione quando sopperiva la tecnica. A gambe larghe nel vuoto nero di una stanza pena di strumenti muti.Non una lacrima, ma una valvola sicura per il suo odio, per il rancore, per l'inevitabile realtà di essere stati uccisi da chi credeva gli volesse bene.
Genere: Romantico, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Tomo Miličević
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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nota iniziale, ringrazio tutte quelle persone che leggono e scrivono ff, mi preme ricordare che nella mia vita tutto questo conta moltissimo, anche se non riesco a leggere tutto ciò che scrivete o commentare come si deve splendide storie che meritano tutta l'attenzione di questo mondo io vi sono davvero grata di esistere...
detto ciò...




2

l'interno della palestra era così caldo che non fu difficile abbandonare i maglioni e indossare le uniformi delle squadre. Se c'era una cosa di cui la scuola andava orgogliosa era che i suoi ragazzi avessero una preparazione completa, anche nello sport. I ragazzi basket le ragazze ginnastica ritmica. Il campo era completamente invaso dalla parte maschile di due classi, e come sempre era una sfida all'ultimo canestro.
“Oslo muoviti dannazione non vedi che il resto della squadra sta dormendo? Almeno tu cerca di fare qualche punto!”, Leonid si muoveva con velocità sul campo, in effetti sembrava sempre l'unico a sapersi districare tra gli altissimi compagni e servire la palla, per quelli come lui, a cui la natura non aveva donato una grande altezza, era quasi una fortuna riuscire a muoversi con velocità da una parte all'altra, in più aveva anche altre doti che la canotta rossa e i corti calzoncini non nascondevano affatto.
La pelle dorata si tendeva in continuazione sui muscoli definiti mentre quasi raso terra palleggiava velocemente verso il canestro avversario, alzò solo un attimo la palla al petto e la passò velocemente a Tomo già sotto il tabellone, lui la prese al volo e la mise nel cesto, saltarono insieme per darsi il cinque mentre il resto dei ragazzi li guardava imbronciati.
Fuori dalle linee del campo gli occhi azzurri di Roxane non si perdevano un passaggio della partita, “guarda com'è bravo il tuo Tomo, Rox, segna sempre lui”, “è Leo a passargli la palla” sussurrò distrattamente, “e allora? È pur sempre lui che la mette nel cesto” Annette scrollò le spalle e tornò ai suoi esercizi mentre l'amica continuava a fissare i due amici che ricevevano le feste dal resto della squadra, Leonid si stacco dall'abbraccio di un compagno e si girò per controllare se Roxanne li stesse guardando.
Appena incontrò gli occhi freddi della ragazza sorrise, rimasero a osservarsi a diversi metri di distanza. Lo sguardo di Leonid seguiva il profilo sottile della ragazza, gli occhi appena coperti dal ciuffo di capelli lisci, le spalle sfiorate dai lunghi codini imposti dall'allenamento, Roxane notò un rivolo di sudore dalla tempia alla guancia del ragazzo, gli occhi verdi molto chiari per la concentrazione.

Il braccio di Tomo si abbatté sulla spalla dell'amico e il contatto visivo cessò.

Leonid si girò a sorridergli ma quando tornò a voltarsi dalla ragazza lei stava già indicando Tomo e con una serie precisa di movimenti vece roteare la bacchetta con il nastro a formare un elegante cerchio nell'aria, la prese al volo, si inchinò e tornò saltellando dalle altre ragazze. Tomislav rimase a guardare lo spazio ora vuoto che aveva occupato con il suo spettacolo per lui, sospirò e si girò, “andiamo a cambiarci” suggerì all'amico.
Le lezioni erano concluse, i due ragazzi stavano tornando a casa, la strada dritta e solitaria si estendeva davanti a loro. Aveva smesso di piovere ma il freddo non era meno pungente, camminavano fianco a fianco troppo stanchi e infreddoliti per prendere un qualsiasi argomento.
La sciarpa di Tomo stretta come sempre sulle labbra, cose se mettesse un freno alle sue parole, ma Leonid non era il tipo di ragazzo che potesse stare zitto per molto tempo.
“come vanno i tuoi esercizi Tomo”, il moro si tirò giù il bavaglio per parlare chiaramente, “miglioro, insomma, non sono sicuro di aver fatto bene a lasciare perdere le lezioni e lavorare un po' da autodidatta però non è male, tutto sommato ho le basi necessarie per andare avanti da solo”, Leonid lo sfiorò appena con il gomito. “io credo che tu abbia fatto bene, è arrivato il momento di lasciare perdere quello che chiedono gli altri e ti metta a fare quello che vuoi realmente”,Tomislav sorrise, “hai ragione devo seguire i miei desideri”.
Arrivati davanti casa del croato, si salutarono con una pacca sulle spalle e mentre Tomo si avviava sul vialetto di casa la porta si aprì all'improvviso, la sorella stava uscendo per uno dei numerosi incontri di lavoro che aveva durante la giornata, si intuiva perché era vestita con troppa cura, e sicuramente a quell'ora non c'erano lezioni da seguire al corso che stava frequentando.
“attenta Ivana”, la sorella sorrise fiduciosa all'ammonimento del ragazzo, “tranquillo fratellino”.
Tomo entrò nella casa, silenziosa com'era Filip non era ancora ancora ritornato da scuola, il ragazzo si sfregò le mani contento, casa libera significava non essere interrotto continuamente e decise di approfittarne.

Prese il violino poggiato in un angolo della scrivania e dei fogli sparsi sul fondo di un cassetto, sistemò lo strumento sotto il mento e l'archetto tra le dita, tirò un grosso respiro e iniziò a suonare. Le note si perdevano per la casa vuota,spinto dall'eccitazione del momento improvvisò un virtuosismo e vide quasi con sorpresa che si fondeva perfettamente con il resto dell'opera in costruzione.

Si fermò immediatamente per scriverlo ma appena la penna si poggiò sul rigo del pentagramma una voce dietro di lui lo fece sobbalzare dallo spavento, “perché ti sei fermato? Stavi andando benissimo”.
Roxanne davanti la porta lo stava fissando con accurata attenzione, “io.. tu.. Roxanne cosa ci fai qui?”, la ragazza fece scivolare indietro i capelli lisci e lucidi,” la porta era aperta … gli appunti per la lezione di biologia di giovedì ricordi? Avevi detto di averli già studiati e che quindi per oggi potevo prenderli io”. “si certo, aspetta solo un attimo..”, mentre Tomo cercava in preda alla confusione qualcosa sopra la scrivania Roxanne si mise ad ispezionare la camera, era piccola certo, molto più della sua, ma aveva qualcosa di rassicurante, con i grandi mobili di legno e la finestra stretta ma alta che illuminava bene il piccolo ambiente, qualche locandina degli spettacoli più famosi di violino a cui aveva potuto assistere e l’effige della scuola un po' maltrattata in tutti quegli anni.
Il bruno stava ancora controllando tra i suoi quaderni quando Roxanne vide dei fogli cadere dal piano, li raccolse pensierosa, in cima scritto con la scrittura spigolosa di Tomo c'era il suo nome, più in basso accordi e note, un'opera, per lei ... Il ragazzo si girò con un quaderno ad anelli in mano, “ecco ..” le strappò i fogli dalle mani e li nascondendoli dietro la schiena, la ragazza scoppiò a ridere prendendo il quaderno e stringendolo a se, si avvicinò al viso del ragazzo.
Tomo si irrigidì quando il respiro caldo di Roxane gli sfiorò la guancia, “non credere che non abbia capito Tomislav” gli sussurrò all'orecchio, spostò il viso davanti al suo e in fondo agli occhi del ragazzo lesse tutto quello che inutilmente cercava di nascondere, sfiorò appena le labbra di lui e scappò via leggera mentre la sua risata si perdeva nella casa ancora vuota.

SPAZIO PUBBLICITà!dlindlon! si informano i signori passeggeri della presenza di una nuova divertente esilarante storia sul sito di efp! si intitola 'la dove non batte il sole' (evocativo non trovate?) è un racconto adorabile di leggero divertimento creato dalla mia amica Roby che ha un talento per far ridere senza preoccupazioni... io vi consiglio di dargli un'occhiata! ;) la dove non batte il sole

buona domenica a tutte voi! oggi ero in vena di aggiornamenti... chissà perchè!
mi preme farvi una piccolissima nota, il Tomo adolescente della mia storia si basa sulle scarse notizie che ho della sua vita, che suonasse il violino prima di reggersi in piedi, e che verso di diciassette-diciotto anni (il tempo della mia storia) per qualche inspiegabile motivo lasciò la musica classica per darsi al metal...
questa piccola storia è solo la mia versione dei fatti, ovviamente totalmente inventata (lo spero sopratutto per il vero Tomo!) di perchè si diede la pena di allietare la musica di marte con una chitarra elettrica ;)

passando alle mie amate recensioni...
Talita
certo che cè un continuo, non potevo mica lasciare il piccolo Tomo sotto la pioggia a fissare come un pesce lesso Roxanne! aggiornerò presto non proccuparti ;)
Shanna
mio amor, come potevo non mettere l'insicuro, fragile, adolescente croato sotto la pioggia? è prorpio un'immagine patetica ma lo rende così dolce! e io lo amo anche se in fondo è solo un ragazzino impacciato ;)
  
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