Seconda
parte della mia shot.
Spero vi piaccia. Mafalda_
Non era
stato difficile mandare via Thomas. Era stato comprensivo,un vero
gentleman.”D’altronde non si può gareggiare con il vincitore.Sei
meravigliosa,peccato non essere arrivato per primo,ti avrei amata molto. Spero
ti renda felice.”Aveva detto stringendola a sé.L’aveva lasciata con un bacio
sulle labbra e con la netta sensazione che avrebbe potuto innamorarsene davvero
se non ci fosse stato…beh…lui.
Si strinse
nelle spalle e tornò a sedersi sul divano.
E’ difficile seminare il destino,Mathilde…
La biondina
non aveva fatto troppe storie quando aveva raccattato in fretta i suoi vestiti
e aveva infilato la porta. Si era limitata a dirgli di tornare semmai si fosse
pentito.
Evitò di dirle che non si ricordava il suo
nome e che difficilmente sarebbe riuscito a ritrovarla,gli sembrava abbastanza
averla abbandonata nel bel mezzo di…beh…quello.
Chiamò un taxi e si fece
portare a casa,sperò almeno di non trovarci Thomas.
Quel musicista gli dava sui nervi.Sempre così premuroso,attento,trattava
Mathilde come l’unica donna che i suoi occhi avessero mai visto ed erano i suoi
di occhi,di Aidan,a non essere mai più riusciti a vedere null’altro che non
fosse lei.
Aprì piano la porta nella
speranza di non fare rumore e proprio per questo impattò dolorosamente contro
la custodia della sua chitarra.Trattenne a stento un’imprecazione e si chiuse
la porta alle spalle.
“Ciao
Aidan”
Profumo
di limoni. Mathilde appoggiata allo stipite con l’espressione
più dolcemente
ironica che le avesse mai visto in
viso.
“A
quanto pare non sono stato abbastanza
silenzioso.”
Gli si fece vicino senza far
rumore,agile come un
felino.
“A quanto pare
no.”
Sorrise
dicendolo e lui sorrise di
rimando.
“E
Thomas dov’è?”,chiese Aidan cercando di sembrare il
più indifferente
possibile.
“Se n’è
andato”,la guardò confuso e lei ritenne opportuno
spiegarsi meglio,”vedi era
arrivato in ritardo e ha preferito
andarsene”.
Si
certo,ora era tutto molto più
chiaro.
Intanto lei gli stava di fronte sorridendo sorniona,beandosi della sua
confusione.
“Sai di essere
crudele,donna?”
“Non
sono io a essere crudele,sei tu ad essere irrimediabilmente
stupido.Sono stanca
di giocare,Aidan.Ho appena mandato via un uomo che mi avrebbe amata
senza
remore,gli ho sbattuto la porta in faccia e così sia.Non avrei
potuto dargli
quello che voleva.La zingara ha dato il suo cuore molto tempo fa,non
posso
fingere che non sia così.Spero solo di non aver sbagliato
tutto…”
Aveva
sussurrato il tutto con voce ferma,guardandolo negli
occhi.
Non aveva mai distolto lo
sguardo dal suo,non aveva mai abbassato la testa.Sempre così
coraggiosa,Mathilde,anche quando si trattava di mettere a nudo il
cuore.
Aidan si sentiva un idiota,un vero idiota,per aver permesso ad entrambi
di essere
così…idioti.
Le
afferrò le spalle e la trasse a sé,accarezzandole il viso
le portò indietro i
capelli.Le sospirò dolcemente sulle labbra:”La mia
zingara…”
La
baciò con impeto,costringendola a dischiudere le labbra per
lui.Assaporò ogni
centimetro di quella bella bocca umida e calda,solo
sua…
Appoggiò la fronte sulla sua,aspettando di riprendere
fiato.
“E così era arrivato
in ritardo”,sussurrò
piano.
“Mmh mmh”,mugugnò Mathilde,troppo impegnata a
mordicchiargli il mento
per mettere insieme qualcosa di
più.
“Dovrò ringraziare quell’Inglese odioso”,strinse la presa sui suoi
fianchi.Lei gli sorrise fra le labbra:
“Sentiamo,non sarai anche
geloso.”
“Ovviamente si.Tu sei mia,lo
sai?”
Alzò lo sguardo su di
lui:
“Non
ho mai avuto altra scelta.”