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Autore: redcokehobos    14/03/2010    13 recensioni
“Che c’è?” mi chiese, con fare innocente.
“Robert” dissi, cercando di reprimere la mia voglia di staccargli la testa “... mi spieghi perché il latte della bambina è marrone?”
“Beh, i biscotti per neonati sono finiti così ho messo quelli al caffè” mi spiegò “sai quelli che mi piacciono tanto, con le gocce di cioccolato...”
Sospirai, rassegnata. “Signore, perché l’hai fatto così idiota?”

Momenti di serenità in un roseo futuro Robsten: Robert e Kristen alle prese con la loro piccola Joy.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Leggete un po' il titolo? 
Ecco, questa one shot è esattamente il "sogno che diventa realtà" di tanta gente XD 
Anzi, più che altro è la concretizzazione di una speranza che stava morendo in molte persone... 
Oh, scrivere "London" è stato peggio di un travaglio XD 
Bene, due paroline prima di lasciarvi: ringrazio la "catenina" di Manu che mi ha ridato, non so come, la voglia di continuare questa storia sconnessa e senza senso! E poi grazie anche a tutte quelle pazze che mi hanno rotto l'anima affinchè scrivessi questa benedetta shot (:

Ed ora, vi lascio alla lettura!
Un bacio, Rox. 

 

London: the dream comes true!

 

“Dai, ti prego!”
“Kristen, ho detto che non è possibile...” ribadì per l’ennesima volta. Sbuffai.
“Ma che ti costa!” lo pregai, di nuovo.
“Kristen, i dirigenti non vogliono correre rischi” mi spiegò, serio “potrebbero vederti occhi che non devono. Ci vivete da abbastanza tempo in questa situazione da sapere come comportarvi, come vanno le cose e com’è che funz...”
“Sì, è ci viviamo da così tanto tempo da sapere anche che mi sono rotta le scatole!” risposi contrariata.
“Poi Robert sta lavorando qui” riprese “e tra poco tornerà a L.A., cosa ti costa aspettare?”
Rimasi a bocca aperta. “Tra poco? Tu, un mese intero, lo chiami poco?!” gli chiesi, scioccata.
“Sì, ma dopo girerete insieme, ti ricordo” precisò. Non mollava l’osso.  A me Robert mancava da morire, e lui parlava solo di tempo, di dirigenti, di possibilità, di
come funzionano queste cose, con una freddezza matematica che mi faceva saltare i nervi. Allora era di business che stavamo parlando? Benissimo...
“Nick, come sta Robert?” gli chiesi tranquilla, lasciandolo un attimo senza parole.
“Bene...” rispose sicuro “si sta impegnando tantissimo in questo nuovo progetto, sta lavorando sodo...”
“Nick” lo interruppi “vuoi che ti ricorda con chi stai parlando? Non sono la Summit, sono la sua ragazza e tu sai benissimo che io so come sta
veramente Robert!” Male, ecco come stava... Come stavo io, d’altronde. Erano due mesi interi che ci sentivamo solo per telefono, senza vederci neanche un minuto, se non sui giornali o in tv. “Come pensavo” ripresi, sicura di me, approfittando del silenzio dall’altra parte, “e tu sai benissimo che Robert, se non sta bene emotivamente, non dà il meglio di sé, anche se cerca in tutti i modi di nasconderlo, e se Robert Pattinson non è fantastico, i grandi capi non sono contenti, giusto?” gli domandai, sentendo già il gusto della vittoria.
“Già...” ammise, mormorando.
“E tu sai anche cosa, o meglio
chi, ci vuole in questo momento per Robert, giusto?” Sospirò: avevo il coltello dalla parte del manico.
“Quindi?” mi chiese.
“Kristen a Londra, Robert felice, i dirigenti entusiasti!” conclusi “Prenota il volo per domani mattina! E non lo dire a Robert, voglio fargli una sorpresa! Ah... grazie mille, Nick!”

“Joy, abbottona il giubbottino, non siamo a Los Angeles, qui a Natale nevica!” disse Robert alla piccola.
“Ma non è Natale” rispose lei, schietta.
Robert si abbassò alla sua altezza, e le chiuse la zip della giacca. “Sì, ma c’è sempre un po’ di vento.”
“Joy, per caso devi andare in bagno?” le chiesi.
“No, mamy!” mi disse sicura.
“Sicura? Guarda che casa della nonna è un po’ lontana, dovrai aspettare poi...” la avvertii, ma lei scosse la testa decisa. “Okay, però ora vieni qui e non lasciarmi la mano, andiamo fuori ad aspettare i nonni mentre papà prende le valigie” le dissi, prendendola per mano. La piccola annuì, tenendo stretta a sé, con la mano libera, una delle sue tante Barbie, che aveva torturato in aereo durante il viaggio. Come avevo previsto fin dal momento che Joy ne aveva espresso desiderio, eravamo partiti per Londra. Era la prima volta che affrontava un viaggio così lungo, ma sembrava non essersi nemmeno accorta di ciò che aveva fatto: dodici ore di aereo, con tanto di scalo a New York e fuso orario, non era esattamente una passeggiata. E poi stava per visitare, per la prima volta, il posto dov’era cresciuto suo padre e dove aveva lasciato un pezzo del suo cuore ma credo che per questo il più eccitato tra i due non fosse di certo lei. “Sono arrivati?” mi chiese Robert, che intanto ci aveva raggiunte con tutte le valigie in spalla.
“Non ancora...” gli risposi, guardandomi in giro.
“Mamma?” mi chiamò la piccola “...mi scappa la pipì!” disse, cominciando a saltellare. Sbuffai.
“Joy, ora aspetti, ti avevo avvertita!” la rimproverai. Mi guardò triste.
“Ma mi è venuta ora!” piagnucolò.
“Dai, Kris, è un bisogno fisiologico” intervenne Robert, ovviamente in difesa della figlia “quando scappa, scappa!” Lo fulminai con uno sguardo – perché doveva sempre darmi torto? – e poi abbassai lo sguardo su Joy che, guardandomi con sguardo supplichevole, annuiva appoggiando la teoria del padre.
“Va bene, ma ti accompagna papà” mi arresi. La piccolina sorrise, girandosi verso il padre. “Ma se mi rapiscono, scippano qualche valigia o narcotizzano, sappiate che sarà colpa vostra e mi dovrete avere sulla coscienza per tutta la vita!”
“Andiamo, papi!” gli disse Joy, ignorandomi e completamente, e tirando Robert verso l’interno dell’aeroporto. Sbuffai, sedendomi su una valigia e aspettando che arrivassero i miei suoceri, mentre Robert e la bambina erano dentro. Mi ritrovai a fissare i passanti: persone che arrivavano, persone che partivano, un viavai e una frenesia continua che non smetteva mai e andava avanti ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Una ragazza, sola, con uno zaino in spalla, catturò la mia attenzione: aveva appena varcato la soglia delle porte automatiche, che subito era entrata in una macchina parcheggiata lì davanti, come se avesse paura di essere vista. Sorrisi involontariamente.

“Pronto?”
“Dove sei, con chi sei e cosa stai facendo” gli ordinai.
“Stai male Kris?” mi chiese, sospettoso.
“Non mi hai risposto” gli feci notare.
“Sono in camerino con la mia amante a fare sesso sfrenato... ma stai male sul serio?” mi domandò di nuovo.
“Se è la verità lo scoprirò, non ti preoccupare amore!” lo avvertii, facendolo ridere.
“Allora, solo una delle mie tre affermazioni è vera: scegli tu quale!”
“Spero sia la prima, altrimenti ti uccido, come minimo...Giura solo che non devo aspettarmi sorprese, come dire,
poco desiderate” dissi, ironica.
“Ma sei impazzita?” mi chiese di nuovo, ridendo. Tornai seria.
“A parte gli scherzi, sei in camerino, solo?”
“No, sono con la mia amante... ops, ti ho dato la soluzione!” Sorrisi.
“Robert, se non sei solo, non posso fare una cosa...”
“Cosa?” chiese curioso, ora.
“Ah, non mi hai risposto!” gli feci notare, facendolo sbuffare.
“Sì, sono da solo... Allora che cosa?”
“Se mi hai detto una cazzata, la paghi eh?” lo minacciai, poi tornai più seria. “Beh, non potrei fare questo...” dissi chiudendo il cellulare con uno scatto e aprendo la porta...

“Papà sono buonissimi!” Mi voltai verso le porte automatiche dalle quali uscirono Joy, che mangiava beata e felice un pacchetto di Smarties, e suo padre, che ogni tanto se ne faceva versare un paio in una mano, mentre con l’altra reggeva un bicchiere di caffè.
“Alla toilette danno anche gli Smarties ora?” gli chiesi ironica, seguendolo con uno sguardo micidiale finché non si fermò di fronte a me.
“Doveva assaggiarli, Kris! Sai che sono molto meglio degli m&m’s...” mi spiegò. Sbuffai.
“Vuoi, mamma?” mi chiese la piccola, allungando la manina con il pacchetto.
“No, amore, grazie... mangiali tu, approfitta finché puoi...” le dissi, sorridendole “cioè finché non uccido tuo padre!” conclusi, fulminando di nuovo Rob con un’occhiataccia, ma lui mi sorrise.
“Caffè?” mi chiese, porgendomi il bicchiere che aveva in mano.
“Grazie, ma non attacca Pattison!” risposi, prendendolo e cominciando a bere.
“Eccoli!” esclamò Joy, allegra. “Nonna!” gridò, cominciando a correre verso Claire, che stava scendendo dalla macchina parcheggiata proprio di fronte a noi.
“Joy! Mio Dio, come sei cresciuta!” disse mia suocera, prendendola in braccio e quasi commovendosi. Robert mi tese una mano e mi aiutò ad alzarmi dalle valige, così ci avvicinammo anche noi. “Rob, Kristen, ciao!” ci salutò, abbracciandoci affettuosamente uno alla volta, con Joy ancora in braccio. “E’ andato bene il viaggio? Siete stanchi?”
“No che non sono stanchi, Claire!” rispose Richard, il padre di Robert, raggiungendoci dopo aver chiuso la macchina “Ti dimentichi quanti viaggetti si sono fatti questi due?” scherzò, dando una pacca sulla spalla del figlio, e facendoci sorridere al ricordo. “Signorinella, tu sei stanca?” chiese a Joy.
“Io no, lei un po’ sì...” rispose, indicando la Barbie che aveva in mano “ma è di plastica, quindi che fa!” aggiunse poi, facendo spallucce.
“Allora portiamola a nanna, su!” suggerì Claire, andando verso la macchina, mentre Rob e il padre presero le valige e le caricarono sul cofano. Il viaggio, come avevo previsto, durò una mezz’oretta, durante la quale Joy non smise di parlare neanche un secondo, e fece domande a raffica sul famoso regalo che la aspettava a casa. Arrivammo a destinazione, dove ci aspettavano Victoria e Lizzie, le sorelle di Robert, che praticamente assalirono Joy riempiendola di  coccole, e lasciando me e Robert liberi di disfare le valige e sistemarci nella sua vecchia camera.
“Wow” sospirai, sedendomi sul bordo del letto, quando notai che era esattamente come l’aveva – anzi, avevamo – lasciata quasi quattro anni prima. “Mi è mancata” ammisi.
“Già, anche a me” disse Robert, sedendosi accanto a me e stringendomi a sé. “Saranno stati un po’ anni del cavolo, ma devo ammettere che è stato abbastanza divertente...” continuò, sorridendo “vederti spuntare ogni tanto, senza dirmi niente!”
“L’ho fatto solo una volta!” precisai ridendo.
“Ma è stata di sicuro la sorpresa più bella di  tutta la mia vita” disse, dandomi un bacio “ quel giorno, praticamente, mi ha dato tutto!”

“Tu... sei... pazza!” mi disse, tra un bacio e l’altro, mentre entravamo in camera sua. Scoppiai a ridere, mentre chiudeva la porta con un calcio, visto che le mani erano troppo impegnate ad aiutarmi a togliermi la giacca, che andò a finire con un volo su una sedia lì vicino.
“Non sono pazza, mi mancavi troppo” confessai, tirandolo verso il letto, sul quale cademmo uno sopra l’altro, e ricominciando a baciarlo.
“Ciò non toglie il fatto che sei pazza!” ripeté, dandomi un altro bacio e stringendomi a sé.
“E i tuoi genitori? Voglio salutarli...”
“Hanno accompagnato quella pazze delle mie sorelle a fare shopping, torneranno tra un paio d’ore” mi rispose con le labbra tra i miei capelli, dove lasciò un bacio. Intrecciai la mia mano a quella che aveva sulla mia spalla, accoccolandomi di più a lui.
“Non vedo l’ora che torni da me” gli sussurrai.
“Torno presto Kris, manca poco” mi rassicurò “poi non ci allontaneremo mai più, te lo giuro...” Alzai lo sguardo e annuii, allungandomi verso il suo viso per baciarlo e ritrovarlo ancora lì, dove ci perdemmo insieme, isolandoci dal mondo e approfittando della casa libera...

“Mamma, papà, guardate che mi ha dato nonna!” urlò Joy, entrando di corsa in camera e salendo sul letto con noi.
“Cosa, Joy?” chiesi, notando che non aveva niente in mano o comunque qualcosa di diverso.
“Nonno! Dai!” urlò, saltando sul letto, allegra, quando Richard entrò in camera portando una capanna enorme tutta rosa, con delle immagini di Barbie stampate sopra.
“Ecco a lei, signorina!” disse poggiando quell’affare a terra. Joy sgusciò giù dal letto e si infilò nella capanna.
“Mamma, dormo qui stanotte!” disse, decisa “e anche le zie, vero?” chiese, rivolgendosi a Lizzie e Vicky, che si erano affacciate alla porta.
“Mi sa che le zie sono un po’ grandi per starci lì dentro” le disse Rob.
“Ma io voglio dormire con loro!” si lagnò, mettendo il broncio.
“Amore, se vuoi puoi dormire in camera di zia Lizzie o zia Victoria e poi vieni a giocare nella tenda” suggerì Richard, mentre usciva dalla camera, facendole tornare il sorriso.
“Posso mamma?” mi domandò, con gli occhi dolci e un sorrisino furbetto. Annuii, dandole il permesso, così cominciò a canticchiare allegra “che bello, che bello!” saltando per la camera.
“Questa la lasciamo nella camera del tuo papà?” le chiese Lizzie, indicando la tenda, al che Joy si bloccò, e si girò di scatto verso Robert.
“Questa è la tua cameretta, papà?” gli domandò, curiosa.
“Sì, tesoro...” le rispose lui, dolce.
“E avevi i giochi qui da piccolo? E giocavi con gli altri bimbi?” continuò lei, mentre si guardava intorno, assorta.
“Soprattutto con le bimbe!” scherzò Lizzie, facendo sorridere me e Vicky, ricevendo invece uno sguardo inceneritore da Robert. Joy stette un po’ in silenzio, pensierosa.
“Anche con mamma?” chiese poi, incuriosita. Il volto di Robert si dipinse di bianco, e si girò di scatto per chiedermi aiuto, ma fui solo in grado di mormorare un non lo so con il labiale: avevamo una figlia troppo perspicace. Robert si schiarì la voce, mentre pensava a cosa dire.
“Ehm, Joy... veramente la mamma non er...”
“Sì, tesoro, anche con la mamma” rispose veloce Lizzie, ridendo “si chiudevano ore in camera e non uscivano più!”
“E a cosa giocavate, papà?” chiese ancora la piccola a Robert, che in quel momento aveva una grande voglia di staccare la testa alla sorella, come fosse una barbie.
“Beh...” cominciò lui, in difficoltà “è passato tanto temp...”
“Ragazzi, è pronta la cena!” La voce di mia suocera lo salvò in calcio d’angolo, cosicché le ragazze uscirono dalla camera e anche Joy le seguì, prendendo per mano la zia.
“E zia? A cosa giocavano?” domandò di nuovo.
“Al dottore, Joy...”
“Anch’io ci gioco con i miei orsacchiotti!” esclamò lei, la voce che si allontanava man mano scendeva le scale, mentre io e Robert rimanemmo seduti sul letto.
“Grazie, mamma!” sospirò lui, come se lo avessero salvato da chissà quale tortura psicologica. Scoppiai a ridere mentre mi alzavo e lo prendevo per mano, trascinandolo verso la porta per raggiungere gli altri di sotto. “Non ridere!” mi rimproverò.
“Scusa, solo che dovevi vedere la tua faccia: sei sbiancato!” gli dissi, continuando a ridere. Mi lasciò la mano e mi abbracciò da dietro, dandomi un bacio sul collo.
“Voglio proprio vedere come la prenderà quando scoprirà che è giocando al dottore in questa camera che mamma e papà l’hanno concepita” mi sussurrò, con un sorriso, all’orecchio.
“Papà!” gridò la piccola, irrompendo in camera, tutta eccitata “Zia mi ha detto che domani mi porta a vedere la giostra grande grande, l’orologio grande grande e gli uomini con il cappello nero lungo lungo! Che bello!” esclamò, sparendo di nuovo nel corridoio. Mi girai verso di Robert, che aveva stampato sul viso un sorriso enorme e orgoglioso.
“Credo che la prenderà più che bene!”




Spazio mio, tutto tutto mio *______*
Allooooora, eccomi qui per ringraziarvi di tutte le recensioni che mi avete lasciato, ne sono veramente onorata (:
@ledyang: Non te l'aspettavi, dillo, DILLO! E invece eccola :D non mi convince tanto, ma lo sai: quando mai mi convince una cosa! Alla prossima, che non so proprio di cosa parlerà :S e grazie di tutto (: we love you!
@Anto_Pattz: Anto *-* ne ho sfornata un'altra, spero ti piaccia e ti faccia ridere almeno la metà del tuo "una cippa!" XD ormai è diventato un tormentone! Ti adoro tesò, un bacio!
@ariel7: Letiiiiiiii *-* grazie mille per tutti quei complimenti, troppi TROPPI! Tanto tempo e tante minacce dopo, eccomi qui XD Spero ti piaccia! Un bacio, tesoro (:
@Broken Heart: Oh mio dio, non so che dire, veramente *me arrossisce*... eh sì, Robert di certo sa cosa fare per rendere felici le sue donne (e non solo, aggiungerei XD)! Spero ti piaccia anche questa (: Alla prossima!
@pally: Grazie mille, davvero, non so cosa dire! Sono felicissima del fatto che ti sia addirittura innamorata di Joy *-* Spero ti piaccia anche questa shot! Alla prossima (:
@yesido: Meeeeeel! Eccola qui, la minacciatrice #2! London è arrivata, stappa lo champagne! Spero con tutto il cuore ti piaccia, davvero (: Un bacio!
@cloe cullen e @Fiorels: tesori miei, vi rispondo insieme, perchè devo farvi un discorsetto :D oltre dirvi di essere meno sadiche *muahahah* volevo ringraziarvi per avermi incoraggiata ieri, che ero in fase despressione sullo scrivere... davvero, grazie mille tesori (: Beh, ora godetevi London *balla la macarena* e poi sopportatemi mentre penso a cosa potrei scrivere nella prossima... sapete, uno zucchero filato tutto rosa... mmm... XD
@alekikka94: Wow, non so cosa dire, ti ringrazio infinitamente! Spero ti posso piacere anche questa shot, anche se non ne sono molto convinta a dire il vero XD Alla prossima!
@KristenAlice: Grazie mille, spero ti piaccia anche questa shoot! Alla prossima (:
@BabyVery: Oh, grazie mille (: Spero che ti piaccia anche questa shot e che continuerai a seguirmi! Alla prossima!
@Soffiotta: Grazie mille, davvero (:

  
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