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Autore: Scarlett Sakura    15/03/2010    4 recensioni
E' possibile incastrare Sasuke Uchiha? Si, è possibile!
Genere: Commedia, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Rock Lee, Sasuke Uchiha, Tsunade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'Naruto background (Che più assurdo non si può!)'
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Chi ha incastrato Sasuke Uchiha?

 

 

 

 

 

<< Chi è stato… >> Giro avanti e indietro per la stanza come un animale in gabbia, tremo nervosamente, neanche avessi la scabbia. << Chi-è-stato? >>

<< Sasuke, santo cielo, smettila di ripetere sempre le stesse cose! >> Mi richiama il mio compagno di squadra. << Stai diventando noioso. >> A quel punto mi fermò di colpo, faccio dietrofront e mi appiccicò al volto di Naruto.

<< Io sarei noioso? >> Mi rendo conto che il mio sguardo deve essere quello di un pazzo omicida ma non me frega niente. << Ti rendi conto o no, che mi hanno incastrato? >>

<< Si, certo, però… >> Adesso mi osserva leggermente spaventato, indietreggerebbe se non fosse che è appoggiato a un ponte e che, così facendo, si getterebbe nel fiume.

<< E ti rendi conto che sono nei guai fino al collo? >> A ogni frase mi avvicino sempre di più.

<< Si, anche questo ma… >> Gli metto le mani sulle spalle per dare più enfasi alla mia successiva frase.

<< E ti rendi conto che ci sono tre squilibrate, incinte, che hanno affibbiato a me la paternità di quei bambini di cui, io, non so un emerita mazza? >> Ho gli occhi letteralmente fuori dalle orbite ma li avrebbe chiunque dopo le assurdità che mi sono sentito dire a causa di una dannata festa accaduta tre settimane prima…

 

 

Era un giorno allegro e gioviale. Tsunade, insieme ad altri jonin, aveva deciso di organizzare una festa per “rallegrare l’aria”, diceva lei. Non era affatto così. La verità era che avevamo stipulato un patto di non aggressione col paese del ferro e quindi, come segno di non ostilità, ci erano state inviate generose scorte di sakè che sarebbero durate occhio e croce un anno, per tre o quattro persone. Questo, unito al fatto che vi erano stati dei disordini nell’Akatsuki dovuti a non so che guaio combinato da Zetsu*, aveva portato la donna a darsi alla pazza gioia e, di conseguenza, a dare il vita a una specie di orgia che tutti hanno osato definire festa. Mi trovavo con i miei compagni di squadra in mezzo a quella baraonda che stava avendo luogo nella pizza principale del paese. Molte coppiette erano sparite appena dopo l’inizio della festa tra cui Asuma e Kurenai, Neji e Tenten, Kiba e Hinata, dulcis in fundo Ibiki Mrino e Anko Mitarashi.

<< Sasuke-kun, tieni, ti ho preso una bibita. >> Sakura mi ha portato non so che intruglio, dall’odore sembra buono anche se alcolico, d'altronde non siamo più bambini quindi posso bere tranquillo.

<< Sakura-chan, a me niente? >> Naruto indica se stesso con fare sconsolato.

<< Certo che si, tieni. >> Da un’altra bevanda anche a lui. << A te ho preso qualcosa di analcolico, non si sa mai cosa potresti fare. >>

<< Ben detto. >> Le dico mentre iniziamo a ridere davanti alle proteste del biondo.

<< Sasuke-kun. >> Sento una voce sensuale e mielosa che mi chiama, può essere solo una persona.

<< Ino. >> Mi rivolgo con fare indifferente, l’ultima cosa che voglio è sentirle litigare di nuovo come due assatanate.

<< Ti ho portato da bere. >> Mi porge un’altra bevanda che emana un intenso profumo, mi piace.

<< Ci ho già pensato io, Ino-pig. >>

<< Sta di fatto che lui sta bevendo, fronte spaziosa. >>

<< Ecco che ricominciano. >> Mi fa notare il mio amico scocciato quanto me.

<< Sasuke-chan. >>

<< E’ iniziata l’opera di persecuzione a tuo danno. >>

<< Taci, Naruto. Smettila di ridere. >>

<< Ti ho portato questa. >> La terza bertuccia che osa disturbarmi è Ami, ex-compagna di scuola di Ino e Sakura. Era una vita che non la vedevo, sapevo solo che era negata per fare la ninja e alla fine si era ridotta a fare la parrucchiera. Non mi va un altro alcolico ma poi mi viene un’illuminazione, alla quale, in futuro, avrei volentieri dato un calcio in ****.

<< Grazie, Ami-chan. >> Ebbi l’effetto desiderato. I due terremoti ambulanti iniziarono ad attaccare l’altra idiota, dando il via a un vero e proprio incontro di lotta libera, dalla quale Ami venne quasi subito eliminata. Ma si sa che la vita è piena d’imprevisti e così, alla folle battaglia, si unirono altre persone, chi per un motivo, chi invece perché non aveva niente di meglio da fare. Dopo aver scatenato il finimondo me ne andai soddisfatto. Camminai tranquillo per una decina di minuti, giusto il tempo di allontanarmi, quando iniziai a sentire un certo capogiro. Pensai subito fosse l’effetto degli alcolici, chissà quanta roba avevano messo li dentro. Non avevo voglia di tornare alla festa, non potevo nemmeno tornare a casa, la sede del clan Uchiha era troppo lontana, alla fina optai per una delle stanza ove si rintanavano i conigli in calore. Ero convinto che nessuno sarebbe venuto a cercarmi lì.

Convinzione che avrei, in seguito, mandato a puttane.

Il giorno dopo mi risvegliai con un mal di testa feroce, ma non fu questo a trasformarmi in una statua di cera, no. Fu il fatto che ero completamente nudo, quando la sera prima ricordo di essere andato a dormire vestito, l’altra parte del letto era più sfatta della mia e, segno inequivocabile ci ciò che doveva essere accaduto, una serie di slip femminili sparsi per terra.

<< Oh mio dio… >>

Tre settimane dopo, cioè ieri, si sono presentate fuori alla porta di casa mia le tre debosciate, dandomi la stessa identica notizia:

<< Sasuke-kun, sono incinta. Il bambino è tuo, deve essere successo alla festa. Io non ti chiedo niente, solo un po’ di affetto per me e per lui o lei. >> Dopodiché erano scappate via in lacrime, mentre io ero sul punto di tagliarmi la gola col mio kunai. Sono rimasto mezza giornata in stato di shock, seduto avanti alla porta d’ingresso e sarei ancora così se Naruto non fosse venuto a trovarmi ridestandomi così dal mio sonno.

 

 

Ed ora eccomi qui, che vado su è giù per il ponte del villaggio senza sapere che cosa diamine fare.

<< Deve esserci qualcosa che posso fare, magari consultare le regole? >> Domandai più a me stesso che a lui.

<< Non credo. >> Mi disilluse in un attimo. << Sono solo un mucchio di cazzate, non servono a niente. Fidati.**>> Guardarlo così tranquillo, appoggiato di schiena al bordo e con le braccia dietro la testa mi fece infuriare ancora di più.

<< Naruto, accidenti cerca di aiutarmi e fa qualcosa, per la miseria! >>

<< Ma che cosa vuoi che faccia? >> Bella domanda. << Non sperare che mi assuma la paternità di uno di quei pargoli perché non lo farò mai, e comunque nessuno crederebbe mai che siano miei. E’ vero che mi piace Sakura-chan, ma è anche vero che lei non mi ha mai filato, figurati le altre due. >> Devo ammetterlo, il suo ragionamento non fa una grinza.

<< Sono fottuto. >> Letteralmente. << Quelle tre bastarde devono essersi approfittate di me nel sonno. Ma da come parlavano io devo per forza aver partecipato. >>

<< E’ vero. In caso contrario nessuna di loro si sarebbe presentata da te. Non credo ci tengano a morire giovani. Piuttosto… >>

<< Cosa? >>

<< Sei sicuro che siano incinte tutte e tre? Posso capire una, ma come hai fatto a infornare tre panini contemporaneamente? >> Certo che in quanto a paragoni è un vero fenomeno, bisogna dirlo.

<< Si, ho parlato con Tsunade. E’ stata la prima cosa che ho fatto e lei mi ha confermato tutto. >> Come dimenticare le sue parole…

<< Sasuke Uchiha, ho sempre pensato che tu fossi uno studente geniale e un grande, nonché ultimo, esponente della tua gloriosa famiglia. Mi aspettavo grandi cose da te, nonostante la tua fuga sei ritornato sui tuoi passi ma, ora come ora, avrei preferito non l’avessi mai fatto. So che ci tenevi a ripopolare la tua famiglia ma non ti sembra di aver esagerato? Sarà anche vero che non ricordi nulla e che si sono approfittate di te, ma credo sia il caso di dirtelo. Sei veramente un coglione. >>

Parla facile lei. Tanto il problema mica è suo. I “panini” sono miei, appunto.

<< Sono un uomo finito, ho disonorato per sempre il mio clan. >> Mi aspettavo una battuta sarcastica, una pacca sulla spalla e invece niente. Il che era strano conoscendolo. << Ehi, mentecato! Io sto qui a piangermi addosso e tu non mi degni di uno straccio d’attenzione? Bell’amico che sei. >> Sembrava che stesse pensando ma trattandosi di Naruto era impossibile.

<< Forse ho trovato una soluzione. >>

<< Davvero? >> Lo guardò speranzoso e con tutta probabilità ho le stelline che mi luccicano negli occhi, potrebbe anche cadere un meteorite ma resterebbe l’ultima delle mie preoccupazioni.

<< Vieni. >> Si stacca dalla sua postazione e spicca un salto in direzione del corpo di polizia.

<< Dove stiamo andando? >>

<< Da Ibiki Morino. >> Sembra alquanto soddisfatto ma non riesco a capirne il motivo.

<< E perché mai? Sappi che una denuncia per abusi sessuali sarebbe inutile, ancor più se parte da me. >>

<< Non è per questo. Gli uomini di Ibiki sono specializzati, oltre che nelle torture, anche nell’ipnosi. Loro mi hanno permesso di ricordare il volto di un criminale e quindi di salvare Konoha, evitando che saltassimo in aria come fuochi d’artificio. >>

<< Può funzionare. >> Magari potesse! Arriviamo da lui che ci squadra come se fosse pronto ad attaccarci alla corrente elettrica e spero non sia necessario. Gli spieghiamo sommariamente la situazione e lui accetta di aiutarci.

<< Siediti e chiudi gli occhi, non li riaprire finché non te lo dirò io. >> Faccio come mi ha detto. Per un po’ non sento nulla, all’improvviso una serie di immagini prendono forma davanti a me. Sembrano una serie di visioni e, osservandole meglio, capisco che è la stanza in cui stavo dormendo la sera del “colpaccio”. Sono stesso sul luogo del reato e incapace di muovermi per colpa dell’alcol. Dopo un po’, sento un lieve rumore, come di una porta che viene aperta. Vedo distintamente una persona sghignazzare, la guardo meglio, sembrerebbe… non è possibile! Richiude la porta e se ne va. Dopo appena una decina di secondi sento altri passi, più leggeri, che si dirigono verso la stanza affianco. Vi è dapprima il silenzio poi una serie di rumorosi gemiti senza ritegno. Adesso comincio a capire…

Mi risveglio dal trance e vedo i due che mi squadrano in cerca di una spiegazione.

<< Allora? >>

<< Vieni con me, Naruto. C’è una persona da cui dobbiamo prima andare. >> Mi segue senza più parlare anche se è chiaramente dubbioso su cosa io abbia visto e sentito.

<< Ma questo è l’ufficio di Tsunade-obachan. >>

<< Infatti. >> Apro la porta senza bussare e mi fermo davanti alla sua scrivania.

<< Cosa vuoi? Che modi sono questi? Si bussa prima di entrare. >> Mi osserva con cipiglio severo e per nulla rassicurante, prima parlo meglio è.

<< Ho bisogno di chiederle una cosa, Godaime. >>

<< Dimmi. >> Al suono del suo appellativo onorifico si placa.

<< Lei ha visitato Sakura, Ino e Ami? Intendo nelle ultime tre settimane? >> Da questa risposta dipende la mia vita futura.

<< No, affatto. Ma questo cosa c’entra? >>

<< Come sarebbe a dire? >> Avevo quasi scordato il biondo. << Ma allora hanno mentito. >>

<< No, Naruto. La persona che ha architettato tutto questo ha assunto le sembianze di Tsunade e, in questo momento, starà riedendo come un matto alle mie spalle. >>

<< E chi è questo povero pazzo? Non vorrei essere nei suoi panni quando le ragazze sapranno la verità. Lo ridurranno a pezzi e poi getteranno i suoi resti nel fiume. >>

<< Ascolta, va a chiamare le persone che ti dirò a portale qui, anche con la forza se necessario. >> Gli dico i nomi e mi guarda sorpreso e sospettoso.

<< Non ci ho capito molto ma farò come mi hai detto. >> Dopo un quarto d’ora arrivano le tre decerebrate con espressioni estasiate, seguite a ruota da Naruto e gli altri due.

<< Cosa c’è, Sasuke-kun? >> Mi chiede Sakura.

<< Parla, Sasuke-kun. >> Continua Ino.

<< Di pure, Sasuke-kun. >> Conclude l’ultima delle tre imbecilli. Sto cominciando a odiare il mio nome. Loro, invece, in disparte in un angolo, non parlano. Fanno bene, anche se soltanto uno dei due deve temere per la sua vita.

<< Statemi bene a sentire tutti senza fiatare, non voglio sentire volare una mosca finché non avrò finito. Voi tre, in che stanza ero quella sera? >> Mi guardano sorprese ma rispondono in coro:

<< 305. >> Lo sapevo, ora viene il bello. Vedo il biondo che trattiene a stento le risate, a capito anche lui.

<< Perché ridi, idiota? >> Ino sembra al quanto stizzita, è sempre stata furba, sicuramente ha fiutato qualcosa.

<< Ride perché avete sbagliato tutte e tre stanza. Io ero nella 306. >>

<< COSA?! >> Urlano come delle galline a cui stanno strappando le piume.

<< Proprio così. >> Mi godo la scena attimo dopo attimo.

<< Ma allora di chi sono incinta? >> Ami stava sudando freddo, come le altre due del resto.

<< Di nessuno. >> Interviene Tsunade. << Io non vi ho mai visitate. Qualcun altro lo ha fatto al mio posto. >> Conclude calma e anche un po’ arcigna. Credo che anche lei stia traendo divertimento da tutto questo.

<< Ma come? Io credevo… >> Sakura la guardava sconvolta, probabilmente pensando che la sua maestra avesse perso definitivamente quel poco di cervello che le era rimasto. Ovviamente, questo rimase un mio pensiero, non avevo voglia di farmi asportare la milza o qualche altro organo interno.

<< Semplice suggestione. Quando sei convinto di avere un qualche male questo si manifesta sottoforma di malesseri fisici, più che altro è una questione psicologica. Vale lo stesso per le altre due. >> E’ calato un silenzio da cimitero, l’unico suono che si sente, respiri a parte, è la risata a stento trattenuta di Naruto.

<< Ma, allora… con chi… >> Ami si schiarisce meglio la voce. << Con chi abbiamo passato una focosa notte di passione? >> Non so se arrossisce per la vergogna o per il ricordo di tutto quel sano divertimento. Comunque decido di mettere fine alle loro agonie.

<< Con lui. >> Indico con l’indice uno dei due presenti rimasti in un religioso silenzio.

<< Tu… >> La faccia di Ino sembra fatta di cera, sarà tutto il trucco che si mette.

<< No… >> Sakura si avvicina a lui  e gli afferra le spalle. << IO, cioè, noi, abbiamo passato un’intensa notte di fuoco con te, Rock lee?! >>

<< Esatto. >>  Conferma lo stesso non senza imbarazzo.

<< Perché non ci hai detto niente? Ti sei approfittato di noi! >>

<< Veramente è il contrario, Ino. Se vi calmate vi spiego tutto. >> Prende fiato e inizia il dramma-comico racconto.

Avevo bevuto un solo bicchiere di sakè ma mi era bastato per dare di testa, purtroppo l’alcol ha sempre avuto effetti disastrosi su di me e infatti combinai un macello anche quella sera. Dopo avermi calmato, Neji e Gai-sensei, mi hanno portato in una stanza per farmi riposare. Non so quanto tempo passò ma a un certo punto ho sentito distintamente una porta aprirsi e richiudersi, dei vestiti scivolare a terra e un corpo femminile adagiato sul mio. Non era nessuno che conoscevo, quindi suppongo fosse Ami.

<< Sasuke-kun, sono tua. >> Capii subito l’equivoco e cercai di spiegarmi ma fu tutto inutile.

<< Io… sono Rock lee. >>

<< Non inventare scuse, amore. Approfittiamo di questa notte. >> E ne ha approfittato, si. Qualunque mia spiegazione è stata vana con tutte e tre. Io ero ancora semi-ubriaco ma voi lo eravate più di me.

<< Questo è quanto. Ora sapete tutto. >> Finisce calmo e tranquillo, in fondo non è colpa sua se quelle tre si sono comportate da perfette coniglie in calore.

<< No che non sappiamo tutto. >> Lo interrompe bruscamente la bionda. << CHI ci ha visitate? E CHI ci ha fatto sbagliare stanza? >>

<< Ha ragione, lei. >> Rincara la dose Sakura. << Deve essere opera della stessa persona. >>

<< Infatti, e tu sai chi è, vero, Sasuke-kun? >> Quella di Ami voleva essere una placida domanda che però, sia a me che ai presenti, suonò come una letale minaccia. Direi che ho goduto abbastanza, è ora che anche loro si prendano la loro parte.

<< Già, tutta questa storia è stata architettata dall’unica persona che non ha dato segnali di vita in questa stanza e che ora sta tentando la fuga. >> In questo momento mi sento Sherlock Holmes, punto ancora una volta il mio diabolico indice verso una persona, ma questa volta il vero colpevole. << Lui. >>

<< Ma guarda… >> Tranquilla e divertita esclamazione del mio amico che viene bloccata da un urlo disumano unito alla furia omicida delle tre, ormai andate, squilibrate.

<< KONOHAMARU!! >> Sembra di avere davanti le tre figlie illegittime di Gozilla, persino il padre tremerebbe di fronte a cotanta follia.

<< E’ colpa vostra. >> Dice quest’ultimo in preda al terrore più assoluto. << Sasuke, non hai voluto farmi venire alla festa, ero quasi riuscito a convincere Tsunade e tu ti sei messo in mezzo. Queste tre, invece, hanno fatto di tutto per far sloggiare i bambini perché “avevano da fare”. Come se non bastasse mi hanno preso in giro tutto il pomeriggio. Rock lee, al contrario, mi ha fatto assaggiare del sakè e io ho voluto premiarlo. >> Ormai è sull’orlo di una crisi di pianto. << Ve lo siete meritato! >>

<< VIENI QUI CHE TI UCCIDO! >> Inutile dire che sono totalmente fuori controllo, avrebbero terrorizzato persino i cani feroci. Il moccioso scappa e le tre scellerate lo inseguono a ruota. Dopo un po’ di casino e una serie di ululati, vedo tornare Naruto e il ragazzino al suo seguito. Lo guardo con cipiglio interrogativo e lui mi risponde:

<< Ho voluto aiutarlo da quelle tre arpie, se non l’avessi fatto, domani saremmo dovuti andare al suo funerale e nessuno ne ha voglia. E poi, onestamente parlando, se lo sono meritato. Dai perdonalo, in fondo se l’è vista brutta. >>

<< D’accordo ma è la prima e l’ultima volta che mi combini uno scherzo del genere, intesi? >> Il timbro minaccioso della mia voce è più che sufficiente a rendere l’idea di cosa lo aspetta la prossima volta, anche se dubito che ci sarà.

<< Va bene ma è la prima e l’ultima volta che mandi all’aria i miei progetti, intesi? >> Se non fosse che ho scampato la paternità forzata, troverei divertente il suo volermi scimmiottare.

<< Scusate. >> Ci eravamo dimenticati della vecchia.

<< Vorrei farvi notare che ci sono pure io. Inoltre, Konohamaru, sei in punizione. >> Disse senza batter ciglio.

<< E perché? In fondo sono le tre oche che devono farmela pagare, o sbaglio? >>

<< Infatti, sbagli. Hai assunto le mie sembianze con l’henge no jutsu, anche se per poco tempo, ed hai rischiato di visitare un paziente dandogli la diagnosi sbagliata. >>

<< Ma… >>

<< Niente ma! >> A giudicare dal suo cipiglio severo non gli conveniva ribattere, se voleva camminare sulle sue gambe domani mattina.

<< A proposito… >>

<< Cosa, Naruto? >> Speriamo non ci siano altri guai in vista, ne ho fin sopra i capelli di tutta quella storia.

<< Sasuke, non sei mai stato un gran bevitore ma so per certo che reggi abbastanza bene l’alcol. Come hai fatto a farti mettere K.O. da tre bicchieri? >> Bella domanda.

<< Onestamente, ero convinto che fosse tutta opera di questo impiastro. Pensavo avesse corretto i bicchieri. >>

<< Piano con gli insulti, non sono stato io a correggere quelle bevande. Io ho soltanto portato la loro biancheria da te, l’avevano lasciata come souvenir, oltre ad aver sfatto l’altra parte di letto. Domandalo alle tre schizofreniche, erano loro a volerti sedurre non io. >> A giudicare dalla sua faccia direi che sta dicendo la verità e poi, con tutto quello che ha risciato, avrebbe sicuramente ammesso la sua colpa.

<< Ehi, Naruto. >>

<< Mh? >>

<< La prossima volta che andiamo ad una festa, fammi da bodyguard. A questo punto non ho scelta. >>

<< Paura di essere violentato? O incastrato di nuovo? >> Beato lui che si è divertito come un matto in tutto questo, io decisamente meno.

<< Diciamo pure di si. >> Ci dirigiamo tutti e due all’uscita abbandonando quella fabbrica di guai alla vecchia.

<< Allora dimmi, con chi vorresti fare sesso? Così se ci riprovano saprò a chi rivolgermi. >> Mette le mani dietro la nuca a sorride gioviale. Quando fa così lo prenderei a schiaffi, oppure gli darei qualcos’altro. Chi lo sa.

<< Non dovrai cercare lontano, fidati. Preferisco di gran lunga te. >>

<< Cosa? >> E’ arrossito un pochino, incredibile, non è facile mettere in imbarazzo uno come lui.

<< Sei l’unica persona che non ha mai cercato di fregarmi in qualunque modo. >>

<< Ah, capito. >> Si è creata un po’ di tensione che credo sia il caso di spezzare anche a colpi d’ascia. L’ultima cosa che voglio è litigare anche con lui.

<< Andiamo a mangiare? Tutto questo casino mi ha messo appetito. >>

<< Si, anche a me. Andiamo a farci una scorpacciata di ramen. >>

<< Buona idea. >>

 

 

 

 

 

 

Fine!

 

 

 

* Riferito ad una mia precedente fiction “Piacere, sono il tuo alter-ego!”

** Riferito a “Le regole dei ninja”

 

 

Ecco un altro scempio partorito della mia mente contorta e decerebrata. Si lo, sono malata, ma che ci volete fare? XD

Spero che sia stata comunque gradita e mi farebbe piacer ricevere un piccolo parere, anche solo per dirmi che ho bisogno di un medico. Non siete i primi a dirmelo.   ù_ù

P.S: scusate per qualunque strafalcione grammaticale sia presente.

 

 

Angolo delle spiegazioni:

 

Chi diamine è Ami?

Per chi non lo sapesse, Ami, era un’insopportabile compagna di classe di Ino e Sakura, prendeva sempre in giro quest’ultima per la sua fronte spaziosa, come se fosse bella lei.

 

Perché hai scelto lei?

Lo, lo so, è una comparsa e quindi non merita neppure di essere nominata, ma non avevo in mente nessun’altra. Tenten è troppo intelligente per comportarsi così e poi la vedo meglio con Neji, per Hinata è inutile parlarne. Avevo come alternativa Karin ma avrei dovuto spiegare la sua presenza al villaggio e onestamente la vedo meglio con Suigetsu. XP

 

 

 

Ringrazio tutti coloro che leggeranno, recensiranno, metteranno la mia ficcina tra i preferiti o i seguiti e per qualunque altra cosa. XD

 

 

 

Saluti da Koishan la folle. ^U^

   
 
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