Chi
ha
incastrato
Sasuke
Uchiha?
<<
Chi è
stato… >> Giro avanti e indietro per la stanza
come un animale in gabbia,
tremo nervosamente, neanche avessi la scabbia. <<
Chi-è-stato? >>
<<
Sasuke, santo cielo, smettila di ripetere sempre le stesse cose!
>> Mi richiama
il mio compagno di squadra. << Stai diventando noioso.
>> A quel
punto mi fermò di colpo, faccio dietrofront e mi
appiccicò al volto di Naruto.
<<
Io
sarei noioso? >> Mi rendo conto che il mio sguardo deve
essere quello di
un pazzo omicida ma non me frega niente. << Ti rendi
conto o no, che mi
hanno incastrato? >>
<<
Si,
certo, però… >> Adesso mi osserva
leggermente spaventato,
indietreggerebbe se non fosse che è appoggiato a un ponte e
che, così facendo,
si getterebbe nel fiume.
<<
E ti
rendi conto che sono nei guai fino al collo? >> A ogni
frase mi avvicino
sempre di più.
<<
Si,
anche questo ma… >> Gli metto le mani sulle
spalle per dare più enfasi
alla mia successiva frase.
<<
E ti
rendi conto che ci sono tre squilibrate, incinte, che hanno affibbiato
a me la paternità di
quei bambini di cui,
io, non so un emerita mazza?
>> Ho gli occhi letteralmente fuori dalle orbite ma li
avrebbe chiunque
dopo le assurdità che mi sono sentito dire a causa di una
dannata festa
accaduta tre settimane prima…
Era un giorno allegro e gioviale.
Tsunade, insieme ad altri jonin, aveva deciso di organizzare una festa
per
“rallegrare l’aria”, diceva lei. Non era
affatto così. La verità era che
avevamo stipulato un patto di non aggressione col paese del ferro e
quindi,
come segno di non ostilità, ci erano state inviate generose
scorte di sakè che
sarebbero durate occhio e croce un anno, per tre o quattro persone.
Questo,
unito al fatto che vi erano stati dei disordini nell’Akatsuki
dovuti a non so
che guaio combinato da Zetsu*, aveva portato la donna a darsi alla
pazza gioia
e, di conseguenza, a dare il vita a una specie di orgia che tutti hanno
osato
definire festa. Mi trovavo con i miei compagni di squadra in mezzo a
quella
baraonda che stava avendo luogo nella pizza principale del paese. Molte
coppiette erano sparite appena dopo l’inizio della festa tra
cui Asuma e
Kurenai, Neji e Tenten, Kiba e Hinata, dulcis in fundo Ibiki Mrino e
Anko
Mitarashi.
<< Sasuke-kun, tieni, ti ho preso
una bibita. >> Sakura mi ha portato non so che intruglio,
dall’odore
sembra buono anche se alcolico, d'altronde non siamo più
bambini quindi posso
bere tranquillo.
<< Sakura-chan, a me niente?
>> Naruto indica se stesso con fare sconsolato.
<< Certo che si, tieni.
>>
Da un’altra bevanda anche a lui. << A te ho
preso qualcosa di analcolico,
non si sa mai cosa potresti fare. >>
<< Ben detto. >> Le
dico
mentre iniziamo a ridere davanti alle proteste del biondo.
<< Sasuke-kun. >> Sento
una
voce sensuale e mielosa che mi chiama, può essere solo una
persona.
<< Ino. >> Mi rivolgo
con
fare indifferente, l’ultima cosa che voglio è
sentirle litigare di nuovo come
due assatanate.
<< Ti ho portato da bere.
>> Mi porge un’altra bevanda che emana un
intenso profumo, mi piace.
<< Ci ho già pensato io,
Ino-pig.
>>
<< Sta di fatto che lui sta
bevendo, fronte spaziosa. >>
<< Ecco che ricominciano.
>> Mi fa notare il mio amico scocciato quanto me.
<< Sasuke-chan. >>
<< E’ iniziata
l’opera di
persecuzione a tuo danno. >>
<< Taci, Naruto. Smettila di
ridere. >>
<< Ti ho portato questa.
>>
La terza bertuccia che osa disturbarmi è Ami, ex-compagna di
scuola di Ino e
Sakura. Era una vita che non la vedevo, sapevo solo che era negata per
fare la
ninja e alla fine si era ridotta a fare la parrucchiera. Non mi va un
altro
alcolico ma poi mi viene un’illuminazione, alla quale, in
futuro, avrei
volentieri dato un calcio in ****.
<< Grazie, Ami-chan. >>
Ebbi l’effetto desiderato. I due terremoti ambulanti
iniziarono ad attaccare
l’altra idiota, dando il via a un vero e proprio incontro di
lotta libera,
dalla quale Ami venne quasi subito eliminata. Ma si sa che la vita
è piena
d’imprevisti e così, alla folle battaglia, si
unirono altre persone, chi per un
motivo, chi invece perché non aveva niente di meglio da
fare. Dopo aver
scatenato il finimondo me ne andai soddisfatto. Camminai tranquillo per
una
decina di minuti, giusto il tempo di allontanarmi, quando iniziai a
sentire un
certo capogiro. Pensai subito fosse l’effetto degli alcolici,
chissà quanta
roba avevano messo li dentro. Non avevo voglia di tornare alla festa,
non
potevo nemmeno tornare a casa, la sede del clan Uchiha era troppo
lontana, alla
fina optai per una delle stanza ove si rintanavano i conigli in calore.
Ero
convinto che nessuno sarebbe venuto a cercarmi lì.
Convinzione che avrei, in seguito,
mandato a puttane.
Il giorno dopo mi risvegliai con un mal
di testa feroce, ma non fu questo a trasformarmi in una statua di cera,
no. Fu
il fatto che ero completamente nudo, quando la sera prima ricordo di
essere
andato a dormire vestito, l’altra parte del letto era
più sfatta della mia e,
segno inequivocabile ci ciò che doveva essere accaduto, una
serie di slip
femminili sparsi per terra.
<< Oh mio dio…
>>
Tre settimane dopo, cioè ieri, si sono
presentate fuori alla porta di casa mia le tre debosciate, dandomi la
stessa
identica notizia:
<< Sasuke-kun, sono incinta. Il
bambino è tuo, deve essere successo alla festa. Io non ti
chiedo niente, solo
un po’ di affetto per me e per lui o lei. >>
Dopodiché erano scappate via
in lacrime, mentre io ero sul punto di tagliarmi la gola col mio kunai.
Sono
rimasto mezza giornata in stato di shock, seduto avanti alla porta
d’ingresso e
sarei ancora così se Naruto non fosse venuto a trovarmi
ridestandomi così dal
mio sonno.
Ed
ora eccomi
qui, che vado su è giù per il ponte del villaggio
senza sapere che cosa diamine
fare.
<<
Deve
esserci qualcosa che posso fare, magari consultare le regole?
>> Domandai
più a me stesso che a lui.
<<
Non
credo. >> Mi disilluse in un attimo. <<
Sono solo un mucchio di
cazzate, non servono a niente. Fidati.**>> Guardarlo
così tranquillo,
appoggiato di schiena al bordo e con le braccia dietro la testa mi fece
infuriare ancora di più.
<<
Naruto, accidenti cerca di aiutarmi e fa qualcosa, per la miseria!
>>
<<
Ma
che cosa vuoi che faccia? >> Bella domanda.
<< Non sperare che mi
assuma la paternità di uno di quei pargoli perché
non lo farò mai, e comunque
nessuno crederebbe mai che siano miei. E’ vero che mi piace
Sakura-chan, ma è
anche vero che lei non mi ha mai filato, figurati le altre due.
>> Devo
ammetterlo, il suo ragionamento non fa una grinza.
<<
Sono
fottuto. >> Letteralmente. << Quelle tre
bastarde devono essersi
approfittate di me nel sonno. Ma da come parlavano io devo per forza
aver
partecipato. >>
<<
E’
vero. In caso contrario nessuna di loro si sarebbe presentata da te.
Non credo
ci tengano a morire giovani. Piuttosto… >>
<<
Cosa?
>>
<<
Sei
sicuro che siano incinte tutte e tre? Posso capire una, ma come hai
fatto a
infornare tre panini contemporaneamente? >> Certo che in
quanto a
paragoni è un vero fenomeno, bisogna dirlo.
<<
Si,
ho parlato con Tsunade. E’ stata la prima cosa che ho fatto e
lei mi ha
confermato tutto. >> Come dimenticare le sue
parole…
<< Sasuke Uchiha, ho sempre
pensato che tu fossi uno studente geniale e un grande,
nonché ultimo, esponente
della tua gloriosa famiglia. Mi aspettavo grandi cose da te, nonostante
la tua
fuga sei ritornato sui tuoi passi ma, ora come ora, avrei preferito non
l’avessi mai fatto. So che ci tenevi a ripopolare la tua
famiglia ma non ti
sembra di aver esagerato? Sarà anche vero che non ricordi
nulla e che si sono
approfittate di te, ma credo sia il caso di dirtelo. Sei veramente un
coglione.
>>
Parla
facile
lei. Tanto il problema mica è suo. I
“panini” sono miei, appunto.
<<
Sono
un uomo finito, ho disonorato per sempre il mio clan. >>
Mi aspettavo una
battuta sarcastica, una pacca sulla spalla e invece niente. Il che era
strano
conoscendolo. << Ehi, mentecato! Io sto qui a piangermi
addosso e tu non
mi degni di uno straccio d’attenzione? Bell’amico
che sei. >> Sembrava
che stesse pensando ma trattandosi di Naruto era impossibile.
<<
Forse
ho trovato una soluzione. >>
<<
Davvero? >> Lo guardò speranzoso e con tutta
probabilità ho le stelline
che mi luccicano negli occhi, potrebbe anche cadere un meteorite ma
resterebbe
l’ultima delle mie preoccupazioni.
<<
Vieni. >> Si stacca dalla sua postazione e spicca un
salto in direzione
del corpo di polizia.
<<
Dove
stiamo andando? >>
<<
Da
Ibiki Morino. >> Sembra alquanto soddisfatto ma non
riesco a capirne il
motivo.
<<
E
perché mai? Sappi che una denuncia per abusi sessuali
sarebbe inutile, ancor
più se parte da me. >>
<<
Non è
per questo. Gli uomini di Ibiki sono specializzati, oltre che nelle
torture,
anche nell’ipnosi. Loro mi hanno permesso di ricordare il
volto di un criminale
e quindi di salvare Konoha, evitando che saltassimo in aria come fuochi
d’artificio. >>
<<
Può
funzionare. >> Magari potesse! Arriviamo da lui che ci
squadra come se
fosse pronto ad attaccarci alla corrente elettrica e spero non sia
necessario.
Gli spieghiamo sommariamente la situazione e lui accetta di aiutarci.
<<
Siediti e chiudi gli occhi, non li riaprire finché non te lo
dirò io. >>
Faccio come mi ha detto. Per un po’ non sento nulla,
all’improvviso una serie
di immagini prendono forma davanti a me. Sembrano una serie di visioni
e,
osservandole meglio, capisco che è la stanza in cui stavo
dormendo la sera del
“colpaccio”. Sono stesso sul luogo del reato e
incapace di muovermi per colpa
dell’alcol. Dopo un po’, sento un lieve rumore,
come di una porta che viene
aperta. Vedo distintamente una persona sghignazzare, la guardo meglio,
sembrerebbe… non è possibile! Richiude la porta e
se ne va. Dopo appena una
decina di secondi sento altri passi, più leggeri, che si
dirigono verso la
stanza affianco. Vi è dapprima il silenzio poi una serie di
rumorosi gemiti
senza ritegno. Adesso comincio a capire…
Mi
risveglio
dal trance e vedo i due che mi squadrano in cerca di una spiegazione.
<<
Allora? >>
<<
Vieni
con me, Naruto. C’è una persona da cui dobbiamo
prima andare. >> Mi segue
senza più parlare anche se è chiaramente dubbioso
su cosa io abbia visto e
sentito.
<<
Ma
questo è l’ufficio di Tsunade-obachan.
>>
<<
Infatti. >> Apro la porta senza bussare e mi fermo
davanti alla sua
scrivania.
<<
Cosa
vuoi? Che modi sono questi? Si bussa prima di entrare. >>
Mi osserva con
cipiglio severo e per nulla rassicurante, prima parlo meglio
è.
<<
Ho
bisogno di chiederle una cosa, Godaime. >>
<<
Dimmi. >> Al suono del suo appellativo onorifico si placa.
<<
Lei
ha visitato Sakura, Ino e Ami? Intendo nelle ultime tre settimane?
>> Da
questa risposta dipende la mia vita futura.
<<
No,
affatto. Ma questo cosa c’entra? >>
<<
Come
sarebbe a dire? >> Avevo quasi scordato il biondo.
<< Ma allora
hanno mentito. >>
<<
No,
Naruto. La persona che ha architettato tutto questo ha assunto le
sembianze di
Tsunade e, in questo momento, starà riedendo come un matto
alle mie spalle.
>>
<<
E chi
è questo povero pazzo? Non vorrei essere nei suoi panni
quando le ragazze
sapranno la verità. Lo ridurranno a pezzi e poi getteranno i
suoi resti nel
fiume. >>
<<
Ascolta, va a chiamare le persone che ti dirò a portale qui,
anche con la forza
se necessario. >> Gli dico i nomi e mi guarda sorpreso e
sospettoso.
<<
Non
ci ho capito molto ma farò come mi hai detto.
>> Dopo un quarto d’ora
arrivano le tre decerebrate con espressioni estasiate, seguite a ruota
da
Naruto e gli altri due.
<<
Cosa
c’è, Sasuke-kun? >> Mi chiede Sakura.
<<
Parla, Sasuke-kun. >> Continua Ino.
<<
Di
pure, Sasuke-kun. >> Conclude l’ultima delle
tre imbecilli. Sto
cominciando a odiare il mio nome. Loro, invece, in disparte in un
angolo, non
parlano. Fanno bene, anche se soltanto uno dei due deve temere per la
sua vita.
<<
Statemi bene a sentire tutti senza fiatare, non voglio sentire volare
una mosca
finché non avrò finito. Voi tre, in che stanza
ero quella sera? >> Mi
guardano sorprese ma rispondono in coro:
<<
305.
>> Lo sapevo, ora viene il bello. Vedo il biondo che
trattiene a stento
le risate, a capito anche lui.
<<
Perché ridi, idiota? >> Ino sembra al quanto
stizzita, è sempre stata
furba, sicuramente ha fiutato qualcosa.
<<
Ride
perché avete sbagliato tutte e tre stanza. Io ero nella 306.
>>
<<
COSA?! >> Urlano come delle galline a cui stanno
strappando le piume.
<<
Proprio così. >> Mi godo la scena attimo dopo
attimo.
<<
Ma
allora di chi sono incinta? >> Ami stava sudando freddo,
come le altre
due del resto.
<<
Di
nessuno. >> Interviene Tsunade. << Io non
vi ho mai visitate.
Qualcun altro lo ha fatto al mio posto. >> Conclude calma
e anche un po’
arcigna. Credo che anche lei stia traendo divertimento da tutto questo.
<<
Ma
come? Io credevo… >> Sakura la guardava
sconvolta, probabilmente pensando
che la sua maestra avesse perso definitivamente quel poco di cervello
che le
era rimasto. Ovviamente, questo rimase un mio pensiero, non avevo
voglia di
farmi asportare la milza o qualche altro organo interno.
<<
Semplice suggestione. Quando sei convinto di avere un qualche male
questo si
manifesta sottoforma di malesseri fisici, più che altro
è una questione
psicologica. Vale lo stesso per le altre due. >>
E’ calato un silenzio da
cimitero, l’unico suono che si sente, respiri a parte,
è la risata a stento
trattenuta di Naruto.
<<
Ma,
allora… con chi… >> Ami si
schiarisce meglio la voce. << Con chi
abbiamo passato una focosa notte di passione? >> Non so
se arrossisce per
la vergogna o per il ricordo di tutto quel sano divertimento. Comunque
decido
di mettere fine alle loro agonie.
<<
Con
lui. >> Indico con l’indice uno dei due
presenti rimasti in un religioso
silenzio.
<<
Tu…
>> La faccia di Ino sembra fatta di cera, sarà
tutto il trucco che si
mette.
<<
No…
>> Sakura si avvicina a lui e gli afferra le
spalle. << IO,
cioè, noi, abbiamo passato un’intensa notte di
fuoco con te, Rock lee?!
>>
<<
Esatto. >> Conferma lo stesso non senza
imbarazzo.
<<
Perché non ci hai detto niente? Ti sei approfittato di noi!
>>
<<
Veramente è il contrario, Ino. Se vi calmate vi spiego
tutto. >> Prende
fiato e inizia il dramma-comico racconto.
Avevo
bevuto
un solo bicchiere di sakè ma mi era bastato per dare di
testa, purtroppo
l’alcol ha sempre avuto effetti disastrosi su di me e infatti
combinai un
macello anche quella sera. Dopo avermi calmato, Neji e Gai-sensei, mi
hanno
portato in una stanza per farmi riposare. Non so quanto tempo
passò ma a un
certo punto ho sentito distintamente una porta aprirsi e richiudersi,
dei
vestiti scivolare a terra e un corpo femminile adagiato sul mio. Non
era nessuno
che conoscevo, quindi suppongo fosse Ami.
<<
Sasuke-kun, sono tua. >> Capii subito
l’equivoco e cercai di spiegarmi ma
fu tutto inutile.
<<
Io…
sono Rock lee. >>
<<
Non
inventare scuse, amore. Approfittiamo di questa notte. >>
E ne ha
approfittato, si. Qualunque mia spiegazione è stata vana con
tutte e tre. Io
ero ancora semi-ubriaco ma voi lo eravate più di me.
<<
Questo è quanto. Ora sapete tutto. >> Finisce
calmo e tranquillo, in
fondo non è colpa sua se quelle tre si sono comportate da
perfette coniglie in
calore.
<<
No
che non sappiamo tutto. >> Lo interrompe bruscamente la
bionda. << CHI
ci ha visitate? E CHI ci ha fatto sbagliare stanza? >>
<<
Ha
ragione, lei. >> Rincara la dose Sakura. <<
Deve essere opera della
stessa persona. >>
<<
Infatti, e tu sai chi è, vero, Sasuke-kun? >>
Quella di Ami voleva essere
una placida domanda che però, sia a me che ai presenti,
suonò come una letale
minaccia. Direi che ho goduto abbastanza, è ora che anche
loro si prendano la
loro parte.
<<
Già,
tutta questa storia è stata architettata
dall’unica persona che non ha dato
segnali di vita in questa stanza e che ora sta tentando la fuga.
>> In
questo momento mi sento Sherlock Holmes, punto ancora una volta il mio
diabolico indice verso una persona, ma questa volta il vero colpevole.
<<
Lui. >>
<<
Ma
guarda… >> Tranquilla e divertita esclamazione
del mio amico che viene
bloccata da un urlo disumano unito alla furia omicida delle tre, ormai
andate,
squilibrate.
<<
KONOHAMARU!! >> Sembra di avere davanti le tre figlie
illegittime di
Gozilla, persino il padre tremerebbe di fronte a cotanta follia.
<<
E’
colpa vostra. >> Dice quest’ultimo in preda al
terrore più assoluto.
<< Sasuke, non hai voluto farmi venire alla festa, ero
quasi riuscito a
convincere Tsunade e tu ti sei messo in mezzo. Queste tre, invece,
hanno fatto
di tutto per far sloggiare i bambini perché
“avevano da fare”. Come se non
bastasse mi hanno preso in giro tutto il pomeriggio. Rock lee, al
contrario, mi
ha fatto assaggiare del sakè e io ho voluto premiarlo.
>> Ormai è
sull’orlo di una crisi di pianto. << Ve lo
siete meritato! >>
<<
VIENI
QUI CHE TI UCCIDO! >> Inutile dire che sono totalmente
fuori controllo,
avrebbero terrorizzato persino i cani feroci. Il moccioso scappa e le
tre
scellerate lo inseguono a ruota. Dopo un po’ di casino e una
serie di ululati,
vedo tornare Naruto e il ragazzino al suo seguito. Lo guardo con
cipiglio
interrogativo e lui mi risponde:
<<
Ho
voluto aiutarlo da quelle tre arpie, se non l’avessi fatto,
domani saremmo
dovuti andare al suo funerale e nessuno ne ha voglia. E poi,
onestamente
parlando, se lo sono meritato. Dai perdonalo, in fondo se
l’è vista brutta.
>>
<<
D’accordo ma è la prima e l’ultima volta
che mi combini uno scherzo del genere,
intesi? >> Il timbro minaccioso della mia voce
è più che sufficiente a
rendere l’idea di cosa lo aspetta la prossima volta, anche se
dubito che ci
sarà.
<<
Va
bene ma è la prima e l’ultima volta che mandi
all’aria i miei progetti, intesi?
>> Se non fosse che ho scampato la paternità
forzata, troverei divertente
il suo volermi scimmiottare.
<<
Scusate. >> Ci eravamo dimenticati della vecchia.
<<
Vorrei farvi notare che ci sono pure io. Inoltre, Konohamaru, sei in
punizione.
>> Disse senza batter ciglio.
<<
E
perché? In fondo sono le tre oche che devono farmela pagare,
o sbaglio?
>>
<<
Infatti, sbagli. Hai assunto le mie sembianze con l’henge no
jutsu, anche se
per poco tempo, ed hai rischiato di visitare un paziente dandogli la
diagnosi
sbagliata. >>
<<
Ma…
>>
<<
Niente ma! >> A giudicare dal suo cipiglio severo non gli
conveniva
ribattere, se voleva camminare sulle sue gambe domani mattina.
<<
A
proposito… >>
<<
Cosa,
Naruto? >> Speriamo non ci siano altri guai in vista, ne
ho fin sopra i
capelli di tutta quella storia.
<<
Sasuke, non sei mai stato un gran bevitore ma so per certo che reggi
abbastanza
bene l’alcol. Come hai fatto a farti mettere K.O. da tre
bicchieri? >>
Bella domanda.
<<
Onestamente, ero convinto che fosse tutta opera di questo impiastro.
Pensavo
avesse corretto i bicchieri. >>
<<
Piano
con gli insulti, non sono stato io a correggere quelle bevande. Io ho
soltanto
portato la loro biancheria da te, l’avevano lasciata come
souvenir, oltre ad
aver sfatto l’altra parte di letto. Domandalo alle tre
schizofreniche, erano
loro a volerti sedurre non io. >> A giudicare dalla sua
faccia direi che
sta dicendo la verità e poi, con tutto quello che ha
risciato, avrebbe
sicuramente ammesso la sua colpa.
<<
Ehi,
Naruto. >>
<<
Mh?
>>
<<
La
prossima volta che andiamo ad una festa, fammi da bodyguard. A questo
punto non
ho scelta. >>
<<
Paura
di essere violentato? O incastrato di nuovo? >> Beato lui
che si è
divertito come un matto in tutto questo, io decisamente meno.
<<
Diciamo pure di si. >> Ci dirigiamo tutti e due
all’uscita abbandonando
quella fabbrica di guai alla vecchia.
<<
Allora dimmi, con chi vorresti fare sesso? Così se ci
riprovano saprò a chi
rivolgermi. >> Mette le mani dietro la nuca a sorride
gioviale. Quando fa
così lo prenderei a schiaffi, oppure gli darei
qualcos’altro. Chi lo sa.
<<
Non
dovrai cercare lontano, fidati. Preferisco di gran lunga te.
>>
<<
Cosa?
>> E’ arrossito un pochino, incredibile, non
è facile mettere in
imbarazzo uno come lui.
<<
Sei
l’unica persona che non ha mai cercato di fregarmi in
qualunque modo. >>
<<
Ah,
capito. >> Si è creata un po’ di
tensione che credo sia il caso di
spezzare anche a colpi d’ascia. L’ultima cosa che
voglio è litigare anche con
lui.
<<
Andiamo a mangiare? Tutto questo casino mi ha messo appetito.
>>
<<
Si,
anche a me. Andiamo a farci una scorpacciata di ramen. >>
<<
Buona
idea. >>
Fine!
* Riferito ad una mia precedente
fiction “Piacere, sono il tuo alter-ego!”
** Riferito a “Le regole dei
ninja”
Ecco un altro scempio partorito della
mia mente contorta e decerebrata. Si lo, sono malata, ma che ci volete
fare? XD
Spero che sia stata comunque gradita e
mi farebbe piacer ricevere un piccolo parere, anche solo per dirmi che
ho
bisogno di un medico. Non siete i primi a dirmelo.
ù_ù
P.S: scusate per qualunque
strafalcione
grammaticale sia presente.
Angolo delle spiegazioni:
Chi diamine è Ami?
Per chi non lo sapesse, Ami, era
un’insopportabile compagna di classe di Ino e Sakura,
prendeva sempre in giro
quest’ultima per la sua fronte spaziosa, come se fosse bella
lei.
Perché hai scelto lei?
Lo, lo so, è una comparsa e
quindi non
merita neppure di essere nominata, ma non avevo in mente
nessun’altra. Tenten è
troppo intelligente per comportarsi così e poi la vedo
meglio con Neji, per
Hinata è inutile parlarne. Avevo come alternativa Karin ma
avrei dovuto
spiegare la sua presenza al villaggio e onestamente la vedo meglio con
Suigetsu. XP
Ringrazio tutti coloro che leggeranno,
recensiranno, metteranno la mia ficcina tra i preferiti o i seguiti e
per
qualunque altra cosa. XD
Saluti da
Koishan la folle. ^U^