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Autore: Angorian    15/03/2010    5 recensioni
Pensieri di Nerone, la sera che uccise Ottavia.
"Ottavia. Innocente vittima dei miei demoni personali. "
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità, Antichità greco/romana
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L’aria notturna era fresca sul mio volto. Le delicate dita del vento mi sfioravano i capelli, materne.
Forse era Venere, che stava cercando di consolare il cuore stanco di uno dei suoi figli, il prediletto.
Sotto il mio sguardo, la città immortale dormiva. Avrei voluto trovare conforto in essa, ma Roma non riusciva a ricambiare il mio amore.
Ero destinato alla solitudine.
Amato e odiato, la mia esistenza era eterno dissidio, eterno conflitto, eterno fuoco.
Quale crudele divinità mi aveva reso apatico ai semplici piaceri?
Perché la mia fame poteva essere saziata solo da passioni sconvolgenti e versi sublimi?
Il freddo era ormai pungente, e questo mi spinse a rientrare nelle mie stanze.
Al centro della camera da letto, sul pavimento di pietra, giaceva la mia dolce, incantevole sposa, Ottavia.
Era stata bella, Ottavia: il giovane, bianco corpo era reso opalescente dal chiarore delle candele.
Mi chinai ad accarezzare le sue labbra piene, voluttuosamente semi aperte, e passare la mano tra i riccioli scuri giocosamente sparsi attorno al suo volto.
La mia piccola Ottavia, dalla risata argentina e gli occhi ridenti, era innaturalmente pallida con quella candida veste imbrattata di sangue.
Accanto a lei, un coltello catturava il riflesso lunare, macchiandolo della sua stessa colpa vermiglia.
Ottavia. Innocente vittima dei miei demoni personali.



   
 
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