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Autore: Semplicemente G    16/03/2010    4 recensioni
La famiglia Potter e la famiglia Weasley, sei anni dopo la sconfitta di Voldemort, si troveranno a combattere una forza oscura a loro ignota... distruttiva. Dovranno proteggere tutti, la famiglia... il Mondo Magico. Ma i nostri eroi ci riusciranno? Per scoprirlo basta solo leggere.....
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 2

Capitolo 2: Le prime complicazioni

 

 

Una settimana dopo...                                                                                                               3/02/2005

 

Casa Potter e Weasley era silenziosa. L’orologio appeso in salotto scandiva le 5.30 di mattina e tutti in casa dormivano.

All’improvviso due Patronus entrarono nelle camere da letto di Hermione e Ron, e di Harry e Ginny. I due uomini si svegliarono di soprassalto e cercarono di mettere a fuoco il Patronus: era il leone del loro capo Auror, che parlò con voce forte e potente, svegliando anche Hermione e Ginny.

- Potter, Weasley immediatamente in ufficio! Alcuni dei mangiamorte evasi due mesi fa da Azkaban sono apparsi in un quartiere Babbano e hanno cominciato a scagliare incantesimi. Credo cercassero qualcosa o qualcuno. Ho già avvisato gli Obliviatori. Tra dieci minuti qui. – il leone si dissolse in una nuvola azzurra: quasi contemporaneamente Harry e Ron balzarono giù dal letto e cominciarono a vestirsi.

- Ron! Fai meno casino! – urlò Hermione. L’uomo non l’ascoltò e corse in salotto. Hermione si infilò la vestaglia e scese con lui. Anche Harry era in salotto, con Ginny alle calcagna. I quattro si ritrovarono in piedi tra la porta di casa e i divani.

- Dove state andando? – chiese Hermione, verde di rabbia perchè suo marito non si degnava di risponderle.

- Hermione, il patronus ha detto che dobbiamo essere in ufficio. È lì che andremo. – le rispose Ron.

- È pericoloso? – chiese Ginny aggrappata al braccio di Harry.

- No, tesoro, no. Tornate a dormire. Ciao. – diede un veloce bacio a Ginny e tirò fuori la bacchetta. Hermione abbracciò Ron, stingendolo forte.

- Tornate presto, va bene?.

- Certo. Ciao. – Ron le fece una carezza sul viso e anche lui tirò fuori la bacchetta. Harry e Ron si smaterializzarono, lasciando le mogli impietrite.

- Ginny? Forza, torniamo a dormire. – le disse Hermione avvicinandosi a lei.

- No, non ho sonno. Sto qui: voglio aspettare Harry e Ron. – Ginny si sedette sul divano stringendosi nella sua vestaglia bianca.

- Va bene, aspetto qui con te. – Hermione si sedette accanto a lei e piombarono in un silenzio teso.

- Hermione? – la chiamò la donna. – Secondo te non è veramente pericoloso, come ha detto Harry o lui lo ha solo detto per non farci preoccupare? –

- Vuoi la verità, Ginny? – l’altra annuì. – Io penso che l’abbia detto perchè non è pericoloso, però credo anche  per non farci stare in pensiero. – sussurrò Hermione. Ginny sospirò. A volte avere tuo marito e tuo fratello che fanno gli Auror può essere fantastico perchè sai che salvano i maghi e i Babbani, ma a volte sa essere davvero frustrante. Come in quell’occasione. Ginny si portò le mani in grembo accarezzandosi lievemente la pancia. Hermione si accorse del suo gesto e le mise un braccio attorno alle spalle.

- Ginny, non angosciarti. Se ti agiti troppo puoi fare del male al bambino. –

- Lo so, Hermione, ma non ci riesco. Tu sembri così tranquilla... –

- Sono tutt’ altro che tranquilla, Ginny. – confessò lei. – Ho tanta paura. Ma dobbiamo essere forti, sai che torneranno, appariranno qui tra poco. –

- Io ho paura che Harry non torni a casa, che non torni da me e da suo figlio... –

- Non dirlo neanche, Ginevra. Anch’io ho paura di non rivedere Ron, ma dobbiamo avere fiducia in loro. Dobbiamo pensare che stanno combattendo i Mangiamorte per dare al bambino o alla bambina che sta crescendo dentro di te un mondo migliore. Torneranno qui per essere papà e zio. Non ti preoccupare. – tentò di rassicurarla Hermione. Ginny la abbracciò di slancio, lasciando cadere lacrime salate sul suo viso. Tra i singhiozzi riuscì a dire solo qualche parola:

- Grazie, Hermione. Sei la migliore. –

Dopo due ore Harry e Ron non erano ancora comparsi in salotto. Nel frattempo gli elfi si erano svegliati. Ginny e Hermione non raccontarono alla piccola Kreacy tutti i particolari, temendo di spaventarla. Kreacher si agitò tantissimo: urlò che voleva andare dai Padroni e aiutarli a sconfiggere i Mangiamorte. Per fortuna Winky riuscì a farlo ragionare. Lei era scossa quando lui, preoccupata non sono per Harry e Ron, ma anche per la salute di Ginny e del bambino.

- Ginny, credi che sia il caso di avvisare Molly? – chiese Hermione verso le nove di mattina. Lei e Ginny si erano mosse solo per andare in bagno.

- No! – esclamò ad alta voce la donna facendo sobbalzare sia Kreacher che Winky. – Mamma non deve sapere niente. Potrebbe preoccuparsi troppo. Sai come diventa premurosa quando uno di noi è in pericolo... –

- Hai ragione, ma sai benissimo che possiede l’orologio... –

- Cavolo! Mi sa che hai ragione. Forse sarà meglio avvertirla. – esclamò Ginny.

- Vado io, non ti preoccupare. La avviserò che Harry e Ron sono in missione. Secondo me è anche giusto che lo sappia. –

- Certo. Grazie mille Hermione, per tutto ciò che stai facendo. – la ringraziò Ginny sorridendole grata.

- Di niente, per me è solo un piacere. – rispose Hermione. Tirò fuori la bacchetta che aveva nella tasca della vestaglia e girò su se stesa smaterializzandosi. Riapparve dopo dieci minuti con la signora Weasley, agitatissima e in lacrime.

- Ginny! Tesoro! Hermione mi ha detto ciò che è successo! Tu stai bene? E Ron, il mio Ronnie? Harry! Come stanno? – Molly cominciò a urlare per il salotto della casa, prendendosi la testa tra le mani.

- Mamma, io sto bene, Harry e Ron...  non lo so, mamma. Ho tanta paura. – Ginny si alzò dal divano per andare ad abbracciare la madre. Poggiò la testa sulla sua spalla e sospirò.

- Mamma, resti qui con noi? Ti prego... io non so se reggo, ti voglio vicino. – pianse Ginny.

- Certo, Ginny. Sarò sempre qui. Ora non piangere, cara, vieni, siediti. Non agitarti, fa male al mio nipotina o alla mia nipotina. Va bene? Sono qui, Ginevra. Sono qui. - Molly continuò a cullare la figlia mentre si sedevano sul divano.

Passò un’altra ora, ma di Ron e Harry, nessun segnale.

Verso mezzogiorno Winky preparò il pranzo, tanto per avere qualcosa da fare e distrarla, ma nessuno in quella casa toccò il cibo.

Erano ormai le due e venti e il silenzio in salotto era insostenibile: nell’aria c’erano paura, dolore e ancora dolore.

All’improvviso con una Crack deciso. Due figure comparsero nel salotto di casa Potter e Weasley.

Harry e Ron si tolsero la polvere dei vestiti e cercarono con gli occhi la propria moglie. 

- Harry! Ron! – gridò Ginny alzandosi velocemente dal divano per andare ad abbracciare il marito e il fratello. Hermione era la sua ombra e si appesero entrambi al collo del proprio marito, lasciando scivolare le lacrime sui loro volti.   

- Il mio Ronnie! Harry, caro. Venite qui a farvi abbracciare! Sono stata tanto in pensiero! – gridò Molly facendosi strada tra Ginny ed Hermione, per andare ad stringere in uno dei suoi soliti abbracci stritolatori il figlio e il genero.

- Allora, cosa è successo? – chiese curiosa Hermione cercando di parlare con Ron, ancora abbracciato alla madre.

- Venite, è meglio che ci sediamo. – disse Harry prendendo per mano Ginny. si sedettero tutti sui divani, chi come Ginny in braccio a Harry o chi come Hermione e Ron, stretti vicini.

- Allora, la faccenda è piuttosto complicata. – cominciò a spiegare Harry. – Come sapete, quando ho sconfitto Voldemort, tutti i suoi seguaci sono scappati o sono finiti ad Azkaban. Tanti se la sono svignata o hanno giurato di non far parte dei Mangiamorte. Ora però sono tornati, non hanno veramente un capo, ma si muovono insieme, decidendo le cose come una persona sola. Credo che quello di oggi fosse solo un assaggio di ciò che possono fare. –

- Secondo Robbarts stanno tentando di creare un nuovo esercito. – continuò Ron.  - Un tempo Voldemort aveva tantissimi seguaci o se non proprio seguaci c’erano molte persona che approvavano ciò che stava facendo. Io penso che, finora, non abbiano un vero piano, hanno fatto questo attacco al quartiere babbano per far vedere a tutti che non hanno paura. Ora, noi non possiamo sapere quando colpiranno la prossima volta. –

- Esatto. Anch’io la penso come Ron. Secondo me, vogliono sterminare i Babbani oppure i maghi, come li chiamano loro, “mezzosangue”. Vogliono incominciare ciò che aveva iniziato Voldemort. –

- Tutti il ministero è in allerta, stiamo cercando di non diffondere troppo la notizia per non fare entrare la gente nel panico, ma credo che questo silenzio durerà molto poco. – disse Harry, con un tono grave.

- Cioè, cari, voi credete che stiano cercando di uccidere tutti i Babbani? Ma è impossibile! Ci sono molti più Babbani che maghi a Londra! – esclamò Molly, scioccata.

- È quello che penso anche io, mamma. – disse Ron. Un tetro silenzio calò sulle cinque persone.

- Padroni! – un grido si levò dietro di loro. Si girarono tutti un po’ spaventati. Winky, Kreacher e Kreacy erano ai piedi della scala con un gran sorriso stampato in faccia.

- Padroni, state bene? Winky si è tanto preoccupata per voi e per le signore. Ma ora che siete tornati noi tutti siamo felici! – esclamò Winky trotterellando fino a Ron e Harry.

- Ciao, Winky. Eccoci qua. Vivi e vegeti. – scherzò Ron. Intanto Molly si era alzata dal suo posto sulla poltrona e cercava qualcosa nel mantello. Un sorriso le spuntò in volto. Estrasse la bacchetta e si voltò verso i ragazzi.

- Cari, io vado. Promettetevi di avvisarmi subito se succede un ‘altra cosa del genere. State in guardia, Ron e Harry. Tutti noi abbiamo bisogno di voi. – Molly abbracciò tutti soffermandosi un po’ di più su Ginny.

- Ciao, Ginny. Ciao, anche a te, nipotino o nipotina. – Harry sorrise dolcemente vedendo la scenetta.

- Ciao! -  La salutarono mentre lei, dopo aver rivolto un sorriso a tutti, girò su se stessa e scomparì.

- Sarà meglio mangiare qualcosa, cosa ne dite? – chiese Hermione rivolta ai suoi amici.

- Sentivo giusto un languorino... – disse Ron avviandosi verso la cucina con Hermione sottobraccio.

- Sei sempre il solito, Ronald. – Intanto Harry e Ginny erano ancora in piedi davanti al camino.

- Harry, siamo in pericolo? – chiese lei con un sussurro.

- Si, no, forse. Non so darti una risposta. Posso dirti una cosa, Gin: di certo non siamo salvi. – si guardarono per un attimo.

- Forza, andiamo a mangiare. Anche io ho un certo languorino... –

Ginny rise e anche loro andarono a pranzare.

Harry, però, aveva ragione, non erano in pericolo, ma non erano neanche salvi.

Loro non potevano sapere cosa ci fosse nella mente del nemico...     

          

Sono tornata! Ci ho messo solo due giorni a scrivere questo capitolo e il prossimo.

Per tenere d’occhio gli aggiornamenti guardate sulla mia pagina dell’autore.

Il prossimo capitolo non lo posterò subito, voglio andare un può avanti con la storia e poi continuare a postare. Mi spiace... comunque la settimana prossima posterò assolutamente. Tenete d’occhio la pagina dell’Autore.

Ora passiamo ai ringraziamenti:

Grazie ai tre preferiti:

1 - bunny65 [Contatta]
2 - Kenny11 [Contatta]
3 - leloale
[Contatta]

 

Grazie ai due seguiti:

1 - Altair94 [Contatta]
2 - vama1978
[Contatta]

 

Ora le risposte alle recensioni:

Altair94: Grazie mille dei complimenti! Spero che con questo capitolo non ti abbia delusa. Ora si comincia veramente con la storia. Spero che recensirai con questo capitolo. Baci.

emmawatson: Sono contenta che la storia ti stia interessando. Questo sito piace tantissimo anche a me. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Baci.

Ladia: Grazie mille, tesoro. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Grazie mille di essere la mia beta.

Grazie e tutti e... ci sentiamo al prossimo capitolo!  

 

  
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