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Autore: trecy    16/03/2010    5 recensioni
Tutti umani.Una storia all’insegna delle passioni: canto, ballo, musica. Una scuola perfetta per la realizzazione di un sogno, ma qualcosa non va come dovrebbe, qualcuno non tiene conto dei sentimenti, perché si sa quando c’è l’amore di mezzo tutto si complica, soprattutto se ti accorgi di amare la persona che sei convintissima di detestare. Troviamo una Bella portata per la danza e bravissima, un Edward arrogante… Molto diversi, ma in fondo così…uguali?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao!! Eccomi con una one shot un pò particolare!! Come al mio solito del resto!! Che dire è banale, scontata per certi versi, ma ho volutamente scritto questa storiella così prevedibile, perchè in fondo chi è che non desidera un lieto fine così?? Spero vi piaccia... Fatemi sapere un bacione!

IL MIO SOGNO...SEI TU

 

La Juilliard!! Juilliard! Juilliard.. Questa era l’unica parola che ero in grado di formulare nella mia mente in quel momento. Un sogno che si avverava, il mio desiderio più grande. Mi avevano presa! Avevo superato il provino!  Ma possibile che questo stava accadendo proprio a me? Mi ritenevo una ragazza comune, beh forse qualche qualità particolare la possedevo ma niente di eccessivo, dovevo essere felice, ma in realtà mi sentivo così inadeguata, così misera rispetto a quello che mi si stava presentando. In realtà non avrei mai rifiutato una borsa di studio in quella scuola, che mi dava la possibilità di far diventare il mio sogno realtà, forse sarei diventata qualcuno, magari la mia vita non sarebbe stata marchiata come “nella norma”. Mille pensieri in quel momento mi affollavano la mente, dove albergava una confusione tale che non mi rendevo conto di come il tempo continuava a trascorrere ed io dovevo darmi una mossa.

Quella mattina sarei dovuta andare, insieme a Charlie, a parlare con il preside del liceo che avevo iniziato a frequentare. Allora avevo solo 14 anni, ma se la Juilliard ti prende di sicuro non puoi rifiutare e certamente tutte le pressioni di mio padre sul farmi rimanere, ribattendo sul tasto “hai solo 14 anni”, sarebbero state vane e inutili considerando il mio carattere caparbio e forte. Niente e nessuno mi avrebbe impedito di trasferirmi a New York e in pochi attimi anche Charlie se ne rese conto. Strano ma vero! Mi basto solo uno sguardo per convincerlo immediatamente che ogni suo tentativo di persuasione  sarebbe stato insignificante, così rinunciò all’impresa. Lo capivo, riuscivo a comprendere la sua angoscia. Certo la separazione da una figlia non è mai facile, poi io avevo solo 14 anni ed ero ancora molto piccola, non sapevo niente della vita, nulla di quello che mi aspettava, ma volevo partire, volevo frequentare quella scuola! Non avevo nessuna certezza, ma una sola cosa desideravo intensamente, l’unica che mi permetteva di essere me stessa, attraverso cui riuscivo ad esprimermi al meglio e del resto era proprio così che ballavo altrimenti, di certo, non mi avrebbero mai presa.

 

Avevamo parlato con il preside qualche giorno prima. Ormai era tutto pronto e mancava poco all’arrivo del treno sul quale sarei salita. Charlie era triste, aveva lo sguardo spento e potevo scorgere tutta la sua disperazione che in quel momento mi sembrò eccessiva. Non  stavo mica per morire! Doveva essere felice per me! Quella che mi stava capitando era un occasione unica, forse un giorno sarei diventata famosa, magari sarei stata prima ballerina. Non sono mai stata una persona molto matura, ma in quel momento lo ero ancora meno, non mi sforzavo e non avevo la minima intenzione di comprendere le ragioni di mio padre e il suo stato d’animo. Così quando il treno finalmente arrivò, non mi preoccupai di tranquillizzare Charlie, ma lo salutai molto frettolosamente.

Ero impaziente, agitata, irrequieta! Non vedevo l’ora di arrivare. Cercai di tranquillizzarmi, ecco perché misi gli auricolari dell’i-pod ed iniziai ad ascoltare della musica. Come sempre mille pensieri burrascosi mi invasero la mente. I miei amici! Angela, Jessica, Brandon e poi Mike! Il mio ragazzo! Io e Mike stavamo insieme da un paio di mesi e gli volevo molto bene, sicuramente mi sarebbe mancato, ma non avevo alcuna intenzione di mantenere un rapporto a distanza a soli 14 anni, motivo per il quale misi le cose in chiaro. Ricordo che mi dispiacque particolarmente ferirlo, ma ero abituata ad essere sincera e di certo sarebbe stato molto peggio illuderlo. In fondo non ci amavamo! A quell’ età  “amore” è solo una parolona che mette una gran paura, alla quale io non pensavo più di tanto. “l’amore è per coloro che hanno voglia di perdere tempo! Io ho troppe cose da fare, devo pensare a ballare… Non ho di certo del tempo da perdere dietro all’amore” questo è quello che mi ripetevo sempre. In quel periodo sicuramente innamorarmi era l’ultimo dei miei pensieri, anche se in fondo si sa che quando l’amore ti raggiunge c’è ben poco che tu possa fare per sfuggirgli, perché tutti i tuoi tentativi sarebbero inutili; ma di certo allora ero troppo piccola per rendermene conto.

Un rumore assordante mi destò dai miei pensieri, segno che il treno si era fermato: ero arrivata! Il mio sogno era sempre più vicino. Solo in quel momento, per la prima volta, mi chiesi che cosa mi sarei dovuta aspettare, sembrerà strano, ma avevo pensato a tutto tranne che a questo; ero eccessivamente impulsiva.

In quel momento ricordai che mi sarebbe venuta a prendere alla stazione la figlia del rettore della scuola, sotto richiesta di Charlie ovviamente. Pare che il rettore fosse un conoscente di vecchia data di mio padre e non appena seppe che l’Isabella Swan che era stata presa a frequentare la sua scuola fosse proprio la figlia di Charlie, si preoccupò di fornirmi la migliore accoglienza possibile, motivo per il quale c’era quella strana ragazza ad aspettarmi con un cartello che riportava il mio nome. Mi venne istintivo sorridere… Che tipo buffo! Aveva i capelli nero corvino sparati e un corpicino tanto minuto che la faceva sembrare quasi come… un folletto? Ma era proprio una ragazzina graziosa, sentivo che saremmo diventate amiche o forse lo speravo perché in fondo non ero poi così forte, avevo bisogno di avere degli amici se no come avrei fatto? Mi sembrò assurdo il non avere mai pensato a questa eventualità. Io ero abituata ad essere ben voluta, stimata, apprezzata, ad essere sempre al centro dell’attenzione. Ma se non fosse stato così? In fondo questo era un altro mondo non paragonabile alla piccola cittadina a cui ero abituata. Stavo cadendo come in un baratro. Nel baratro del pessimismo! Una nuova Bella Swan stava uscendo fuori, una persona che non mi piaceva per niente, ecco perché decisi di riprendere il controllo della situazione e dominare i miei sentimenti. Così mi calmai e continuai a camminare dirigendomi verso quella ragazza che sembrava stufa dell’attesa.

-Ciao!

-Ciao, io sono Alice Cullen la figlia del rettore!

-Isabella Swan, piacere!

-Piacere mio Isabella!

-Oh ti prego chiamami pure Bella!

- Ok come vuoi…

-Che ne dici di raccontarmi qualcosa sulla scuola mentre camminiamo?

-Certo cosa vuoi sapere?

-Tutto!!

-Bene sento che diventeremo ottime amiche! Tu sei una ballerina classica vero?

-Si già, tu studi anche alla Juilliard vero?

-Si io canto però!

-Wow! Mi piacerebbe moltissimo ascoltarti!

-Non mancherà occasione sta tranquilla

-Come sono le camere? Sono proprio curiosa di conoscere la mia compagna di stanza! Mi hanno detto che ne avrò una!

-Ne avrai due in realtà!

-Come?

-Io e un’altra ragazza!

-Tu?

-Certo! Cos’è non ti fa piacere?

-No,no non è questo… Insomma pensavo che tu abitassi a casa con i tuoi, sei pur sempre la figlia del…

-ahahah!! Si vede che sei nuova! Ascolta io sono la figlia del rettore questo è vero, ma noi non abbiamo nessun tipo di favoritismi, siamo entrati facendo il provino come tutti voi e dobbiamo attenerci alle stesse vostre regole… Infatti mio fratello non è riuscito ad entrare, non ha superato il provino..

-Tuo fratello?

-Si! In realtà ho due fratelli, uno è un genio! Un ragazzo prodigio e ovviamente lui è entrato e suona il piano dovresti sentirlo… L’altro beh, diciamo che ha fatto il provino per accontentare i miei perché in realtà il suo sogno è giocare a football, infatti è entrato in una squadra di professionisti anche se è ancora molto giovane!

-Capisco. Invece l’altra ragazza che divide la camera con noi chi è?

-Si chiama Rosalie! Molto simpatica, ti piacerà vedrai. Lei è la fidanzata di mio fratello!

-Fidanzata?

-Già, sono giovani questo è vero, però io penso che quando hai davanti la persona giusta devi saperla riconoscere anche se sei così giovane. In fondo hanno 15 anni, ma questo non significa che saranno vincolati per la vita. Loro sono felici, cresceranno insieme. Non saranno l’una un impedimento per l’altro, ma faranno le loro esperienze insieme e secondo me non c’è nulla di più bello!

-Ah..

Ricordo quella nostra prima conversazione come se fosse ieri. Alice parlava, articolava discorsi che la rendevano fin troppo matura ai miei occhi e io già mi accorsi di quanto fossimo diverse. Io non avevo mai pensato a certe cose. Vivere insieme senza ostacolarsi, fare tutte le esperienze insieme… Erano dei punti di vista che mai fino ad allora avevo preso in considerazione.

 

Quando arrivammo e mi ritrovai davanti a quell’edificio, non potei non sussultare per l’emozione. Tutti i miei desideri, i miei sogni! Adesso avevo davanti ai miei occhi la porta che mi apriva la strada verso la loro realizzazione. Non c’era nient’altro che avrei voluto dalla vita!

-Su Bella che ti accompagno dal rettore!

-Come mai non dici tuo padre?

-Perché vedi, lui e mio padre e gli sono molto legata, ma quando io sono a scuola è il mio rettore non mio padre! Noi cerchiamo di tenere la massima professionalità…

 

I corridoi erano molto lunghi e in pochissimo tempo mi ritrovai davanti alla porta del rettore: “Carlisle Cullen”; questo era il nome che riportava la targhetta dorata davanti la sua porta. Non appena questa si spalancò, non riuscii a non emettere dello stupore davanti a quell’immagine. Sembrava giovane, non somigliava per niente ad Alice, era di una carnagione molto chiara e una chioma bionda s’intonava in modo perfetto al suo volto. Tutt’ora non saprei quale fosse il motivo, ma mi trasmetteva una sicurezza che in vita mia non avevo mai avuto. Non avevo idea di come sarebbe stato il rettore e neanche ci avevo pensato più di tanto, ma di certo non mi sarei mai aspettata un uomo come Carlisle Cullen!

-Buongiorno! E ben arrivata!

-Grazie!

-Bene io sono il rettore di questa scuola, come ti avrà già riferito Alice, per qualsiasi cosa non esitare a chiedere! Sono proprio contento di vederti, sei cresciuta molto dall’ultima volta… Ma ovviamente tu non ti ricordi di me! Non preoccuparti Isabella.

-Preferirei  essere chiamata Bella!

-Ma certo Bella. Ho disposto per le tue lezioni a partire da domani, oggi riposati. Alice aiutala tu per qualsiasi cosa, mi raccomando. Domani potrete andare a ritirare il suo calendario per le lezioni!

-Certo!

-Arrivederci rettore!

-Ciao Bella, è stato un piacere.

 

-Su andiamo Bella ti mostro la nostra camera, così potrai conoscere Rosalie, mi sembra che sta mattina fosse in camera perché non aveva lezioni!

-Ok non vedo l’ora di conoscerla!

-Sono sicura che noi tre diventeremo ottime amiche!

-Lo spero!

-Tranquilla sarà così!

 

I corridoi sembravano infiniti, c’erano una miriade di camere che si susseguivano; con tutto quel peso delle valigie mi sentivo sfinita. Esultai, quando finalmente notai Alice fermarsi davanti ad una porta per poi aprirla.

Non appena feci il mio ingresso un ragazzo ed una ragazza con un sorriso a 32 denti mi accolsero. Erano due figure che trasmettevano un’eleganza fuori dal comune, con dei modi di fare sin troppo aggraziati.

-Ciao tu devi essere Isabella! Piacere io sono Rosalie!

-Il piacere è tutto mio, ma ti prego chiamami Bella!

-ok ok e tu chiamami Rose!

-Piacere Bella, io invece sono Emmet, il ragazzo di Rose!

-Piacere Emmet!

Iniziammo a chiacchierare come se ci conoscessimo da sempre. Ero una persona molto estroversa, ma non mi era mai successo di parlare con una tale tranquillità e naturalezza con degli sconosciuti; perché in fondo allora erano solo questo, di certo non mi sarei ma immaginata quanto un giorno sarebbero stati indispensabili per me.

Rose ballava danza moderna, era una ragazza splendida, questo l’avevo capito subito ed era anche bellissima. La sua era una bellezza paragonabile a quella delle dive, sicuramente non avrebbe avuto problemi se avesse voluto intraprendere la carriera di fotomodella, ma aveva troppe aspirazioni per pensare anche solo per un attimo ad un lavoro del genere. Emmet invece giocava a football, quando li vidi insieme per la prima volta, compresi immediatamente le parole di Alice. Loro erano così diversi, forse troppo, ma proprio per questo si completavano a vicenda ed era chiaro a tutti, che nonostante la loro giovane età, non si sarebbero mai lasciati. Anche se li conoscevo da pochi minuti, mi risultava già impossibile concepire una Rose senza Emmet.

Alice, da quello che ero riuscita a capire, provava un “certo affetto” per il fratello di Rose.

-Dimmi Bella hai già conosciuto Edward?

-Chi?

-Edward è mio fratello, quello che ti dicevo.

-Quello che suona il piano?

-Si proprio lui.

-ahaha

-Perché ridete?

-Beh non voglio rovinarti la sorpresa, te ne accorgerai appena farai la sua conoscenza.

-Non credo che accadrà presto… Io ballo, lui invece suona.

-Credimi Bella lo conoscerai prima di quanto tu possa immaginare.

 

Quelle ultime insinuazioni da parte di Alice ed Emmet, mi lasciarono alquanto perplessa, di certo non ero abbastanza spigliata per coglierne i doppi sensi e la loro vera natura. Non dovetti attendere molto per ricevere le risposte che tanto cercavo.

Il giorno successivo, dopo avere preso i miei orari, mi recai alla mia prima lezione di danza. Ero talmente emozionata che avrei trasmesso la scossa a chiunque mi avesse sfiorato, anche se per sbaglio. Notai subito la presenza di un pianoforte nell’aula dove mi sarei dovuta allenare. Ero in netto anticipo, mancava ancora mezz’ora all’inizio della lezione, infatti non c’era ancora nessuno; io decisi comunque di iniziare a riscaldarmi. Ogni volta che mi dedicavo alla danza tutto il resto scompariva, non aveva nessuna importanza, infatti persa com’ero nei miei movimenti non mi resi conto della presenza di qualcuno, ma non appena mi voltai ebbi una sorpresa. Due occhi verdi, il colore dello smeraldo in tutta la sua luminosità, con tutto il suo splendore. Quegli occhi mi scrutavano, anzi sarebbe forse più adatto dire che mi abbagliavano, provocandomi una strana sensazione allo stomaco, qualcosa che allora non sapevo definire. Non riuscii a non bloccarmi e a non fissare quasi scioccata quell’ immagine che avevo davanti. Era il ragazzo più bello che avessi mai visto. Non riuscivo a scorgere l’ombra di un difetto in lui. Persino quei capelli così ribelli, scompigliati, che non avevano alcun senso, erano perfetti. Si notava lontano un miglio che aveva cercato in tutti i modi di sistemarli, non ottenendo nessun risultato. Per la prima volta nella mia vita mi sentii inadeguata davanti a qualcuno. Potevo mai essere degna di rivolgere la parola ad un Dio? Perché questo mi sembrava, potevo quasi vedere l’aurea che lo avvolgeva.

-quando ti sblocchi fammelo sapere

-Come?

-So di essere incredibilmente bello, ma tu sei troppo poco per me, mi dispiace ma non sei adeguata.

Tutte le mie convinzioni, circa l’assenza di difetti in quel ragazzo, si sciolsero come neve al sole. Era bellissimo, questo era certo, ma nessuno poteva permettersi di offendere Isabella Swan.

-Bello? Per me sei solo ridicolo!

-Come?

-Sei ridicolo… Ci vuole coraggio a dire che sei bello, con quei capelli che ti ritrovi! Non ti rendi conto che non hanno alcun senso?

-Senti tu stupida ragazzina

-ragazzina a chi?

-a te!

-Come osi razza di idiota, sei solo uno stupido!

-RAGAZZI COME VI PERMETTETE DI LITIGARE?

-Oddio ci scusi!

-Edward, su vai al piano che la lezione deve iniziare! Ragazze iniziate a riscaldarvi. Tu devi essere la Swan, su fammi vedere cosa sai fare!

 

Solo dopo che entrò l’insegnante insieme alle altre ragazze, compresi che quel ragazzo altro non era se non il fratello di Alice ed Emmet. Giuro che mai mi sarei aspettata un ragazzo tanto impertinente ed imbecille; perché questo è quello che era, o almeno che pensavo fosse.

 

Così i giorni trascorsero e poi anche i mesi. Solo dopo 3 mesi riuscii a conoscere Jasper, il fratello di Rose.

-Bella, Bella! Vieni voglio presentarti Jasper!

-Piacere Bella!

-Jasper!

-Oh, mi hanno parlato così tanto di te che mi sembra di conoscerti già benissimo!

-Lo stesso vale per me!

-ahahah

 

Jasper era un ragazzo splendido, presto diventammo amici e non potevo fare a meno di notare quanto fosse innamorato di Alice e quanto i suoi sentimenti fossero più che ricambiati.

Un anno dopo infatti si misero insieme.

Avevo quasi 16 anni e la mia vita continuava in modo abbastanza tranquillo. Le liti con Edward in sala prove erano ormai troppo frequenti. Io e quel ragazzo non riuscivamo proprio a sopportarci, mi chiedevo spesso come facesse una persona così fastidiosa ad avere tutte quelle ragazze che gli giravano attorno. Era scontroso, introverso, testardo, infantile; tutto ciò che non avevo mai tollerato in qualcuno. Purtroppo spesso ero costretta a mettere da parte le mie considerazioni e a cercare di fingere indifferenza nei suoi confronti, in quanto le poche volte che eravamo liberi Alice organizzava sempre uscite di gruppo a cui entrambi dovevamo partecipare, perché una delle cose che avevo capito bene a mie spese era di non contraddire mai Alice, soprattutto se si metteva d’accordo con Rose. Andare contro quelle due, significava scatenare le peggiori furie infernali.

Il giorno dei miei sedici anni mi resi conto di non avere mai conosciuto Edward Cullen. Camminavo per la scuola, stavo cercando Alice, finchè non udii una splendida melodia e decisi improvvisamente di recarmi verso la stanza da dove proveniva. Fu stupore allo stato puro quello che provai, non appena mi accorsi che quella fantastica musica veniva emessa da Edward. Sino a quel giorno lo ascoltavo sempre quando suonava per noi ballerini, sotto richiesta dell’insegnante, ma in effetti quelle a cui era costretto erano melodie già stabilite e conosciute. In quel momento notai la sua concentrazione e non riuscii a non paragonarmi a lui quando ballavo, in fondo non eravamo poi così diversi. Ciò che mi stupii provocandomi dei fremiti in tutto il corpo, fu quello che riuscii a scorgere nel suo volto. Era un sorriso, uno vero non uno di circostanza, uno di quelli a cui sei costretto, ma era autentico, profondo.  In un attimo compresi le sensazioni che provava mentre suonava, le emozioni che gli suscitava quello strumento e mi sembrò così vicino a me. Quel sorriso illuminava completamente il suo volto, conferendogli un aspetto divino. Rimasi nascosta per tutto il tempo, ero convinta che se mi avesse visto, avrebbe smesso all’istante di suonare. In realtà mi sbagliavo.

-Auguri Bella!

-…

-Pensavi veramente che non mi fossi accorto di te?

-Ehmm

-Sei una stupida! Comunque volevo che mi ascoltassi.

-Cosa?

-Si, hai capito bene!

-Io non credo proprio…

-Questo è il mio regalo per il tuo compleanno, in fondo anche se ci detestiamo io ti voglio bene piccola stupida..

-G…Grazie, ma continueremo comunque a detestarci!

-Questo è ovvio! Ad ogni modo auguri Bella. Tieni, ho inciso la melodia in un cd, così quando vorrai potrai ascoltarla, ma mi raccomando non montarti la testa!

 

Con quelle parole andò via dandomi un bacio sulla guancia, provocandomi qualcosa che non ero ancora in grado di descrivere con parole coerenti e razionali. Solo in quel momento mi resi conto di come avessi giudicato male Edward, di quanto fossi stata superficiale ed immatura. In fondo era vero, anche io gli volevo bene, ma non l’avrei mai ammesso.

Il mio compleanno fu splendido. Alice e Rose mi organizzarono una festa grandiosa che mi piacque infinitamente. Invitarono tutti i miei vecchi amici di Forks, persino Charlie e non nego che apprezzai la presenza di mio padre, che subito dopo la torta andò in albergo, lasciandomi festeggiare con i miei amici. Persino Edward si comportò bene con me quella sera, forse era stato minacciato da Alice o forse qualcosa stava iniziando a cambiare sul serio, non sapevo quale fosse la risposta.

Non so bene come successe, ma ad un certo punto mi ritrovai a ballare con accanto Edward ed altri amici. L’arrivo di un lento sorprese tutti, visto che avevamo ballato per quasi tutta la sera musica house. Notai tutte le coppie che si formavano, in procinto di ballare, ma solo due erano quelle più vere: Alice e Jasper trasmettevano una tenerezza e un amore senza eguali, mentre Rose ed Emmet erano passione allo stato puro. Un po’ li invidiavo, ma era troppo l’affetto che provavo per loro e non c’era posto per sentimenti del genere. Potevo notare Mike avvicinarsi verso di me, probabilmente voleva invitarmi a ballare. Non volevo. Era diventato un ragazzo orribile, sotto tutti i punti di vista; mi chiedevo continuamente come potevo stare con qualcuno del genere. Prima che Mike potesse raggiungermi due braccia mi afferrarono dai fianchi costringendomi a voltarmi e credo che dai miei occhi chiunque avrebbe potuto notare la sorpresa per la persona che mi trovai davanti. Edward, mi guardava intensamente, forse troppo. Ma cosa stava accadendo? Sino a ieri litigavamo di continuo e adesso invece… Prima la melodia e adesso questo sguardo, che non avevo mai visto, che non aveva mai rivolto a me, perché sembrava quasi che mi volesse trasmettere dolcezza.

-Sai, è strano!

-Cosa?

-Tutto

-Lo so, però Bella non so se è per l’alcol, ma vorrei che tu ballassi con me. Mettiamo da parte le nostre ostilità che stai tranquilla torneranno. Vuoi ballare con me?

-va bene! Ma solo se dopo continueremo a detestarci!

-Di questo puoi stare tranquilla.

Quel ballo fu qualcosa di splendido, spettacolare. Da quella sera cominciai a pormi delle domande riguardo quello che provavo, perché non so né il motivo né come , ma ad un certo punto annullammo le distanze facendo unire le nostre labbra. Colpa dell’alcol, questo è quello che mi ripetevo. Ma allora perché mi era piaciuto così tanto? “Edward è un bel ragazzo e tu sei una ragazza di 16 anni è normale provare attrazione, ma non puoi e non devi distrarti dalla danza, devi seguire il tuo sogno!” Questo era il modo in cui rispondevo a me stessa nei giorni successivi. Ma quella sera sarebbe stata per sempre impressa in me, perché forse per la prima volta mi sono sentita veramente felice. Volevo sapere cosa aveva portato Edward a compiere quel gesto, ma nei suoi occhi vedevo confusione e qualcos’altro che in quel momento non sapevo spiegare.

 

Nei giorni che seguirono le cose tornarono come prima, almeno così mi illudevo che fosse. Ci punzecchiavamo sempre, ma sotto gli occhi allibiti degli altri, avevamo imparato anche a ridere insieme, nel suo sguardo notavo che qualcosa stava cambiando ed ogni giorno era sempre peggio o meglio, dipende dai punti di vista.

Quando ballavo potevo sentire il suo sguardo penetrarmi dentro, anche se non appena mi voltavo faceva finta di niente, continuando imperterrito a suonare.

Così i mesi trascorsero, molto velocemente; anche troppo forse. Un giorno arrivò quella fantastica notizia, che avrebbe cambiato la vita di qualcuno, che sarebbe stata un’occasione unica, un punto di partenza per la nostra carriera, il migliore che si potesse desiderare.

-Ragazzi e ragazze, abbiamo un’occasione unica per tutti voi. Per la fiducia che ripone nella nostra scuola il teatro dell’opera di New York, ci offre una parte in cui vi potrete esibire tra un atto e l’altro.

-wowowo

-fantastico!!

-Già! Noi abbiamo già deciso di che si tratta. Si esibiranno solo due persone: Edward al piano che dovrà stupirci sulla melodia che comporrà in quest’occasione, mi raccomando Edward!!

- Certo! Mi metterò subito al lavoro!

-Aspetta, insieme a te si esibirà una ballerina classica, la migliore di tutta la nostra scuola: Isabella Swan!

-Cosa??

-Si Bella, hai capito bene! Da quando sei in questa scuola sei migliorata notevolmente, hai acquisito una tecnica perfetta e nessuna ha la tua stessa passione , dunque sei la più adatta; poi sembra che tu ed Edward ultimamente andiate più d’accordo del solito

-Si sbaglia! Noi ci detestiamo- in coro-

-Certo, certo. Ebbene farete meglio ad imparare a convivere perché in questi 5 mesi trascorrerete molto tempo insieme. Voglio un lavoro perfetto, non accetto alcun errore da parte vostra. Mi aspetto il meglio! Un’occasione del genere non si ripete due volte. Farete meglio ad approfittarne!

 

Non potevo crederci! La vita mi stava offrendo un sogno su un piatto d’argento e l’unico inconveniente era lavorare con Edward? Beh, avrei sopportato! Tutto per il mio sogno, perché questo era quello che avevo sempre desiderato e quell’esibizione era solo la prima tappa.

-Bella io  non ti consiglio di esultare così

-Perché dici così Rose?

-Una mia amica una volta ha dovuto lavorare con Edward…

-Allora?

-ha detto che è stato esasperante, non ti da tregua.

-Non importa! Secondo te dovrei rinunciare? Non ci penso minimamente! Per me è un sogno che si avvera.

-Ti capisco, ma sta attenta!

-A cosa… Ad Edward?ahah

-Si.

-Non preoccuparti, so tenergli testa benissimo!

-Non mi riferivo a questo

-A no?

-No. Intendevo, attenta a non innamorarti di lui.

-Ma che dici!! Innamorarmi io? Assolutamente no! MAI.

-Io non ne sarei tanto sicura al tuo posto. Non è qualcosa che puoi prevedere. Tu e lui siete così diversi, ma così uguali in fondo… Mettete le cose nello stesso ordine di importanza, avete dei piani già stabiliti nella vostra vita e tutto deve andare come avete deciso, dovete fare attenzione perché così è molto facile, troppo…

-Rose stai delirando? Ma che dici?

-Dico che quando una persona ha troppe certezze nella vita, alla fine non ne ha nessuna veramente e non sa quello che vuole. Se l’amore bussa alla tua porta non rifiutarlo per un sogno!

-Non è solo un sogno! Questo è il mio sogno e ho dedicato tutta la mia vita alla sua realizzazione!

-Siete troppo uguali, sarà inevitabile purtroppo. Attenta Bella! Cerca di capire subito quello che vuoi o un giorno sarà troppo tardi.

-Rose ma che stai dicendo?!? Tu rinunceresti mai a ballare?

-Io non farei mai a meno del ballo, ma la danza non è tutta la mia vita! Emmet è la mia vita, lui è la mia felicità e per lui forse rinuncerei a qualsiasi cosa, perché non posso immaginare una vita in cui Emmet non esiste!

 

Le parole di Rose mi colpirono profondamente, arrivandomi dritte al cuore. Aveva maledettamente ragione, era tutto vero. E se si fosse avverato il mio sogno, senza portare felicità? Era possibile? Non avevo mai pensato alla felicità, credevo che la realizzazione dei miei obbiettivi avrebbe portato tutto ciò che mancava alla mia vita, ma forse non era così, forse tutte le mie certezze non erano poi così forti.

Per la prima volta mi ritrovai a dubitare della mia vita.

Decisi comunque di non pensarci e di dedicare tutte le mie attenzioni allo spettacolo.

 

Ogni giorno provavo insieme ad Edward, entrambi avevamo un atteggiamento esclusivamente professionale, non volevamo e non avremmo mai sprecato un’occasione come quella. Volevamo dare il massimo.

In brevissimo tempo Edward riuscì a comporre una melodia eccezionale e la coreografia che decisi di abbinarci era perfetta.

Le giornate continuarono così, prove su prove. Eravamo sempre distrutti, la notte non dormivo era troppa la preoccupazione di non farcela, di offendere il nome della scuola, di compromettere anche la carriera di Edward. Nonostante tutto non mi scoraggiavo, dovevo farcela! Dovevo riuscirci assolutamente, dovevo dimostrare di essere veramente la migliore!

Il rapporto con Edward  era nettamente migliorato, potevamo definirci amici, in fondo non eravamo più dei bambini. Con lui iniziavo a stare bene, avevamo molte cose in comune, prima tra tutte l’estrema passione verso quello che facevamo, l’amore incondizionato io per la danza, lui per la musica.

Iniziammo così a vederci in orari al di fuori delle prove, qualche sera uscivamo persino insieme. Se qualcuno mi avesse chiesto cosa provassi per lui, non credo che sarei stata in grado di dare una risposta; penso sia per questo che Rose ed Alice non mi fecero mai domande. Del resto loro sono sempre state più brave di me, più sveglie. Ero ancora troppo immatura e forse anche ingenua, per comprendere a fondo cosa mi stava accadendo.

 

Il gran giorno giunse. Ma quando era trascorso tutto quel tempo? Ero in preda a crisi isteriche che si susseguivano senza darmi alcuna tregua, se non ci fosse stato Edward non so se sarei stata in grado di farcela a calmarmi. Ultimamente lui c’era sempre, mi aiutava sempre.

 

Quando eravamo dietro le quinte non ero più agitata e preda dell’ansia, ma solo emozionata e con un’immensa adrenalina in corpo che aspettava solo di essere scaricata e io non vedevo l’ora. Edward mi stringeva la mano, come se volesse tranquillizzarmi. Che sciocco! Ancora non mi conosceva così bene dopo tutto. Io quando sto per entrare in scena non sono mai agitata. In quel momento l’unico ad essere eccessivamente ansioso era lui e lo percepivo fin troppo bene, per questo decisi di abbracciarlo e dargli un bacio sulla guancia, o forse quella era solo una scusa.

Non appena fu il momento di esibirci, sembravamo avere perso ogni insicurezza, paura che sino a qualche momento fa aveva dominato in noi. Tutto fu perfetto. Le mani di Edward si muovevano sui tasti con un ritmo ed una passione che non poteva non incantare chiunque ed io per un attimo, uno solo però, mi sentii estremamente in soggezione. Riuscii presto a superare tutto e, padrona di me stessa, diedi il massimo. Su quel palco non esisteva nulla, c’eravamo solo io ed Edward, come se fosse una prova come tante, è strano a dirsi considerando che a quel tempo ero più che convinta che quella fosse la mia vita, il mio sogno, ma in quel momento non mi importava che quella potesse essere un occasione unica, che si sarebbe deciso il mio futuro… Ero felice! Il ballo mi aveva sempre dato delle emozioni uniche ma mai mi ero sentita così appagata. Soltanto quando l’esibizione terminò, mi accorsi che non eravamo soli, che attorno c’erano almeno mille persone che ci avevano osservato e che, adesso applaudivano come estasiate. C’eravamo riusciti! Tutto era andato per il meglio! Non potevo crederci, finalmente la mia vita stava prendendo la piega giusta, adesso avrei potuto realizzare il mio sogno che in realtà era l’unica cosa che volevo. Avevo solo 16 anni e non potevo sapere come le cose sarebbero cambiate in modo irreversibile, non avrei mai potuto immaginare come in realtà tutto ciò che ritenevo importante e vitale, fosse solo la strada che mi avrebbe condotto alla vera felicità e stava solo a me prendere una decisione, ma ero troppo immatura per capire che quella scelta avrebbe modificato per sempre la mia vita.

 

È troppo doloroso riportare a galla il ricordo di quella sera e non so spiegarmi perché ci sto ripensando proprio adesso…

Una festa, delle rose rosse per me, Rose, Jasper, Alice ed Emmet felicissimi per noi e poi lui… Edward e i suoi occhi che avevo sempre considerato splendidi, ma quella sera per la prima volta inizia a guardarlo come non avevo mai osato, almeno così credevo. La verità era che tutti i tentativi che avevo utilizzato per nascondere i miei sentimenti, andarono improvvisamente in fumo, ancora oggi non saprei dire con esattezza quale sia il vero motivo; forse perché vestito in quel modo era troppo affascinante o perché mi aveva regalato lui quelle rose stupende, o più semplicemente perché da troppo tempo nascondevo il mio amore per lui e quel momento di estrema gioia volevo solo condividerlo con lui… Non mi importava di Alice, né di Rose, ma solo di Edward, solo in quel momento mi resi conto come in realtà non lo avevo mai detestato. Così accadde! La magia di quel momento era indescrivibile, tutto attorno a noi era splendido e magnifico, ma niente era minimamente paragonabile alle emozioni che provai non appena poggiò le sue labbra sulle mie. In quel momento mi accorsi di amarlo.

-Bella, io ti amo dal primo giorno che ti ho vista

-Anche io

-Non ti lascerò mai andare via

-Promettimelo!

-Te lo giuro, sei l’unica ragazza a cui ho affidato il mio cuore e sarà così per sempre…

 

Così facemmo l’amore. Due anime, un solo corpo. Solo in quell’istante compresi il significato di quelle parole. Io lo amavo e questo non sarebbe mai potuto cambiare, mi ero concessa a lui, gli avevo donato tutta me stessa e per la prima volta nella mia vita ero riuscita ad aprirmi con qualcuno. Per ironia della sorte la persona con cui avrei voluto condividere la mia intera esistenza era la stessa e la sola che avevo sempre detto di detestare. Troppo diversi, esageratamente uguali in fondo. Mi tornarono in mente le parole di Rose e afferrai il suo avvertimento. Ma anche lui mi amava, perché dovevo stare attenta? D’ ora in poi sarebbe stato tutto sempre perfetto!

Non potevo sapere cosa sarebbe accaduto da lì a poco.

-Bella, Edward!! Venite presto!

-Alice non si usa più bussare!?!

-O mio Dio!! Vi siete messi insieme??

-Beh…

-Certo! Io e Bella stiamo insieme!

-WOWO però adesso dovete venire subito! Presto!

La seguimmo e ci fu comunicato qualcosa di cui forse saremmo dovuto essere felici, ma nessuno di noi due proferì parola. Un tour, anzi due tour. Dovevamo partire, io in Europa, un occasione unica ed irripetibile, lui in America stessa. Il problema è che fu tutta colpa nostra, vittime dei nostri stessi errori, artefici della nostra sorte nefasta, ci saremmo dovuti lasciare proprio ora che ci eravamo finalmente trovati, adesso che c’eravamo finalmente dichiarati ciò che provavamo. Ma non potevamo rinunciare ad un’esperienza simile ed entrambi lo sapevamo bene.

-Inizialmente volevano che partiste insieme, ma noi abbiamo riferito l’estrema fatica che avevate fatto nel lavorare insieme, visto il vostro rapporto d’astio, così hanno già affiancato a te Edward una ballerina veramente bellissima, ora andrai a conoscerla, a te Bella un altro splendido pianista europeo… Ma cosa sono quelle facce?? Mi sarei aspettata un maggiore entusiasmo…

-Veramente noi vorremo essere insieme

-Cosa??

-Quello che ho detto!

-Edward è impossibile, sono già andati tutti via. Domani partirete, è stata una cosa dell’ultimo minuto…

-Io e Bella adesso stiamo insieme e non ci lasceremo mai per tutti questi mesi!

-Senti, io non ho la minima intenzione di stare dietro ai capricci di un ragazzino, poi non credo tuo padre ti permetterà di rinunciare ad un occasione simile…

 

Era la fine tutto. Il destino ci aveva punito! Tutti quegli anni persi ad insultarci e quando avevamo finalmente capito ecco che tutto si ripercuote contro di noi. Inutile dire che il giorno dopo partimmo. Non ci sentimmo per mesi, io rimasi in Europa molto più del previsto, ma non cedevo a tutti i ragazzi che continuamente ci provavano, anche se la cosa più difficile in quel periodo fu resistere a Jacob, il nuovo musicista. Intelligente, bellissimo…Perfetto! Ma io amavo Edward, di questo ne ero sicura e il mio sentimento non sarebbe mai cambiato.

Finchè un giorno accadde l’impensabile: una rivista gossip! “Edward Cullen famoso musicista con la sua nuova fiamma, Irina una cantante emergente”. Restai impietrita. Mi ero solo illusa. Dopo quel momento ricordo solo il vuoto, il nulla  per molti mesi, i tentativi di Edward di chiamarmi, i miei rifiuti, i miei insulti, la mia ferita che non si rimarginava. Non volevo sentire spiegazioni, mi bastava quello che avevo visto, quella foto… Mi aveva tradita.

 

Adesso mi torna in mente tutta la mia vita, forse è normale che sia così; quello che non riesco a capire è perché la mia mente non la smette di formulare tutte quelle immagini proprio adesso! Pochi minuti e sposerò Jacob. Ma allora perché dopo tutto questo tempo ripenso a lui? La sua immagine che credevo aver rimosso per sempre, è di nuovo nitida e chiara in quel meccanismo contorto della mia mente. Quanti rimpianti… Forse avrei dovuto ascoltarlo, magari era solo una delle tante trovate giornalistiche. Ero troppo immatura e ferita, ero piccola! Ma il sentimento che provavo per lui era troppo forte, sentivo che sarebbe stato difficile. In realtà lo amo ancora, ma quella sera sapevo che avrei sofferto perché un amore così intenso non può finire bene. Io amo Edward! Lo amo di un amore disperato, possessivo, incoerente. Un amore che ribelle è sempre cresciuto da solo,contro il mio consenso, non avrei mai potuto fare niente solo accettare quel sentimento e viverlo, ma forse per lui non è stato così… I minuti si riducono ed io sto per compiere un passo troppo importante ed è inutile che mi affliggo ancora, del resto è il giorno del mio matrimonio e non devo sembrare angosciata. Solo che se penso che tutta la mia vita è stata rovinata da uno stupido sogno, che ritenevo così importante… Amo e amavo ballare, ma non era questo il mio sogno, il mio desiderio. Vorrei che la mia vita fosse un film, uno di quelli banali, una stupida commedia romantica dove alla fine quando tutto sembra perduto, il principe azzurro entra in chiesa e porta via la sposa. Ma questo non succederà. Sono ormai trascorsi 2 anni da quel giorno, non ho più sentito Edward. Alice,Jasper, Rose ed Emmet sono seduti, felici per me, non mi hanno mai più parlato di lui e fanno sempre molta attenzione a non nominarlo. Lui sa che mi sto sposando, ne sono certa. Non mi amava, per lui è stato solo un gioco, anche per questo ho deciso di sposare Jacob. Lui mi ama sul serio ed è giusto così.

Sto per pronunciare il fatidico “si” quando un rumore attira la mia attenzione.

-No!

Mi sembra di riconoscere quella voce. Certo che il mio cervello oggi mi fa proprio brutti scherzi. Solo appena mi volto, capisco che non era frutto della mia immaginazione, è lui! In carne ed ossa, davanti a me il giorno del mio matrimonio! Perché proprio oggi? Perché hai aspettato così tanto per venire? Perché quella foto? Perché hai rinunciato a me e al mio amore? Mi avevi promesso che non mi avresti mai lasciata e invece…

Questo e tanto altro avrei dovuto dirgli, forse avrei dovuto urlargli di andare via. È tardi e sto per sposare un uomo che non è lui! Ma allora perché sono tra le sue braccia? Perché lo sto baciando così appassionatamente dentro una chiesa, davanti a Jacob?

-Perdonami non ho rispettato la mia promessa, ma non posso lasciarti sposare lui!

-Non farlo allora…

-Ti amo

-Ti amo anche io

-Non suonerò più

-Non ballerò più

-Perché?

-In fondo non era questo il mio sogno…

-Allora qual’era?

-Sei tu… Dalla prima volta che ti ho visto qualcosa prepotentemente in me è cambiato. Ti amo e l’unica cosa che potrò mai sognare è di stare con te per tutta la vita!

-Per sempre

Stiamo fuggendo sotto gli occhi sbigottiti di tutti, ma non importa. Non mi interessa più di nulla, solo di lui… Finalmente siamo da soli io, Edward e il nostro amore. Staremo insieme per sempre? Non lo so. Forse le cose cambieranno, non so cosa mi aspetta, la vita in fondo è imprevedibile e questo l’ho imparato a mie spese. L’unica certezza che ho è lui, lo amo, voglio stare insieme a lui. Per sempre è una parola che non può competermi, le persone cambiano, i sogni svaniscono, tutte le cose che si sono sempre ritenute così importanti poi in fondo si dimostrano futili, ma c’è una cosa che non potrà mai mutare: il mio amore per lui. Il nostro sentimento non si potrà mai spegnere e a me basta questo, il resto non conta.

 

Che ne dite??? recensite e fatemi sapere se vi è piaciuta!!!

 

 

 

 

 

 

  
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