Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: esty_accientaly_in_love    16/03/2010    6 recensioni
QUESTA FICTION E' INTERAMENTE BASATA SUL CAPITOLO 486 QUINDI CHI NON VUOLE SPOILER NON LEGGA! In essa descrivo quelli che potrebbero essere i pensieri di Sasuke durante questo capitolo che è secondo me uno dei più importanti per il suo rapporto con Naruto. Chi mi conosce sa che sono una fan sasunaru, ma questa fic può essere letta tranquillamente anche da altri perchè è indiretto e se uno vuole può leggerci dello shonen-ai o può non leggercelo. Vi consiglio di leggere la fiction se sapete abbstanza bene cosa sta succedendo nelle uscite giapponesi del manga, altrimenti non potrete capire molto. Io ho messo negli annunci naruto/sasuke solo per una mia personale visione, ma la fic è interpretabile.
Genere: Generale, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
xxxxx

Allora ho scritto una fic sul 486, descrivo quelli che sono i pensieri di Sasuke in quello che è uno dei capitoli più importanti per il rapporto tra Sasuke e Naruto, diciamo che cerco di “comprenderlo” di esprimere le motivazioni del suo comportamento attuale (ovvero da emerita testa di cazzo). La verità è che finché Naruto crede ancora in lui posso farlo anche io. Così se vi verrà voglia di picchiare l’Uchiha a sangue nei prossimi capitoli, potrete pensare che fa così perché in realtà è ancora profondamente legato a Naruto (almeno secondo me). Che questo nella sua mente contorta lo porti a fare cazzate immani è tutto un altro paio di maniche… XD
VI AVVERTO!  Non è una shottina leggera o allegra. Per nulla. Diciamo che è la prima volta che scrivo qualcosa di così drammatico. OVVIAMENTE E’ PIENA DI SPOILER. I dialoghi sono grosso modo tratti dalle raw.

 

 

 

-IN FONDO AL CUORE-

 

 

 

 

Sasuke aveva pensato che una volta eliminato il colpevole della strage della sua famiglia il suo animo si sarebbe alleggerito. Quando vide il corpo di Itachi a terra senza vita si sentì strano, non era affatto sollevato, era solamente più vuoto, era come se avesse una voragine nel petto al posto del cuore. La situazione peggiorò ulteriormente dopo il racconto di Madara, non riuscire a pensare correttamente, la sua mente sembrava faticare ad elaborare il significato di quelle frasi, il cui suono vorticava nella sua testa come una musica lugubre. Tutte le sue certezze, le poche che potevano essergli rimaste, si sbriciolarono di colpo e l'unica cosa che gli restava era quel baratro sempre più profondo.
Da allora il moro si era chiuso in una specie di trans continuando ed accelerando la sua volontaria discesa verso l’abisso, follia dopo follia, crudeltà dopo crudeltà, senza darsi il tempo di riflettere, alimentando il proprio odio con altro odio. Quello stesso odio che annulla i ricordi felici svuotandoli di ogni significato, che corrode i legami fino a distruggerli, che annienta la possibilità di provare altri sentimenti, che permette di dimenticare l’umanità degli altri e quindi di uccidere senza rimorso.
Sasuke voleva anestetizzarsi dal mondo affogando nella propria rabbia e nel proprio rancore.
Ormai non poteva più fermarsi e tornare indietro, la consapevolezza di quello che aveva fatto lo avrebbe schiacciato, ma soprattutto non aveva nessuna intenzione di mantenere alcun legame o di crearne di nuovi , legami che avrebbero potuto portare ad altra inutile sofferenza. Fino ad allora la sua risoluzione aveva dato i suoi frutti: non aveva provato nulla nel sentire le parole di Sakura quando lo aveva raggiunto, non aveva provato nulla nemmeno rivedendo Kakashi corso in aiuto della sua allieva. Tutto andava per il meglio fino all’arrivo di Naruto.
Quando l’Uzumaki è comparso con una delle sue solite entrate trionfali non Sasuke ha potuto fare altro che ascoltarlo, non ha potuto ignorarlo come aveva fatto con la ragazza o col suo vecchio maestro. Perché Naruto è diverso, come sempre. Il moro capisce che l’ex compagno non è cambiato di molto quando gli dice con il suo solito abbacinante sorriso che è felice di vederlo. Felice di vederlo… Sasuke si stupisce, sapeva che Naruto era pazzo ma non pensava fino a quel punto.
Quando il biondo proclama per l'ennesima volta di riuscire a capirlo davvero, il moro gli urla che non è vero, anche se nemmeno lui capisce perché si scaldi così, dovrebbe saperlo che l’Uzumaki è e sempre rimarrà una testa di cazzo: testardo e presuntuoso. Tanto che quando Kakashi tenta di intromettersi Naruto si ribella e arrivano allo scontro diretto. Chidori contro Rasengan ancora una volta.
All’improvviso sono interrotti dal sopraggiungere di Madara che non vuole rischiare di perdere una delle pedine più importanti a sua disposizione e quindi cerca di parlare con Sasuke, ma il moro si allontana da lui, sottraendosi per la prima volta ad un ordine del suo antenato e avvicinandosi a Naruto. Non può fare a meno di ascoltarlo, forse perché il biondo ha un carisma incredibile che trasuda da ogni singola parola e costringe a starlo a sentire; o forse per qualcos’altro, qualche scampolo del loro rapporto sfuggito alla sua auto distruzione, qualcosa che in qualche modo lo porta ad avere una relazione privilegiata ed unica anche negli scontri con lui.

 “Hai visto nel mio cuore i miei veri sentimenti?La nostra battaglia sarà inevitabile se attaccherai la foglia, quindi raccogli tutto il tuo odio, rendilo più aspro che puoi e colpiscimi con tutte le tue forze”

Naruto sorride mentre parla. Cosa diavolo sorride a fare?
Ha appena dichiarato di voler combattere fino alla morte con quello che si ostina a voler chiamare suo migliore amico e continua a sorridere come se niente fosse. Forse, pensa Sasuke, Naruto è diventato persino più pazzo di lui.

“Sono l’unico che può sopportare il fardello del tuo odio, è una cosa che solo io posso fare. Divideremo il tuo odio e moriremo assieme”.

Sasuke sente le sue parole. Non solo attraverso le orecchie, ma le sente dentro, sotto la pelle, le sente toccare corde del suo animo che aveva dimenticato di avere e che non riesce più a decifrare. La verità è che nulla l'aveva più toccato così a fondo da quando Madara gli aveva parlato del fratello, la verità è che Sasuke si sente così da quando lo ha rivisto, e che preferisce ignorare tutto. Ma diventa sempre più difficile.

“Non capisco cosa non vada in te! Perché ti importa tanto di uno come me?” Chiede il moro recuperando almeno un po’ della sua gelida freddezza.

 “Perché siamo amici.” asserisce semplicemente Naruto come se fosse la cosa più normale del mondo, quando a chi vede la situazione dall’esterno quella frase non sembra altro che un’ assurda pazzia. Eppure Sasuke da qualche parte conosce il motivo di tanto “irrazionale” attaccamento.
Naruto sa. Perché i suoi occhi lo scrutano fin nel profondo, attraversano l’odio e vedono quello che l’altro si rifiuta di vedere, che dietro a quella corazza terribile e impenetrabile c’è ancora un bambino spaventato. Quello stesso bambino di 13 anni che si nascondeva sotto una maschera di falsa indifferenza, ma che era sempre pronto a salvarlo e a toglierlo dai guai. Naruto sa anche che adesso è lui a dover salvare quel bambino. Sa però che prima deve riuscire ad abbattere le difese dell’altro. Sa che il suo dolore e il suo odio sono tanto grandi quanto inimmaginabili,  in proporzione alla sua paura, e sa che per riuscire a distruggerli forse deve rischiare la vita. In ogni caso deve tentare, perché è solo grazie al fatto che Iruka ha fatto lo stesso con lui che adesso è la persona che è.

“Non ci siamo mai capiti soltanto con le parole, l’ho saputo dal momento in cui ci siamo incontrati, noi comunichiamo con i pugni. Quindi combattiamo, perché non riesco nemmeno a comporre farsi di senso compiuto. Moriremo e non ci sarà più nessun Jinchuuriki e nessun Uchiha, vivremo in un altro mondo assieme”.

Naruto parla della morte sorridendo, come se fosse una possibile soluzione, un mezzo per cancellare i problemi, parla di un altro mondo e di nuove speranze.
Ma Sasuke non può crederci. Non dopo aver visto i corpi straziati dei suoi genitori, averli sentiti diventare freddi sotto le sue piccole mani innocenti, o la vita che fuggiva dagli occhi vitrei delle sue vittime abbandonandone le pupille dilatate, o il loro sangue che gli imbrattava le mani e i vestiti, mentre i loro volti terrorizzati si trasformavano in maschere di cera. A volte nell’oscurità della notte quando si svegliava tormentato da quelle immagini orrende, gli sembrava di avere ancora nelle narici l’odore del sangue.
Per Sasuke nella morte non c’è nulla di positivo, nulla che lasci sperare, solo rosso cremisi e gelida oscurità. Forse è per quello che per un attimo si trova a volere che Naruto durante la battaglia riesca davvero ad abbattere le sue difese e il suo odio, a raggiungere quel bambino spaurito, a consolarlo e prendendolo per mano dirgli che era tutto finito.
 Desidera che Naruto ancora vivo lo stringa a sé fino a fargli male, lo consoli, vuole potersi scogliere in lacrime tra le braccia di chi lo ha sempre amato e capito davvero. Vuole potersi scaldare davanti al fuoco del suo sorriso ancora una volta, vuole lasciare che quel calore sciolga il ghiaccio che imprigiona il suo cuore da troppo tempo. Vuole che il biondo gli insegni a vivere di nuovo, a sperare di nuovo, perché sa che se c’è qualcuno in grado di farcela quello è solo Naruto.
Ma è solo un breve, intenso attimo.
Dopodiché Sasuke è finalmente consapevole di quello che deve fare. Deve uccidere Naruto, al più presto, perché Naruto è la sua debolezza più grande e più posticipa il loro scontro più rischiava di cedere.
Quello che li lega è qualcosa di diverso dall’amicizia, è qualcosa in qualche modo molto più profondo, qualcosa più forte del tempo, della paura, del dolore, dei ricordi dolorosi, della volontà, forse è anche più forte del odio.
 E' come un cordone ombelicale, un filo invisibile e robustissimo che li lega dentro, mente e mente, cuore e cuore, anima ed anima. Per quello non comunicano con le parole, perché sono di troppo.
Quel filo imbriglia Sasuke e lo trattiene ancora adesso, impedendogli di essere completamente indifferente a tutti anche al biondo.

 

Per quello doveva ucciderlo ucciso. Per essere finalmente libero. Perché con la morte avrebbe finalmente troncato quel legame che lo tratteneva e lo ostacolava come una catena, che gli faceva provare sensazioni dimenticate e così dannatamente pericolose.

Forse.


N.d.A.

Allora che ne pensate? Ve l'ho detto che era un po' diversa dalle mie solite,  l'ho scritta di getto perchè questo capitolo mi ha super-ispirata, magari in alcuni punti è un po' zoppicante, ma è molto sentita. Allora che ne dite?

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: esty_accientaly_in_love