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Autore: EDXWIN vs ROYXRIZA    16/03/2010    1 recensioni
Una storia di come potrebbe andare la vita dei personaggi principali di fma broherhood, dopo la battaglia contro il Padre. Ovviamente, RoyAi, EdWin,Ling Yao e LanFan, e Al e May
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Proprio non riuscivo a togliermi dalla mente Julian. Se avessi visto di nuovo quel dannato sorriso strafottente non so se sarei riuscito a controllarmi dal spaccargli la faccia. E il peggio è che non lo dovevo vedere solo una o due volte a settimana, ma ogni dannato giorno. Per tanto così, preferivo andare da Mustang e sobbarcarmi di tutti i lavori che il Generale non aveva ancora svolto e che dava in ordine ai suoi sottoposti. Che scansafatiche. Cosa mai ci trovasse Hawkeye in lui proprio non riuscivo a capirlo. Ma ora era meglio andare a fare colazione. Al era uscito presto questa mattina, mentre io ero rimasto a dormire, dato che non avevo chiuso occhio tutta la notte. Possibile che anche quando non c’era, Julian continuava a perseguitarmi?! Incredibile. Win era rimasta a casa a pulire, siccome la casa doveva essere messa a posto prima del ritorno di Pinako. Chissà quanto ci avrebbe messo per fare ritorno, ci dovevo parlare subito. Scesi lentamente le scale, ancora assonnato. Sentii suonare alla porta, così mi nascosi dietro al corridoio, sperando intensamente che non fosse Julian. Ma le mie suppliche non erano stato ascoltate : quello sfaticato era davanti alla porta, quando Win, che non mi aveva visto, era andata ad aprirgli. –Ciao Win! Posso entrare o disturbo?- chiese Julian, guardando con troppa intensità gli occhi di Win. –Ah, beh, no tranquillo non disturbi, ma stavo pulendo un po’ la casa adesso.- disse Winry, facendolo entrare. –Allora ti aiuto, basta che mi dici dove vanno messe certe cose. – Disse Julian, con un sorriso sulle labbra. -Davvero lo faresti? Grazie, è perché ho tantissime cose da mettere a posto. Dall’arrivo di Ed e Al ho sempre un mucchio di cose da fare.- disse Winry, in tono felice, mentre riprendeva a mettere a posto il salotto. –Sai, Win, non mi avevi mai detto che l’alchimista d’acciaio venisse a stare qui da te.- disse Julian, apparentemente con un tono cordiale, ma potei notare un tono di disprezzo nella voce. –Ah, non te l’ho mai detto perché non mi sembrava necessario dirtelo.- disse Win, mentre io fremevo dalla rabbia cercando di non farmi vedere. Dove noi abitavamo non era di certo un affar suo. –E poi, quei due non avevano altro posto dove andare, e sono anche ciò che rimane della mia famiglia. È ovvio che vengano qui.- disse Win, con un’ aria malinconica sul volto. Non sopportavo di vederla così. Evidentemente, stava pensando ai suoi genitori. Chissà poi che fine ha fatto Scar! Non sono più riuscito a sapere niente di lui, anche perché Mustang non diceva niente a riguardo, neanche se glielo chiedevo. –Win, scusa, non volevo ferirti.- disse Julian, distraendomi dai miei pensieri perché si era avvicinato pericolosamente vicino a lei. E, in quel preciso momento in cui Julian mise la mano sotto il mento di Win, sentii che il mondo mi era crollato letteralmente sulle spalle, e sentii un dolore acutissimo nel petto quando lo vidi baciare Win, sotto i miei occhi. Ero rimasto stupidamente a guardarli, e ora ne avevo pagato il prezzo. So di per certo che non scorderò mai, il momento preciso in cui le loro labbra si toccarono, e neanche vedere il volto soddisfatto di lui che nascondeva perfettamente quello di lei. Avrei voluto urlare, ma rimasi immobile per alcuni secondi, con il cuore che mi batteva all’impazzata. Salii le scale più in fretta che potevo, ma allo stesso tempo cercando di non fare il più minimo dei rumori. Quando finalmente raggiunsi il piano superiore, entrai nella mia stanza e con le ultime forze che mi erano rimaste in corpo, raggiunsi il letto, sdraiandomi con la faccia sepolta nel cuscino. Non riuscivo più a muovere un solo muscolo, ero improvvisamente colpito da spasmi, al quale però non facevo caso. Non sentii neanche la prima lacrima versata in chissà quanti anni rigarmi la faccia, perché l’unica cosa che riuscivo a percepire era la solitudine e la sofferenza che in quel momento provavo, ad aver perso l’unica persona che abbia mai amato.

 

 

-Win, scusa, non volevo ferirti.- disse lui, nell’evidente tentativo di scusarsi. Com’era carino a preoccuparsi di queste cose. Mi voltai verso di lui per dirgli che non aveva nulla di cui scusarsi, ma non riuscii a muovere un dito quando mi mise la mano sotto il mento, avvicinando le mie labbra alle sue. Non avevo avuto il tempo necessario per capire ciò che stesse succedendo,e , quando improvvisamente sentii che mi stava baciando, il sangue mi si congelò nelle vene. Non sapevo come comportarmi, lo volevo il più possibile lontano da me, volevo scostarmi dalla sua presa ferrea, che non mi lasciava via d’uscita, volevo che tutto ciò non fosse successo. Ma non accadde nulla di quello che ebbi sperato. Anzi, cercò ancora di più di farmi smuovere da quella posa rigida che avevo assunto, ma senza alcun risultato. Quando,finalmente, capì che non serviva a nulla insistere ancora, disse : -Perché lo fai? Infondo lo sappiamo entrambi che lo vuoi.- disse lui, facendomi venire la nausea. Non potevo credere a ciò che le mie orecchie avevano appena sentito. Lui che diceva una cosa simile?! Non poteva essere vero, e il suo sguardo mi dimostrò però il contrario di ciò che speravo. Con le uniche forze che disponevo in quel momento, cercai di allungare il più possibile le distanze tra i nostri due corpi. Lui rimase sconcertato da quella mia azione, guardandomi fisso negli occhi, che in quel momento esprimevano tutto il loro odio. –Perché fai resistenza? Credevo di piacerti.- disse lui, non accennando minimamente a distogliere i suoi occhi dai miei. –J-julian…- dissi, con voce tremante. Mi faceva venire quasi paura, essere guardata da lui in quel modo, che in quel momento si era messo in ginocchio. –N-non … oh cavolo, non vorrei ferirti.. ma …- possibile che non riuscivo a formulare una frase concreta?! –ti piace un altro.- concluse lui al posto mio, con la voce intrisa di disprezzo. –Fammi indovinare. Se non sbaglio, è Edward, giusto?- disse lui, facendosi più vicino, mentre io cercavo di allontanarmi, nonostante fossi seduta sul pavimento. Non risposi, non sapevo cosa avrebbe fatto se avessi confermato le sue parole. –Julian… ti prego…- dissi, cercando di trovare la forza di guardarlo negli occhi. Quando, improvvisamente sentii la sua mano destra che stringeva con forza il mio braccio, lo sentii sussurrare : -E così è questa la tua scelta, Win? Sei sicura che non te ne pentirai?- mi chiese lui, con voce forzatamente calma, ma i suoi occhi che bruciavano di rabbia. –Julian, mi dispiace,- dissi flebilmente –Ma io provo qualcosa per Ed, non per te.- dissi, sorprendendomi di me stessa di queste parole.  Non credevo che sarei mai riuscita a dirlo e invece l’avevo fatto, ma ciò non fece che aumentare la stretta per un secondo sul mio braccio. –Perfetto, ho capito.- disse Julian, allentando la presa e uscendo sbattendo la porta. Non riuscivo ancora ad aver avuto un’ apprensione un po’ accurata di tutte le cose successe quella mattina, quando dalla porta vidi entrare Al, con sguardo preoccupato.

 

 

 

Cavolo, avevo fatto più tardi di quello che pensavo. Quando stamattina ero andato in paese a prendere un po’ di cose da mangiare, erano solo le 6.30, invece adesso erano le 9.15. Chissà se Ed si era svegliato. Ne dubitavo, dato che era da tanto che non dormiva in modo decente. Appena arrivato dovevo anche aiutare Win a fare ordine, glie l’avevo promesso ieri sera. Quando giunsi sul vialetto, la porta di casa si spalancò di colpo, e vidi uscire Julian, che, dopo non avermi neanche rivolto un saluto, se n’era andato con un’immensa rabbia negli occhi. Mi spaventai, doveva essere successo qualcosa, allora, se Julian se ne era andato a sto modo. Quando raggiunsi l’entrata di casa, nel salotto trovai Winry, accasciata a terra, mezza scioccata e con gli occhi spalancati. La raggiunsi immediatamente, cercando di farla alzare in piedi. –Ehi Win, si può sapere cos’è successo?- chiesi, in tono agitato. Cos’era successo mentre ero via?  –Win, mi stai facendo preoccupare.- Dissi, notando il suo silenzio. –Tranquillo Al, non è niente. Ma credo che Julian non si farà vedere per un po’ di tempo.- Disse lei, guardando da un'altra parte. – Cosa significa che non si farà vedere per un po’? Cos’è successo?- ma da lei, non ricevetti risposta, si limitò a chinare il capo guardando fisso il pavimento. –Okay Win, non me lo devi dire per forza, ma almeno sei sicura che vada tutto bene?- chiesi, facendola accomodare su una sedia in cucina. –Si, va tutto bene. Tutto bene.- Disse lei flebilmente, cercando di prendere di nuovo controllo di se. –Ti preparo una tazza di tè, almeno ti calmi un po’.- Dissi, iniziando a riempire una pentola d’acqua e mettendola a bollire. –Ed è sceso per fare colazione?- Dissi io, spezzando per primo il silenzio che si era creato in quel momento. –No, credo che stia ancora dormendo.- Disse lei, arrossendo quando pronunciai il nome di mio fratello. Gli porsi alla fine il tè che avevo fatto, versandone una tazza anche per me, mettendo via le cose che avevo preso nel frigo. –Beh, ormai è tardi, meglio che lo vada a svegliare, poi vengo a mettere a posto le cose in salotto.- Dissi, guardando Win che aveva quasi finito la sua tazza. –Okay, grazie Al.- Disse Win, con un sorriso incerto sul volto. Ancora non sapevo cos’era successo tra lei e Julian, ma lo avrei scoperto di sicuro. Anche se non erano affari miei, forse potevo fare qualcosa per aiutarla a farsi sentire meglio. Quando giunsi in camera, trovai il mio fratellone con la faccia premuta sul cuscino. Chissà se stava dormendo. –Ehi, sveglia fratellone! È  l’ora di fare colazione.- dissi avvicinandomi a lui. –Al? Adesso non ho fame…- Disse Ed, con tono smorzato, non dovuto alla stanchezza. –Come non hai fame? Beh, almeno alzati dal letto, guarda che sono già passate le nove.- Dissi io, preoccupato da quel tono che aveva. –Se tanto insisti…- disse lui, tirandosi a sedere, guardando la finestra, evitando del tutto il mio sguardo. –Vado a farmi una passeggiata.- Disse lui, ancora con la faccia girata dall’altra parte. Si alzò stancamente, raggiungendo svelto la porta , senza darmi altre spiegazioni. Notai però una cosa che mi lasciò allibito, la bocca spalancata. No, non poteva essere. Gli occhi del mio fratellone erano lucidi, leggermente rossi, sicuramente, reduci da un pianto! Non capivo se ciò che avevo visto era stato solamente un frutto della mia immaginazione, o fosse stata veramente la realtà. Ma non poteva essere vero, non vedevo il mio fratellone piangere da un sacco di anni! L’ultima volta che l’ho visto versare delle lacrime è stato quando abbiamo assistito al funerale di nostra madre… sicuramente me lo ero immaginato io! Guardai più attentamente il cuscino di Ed, e non potei credere a ciò che vidi. Il cuscino era bagnato.

 

  
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