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Autore: RubyTuesday_    16/03/2010    4 recensioni
Dopo molti anni, Eveline ritorna in Inghilterra, il luogo dove ha passato la sua infanzia. Incontrerà nuove persone, ritroverà vecchie conoscenze quasi dimenticate.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I was dreaming of the past…


Si trovava lungo un grande viale alberato. Era mattina, una calda mattina di fine estate. Gli alberi cominciavano a tingersi di rosso, e rosso era il sole che stava sorgendo dietro le case. Saltellava, allegra ma anche agitata, facendo svolazzare il vestitino bianco che portava. Il vento le scompigliava i folti capelli neri. I suoi grandi occhi verdi si guardavano attorno, incuriositi.

Vicino a lei camminava una donna, che la teneva per mano e le parlava; tuttavia Eve non sentiva niente che non fosse il suo cuore che batteva a mille.

Si era trasferita in quella nuova, grande città solo da poco tempo, e quel giorno sarebbe iniziata la scuola. Una nuova scuola, dove non conosceva nessuno e non aveva amici. Tutti i suoi amici erano rimasti dove abitava prima, in un paesino vicino a Londra.

I suoi genitori si dovevano trasferire continuamente per lavoro; non avevano sempre abitato a nel paese, anche se lei non si ricordava di altre città. Quello per lei era stato il primo trasloco.

Continuando a camminare, presto le due arrivarono di fronte ad un grande edificio, che avrebbe dovuto essere la scuola. Gruppi di bambini e ragazzi entravano e uscivano dalla porta d’ingresso; c’era chi giocava nel cortile, chi stava seduto sulle panchine a chiacchierare, per sfruttare fino all’ultimo il poco tempo libero che rimaneva prima dell’inizio della scuola e chi, con aria rassegnata, si avviava verso le aule.

Eve salutò sua madre e poi si avviò all’entrata. Non sapeva minimamente dove andare, o a chi rivolgersi. Per fortuna c’era ancora molto tempo prima della campanella. Girovagò un po’ per i corridoi, entrò in diverse aule e finalmente trovò quella che sembrava essere la sua. Dentro c’erano già tanti bambini, e tutti i posti sembravano occupati. Rimase in piedi, guardandosi intorno con aria smarrita. E adesso? Gli altri non sembravano essere d’aiuto. Alcuni non si erano accorti del suo arrivo, altri la fissavano incuriositi o diffidenti. Non sembravano molto amichevoli…

Le palline di carta volavano da una parte all’altra della stanza, che più che un’aula scolastica sembrava un campo di battaglia. La povera bambina si guardava intorno, spaesata.

Per poco non fu colpita da una pallina di carta, che le sfrecciò velocemente sopra la testa. Nel frattempo, altri bambini entravano e prendevano, più o meno ordinatamente, posto ognuno nel proprio banco. Ormai sembrava che i posti si fossero esauriti. Improvvisamente, una voce riportò Eve alla realtà.

-Ti puoi sedere qui si ti va… questo posto è sempre libero tanto.-

A parlare era stato un bambino dai capelli scuri e i luccicanti occhi neri. Nella sua voce c’era una nota di tristezza.

-Va bene… se non ti dispiace!-

-No, e poi non mi sembra che ci siano altri posti qui…-

-Allora va bene.-

-Sei nuova? Non ti ho mai visto qui!-

-Sì… mi sono trasferita qui da poco.-

-Wow… come ti chiami?-

-Eveline. Tu?-

-Io sono…-

La voce del bambino fu coperta dal suono della campanella e dal rumore provocato dagli altri che correvano a sedersi. La piccola era certa che il suo nuovo compagno di classe avesse detto qualcosa, ma non aveva capito… si sentiva tuttavia troppo imbarazzata per chiedere di nuovo.

-Piacere allora…-

Allungò la mano verso l’amico senza-nome; questi si illuminò come una lampadina, e subito dopo diventò tutto rosso. A Eve scappò da ridere; quel bambino non doveva avere molti amici, anzi, doveva essere un tipo piuttosto timido.

-Dove abitavi prima di venire qui?-

-Vicino a Londra-

-Wow-

Assunse un’espressione sognante. Il suo fantasticare, però, fu interrotto dall’arrivo della maestra.

 

Per tutta la mattinata i due nuovi amici rimasero seduti uno vicino all’altra, ciascuno immerso nei propri pensieri, senza proferire parola. Quando anche l’ultima campanella suonò, raccolsero le proprie cose, sempre in silenzio, e uscirono dalla scuola camminando vicini.

-Dove abiti?-

-Da quella parte… non molto lontano.-

-Anche io! Ti va se facciamo la strada assieme?-

-Certo! Così mi fai anche vedere un po’ la città…-

-Ok!-

E così dicendo si incamminarono insieme verso casa. Per tutto il tragitto nessuno dei due parlò. Lo stare insieme, però, dava ad entrambi un senso di sicurezza, tranquillità.

Dopo non molto tempo arrivarono davanti a casa di Eve.

-Io abito qui… ci vediamo domani…-

-Sì, a scuola… ciaoo!-

-Ciao!-

Eve si avviò verso la porta di casa sua, mentre il suo accompagnatore se ne andava saltellando. Sembrava felice, talmente felice che…

-Ahia!-

Il povero bambino non aveva visto una panchina situata vicino all’angolo del marciapiede, e così ci era andato a sbattere contro.

Si rialzò velocemente, e sorrise alla sua nuova amica.

-Sto bene… a domani!-

Questa volta con più attenzione, si avviò verso casa. Eve rimase per un po’ a guardarlo mentre si allontanava. Era strano quel bambino… strano ma simpatico. In fondo, le piaceva. Era anche l’unica persona che si era mostrata gentile con lei.

Immersa nei suoi pensieri, Eve aprì la porta di casa ed entrò.

 

 

 

 

The Sound Of Silence

Ciao a tutte, come state?

Io bene tutto sommato… ho il raffreddore ma sono contentissima perché ho preso otto meno in una versione di greco dove pensavo di aver preso quattro o cinque… quindi evviva!

Scusate se non ho più aggiornato in questi giorni, ma non ho avuto molto tempo tra compiti ed altro… bene, adesso ci sono riuscita e spero che vi piaccia questo capitolo; scusate per eventuali errori, oggi non ci sto con la testa xD Ho pure cambiato carattere... boh... no, vabbe', questo è colpa dell'HTML in effetti... vabbe', dicevo:

Grazie a chi legge soltanto, e anche a chi recensisce, cioè:

Clafi: bene, sono contenta che ti piaccia la storia, ma non ti aspettare granchè… vabbe’, io ci provo xD Anche il mio diario è pieno di frasi… e non solo xD

Zazar: sono contenta, non sai quanto! Mi fanno sempre piacere le recensioni positive… non sono una con grande autostima xD Eccoti il nuovo capitolo…

Andry Black: grazie! Sono contenta di averti incuriosita… ^_^ E anche che ti piaccia il titolo del mio spazio xD

Marty: uh, anche io sono cresciuta con Mrs. Robinson! Eh dai… anche se per vedere i Beatles dovrai aspettare ancora… o forse no? Muahah xD

Thief: be’, le canzoni da mettere le ho scelte a caso… anzi no, diciamo che una è casuale ma dipende dall’altra che non è proprio casuale… ok discorso contorto e inutile. Con questo capitolo si inizia a sapere qualcosa di più… anche se c’è tempo, c’è tempo!

xSakuChanx: ecco ho aggiornato xD Sono contenta, davvero! Spero che ti continui a piacere!

 

Bene, e dopo questo poema direi che vi posso salutare xD

Un bacio a tutte

THE

  
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