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Autore: RubyTuesday_    07/03/2010    6 recensioni
Dopo molti anni, Eveline ritorna in Inghilterra, il luogo dove ha passato la sua infanzia. Incontrerà nuove persone, ritroverà vecchie conoscenze quasi dimenticate.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don’t bother me

Le gocce di pioggia cadevano incessantemente contro il finestrino, producendo un ticchettio tanto fastidioso quanto rilassante. I rumori giungevano ovattati dall’esterno dell’auto, e le immagini e i colori si susseguivano rapidamente fuori dal finestrino. Una giovane ragazza sedeva sul sedile posteriore dell’auto, stringendo tra le mani una borsetta.  Non sapeva di preciso dove la macchina la stesse portando; non conosceva bene la città, e dall’ultima volta che vi era stata era passato tanto tempo, per cui le veniva difficile ricordare qualunque cosa.

La macchina si fermò davanti ad un edificio. La ragazza aprì la portiera, mentre il tassista prendeva le valigie della giovane.

“Lasci che l’aiuti, Miss.”

“Grazie, molto gentile!”

Aiutata dall’uomo, arrivò fino all’ingresso. Si fermò per chiedere indicazioni al portiere, e poi s’incamminò nella direzione che le era stata indicata.

Salì una rampa di scale, percorse un corridoio poco illuminato e si fermò davanti alla porta di un appartamento. Cercò le chiavi nella borsa, le infilò nella serratura ed entrò.

La stanza era buia, ma nella semioscurità si potevano vedere le figure di alcuni mobili coperti con dei teli. La ragazza accese la luce, e si avviò verso le finestre, per aprirle. Fece un giro per la casa, togliendo i teli dai mobili. Infine andò in quella che sarebbe stata la sua camera, per sistemare le sue cose e stendersi finalmente sul letto. Tutto era ancora com’era stato lasciato. Sul comodino, vicino al letto, la ragazza scoprì un vecchio giradischi. Tanto meglio, la musica le avrebbe tenuto compagnia. Aveva anche portato i suoi LP, dai quali non si poteva separare.

Aprì una borsa e ne estrasse un vinile; lo tolse dalla copertina e lo poggiò sul piatto del giradischi. Mise la puntina più o meno a caso in punto del disco: lo faceva sempre, per divertimento.

 

Close your eyes and I'll kiss you,
Tomorrow I'll miss you,
Remember I'll always be true.
And then while I'm away,
I'll write home every day
and I'll send all my loving to you.

 

Iniziò a sistemare le sue cose, canticchiando una delle sue canzoni preferite. Spesso, prima di partire, ballava per gioco con suo fratello, sulle note di quella canzone. Le sarebbero mancate tutte quelle serate in compagnia della sua famiglia…

 

 

All my loving, I will send to you,
All my loving darling I'll be true.

All my loving, all my loving,

All my loving, I will send to you.

 

La canzone finì. Mai che riuscisse a farla iniziare dal punto giusto, prendeva sempre la parte centrale. Accidenti!

Mentre vagava per la stanza alla ricerca di un cuscino, le note della canzone successiva riempirono l’aria.

 

Since she's been gone I want no one
to talk to me. It's not the same,
But I'm to blame, It's plain to see.
So go away, Leave me alone,
don't bother me.

 

Una sfilza d’immagini, suoni e profumi le riempì la testa. Eppure, quella canzone non le aveva mai fatto quell’effetto… ma questa volta era diverso…

I can't believe
that she would leave me on my own.

It's just not right when every night
I'm all alone. I've got no time
For you right now, don't bother me.

 

Questa volta si trovava di nuovo in Inghilterra…


I know I'll never be the same,
If I don't get her back again.
Because I know she'll always be,
the only girl for me.

 

L’Inghilterra, il luogo dove aveva passato la sua infanzia… dove aveva lasciato una parte del suo cuore…

But 'till she's near
please don't come near,  just stay away.
I'll let you know when she's come home,
until that day, don't come around,
leave me alone, don't bother me.

 

In quel momento, il telefono sul comodino squillò.

“Accidenti, non ho tempo di rispondere adesso! Voglio stare in pace! Ma non sentite? I’ve got no time for you right now, don’t bother me!

Spense la musica e prese in mano, malvolentieri, la cornetta del telefono.

 

“Pronto?”

“Eve! Sei tu? Come stai? Sei arrivata? Tutto bene?”

“Ciao Danny. Sì, sono io. Comunque sono arrivata da poco, tutto bene. Tu?”

“Bene! Però, uffa, mi annoio!”

“Su, lo sai che sono qui per studiare! Tornerò a Natale…”

“Davvero? Me lo prometti?”

“Certo! Come stanno mamma e papà?”

“Bene… sono fuori a cena…”

“Ah, bene. Salutameli allora!”

“Mmh… ok. Allora, ci sentiamo domani?”

“Sì Danny”

“Oook! Allora a domani! Ciao Eveline!”

“Ciao, notte!”

 

Rimise al suo posto il telefono e si sdraiò sul letto. Daniel, suo fratello. Anche se aveva già diciassette anni, a volte si comportava ancora come un bambino. Le sarebbe mancato, però. In fondo, erano sempre stati molto legati, anche avendo così tanti anni di differenza.

Si rigirò nel letto, e notò che per terra c’era una busta; la raccolse.

L’intestazione recava il suo nome; era per lei, quindi l’aprì. Si trattava di una copia della lettera che aveva già ricevuto tempo prima… la appoggiò da un lato e si rimise sul letto.

In breve tempo si addormentò.

 

 

 

The Sound Of Silence

Buonasera a tutte! Ho dato anche io un nome al mio spazio perchè non sopportavo più quegli asterischi… e quindi ecco qua, si chiamerà The Sound Of Silence, canzone di Simon & Garfunkel che adoro…

Non potevo sopportare l’idea di lasciarvi tranquille per troppo tempo… così eccomi qui, di nuovo. Prima di tutto, non chiedetemi perché la storia si chiama Tomorrow Never Knows perché non lo so neanche io… sono strana con i titoli, di solito prendo delle frasi a caso dal testo, mentre questa volta mi ispirava particolarmente questa canzone…

Quindi, fatemi sapere un po’ cosa ne pensate… si accettano commenti positivi e critiche :D

Ora stacco xD

Un bacio a tutte quante

THE Sorriso

  
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