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Autore: Nihal    16/03/2010    2 recensioni
Questa potrebbe essere la fine dei Cullen.
I Volturi sanno tutto, ormai. Loro hanno i loro mezzi per venire a conoscenza delle violazioni alle leggi che loro hanno stabilito e per far sì che i colpevoli non si sottraggano alle punizioni.

Prima classificata al contest 'Just OOC' indetto da tikei_chan
Genere: Dark, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aro, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Nick Autore: Nihal
Titolo della storia: Madness
Genere: Introspettivo, Triste, Dark
Avvertimenti: OOC, one-shot
Introduzione: Questa potrebbe essere la fine dei Cullen.
I Volturi sanno tutto, ormai. Loro hanno i loro mezzi per venire a conoscenza delle violazioni alle leggi che loro hanno stabilito e per far sì che i colpevoli non si sottraggano alle punizioni.
(eventuali)Note dell’autore: allora, per prima cosa devo dire che penso di aver fatto uso del betareading… Penso perché non ho mai capito in cosa consista._.
Non mi sono stati corretti errori grammaticali, ma la storia è stata letta da altri e mi è stato dato un consiglio in un punto del testo, quindi direi di sì!^^
Scusa lo sproloquio sul betareading, prima o poi cercherò di capire in cosa consiste._.
Ero partita con l’idea di scrivere una storia comica, alla fine è venuta fuori questa!°°
Ho messo one-shot negli avvertimenti perché è nata come una one-shot, anche se non sono sicura che rimarrà tale, forse la dividerò in due capitoli, però visto che non ne sono sicura, lascio l’avvertimento che avevo deciso all’inizio.
Ehm… sono stata un po’ prolissa in queste note dell’autore, quindi adesso ci do un taglio!^^’



Madness

Forks, 20 luglio 2009



Ormai erano anni che i vampiri vivevano in pace con gli esseri umani, sempre se di pace si può parlare. I predatori cacciavano le prede come succedeva sin dall'alba dei tempi, ma i primi avevano imparato a nascondersi e a procurarsi il cibo in silenzio, i secondi a far finta che quella dei bevitori di sangue fosse solo una leggenda sulla quale gli scrittori si divertivano a ricamare macabri racconti dell'orrore che non sarebbero mai diventati più di ciò che erano: storie.
Noi, però, facciamo eccezione in tutti i sensi. In primo luogo, il nostro regime alimentare è leggermente differente da quello degli altri come noi, infatti nessun libro ha mai parlato di vampiri vegetariani – ovviamente non inteso nel vero senso della parola –; inoltre, abbiamo appena rotto la tradizione secondo la quale nessun essere umano avrebbe mai dovuto venire a conoscenza della nostra esistenza. Non mi riferisco a Bella, la mia ragazza umana che a causa dei Volturi ha ormai irrimediabilmente segnato il suo destino, essendo stata obbligata a scegliere la via dell'immortalità – sebbene lei continui ad affermare imperterrita che il suo desiderio più grande sia quello di diventare un mostro – e che, non so se posso ringraziare Dio per questo dono, per fortuna non è qui ad assistere a questo scempio, grazie ad una provvidenziale lettera di sua madre che l'ha invitata a trascorrere parte delle vacanze da sola con lei.
Io sto parlando di un gruppo consistente di persone che, nel centro esatto di Forks, ha assistito all'improvvisa e devastante perdita di controllo di Jasper, acquisto più recente della nostra famiglia, che ha provocato decine di morti e altrettanti testimoni. Mi vedo ancora davanti la scena, raccapricciante anche agli occhi di un vampiro.
Sangue e pioggia mischiati insieme che invadevano la strada e le urla delle persone che rendevano la scena ancora più reale di quanto già non fosse. Provo disgusto per me stesso. Mentre tutti fuggivano terrorizzati, io provavo un acuto desiderio per tutto quel sangue e lo provo tutt'ora. A volte mi chiedo perché non abbiamo accettato la nostra natura e non abbiamo iniziato a vivere come tutti gli altri vampiri. Avremmo evitato questo penoso episodio.
Si è scatenato tutto per una di quelle stupide ferite che si provocano i bambini cadendo e io non ho fatto nulla, dannazione! Sono rimasto lì a guardare e quando mi sono precipitato a fermarlo ormai era troppo tardi per molti di quelli che erano presenti alla scena. Tutti i pensieri terrificati dei presenti avevano riempito la mia mente, rallentando i miei riflessi e io li ho lasciati morire tutti.
Tutti...
Era già capitato altre volte che Jasper perdesse il controllo, ma mai fino a quel punto; di solito riuscivamo a fermarlo prima, poiché Alice, che si trovava in perfetta sintonia con lui, poteva prevedere le sue mosse. Non questa volta, però.
E per questo nostro errore – mi rifiuto di addossare tutta la colpa su Jasper, quando noi avremmo potuto fare qualcosa, anzi quando io avrei potuto fare qualcosa – potremmo morire. Questa potrebbe essere la fine dei Cullen.
I Volturi sanno tutto, ormai. Hanno i loro mezzi per venire a conoscenza delle violazioni alle leggi e per far sì che i colpevoli non si sottraggano alle punizioni.
Come possiamo scappare dopo aver assistito al racconto di Alice? Tutti noi sappiamo che i Volturi sono spregevoli, ma non credevo fino a quel punto! La sua visione, molto chiara, mostrava la morte di Bella, proprio per mano loro. Loro sanno dov'è e sicuramente hanno già inviato stuoli di vampiri a tenerla d'occhio, pronti ad ucciderla al minimo ordine.
Grazie alla mia abilità di leggere nel pensiero, avevo chiaramente sentito la scusa che loro avrebbero apportato per compiere l'assassinio. Seppur non reale, o perlomeno non ancora, continuo a sentire Aro nella mia testa. Sicuramente è quello che loro vogliono.
“Morirai a causa dei tuoi amati Cullen. Qualcuno deve pagare per il loro crimine e grazie a te la loro colpa sarà espiata. Sai, sono scappati come dei conigli e ti hanno lasciata qui, a pagare per qualcosa che presumibilmente non hai fatto. Potresti essere una loro complice, però. Noi come facciamo a sapere che non lo sei, Bella? Magari li hai favoriti nell'assassinio...”
Non possiamo andarcene. Non possiamo fare nulla, tranne attendere il giudizio, senza sapere quando arriverà.
Ormai tutti noi stiamo perdendo la testa. Emmett e Rosalie non escono quasi più dalla loro camera, Jasper rifiuta di parlare e Alice sta andando lentamente in crisi. Le visioni non le rispondono più, sembra che possa percepire solo quello che i Volturi vogliono che veda.
Temo che si stiano servendo dei licantropi per manipolare le sue visioni. Immagino che i cani se la siano presa dopo lo stermino di massa che abbiamo attuato, seppur involontariamente.
Anch'io credo di stare impazzendo. Non ho mai tenuto un diario in vita mia e non capisco perché ho iniziato a farlo adesso. Voglio lasciare un ricordo dei miei ultimi giorni? Forse.
L'unica che sembra aver mantenuto un briciolo di razionalità è Esme che cerca di continuare le sue abituali attività, sebbene in città regni il caos più totale. Forse perché lei sa che la persona che ama potrà salvarsi, mentre noi tutti siamo sul filo del rasoio.
Penso che questa sarà l'ultima pagina che scriverò. Sono ormai passati quasi due giorni e i telegiornali locali non fanno altro che parlare di noi. Stranamente la notizia non si è ancora diffusa, ho il timore che qualcuno stia facendo strage di testimoni.
Fatto sta che manca poco all'arrivo dei Volturi, me lo sento. La loro è una giustizia istantanea, il crimine viene punito immediatamente. Mi sento come se fossi nel braccio della morte; non è una bella sensazione quella di sapere di essere condannati.
Proprio adesso che avevo trovato una ragione per vivere... io l'ho sempre detto che noi siamo esseri maledetti da Dio.
Credo che andrò a passare un po' di tempo con la mia famiglia. Non è giusto che restiamo isolati in questi ultimi giorni.
Addio,

Edward

***



Edward chiuse il diario con uno scatto secco e non si premurò neanche di nasconderlo. Sicuramente non sarebbe stato lì quando qualcuno lo avrebbe scoperto, quindi non aveva motivo di occultare i suoi pensieri. Anzi, è giusto che vengano letti, pensò. Erano anni che lui, anche non volendolo, si intrufolava nelle menti altrui scoprendo anche i segreti più reconditi, quindi non aveva nessun diritto alla privacy.
“Edward, puoi scendere per favore? Abbiamo pensato di riunirci ancora una volta tutti prima di... hai capito, no?”
La voce di Alice salì su per le scale, priva della gioia che di solito la pervadeva. Neanche lei riusciva a capacitarsi di come erano andate le cose e, nonostante cercasse di farsi forza, ogni minuto che passava diventava sempre più agitata e taciturna. Non riusciva a credere che la sua esistenza sarebbe cessata così, di colpo.
“Sì, vengo subito. Hai chiamato anche Emmett e Rosalie?”
Alice annuì mentalmente in modo da essere percepita, ma non si azzardò più a parlare, temendo che sarebbe potuta scoppiare in lacrime. Era talmente sconvolta che non si ricordava neanche che i vampiri non potevano piangere.
Ne avevano passate tante insieme, ma aspettare la morte senza reagire non era nelle loro prospettive.
Si diressero in salotto, in silenzio. Alice era riuscita a convincere anche Jasper, che in quel momento era seduto sul divano vicino a lei, con lo sguardo fisso per terra. Non aveva ancora capito che nessuno lo riteneva colpevole dell'accaduto.
I Cullen erano nuovamente riuniti, forse per l'ultima volta. Erano tutti lì, con l'eccezione di Carlisle.
Avevano deciso di comune accordo, di non informarlo dell'accaduto. Era partito per andare a caccia giusto in tempo per evitarsi lo spettacolo. Aveva detto che doveva essere sazio e in forma in quel periodo dell'anno, poiché l'estate era la stagione con il più alto tasso di ammalati e, di conseguenza, l'ospedale era più affollato che mai. Aveva bisogno di tutta la sua concentrazione per poter aiutare tutti. Ancora una volta lui si nutriva per aiutare gli altri e non per se stesso.
Non potevano chiamarlo. Se c'era una possibilità di salvarlo, dovevano coglierla al volo. Tanto per loro non c'era più nulla da fare, con o senza Carlisle.
Edward alzò lo sguardo. Erano lì, seduti in cerchio, ma nessuno si era arrischiato a parlare fino a quel momento.
In uno sprazzo di coraggio Rosalie tentò di alleggerire l'atmosfera.
“Beh, dopotutto a me non dispiace morire. Io non ho mai voluto essere un vampiro. Forse è giusto così, non credete?” Chiese, tentando di emulare il suo solito tono sprezzante, sebbene non ci riuscisse completamente.
“No, grazie. Io sto bene così.” Mormorò Emmett cupo.
Esme intervenne a calmare tutti, come aveva fatto anche il giorno precedente.
“Ragazzi, non è assolutamente detto che questo sia il nostro ultimo giorno. È più che probabile che i Volturi arrivino oggi, però forse riusciremo a trovare una soluzione!” Disse tentando di convincere anche se stessa e guardando Edward in cerca di supporto.
“Certo. Forse potranno comprare le nostre abilità. Io e Alice gli faremmo molto comodo.” Disse lui.
Alice fece segno di no con la testa.
“Nemmeno morta.” Affermò lei.
Esatto. Perché sarebbe morta e lo sapeva, così come lo sapevano tutti.
Il loro tentativo di conversazione si bloccò nel momento esatto in cui avvertirono qualcuno entrare nel loro territorio.
“Sono loro.” Confermò Edward, benché nessuno lo avesse chiesto ad alta voce.
Si alzarono tutti insieme e si diressero nell'atrio. Non si sarebbero fatti trovare ad attenderli spaventati nel salotto, ma avrebbero affrontato il loro destino con dignità.
Una mano dal tocco gentile bussò leggermente alla porta e Edward, precedendo tutti, andò ad aprire trovandosi di fronte le uniche persone che non avrebbe voluto vedere quel giorno e le uniche che era sicuro di vedere quel giorno.
“Aro.” Disse sprezzante.
“Vedo che ti sei portato dietro tutta la tua corte.” Continuò.
Aro sorrise amabilmente e, senza aspettare un invito, entrò all'interno di casa Cullen, seguito da uno stuolo di vampiri.
“Che piacere rivedervi!” Affermò gioviale, come se fosse andato a trovare degli amici persi di vista da tempo. “Che ne dite se andiamo a parlare in salotto?”
Senza fiatare tutti si recarono nel posto da lui indicato, in modo da terminare in fretta quella pagliacciata.
Aro si sedette comodamente e poi riprese a parlare.
“Voi non venite mai a trovarci!” Asserì corrucciato, mentre un annoiato Marcus e un iroso Caius si aggiravano dietro di lui con il chiaro intento di mettere subito fine alla faccenda.
“Sai, preferiamo la vita tranquilla, noi. Non vorremmo mai venirvi a disturbare!” Disse Alice, cercando di tenergli testa.
“Oh, non sarebbe stato affatto un disturbo! Comunque, direi che il problema non si pone affatto. Siamo venuti noi, sebbene questa non sia... come dire? Una visita di piacere, ecco.” Asserì, sempre con il suo più amabile sorriso.
“Non ci saremmo mai arrivati da soli!” Ringhiò Emmett, stringendo i pugni in direzione di quell'ammasso di rapaci che li fissavano con malcelata gioia. Non capitava tutti i giorni di trovare una scusa per liberarsi di un potente clan di vampiri.
“Calma, non c'è bisogno di agitarsi...”
Di nuovo quella voce snervante.
“... piuttosto, come mai non vedo Carlisle?” Chiese con falsa preoccupazione.
Evidentemente la persona che più gli premeva di uccidere era lui e il fatto che non si trovasse lì lo irritava leggermente. Edward, che non voleva prolungare il teatrino più del dovuto, si avvicinò a lui e, prima che metà della guardia potesse saltargli addosso spingendolo indietro, sfiorò Aro con un tocco leggero, trasmettendogli tutto ciò che era accaduto in quei giorni.
Gli occhi di Aro si adombrarono appena, ma riuscì a mascherare molto bene il suo disappunto.
“Bene, molto bene! Quindi Carlisle non è affatto coinvolto in questi spiacevoli avvenimenti.” Concluse, ponendo un particolare accento sulla parola spiacevoli, con l'intento di rafforzare il senso di colpa che tormentava Jasper.
“Mi dispiace solo che entro poco non avrà una famiglia da cui tornare...”
Nessuno di loro si mosse, sebbene la rabbia che provavano dentro di loro sarebbe stata sufficiente per eliminare metà della scorta dei Volturi. Sapevano che in quel modo avrebbero soltanto aggravato la loro situazione.
“Facciamola finita.”
Jasper, inaspettatamente, si fece avanti.
“Per favore iniziate con me, non ce la farei a vedere i miei fratelli morire.”
Aro annuì con un finto sguardo compassionevole e la carneficina ebbe inizio.


Salve!^^ Questa storia è nata come una oneshot, ma visto che mi sembrava troppo lunga ho deciso di dividerla in due piccoli capitoli!^^

La storia ha partecipato al contest ‘Just OOC’ di Tikei_chan, classificandosi prima!^^
Ovviamente sarà stato uno sbaglio enorme, probabilmente avrà letto un’altra storia._.
Ciò non toglie che sia felicissima per la classificazione, visto che era il primo contest su Twilight!^^
*Saltella*

Inserisco anche il giudizio!^^


Prima classificata “Madness” di Nihal

32, 5 / 35 punti


Grammatica 8 / 10
C’è qualche errore di battitura, te li segnalo, così potrai correggerli.
“Temo che si stiamo servendo dei licantropi”, “Era fosse successo qualcosa a Forks?” e poi c’è una frase in cui hai dimenticato di cancellare una possibile versione della stessa, ovvero “visto che quello che ciò che l'aereo offriva”
Poi ti faccio solo notare che scrivere “nel vedersi Carlisle dietro di sé” è sbagliato, il –si non va messo. In ogni caso questi errori non influiscono più di tanto nella lettura della storia, comunque piacevole.

Forma e stile 5 / 5
Il tuo stile mi è molto piaciuto, devo ammetterlo; narrazione fluente e periodi praticamente sempre azzeccati, comunicativi. Complimenti, non potevo far altro che darti il massimo punteggio!

Trattazione del personaggio 9. 5 / 10
Devo dire che a primo impatto, leggere di un Carlisle sanguinario è come sentire “Babbo Natale è un serial killer”.
Fantastico, riferito all’ambito dell’OOC.
E fin qua tutto benissimo. Non ti ho dato il punteggio pieno solo perché la sua reazione (ovvero pensare che fosse solo un trucco), di fronte all’accaduto, è un po’ improbabile, suona un pochino strana nella lettura.
In ogni caso, come puoi vedere, è un appunto che ha davvero influito pochissimo, perché un evento del genere può portare alla pazzia, e da pazzo è appunto la sua reazione.

Originalità 5 / 5
Direi che questa fic si distingue per originalità, in quanto non mi pare di aver mai letto nulla di anche solamente simile. (addirittura, credo di non aver mai letto nessuna Carlisle- centric) Lo sviluppo della storia mi è davvero piaciuto e ti faccio i complimenti per l’idea.

Giudizio personale 5 / 5
Mi è piaciuta, davvero. L’unica cosa che ho da ridire è quella segnalata nel giudizio sulla trattazione del personaggio, ma rispetto al complesso della storia risulta pressoché infinitesimale.
Ancora complimenti!


Bene, adesso sparisco!^^

Nihal
  
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