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Autore: limaccia_san    17/03/2010    2 recensioni
Dopo un improvviso incontro con una vecchia fiamma Reita ha l’opportunità di avere per sé la persona di cui è sempre stato innamorato. [Ruki/Reita]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aoi, Kai, Reita, Ruki, Uruha
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[fic] Something about waiting - Ruki/Reita - 4/4  


Titolo:
Something about waiting
Capitoli: 4/4
Genere: fluff, humour, romantico, slight angst
Avvertimenti: vagamente etero XD
Rating: pg-13
Band: the GazettE
Pairings: Ruki/Reita, slight Tsukasa[D’espairs ray]/Reita (past)
Disclaimer: Non mi appartengono né la pucciosità di Ruki, né il naso scomparso di Reita
Sintesi: “Mi prometti una cosa?” disse piano.
“Spara” fu l’affannata risposta.
“Se faccio qualcosa di stupido tipo respingerti o lasciarti la mano.. non è perché io non tenga a te o perché mi metti in imbarazzo.. è solo che.. mi vergogno.. è la mia prima volta in qualcosa del genere, quindi.. se senti la mia mano scivolare via dalla tua, stringila più forte, ok?”
Sommario: Dopo un improvviso incontro con una vecchia fiamma Reita ha l’opportunità di avere per sé la persona di cui è sempre stato innamorato.
Commenti: alla fine

 

Reita sapeva molto bene che Ruki era coccolone come un gattino, ma era anche vero che Ruki poteva essere testardo come un mulo a volte, quindi non fu molto sorpreso quando la prima volta che ci provò, Ruki non volle cedere alle sue coccole, temendo cosa l’altro potesse pensare.

Che moccioso testone!!

Ma poi, un pomeriggio, dopo una giornata particolarmente disastrosa di prove, Ruki era così arrabbiato e frustrato che Reita dovette immobilizzarlo a letto, mettendosi sopra di lui per tenerlo fermo e parlargli dolcemente, baciandogli ogni centimetro di pelle che riusciva a raggiungere in quella posizione per farlo rilassare e finalmente invertire le loro posizioni e far sedere il suo minuscolo vocalist in grembo e coccolarlo finché non si fu addormentato con un dolce sorriso sulle labbra e le guance di un bel rosso.

Da quel momento Ruki mandò il suo orgoglio a far volare gli aquiloni e si scambiava coccole con Reita ogni volta che ne aveva la possibilità. Confessò al bassista quanto gli piaceva essere ricoperto di affettuose attenzioni tra le sue braccia, ma non poté evitare di minacciarlo che, se mai l’avesse detto a qualcuno, l’avrebbe fatto fuori. Reita alzava gli occhi al cielo ogni volta e poi gli rivolgeva un ghigno felice.

Durante una di quelle prime sessioni di coccole, Reita decide di porre una domanda che gli ronzava in testa da un po’ di tempo. Guardò l’altro, rannicchiato sul letto accanto a lui. Dopo cena avevano deciso di guardare un film, ma essendo Ruki il coccole-dipendente che aveva scoperto di essere, finirono per accoccolarsi vicini, il film dimenticato e il volume al minimo.

Lo osservò. Ruki aveva gli occhi chiusi e un sorriso sereno sulle labbra, ma sentendo lo sguardo dell’altro schiuse un occhio e guardò contento il suo ragazzo:

“A che pensi?” chiese con voce calma e profonda.

Reita sorrise e cercò di rispondere: “A.. noi. e.. che mi dici delle pubbliche manifestazioni d’affetto?”

“Huh?” Ruki inclinò la testa, confuso.

Reita ridacchiò, rendendosi conto che la sua domanda era inaspettata e si affrettò a chiarire: “Stavo pensando che sarebbe carino avere un appuntamento quando avremo una giornata libera e..”

“Vuoi un appuntamento?” Ruki lo interruppe, piuttosto divertito, ma apprezzando l’idea .

“Be’ tutte le coppie hanno un primo appuntamento e noi non l’abbiamo avuto. Non te l’ho chiesto prima perché pensavo che fossi ancora disagio riguardo la questione gay” spiegò Reita, arrossendo sotto lo sguardo intenso dell’altro.

“Aaaaaaw che fidanzata premurosa che ho” lo prese in giro Ruki, accarezzandogli le guance.

Reita gli lanciò un’occhiataccia e Ruki non riuscì a trattenere una risatina: “Sai, non mi dispiacerebbe un appuntamento con te. Abbiamo bisogno di passare un po’ di tempo insieme, fuori dalla sala prove o casa mia, e poi.. mi mancano le nostre uscite insieme” Reita gli sorrise dolcemente e Ruki continuò: “Ti passerò anche a prendere. Devo portarti un mazzo di rose rosse?”

Reita rise: “No, scemo, lo sai che preferisco quelle blu”

Ruki gli rivolse un ghigno divertito e gli intrecciò le braccia attorno al collo, baciandogli le labbra.

“Qualunque cosa desideri, tesoro” disse con voce sensuale, strappando un sospiro a Reita quando i loro corpi furono uno sull’altro, dopo che Ruki lo spinse sulla schiena.

Lo guardò negli occhi per un momento, godendosi il respiro affannoso di Reita sulle labbra, poi si avvicinò per sentirlo sulla lingua prima di spingerla nella bocca dell’altro, togliendogli definitivamente il fiato. Ruki lo baciò a lungo, poi interruppe il contatto, appoggiando la fronte a quella dell’altro:

“Mi prometti una cosa?” disse piano.

“Spara” fu l’affannata risposta.

“Se faccio qualcosa di stupido tipo respingerti o lasciarti la mano.. non è perché io non tenga a te o perché mi metti in imbarazzo.. è solo che.. mi vergogno.. è la mia prima volta in qualcosa del genere, quindi.. se senti la mia mano scivolare via dalla tua, stringila più forte, ok?” mormorò, tenendo gli occhi chiusi.

Reita sorrise, quasi commosso dalla sua dolcezza: “Prometto” gli bisbigliò in risposta.

 

Il primo giorno libero, come promesso, Ruki chiese ufficialmente a Reita di uscire.

Quando il bassista aprì la porta di casa quella sera, tutto si aspettava tranne Ruki vestito meglio del solito, col suo intrigante, sexy, dolce sorriso sulle labbra e una rosa blu tra le dita.

Reita arrossì e lo fissò in adorazione per alcuni istanti, sentendosi una sciocca scolaretta, ma.. la serata prometteva bene!

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Ruki e Reita erano davvero felici, Ruki non si sarebbe mai aspettato che la sua relazione a sorpresa col bassista sarebbe diventata così importante e l’avrebbe fatto sentire così bene. Era davvero felice e poteva sentire l’affetto per il bassista crescere giorno dopo giorno. Non gli aveva ancora confessato i suoi sentimenti, ma a volte, quando riuscivano a dormire nello stesso letto, si svegliava durante la notte e cominciava a guardare l’uomo addormentato, accoccolato accanto a lui. Sorrideva tra sé nel buio, godendosi  quei momenti passati a guardare il bassista e ad accarezzargli il viso delicatamente, per non svegliarlo, sospirandogli un “Ti amo” sulla tempia prima di posarvi un ultimo bacio e addormentarsi nuovamente.

Anche Reita era molto felice, ovviamente, ma.. essendo lui l’esperto in quella situazione percepiva che qualcosa non andava. Nulla che non potesse essere risolto con una chiacchierata comunque.

Tutte le volte che le cose si riscaldavano tra loro e cominciava a sentire l’eccitazione crescergli nello stomaco, Reita voleva toccare il suo ragazzo, ma sembrava che questo bloccasse tutti i suoi tentativi. La cosa cominciava a infastidirlo e anche un po’ a ferirlo, ma non perse la pazienza, notando quanto Ruki fosse in imbarazzo quando lo guadava come se volesse sgridarlo perché non voleva fare quel dannato passo avanti.

Finché Reita non ne ebbe abbastanza:

“Ruki, dobbiamo parlare”

Ruki deglutì, preoccupato, sapendo di cosa voleva parlargli il bassista: “C-che c’è??”

“Ru, che c’è che non va? Pensavo che ti fossi abituato all’idea di stare con un uomo.. perché non vuoi che ti tocchi?”

“Mi piace essere toccato, ti permetto di toccarmi” disse, non molto convinto.

“Voglio farti venire, Ruki, è chiaro abbastanza così?”

Ruki avvampò.

“Non capisco, tu ami fare sesso e sei sempre stato arrapato e pronto per una scopata in qualsiasi momento da quando ti conosco.. che c’è che non va ora?” < non sono stato troppo duro, vero? Il mio tono era scherzoso.. perché sembra un cucciolo bastonato allora?!?!?!? T___T > “Oh, Taka.. mi dispiace, non intendevo dirlo così”

Ruki tenne gli occhi bassi.

“Taka, guardami, per favore.. mi dispiace”

“Aki” chiamò con una vocina, lanciandosi tra le braccia dell’altro “non lasciarmi”

“Huh?”

“Mi dispiace, sono un disastro come gay.. sono così spaventato.. io.. io ti voglio davvero, ma è difficile, non sei una scopata qualsiasi e.. sono così nervoso tutte le volte.. e mi blocco..”

Reita sorrise, davvero grato che Ruki avesse scelto quelle parole: “Mi dispiace Taka, immaginavo che fossi spaventato, ma non avrei mai pensato così tanto.. mi dispiace piccolo, ma non preoccupati, ci farai l’abitudine.. possiamo fare tutto con calma.. avresti dovuto dirlo però” disse baciandogli una guancia e accarezzandogli i capelli, mentre Ruki cominciava a fare le fusa.

“Mi dispiace” mormorò, rivolgendogli un timido sorriso.

“Va tutto bene, ho solo bisogno di sapere se vuoi davvero tutto questo”

“Lo voglio, voglio te Rei, ti a.. voglio dire.. credo di aver solo bisogno di un po’ di esercizio” si affrettò a dire Ruki, ignaro dell’ambiguità delle sue parole.

Reita infatti fece un sorriso malizioso: “Allora sarò il tuo sensei. Non preoccuparti, ti farò fare un sacco di esercizio”

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 
Decisero di non dire nulla agli altri, almeno fiche Ruki non si sentisse abbastanza a suo agio per comunicarlo. E, a dirla tutta, a entrambi piaceva molto sgattaiolare fuori dalla sala prove durante le pause e trovare un posticino tranquillo per provare, in privato, un altro tipo di musica.

Reita mantenne la promessa e, facendo tutto passo dopo passo, riuscì a mettere Ruki a suo agio nelle nuova situazione.

 Reita era un ottimo sensei ed era così orgoglioso del suo gakusei, che imparava tutto velocemente ed era avido di sapere. La parte migliore per entrambi erano i compiti a casa. Ruki era semplicemente impaziente di mostrare al suo sensei i propri miglioramenti. E una delle cose che Reita amava di più del suo caro gakusei era la sua intraprendenza. Se all’inizio delle loro lezioni Ruki era timido e impacciato nelle settimane successive riacquistò tutta la sua sicurezza che giovò molto al suo spirito di iniziativa.

 Quindi, ripassando mentalmente tutto ciò che Reita gli aveva insegnato e quello che aveva imparato durante le loro lezioni, come punti sensibili del suo amato sensei e le cose che apprezzava di più, Ruki decise che era arrivato per lui il momento di fare qualche passo importante. Con le mani che sudavano si avvicinò a Reita, che stava riponendo il basso e lo chiamò con una strana voce:

< Perché diavolo sono così nervoso adesso?? >

 “Hey” Reita gli sorrise in risposta.

 Ruki arrossì e, senza guardarlo, gli chiese: “Ti andrebbe di venire a cena da me stasera?”

 “Oh? Certo che sì” accettò con un sorriso felice.

 “Bene, ci vediamo verso le 8 allora” disse Ruki, un po’ più rilassato.

“D’accordo”

 “E.. resti da me stanotte, no?” chiese timidamente, parlando a bassa voce.

Reita si guardò intorno, assicurandosi che tutti fossero occupati e non badassero a loro, gli prese la mano e si avvicinò per posargli un bacio sulla guancia: “Sono felice che tu me l’abbia chiesto” disse, sorridendo.

Ruki arrossì di nuovo, ma ricambiò il sorriso e gli strinse la mano prima di borbottare un “ci vediamo dopo”, salutare tutti gli altri e affrettarsi ad uscire.

Aveva tutto programmato: la cena era quasi pronta, quindi, non appena Reita fosse arrivato, avrebbero mangiato e poi avrebbe proposto di guardare un film così sarebbero finiti accoccolati sul divano e a quel punto avrebbe fatto la sua mossa.

Ahah tutto sarebbe andato per il meglio, non era il più originale dei piani, ma l’importante è il risultato, giusto?

 Ma, come tutti sappiamo, la vita è piena di imprevisti e questo tipo di piani falliscono sempre, non importa quanto si desideri che funzionino.

Quando il campanello suonò, Ruki fece un enorme sorriso e corse alla porta per accogliere il suo ospite preferito.

Reita era appoggiato allo stipite della porta, col suo sorriso sexy sulle labbra che si  ampliò ancora di più quando vide il suo bel vocalist salutarlo. Ruki lo fece entrare, gli prese la giacca e la ripose nel guardaroba dietro la porta.

Si voltò verso Reita che lo stava guardando e.. il tempo si fermò.

Arrossì come mai prima d’ora e Reita non poté fare a meno di sorridere mentre si avvicinava e poggiava le mani sulla vita dell’altro, tirandolo a sé. Quando il suo corpo toccò quello del bassista Ruki chiuse gli occhi e un gemito gli sfuggì dalle labbra, sentendo improvvisamente un incredibile calore ovunque.

Reita si avvicinò e gli baciò le labbra dolcemente, facendolo gemere di nuovo. Il piccolo vocalist sollevò le braccia per intrecciarle attorno al collo dell’altro e tiralo ancora di più a sé. Continuarono a baciarsi ancora e ancora e Reita poteva sentire il calore che il viso di Ruki emanava, mentre gli mordicchiava la lingua. Pochi spensierati momenti dopo, una certa tensione in un punto del suo corpo ricordò a Ruki che aveva qualcosa da portare avanti. Interruppe quel meraviglioso bacio:

 “Akira” sussurrò senza fiato.

 “Cosa?” soffiò sul suo collo mentre leccava e mordeva piano la pelle dell’altro.

< Già, cosa Ruki? Che diavolo, non mi ricordo.. stupido sexy Reita e stupidi sexy baci.. mi confonde.. e mi fa eccitare.. così tanto.. OH! ECCITATO! GIUSTO! >

“Akira” gemette alla fine, a voce piuttosto alta.

 Reita finalmente distolse l’attenzione dalla sua cena e guardò il suo Ruki, che deglutì, cercando di non perdere il controllo e gli prese la mano, dirigendosi verso la sua camera da letto.

Si fermò mentre passavano accanto alla cucina e lanciò un’occhiata al tavolo preparato per la cena.

< Si fotta il piano > pensò, sorridendo, poi si voltò verso Reita, che aspettava che lui prendesse una decisione, e lo abbracciò stretto. Gli diede un bacio sulle labbra e lo guardò negli occhi, arrossendo di nuovo, ma sicuro d ciò che stava per dire:

“Voglio fare l’amore con te”

Reita spalancò gli occhi e, nel momento in cui registrò l’informazione, non poté trattenere un sorriso. Scagliò il braccio in aria e si fece scappare un verso di gioia. Prese in braccio Ruki che gli diede un pugno sul braccio per la sciocca reazione, ma gli sorrise affettuosamente. Strofinarono la punta dei loro nasi l’una contro l’altra mentre Reita lo portava verso il letto. Lo appoggiò delicatamente sulle lenzuola e si stese accanto a lui sul fianco, in modo che potesse osservarlo. Gli sorrise e gli accarezzò una guancia rossa:

“Sei sicuro di essere pronto, mio adorato gakusen?”

Ruki ridacchiò e rotolò su un lato: “Sono sicuro sensei”

Reita sorrise e gli prese la mano, baciandola.

 Sembrava che il colore del viso di Ruki potesse solo guadagnare intensità ormai, ma non poteva farci nulla. Essere trattato così dolcemente era travolgente. Quello sembrava il momento perfetto per confessare una certa cosa:

“Akira?”

“Hum?” rispose, appoggiando la mano dell’altro, che teneva ancora nella, sul proprio viso.

 Ruki si avvicinò, finché poté sentire il calore dell’altro sul proprio corpo, e lo guardò dritto negli occhi:

“Sono innamorato di te” disse, accarezzandogli lo zigomo col pollice.

Reita sbatté le palpebre, un bel rosa acceso gli tinse le guance. Aprì la bocca un paio di volte, come se volesse dire qualcosa, ma assomigliava tanto a un pesce e Ruki sbuffò divertito, notando l’adorabile stupore dell’altro:

“Tu.. tu.. i-insomma.. t-tu..“ ma sembrava proprio che le parole non volessero venire fuori.

“Sì, sul serio. Perché sei così sorpreso?” chiese Ruki dolcemente.

Reita trasse un respiro profondo, e cercò di parlare, come si deve sta volta:

“Taka, io.. sono così felice che non riesco neanche a pensare. Ho sempre immaginato questo momento, ma sembra che la realtà sia molto diversa dai sogni.. mi dispiace, lo sai che ti amo tanto, e.. vorrei mostrarti la mia gioia in questo momento, ma.. non so, io.. sono così felice Taka, e ti amo tanto anche io”

Ruki sorrise a queste parole e abbracciò stretto il suo emozionato ragazzo. Reita nascose il viso nel collo nell’altro, un po’ confuso che la sua reazione fosse così poco entusiasta. Ruki in un certo senso poteva capirlo, ma forse aveva solo bisogno di rilassarsi e lasciarsi andare.

Lo spinse in modo che si stendesse sulla schiena e si sedette a cavalcioni sui suoi fianchi, appoggiando le braccia accanto alla sua testa, in modo che i loro volti fossero molto vicini. Lo guardò dritto negli occhi e senza chiuderli gli leccò le labbra chiuse. Reita le schiuse abbastanza per permettere a un piccolo gemito di uscire, mentre le labbra umide di Ruki posavano soffici baci su tutto il suo viso, lentamente. Sentì all’improvviso gli occhi bruciare e quando il suo amore baciò via una singola lacrima che gli cadde dalle ciglia, lo sentì mormorare:

“E’ una lacrima felice quella, vero?”

Reita finalmente scoppiò a ridere e abbracciò un Ruki confuso, rotolando in modo che lui si trovasse sopra l’altro. Reita baciò castamente il vocalist sulle labbra:

“Questo è ciò che mi fai Taka.. riesci a togliermi le parole e la capacità di ragionare. Grazie per i tuoi sentimenti, tesoro, mi rendi davvero l’uomo più felice della Terra” Ruki arrossì violentemente quando Reita gli sussurrò quelle parole e lo baciò delicatamente.


Quella notte mentre facevano l’amore Ruki non riusciva a smettere di baciarlo disperatamente, gemendo il suo nome e sussurrando “ti amo”; gli stringeva la mano che aveva tenuto per tutta la notte nella sua, mentre spingeva nel corpo caldo dell’altro.


~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

“Taka, Taka, per favore.. ahah.. smettila.. ahahah”

Reita non riusciva a trattenere le risate mentre Ruki continuava a mordicchiare e leccare il suo ventre, sfiorandogli i fianchi di tanto in tanto, solleticando senza pietà il suo povero bassista.

Ruki alzò la testa dalla pancia dell’altro leccandosi il labbro inferiore, e ghignò allegramente, molto soddisfatto della suo nuovo gioco, appena scoperto.

“Ma sei carino quando ti contorci” disse, come se fosse una buona scusa.

 Reita riuscì a tirare fuori un mezzo broncio, visto che stava ancora ridacchiando per la sensazione di solletico, strappando un “aaaaaaw” a Ruki  che si accasciò su di lui, accoccolando il vico nel collo dell’altro. Approfittò della situazione e posò un lungo bacio sulla pelle dell’altro. Reita ridacchiò all’improvvisa coccolosità di Ruki e avvolse le braccia attorno al suo piccolo corpo, baciandogli i capelli.

 
“Hey Aki?” disse Ruki dopo un momento, guardandolo.

“Hum?” Reita ricambiò lo sguardo.

“La settimana prossima..”

“Lo so” lo interruppe con un sorriso.

“Riesci a crederci?” chiese Ruki eccitato.

Il bassista rise: “Io.. non avrei mai osato neanche sognarlo..”

“Ma ce l’hai fatta” disse Ruki, con un enorme sorriso sul bel viso.

“Huh? Ho fatto cosa?”

“Mi hai conquistato”

Reita scoppiò a ridere: “Seh, mi piacerebbe.. piuttosto tu mi hai notato e ti sei preso quello che volevi, e fortunatamente era la stessa cosa che io desideravo da sempre”

“Ma io non ti avrei mai notato se tu non fossi così come sei, quindi sta’ zitto, mi hai conquistato!” ragionò Ruki, mettendo il broncio “Sei stato capace di farmi amare un uomo!! Voglio dire.. un UOMO!! Con.. un pene”

Reita rise di nuovo: “E considerando quanto ami le donne sono stato proprio bravo!”. Entrambi ghignarono.

“Spiritoso” Ruki sorrise sulle sue labbra, posandovi un paio di baci.

 Reita ricambiò il sorriso e gli baciò la punta del naso. Ruki rise in modo adorabile e si stese, sul petto dell’altro.

Era così felice. Non si era mai sentito così. All’inizio era dannatamente spaventato. Spaventato della sua scelta, spaventato di ferire l’altro, di perderlo per sempre, di fare qualcosa di sbagliato. Era terrorizzato. Ma allo stesso tempo notava come stare con Reita fosse così facile. Desiderava la compagnia e la vicinanza dell’altro. A volte aveva paura di essere appiccicoso, e si forzava a dare a Reita lo spazio per respirare, ma sembrava che il bassista non avesse bisogno di respirare finché l’aveva accano a se, possibilmente tra le sue braccia.

Ruki imparò a vivere una relazione, e scoprì che era più che disponibile a condividere la sua vita con l’altro. Forse era perché era sempre stato abituato a parlargli, era stato il suo migliore amico per molto tempo dopo tutto, ma fu lo stesso sorpreso da come permetteva a sé stesso di aprirsi con lui.

Probabilmente la certezza che Reita fosse pazzamente innamorato di lui aiutava.

 E quella certezza gli faceva sentire un calore particolare. Era davvero una sensazione grandiosa sapere che qualcuno ti ama così intensamente. Ed era certo di questo fatto non per arroganza o sicurezza in sé stesso, era solo che Reita era così felice di averlo tutto per sé che non perdeva mai l’occasione di fargli capire quello che provava per lui, e non solo con le parole.

Era e adorabile con lui, lo faceva ridere quando aveva bisogno di essere tirato su di morale, lo coccolava quando era turbato e trovava sempre il modo giusto per calmarlo quando era arrabbiato. Il tutto senza essere opprimente. E all’inizio era stato così paziente con lui, che non sapeva cosa fare, come comportarsi e come affrontare la situazione.

Ruki era davvero grato per ciò che era successo tra loro, che li aveva portati a quel punto. Molto molto grato di avere una persona così meravigliosa al suo fianco.

“Akira?”

“Hum?”

“Ti amo tanto”



Notes ♪ :
Nuuuuuu è finita T^T
Mi dispiace di averci messo tanto, ma l’ispirazione andava e veniva e non volevo mettermi fretta e rovinare il finale. Sono triste che sia finita però ç____ç
Spero davvero vi sia piaciuta e che non vi abbia deluso. Come al solito mi piaceva di più la versione inglese. Mi sto accorgendo di quanto sia poco abituata a scrivere in italiano.. e questi sono i poveri risultati >___>. Ma c’è un’altra one shot in arrivo su lj, quindi mi eserciterò ancora nella traduzione con quella >:D
Grazie a tutti per i commenti e un ringraziamento speciale a DEBO94, che ha commentato tutti i capitoli (che costanza!!). E’ tutto per te :D, grazie mille *abbraccia*.

  
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