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Autore: Darklight92    17/03/2010    8 recensioni
Dal capitolo 6°:
Iniziò a guardare verso Riza incessantemente, e a tirarle pallette di carte per attirare la sua attenzione.
Riza si girò e gli lanciò uno sgurdo di fuoco, al quale il ragazzo rispose tirandole un bacio.
A questo punto la ragazza gli tirò il suo libro, proprio nell'attimo in cui il professore li guardava.
-HAWKEYE MUSTANG! Sarei veramente felice se andaste a fare i vostri giochini qua fuori!-
-Ma professore io non ho..-
-Niente scuse Hawkeye, fuori, insieme a Mustang!- La interruppe il professore.[...]
[...]Il ragazzo si sedette, e iniziò a levarsi i vestiti.
Winry iniziò a tirarsi le coperte sotto il naso, coprendosi gli occhi.
-C'è qualcuno?- Chiese Ed, vedendo movimenti nel letto di Win.
Edward spalancò le tende.
Winry Arrossì e gli tirò un cuscino.
-Vuoi coprirti?!-
Edward era in mutande.[...]
[RoyAi; EdWin; Sorpresa].
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Riza Hawkeye, Roy Mustang, Un pò tutti, Winry Rockbell
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9:
Il Ballo.

Era finalmente giunto il giorno tanto atteso da tutte le ragazze della Alchemist High School, il giorno del
ballo di Carnevale.
Tutte le coppie si erano messe d’accordo sul travestirsi in sintonia: Romeo e Giulietta, Luigi XVI e Maria
Antonietta, Napoleone e Maria Luisa D’Austria e così via.
Soltanto tre persone non era accoppiate.
Edward era vestito da soldato inglese del seicento, Winry da imperatrice romana, e Riza da Cleopatra.
-Riza… Mi spieghi perché ti sei travestita da Cleopatra? Tu sei bionda! Non ti da fastidio la parrucca?- le
chiese Winry, davanti all’entrata per l’ingresso.
-Così… Tanto ci dobbiamo mascherare, no?- E poi, forse meno persone si accorgeranno che sono sola
come un cane così.
Pensò.
Riza non aveva più rivolto la parola a Roy da quel giorno in infermeria, ormai due settimane fa.
Non lo era più andato a trovare, né gli aveva fatto ripetizioni, dato che era esentato dalle lezioni per la
gamba. Lo aveva rivisto solo una settimana prima, quando il preside li aveva convocati per sapere cosa
era successo, e aveva comunicato loro che avrebbero cominciato la punizione, insieme, non appena
Roy avesse potuto riprendere a camminare regolarmente. Ciò sarebbe stato esattamente il giorno dopo il
ballo di Carnevale.
Riza passò la porta, entrando con l’amica in silenzio, e tuffandosi nella confusione della musica, dove tutti
ballavano come forsennati.
-Riza, ma quello non è Roy?- Sussurrò Winry, tirandola per la tunica.
Riza seguì lo sguardo dell’amica, fino a vedere un brunissimo Napoleone che si baciava in un angolo con
un’altrettanto brunissima Maria Luisa.
Riza si irrigidì vedendo la scena, e rivedendo nella mente un ricordo di sette giorni prima.
-Allora Hawkeye, è bello rivederci eh? Certo che sei stata proprio cattiva a non venirmi a trovare per
bene sette giorni… Ma non fa niente, non mi sono offeso.- Disse sarcastico il moretto, avvicinandosi a lei.
Riza volse il viso dall’altra parte, stando zitta.
-Scusami.- Disse solo, sorprendendo il moro.
-Ci vai al ba…- Iniziò Roy, ma una voce stridula li interruppe.
Arrivò una ragazza mora di corsa, urlando il nome del giovane Mustang, e fiondandosi tra le sue braccia.
-Roy, cattivo, perché non mi hai risposto hai messaggi?- Affondò il viso nel suo petto.
Roy borbottò qualcosa come che si era dimenticato, ma la ragazza non lo ascoltò.
-Alla festa andiamo insieme, vero Roy?- La ragazza gli diede un fugace bacio sulle labbra.
-Ho già il costume abbinato al tuo.-
Roy guardò oltre, e lanciò un fugace sguardo alla ragazza bionda, che osservava la scena con gli occhi ridotti
a fessure.
Riza si girò sulle suole e se ne andò, camminando con passo pesante e lasciando la moretta in compagnia di Roy.
-E’ proprio un puttaniere.- Sussurrò la falsa mora, avvicinandosi al banchetto e afferrando un alcolico.
-Riza quella roba ti farà male, non sei abituata a bere…- Tentò Winry, ma Riza la zittì in malo modo.
Era arrabbiata, gelosa e seccata, delusa dal proprio modo di fare e da quello di Roy.
Nel suo essere totalmente accecata dai suoi sentimenti, non si accorse dello sguardo di qualcuno che
conosceva bene.
Winry osservò l’amica bere, e, vedendo il suo viso, lasciò perdere il tentativo di parlarle.
Si mosse per la sala, cercando le amiche con lo sguardo:
Individuò Falman e Rose seduti su un divano a chiacchierare, Rose vestita da dama del settecento e Falman
da nobile dello stesso periodo, e vide Paninya e Alphonse vestiti in maniera abbinata, un cavaliere in
armatura e la sua scudiera.
Cercando altrove si ritrovò sotto gli occhi una scena davvero bizzarra, che la fece ridere.
Martel, era vestita da Maria Antonietta, e stava litigando con Havoc, vestito da Luigi XVI.
-Havoc, come ti sei permesso di metterti il vestito da Luigi XVI? Così sembra che facciamo coppia!- Esclamò
la bionda.
-Martel, ma che cavolo vuoi che ne sapevo che ti saresti vestita da regina francese?- Si interruppe,
spegnendo la sigaretta.
-Possibile che qualsiasi cosa succeda va a finire che mi ti ritrovo sempre in mezzo ai piedi?- Martel iniziò a
sbraitare, in maniera che poco si addiceva ad una regina.
-Mi stai ascoltando brutto pezzo di…-
Havoc, visibilmente annoiato dalle parole della bionda, le prese il viso tra le mani e la baciò.
Quando si separarono, Martel era totalmente sconvolta.
-Non voglio fare una brutta figura, con una Maria Antonietta che usa questo linguaggio. Quindi è meglio
zittirla.- Il biondo sorrise, e la ragazza abbassò lo sguardo, rossa.
Winry, alla vista della scena, sgranò gli occhi sorpresa, per poi addolcire lo sguardo e sorridere teneramente.
Quei due erano fatti per stare insieme, lo aveva sempre saputo.
La bionda tirò un sospiro e riprese a camminare, avvicinandosi alla finestra e osservando il cielo.
Erano due settimane che non parlava con Edward, che lo evitava.
Da quando aveva fatto quella scena assurda, ma anche da quando l’aveva salvata.
Edward, ma cosa diavolo ti è preso? Si domandò ancora una volta Winry, chiudendo e riaprendo
gli occhi.
Dall’altro lato della stanza, un giovane soldato inglese, la stava osservando da quando era entrata.
Teneva in mano un mazzo di rose colorate, e non sapeva che fare.
Aveva rifiutato tutte le ragazze che lo avevano invitato, e anche tutte quelle che alla festa gli si erano
avvicinate per ballare o per fare qualsiasi altra cosa.
Non voleva nessuna che non fosse Winry, voleva ballare solo con lei, abbracciare solo lei e baciarsi solo con lei.
Aveva levato gli occhi per un secondo da Winry, e quando li riposò sulla ragazza, notò che stava parlando
dolcemente con Alphonse.
Edward socchiuse gli occhi, diventando rosso.
Alphonse aveva portato un bicchiere con un liquido colorato a Winry, e le sorrideva muovendo le mani
mentre conversava.
Winry rise, una risata fresca e spontanea, e ad Edward mancò l’aria, ripensando al loro ultimo incontro.
Lui l’aveva fatta piangere, Alphonse l’aveva fatta sorridere.
Strinse le mani, sentendo le rose.
Forse lui non era degno di stare insieme a lei. Pensava, osservando i fiori.
Lui che non era in grado di farla sorridere, che da ormai più di una anno non faceva sbocciare un sorriso su
quel viso, lui non aveva diritto neanche di amarla.
Tornò a guardare Alphonse e Winry.
Ora, il giovane Elric le aveva preso la mano, e le aveva sussurrato qualcosa, per la quale, la bionda arrossì.
In un primo momento scosse il capo, poi però, per l’insistenza del giovane, cedette, e lo seguì docile,
a ballare un lento romantico.
Al, non ti stai regolando. Fu il pensiero fulmineo di Edward.
Avrebbe voluto andare lì e impedire ad Alphonse di stringerla così a se, di affondare il naso nei suoi capelli,
di circondarle la vita con le braccia, di mettere il suo mento sulla sua testa.
Già, perché, oltretutto, lui stava davvero bene con Winry, esteticamente.
Capelli color grano, contro quelli chiarissimi di lei, occhi scuri a contrasto con quelli blu, e, oltretutto,
Al superava Winry di svariati centimetri, e la ragazza poteva affondare con facilità il viso nel suo petto.
Edward invece, era si cresciuto, ma non superava Winry più di un centimetro.
Guarda la sua mano d’acciaio, coperta dal guanto.
Tuttavia, non si sarebbe arreso.
Winy era sua, e Alphonse non gliel’avrebbe portata via.
Uscì dalla sala quasi correndo, con un sorriso sulle labbra.
Forse avrebbe ancora potuto stupirla.
-Senti, posso chiederti che cosa è successo con Edward?- Domandò Alphonse.
Winry abbassò lo sguardo.
-Nulla… Non voglio parlarne.- Sussurrò.
Alphonse si staccò un poco da lei, fissandola negli occhi.
-Winry, sai che puoi dirmi tutto. Io voglio aiutarti Win, voglio proteggerti.- Sussurrò con tono dolce.
La bionda sfuggì al suo sguardo.
-Se ti ha fatto qualcosa di male, giuro che lo uccido.-
-Alphonse!- Quasi gridò.
-Non devi dire queste cose su tuo fratello. Vi volete un bene dell’anima, e io anche ve ne voglio. Non
sopporto di sentire queste cose, né da parte tua, né da parte sua. Sai che Edward ti vuole un mondo di
bene, che ti adora!- Disse.
Alphonse, strinse un poco le labbra.
-Non mi interessa, se ti fa del male Winry, io… Io lo disconosco come fratello!-
Winry si staccò bruscamente da lui.
-Alphonse, basta con queste assurdità! Edward non mi farebbe mai niente di male- Si fermò un secondo.
-E tu non devi neanche pensarle queste cose. Edward… Edward non merita questo!-
Alphonse le si avvicinò.
-Edward non merita questo, Edward non farebbe quello… Possibile che lo difendi sempre? Perché Win?-
Il biondo parlo ad un soffio da lei.
-Perché Winry gli vuoi così bene?-
-Al ma io voglio bene sia a te che a lui!- Bugiarda.
-Per me siete importanti entrambi.- Bugiarda.
Alphonse contrasse la mascella.
-Vi vedo come i miei due fratelli maggiori.- Bugiarda. Sei una sporca bugiarda Winry.
Quella frase costò molta fatica a Winry.
-Ma per me no.- Alphonse l’aveva afferrata per le spalle.
-Winry, ormai è molto tempo che…-
Al non poté finire la frase, che venne allontanato di forza dalla bionda.
Il giovane Elric si voltò infuriato, cercando chi lo aveva interrotto in quel momento così importante.
Una figura avvolta in una giacca rossa, con degli anfibi e un cappuccio che celava il suo volto, stava ferma
davanti a Winry.
Senza dire una parola, la figura porse alla ragazza un mazzo di rose, che lei accettò, titubante.
La musica era stata fermata, e tutti, ma proprio tutti, nella sala, la stavano fissando.
Alphonse fece per intervenire, ma Winry lo precedette.
-Chi sei?- Chiese, vagando con lo sguardo la sala.
Che stupida.
Pensava forse che Edward sarebbe intervenuto per fermare quello sconosciuto?
-FullMetal.- Rispose il ragazzo, e le porse una mano meccanica.
Winry sgranò gli occhi, sperando.
Che sia… Pensò.
-Posso rapirti?- Chiese, facendo un piccolo inchino.
Winry lo fissò in volto. Il cappuccio celava la sua testa, e un passamontagna nero il suo viso.
Ma lei avrebbe riconosciuto tra mille quegli occhi ambrati.
Prese la sua mano, facendosi tirare a lui, che poi la prese in braccio, uscendo a passi lenti dalla sala.

***

-Riza!- La bionda si voltò, fissando la fonte del suono con aria trasognata.
La ragazza strinse gli occhi, per mettere meglio a fuoco.
-Ma tu sei!- Si interruppe, ridendo come un’isterica. –Chi sei?-
Fece un’altra risata.
Il moro alzò un sopracciglio, perplesso.
-Riza, sono io, Frank!- Il ragazzo finì appena in tempo la frase che la ragazza barcollò, e lui la prese al volo.
-Ma tu puzzi di alcol!-
-Non è vero. Maleducato, non si dice ad una persona che puzza. Ad una ragazza poi.- La bionda gonfiò le
guancie offesa.
Archer sbatté le palpebre.
-Sai Franky- Disse risa, con tono infantile.
-I maschi sono cattivi.- Si fermò posando il mento sulla sua spalla.
-Si divertono a corteggiare una ragazza… La fanno sentire importante… Speciale… E poi però fanno lo stesso
con un’altra.-
Frank Archer le accarezzò la testa.
-Sono stata stupida, perché quando mi hai dichiarato i tuoi sentimenti, non avrei dovuto respingerti.
Dicevi che avresti voluto bene solo a me, che mi saresti rimasto accanto per sempre, e invece io non ti ho
voluto.- Riza si aggrappò alle sue spalle.
-Riza.- Frank Archer, con i capelli lunghi al collo e un ciuffo folto sulla fronte, si avvicinò alla ragazza.
-Frak, ciao.- Rispose la bionda, sorridendogli.
Il moro tossicchiò, in imbarazzo.
-Scusami se ti ho fatta venire qui, ma… Ecco, ormai sento la necessità di parlarti.- Si giustificò.
La bionda sorrise, stringendo tra le mani i libri.
-Non preoccuparti, dimmi pure.-
Anche se già immaginava cosa lui le volesse dire.
Ormai tutte le ragazze la prendevano in giro, dicendo che Archer fosse cotto di lei, e qualcuna, più
invidiosa, le dava scherzosamente della stupida, poiché ancora non cercava di mettersi con un così bel ragazzo.
-Io… Tu mi piaci. Vorresti metterti con me?- Le disse, guardandola in viso.
Riza sospirò.
-Archer ,io ti ringrazio, ma, non posso. Tu sei un bel ragazzo, e mi piaci, però sento che non… Non sono
sentimenti. Scusami, ma non voglio mettermi con una persona solo perché la trovo bella.-
Abbassò il capo in segno di scuse, si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla guancia.
-Perdonami.-
E scappò via, senza lasciargli il tempo di replicare.

Ricordava tutto benissimo.
Era successo un anno prima, e da allora, lei e Archer avevano parlato sempre meno.
-Già, in effetti non avresti dovuto. Guarda ora come sei ridotta. E per chi poi?- Domandò il moro.
-Lui… Lui diceva che gli piacevo. Voleva baciarmi. Anzi ci siamo baciati. Però poi stava con quelle altre.
E io non voglio essere messa al loro livello. Non voglio che sia di altre. Voglio che sia tutto per me…-
La sua voce aveva un tono di supplica.
Frank si innervosì.
-Riza, non ti pare scortese parlare ad una ragazzo al quale piaci di un altro?- Disse, osservandola negli occhi.
-Ma a me piace lui.- Rispose la bionda.
Archer strinse la presa sulle sue spalle.
-Chi è?- Sibillò.
Riza fissò oltre di lui, indicando con il dito.
-Lui.-
Archer si voltò, e seguì con lo sguardo la mano di Riza.
Roy Mustang era seduto sul divano, in mezzo a due ragazze, e non sembrava proprio l’atteggiamento di chi
stava facendo due chiacchiere.
Il bruno strinse i denti, afferrando per una mano Riza.
-Ti sei ridotta in questo stato per quel bastardo di Roy Mustang?!-
La bionda annuì, perdendo nuovamente l’equilibrio.
Singhiozzò.
-Voglio Roy. Però lui non vuole me.-
Archer diede un pugno al muro.
-Non ci sto, cazzo. E’ un anno che mi piaci, e ora arriva il primo bastardello di turno e mi ti porta via.
No, non ci sto.- Tornò a fissarla.
-Non ti lascerò a lui.- E la trascinò per un braccio.
In quel momento, Roy alzò il viso, e vide la scena.
Riza piangeva, ormai era perfettamente riconoscibile, anche perché la parrucca le era caduta.
Piangeva e stava con un altro ragazzo.
Frank Archer? Pensò.
Poi si ricordò che aveva sentito dire che Frank avesse una cotta per Riza.
Si alzò, seguendo la scena, e vedendo che Riza non era di certo contenta di andare con lui, mosse qualche passo, a seguirli.
Archer portò Riza ai piani superiori, dove c’erano alcune camere, un tempo dormitorio degli insegnanti.
Ora, nei vari festini che venivano fatti, ci si andavano ad imboscare i ragazzi.
-Frank, dove andiamo?- Riza puntò i piedi, opponendo resistenza. –C’è anche Roy?- Domandò timida.
-Smettila di nominarlo!- Archer aveva alzato la voce, facendo sussultare Riza.
La spinse in una delle camere e si chiuse la porta alle spalle, girando la chiave.
Riza si guardò intorno, confusa.
Nella stanza c’era un vecchio letto con un telo che lo copriva, le finestre erano sbarrate.
Archer si allentò la cravatta, levandosi la giacca e sbottonandosi la camicia.
La spinse sul letto e le si buttò sopra, baciandola.
-Non intendo lasciarti a lui. Lui ti mangerà e poi ti butterà via. Non glielo permetterò.- Sussurrò, e iniziò a slegarle il vestito bianco.
Riza brontolò.
-Non mi va che mi spogli. Voglio Roy!-
Il ragazzo scoprì il corpo perfetto e candido della fanciulla, per poi baciarle il collo.
-Roy!- Chiamò Riza, opponendo una blanda resistenza.
Archer si svestì anche lui, con gesti rabbiosi, bloccandola contro il letto.
-Voglio Roy! Roy!- Riza ripeteva a macchinetta il nome del ragazzo.
-Basta, smettila di chiamarlo! Io non sono Mustang!- Esclamò Archer.
-Io voglio Roy. Voglio che lui mi accarezzi e mi baci, non te.- Rispose lei.
Frank colpì il letto.
-Perché vuoi lui che intende usarti e non vuoi me, che ti amo da un anno? Credevo che la mia fosse solo una
cotta infantile, ma non è così.
Prima di dichiararmi ti guardavo da lontano, mi feci coraggio e divenni tuoi amico.
Ma il mio vero interesse è sempre stato abbracciarti e stringerti come un uomo, non come un amico.
Quando mi sono dichiarato, pensavo che alla fine ti avrei conquistata, che almeno avresti provato a metterti con me.
Invece mi hai rifiutato. Per me era meglio non parlarti, se non potevo essere il tuo ragazzo non volevo
neanche essere tuo amico. Ma vedere che mi sorridevi, anche se era lo stesso sorriso che avevi per Rose o
Martel, a me bastava. Ma poi è arrivato lui. Inizialmente fui geloso, ma poi pensai che uno così, mai
avrebbe conquistato la mia Riza. E invece adesso sei qui, con me, ma chiami lui.
Perché Riza?- Archer aveva il fiato corto.
Riza era rimasta in silenzio, fissando il corpo del ragazzo, per evitare di vedere la sua espressione.
-Scusami Frank. E’ tutto un errore. So che sono tutta sbagliata. Però non posso farci niente.-
Riza lo guardò.
-Sarebbe bello decidere chi amare. Ma purtroppo, a me piace lui.-
Archer l’abbracciò, l’abbracciò stretta.
-Resta con me, almeno per una volta. Poi non ti chiederò più niente.- Disse in tono supplichevole.
Era da vermi farle una richiesta in quel momento, nel quale la sua mente era vulnerabile e facilmente
plagiabile, però lui non poteva rinunciare a lei così.
La baciò nuovamente, ma fu interrotto da un botto.
Era la porta che veniva spalancata, dall’alchimista di fuoco.
-Non ti sembri un po’ patetico, Archer? Cercare di convincerla ora che è ubriaca.- Disse Roy.
Il suo sarcasmo era ottenebrato da un velo di… Minaccia.
Il moro si alzò.
-Cazzo vuoi, Mustang?-
L’altro ragazzo moro gli si avvicinò, con un sorriso beffardo.
-Che voglio dici?- Si fermò davanti a lui.
-Riprendermela.-
-Scordatelo. Non te la lascio.-
-Perché non facciamo decidere a lei?-
Roy si voltò verso Riza.
-Riza, tu chi vuoi che resti con te, di noi due?- Chiese il giovane Mustang.
Riza li guardò, con viso angosciato.

***


Glori: XD non preoccuparti sono contenta anche se è tra le seguite *^*. Edward fa sempre casini… erò si è fatto perdonare no? ;)
HikariKamiya_ [: Grazie! Si Winry è stupida U.U per questo sta bene con Edward X°D. Sono contenta che ti sei immaginata tutta la scena… Era il mio obiettivo!
Janine: Grazie di tutti questi complimenti >///<
Runami 4 ever: Non preoccuparti, capisco quando viene il sonno XD. Si, io adoro le situazioni complicate X*. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto.
Misguided: Grazie! Lo so, gli errori di battitura sono frequenti >.< Ma io odio rileggere il lavoro, una volta finito >.< <--- Non lo fa neanche nei compiti in classe XD. Sono pigra, mea culpa >.<
Stephany345_chan: Ed è baka U.U quindi fa tutto fuori luogo. U.U Non ha il senso della misura quel ragazzo… XD.
Saky 94: Grazie 1000! XD ehm.. Al non si doveva intromettere? *fischietta* XDDD
Miry_28: Si, Ed e Riza sono uguali =_= In realtà sono fratelli *sisi* XD
Haley James Scott: Grazie! Lo so, è grave quello chef a Roy… In realtà, adesso come adesso , non credo che gli farei fare una cosa del genere, però quando avevo scritto questa idea era parecchio tempo fa, e la mia mente partoriva idée davvero bislacche O.o (veramente lo fa anche ora ndRoy) [Taci piromane è_é ndMe]. Grazie ancora dei complimenti, alla prossima!
Avviso: Vi comunico che il prossimo capitolo (ahimé) arriverà in ritardo, di una settimana (credo), poiché lo devo ancora scrivere, e sono piuttosto impegnata. Non preoccupatevi, non sparirò di nuovo XD.
Saluti.
-Darklight.
  
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