Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: SusserCinderella    18/03/2010    1 recensioni
Cosa ne penso? Vedo un ragazzo porcospino dolce con quei suoi occhioni nocciola...un rasta malizioso con gli stessi occhi del primo...poi un verde smeraldo mi acceca, i suoi occhi scintillano contorniati da una folta chioma castana liscia...ed infine il miele...capelli biondi...pelle chiara...occhi castani...lui mi sembrava più un tipo riservato...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Wecome To PageBreeze

layla the punkprincess grazie perché continui a commentare e a seguirmi! Significa molto.!

 

________________________________________________________________________________

 

-Hey Hagen!- sollevai la mano in modo che il tedesco mi vedesse.

Si accorse di me dopo un paio di secondi e si avvicinò mettendomi una mano sulla spalla.

-Hey Stella…come stai?-  sorrise e io non riuscii a tenere un’espressione seria. Sorrisi e gli porsi la guancia in modo che lui potesse darmi un bacio, lui rimase un po’ stranito. Effettivamente in Germania non usano dare baci per salutarsi, allora io gli presi il viso e gliene diedi uno in guancia.

Rimase immobile per un momento, forse fissava il marciapiede da dietro quegli occhiali scuri; l’unica cosa che riuscivo a vedere con chiarezza era la sua bocca mezza aperta e il suo sopracciglio alzato.

-Ehm…- feci un colpetto di tosse e lui si ricompose.

-Beh andiamo?- e mi porse il braccio, come un vero cavaliere, e io accettai di buon grado l’offerta.

Camminammo per un po’ ed io ripensai a quando lo avevo chiamato.

*FLASHBACK*

Digitai il numero tremando. Squillò un paio di volte, ma aspettai fino alla fine.

-Pronto?- oh, aveva risposto!

-Pronto…ehm Hagen sono Stella- sentii una pausa e poi…

-Hey Stella! Sono contento che tu abbia chiamato-

-Eh, sono contenta anch’io che tu mi abbia dato il numero- sorrisi sapendo che lui non poteva vedermi. Ci accordammo su dove incontrarci e quando riattaccai saltellai per tutta la casa fino allo sfinimento e mi addormentai accanto al telefono.

*FLASHBACK*

-Hey…a che pensi?-

Imbrogliai, non potevo mica dirgli la verità.

-Ma perché non ti togli mai gli occhiali?-

-Eh…sai sono molto sensibile alla luce del sole.-

 

“Bravo Georg!”

La terza volta nel giro di poche ore?! Mi stupisco di me stesso!

-Ma dai, non so nemmeno di che colore sono i tuoi occhi!- cercò di togliermeli ma io le afferrai la piccola ed esile mano e la bloccai, cercando di non farle male.

-Appena saremo in un posto più riparato.-

Si convinse e si allontanò subito dal mio viso, perché con la mia mossa precedente ero riuscito a fare avvicinare pericolosamente i nostri nasi. Forse non le andava. Forse non subito.

La portai in una villa e ci sedemmo vicino ad un laghetto con le paperelle. Non sapevo che fare, avevo una gran voglia si baciarla ma allo stesso tempo mi sentivo in colpa a prenderla in giro, non dicendole la verità.

-Hey Hagen, che hai?-

-Niente Stella- sorrisi e le diedi un bacio sulla guancia. Questa volta fu lei a rimanere di sasso. Continuò a guardare il laghetto ma smise di tirare molliche alle papere. Vidi la sua mano lasciare il pane e toccare la mia sulla mia gamba.

Io la strinsi. Era morbida, liscia e piccola. Riuscivo a sentire il sangue pulsare nel suo polso, sentivo le pulsazioni aumentare, andare sempre più veloci.

Girò il viso verso il mio, senza guardarmi, il suo naso toccava le mie labbra. Stava quasi per avvicinarsi, ma la mia coscienza mi bloccò. Dovevo dirglielo, magari se glielo avessi detto dopo il bacio si sarebbe arrabbiata. Cavolo!

-Stella.-

Lei si girò di nuovo verso il lago, diventando rossa come un pomodoro.

-Stella…non posso.-

Il rosso aumentò.

-Che succede? Hai una ragazza? Ah che stupida…- fece per alzarsi.

-No aspetta, non si tratta di ragazze o meno.-

Si fermò ed io continuai.

-È tutta colpa della mia coscienza. Devo dirti una cosa ma devi promettermi che non avrai nessuna strana reazione.-

-Che c’è?- disse socciata.

Mi tolsi gli occhiali e sciolsi i capelli.

-Non mi chiamo veramente Hagen-

Lei si girò e mi squadrò ben bene.

-Georg?!-

 

***

 

Aprii gli occhi.

-Khloe…-

Li aprì anche lei.

-Come ti senti?-

-Bene, anzi diciamo meglio di ieri sera- mi girai a pancia su.

-Bill, mi dispiace. So che è tutta colpa mia.- la guardai negli occhi e  presi il suo piccolo viso tra le mani.

-No Khloe no.- sentii la sua calda lacrima sulla mia mano.

-Si invece.- singhiozzò.

-Ora per chi piangi? Perché ti dispiace, piangi per Gustav, piangi per Tom?.- sapevo che l’ultima era quella giusta. Lei esitò per un momento, poi tirò su col naso e rispose.

-Mi dispiace del casino che ho combinato con tutti.- Stupida…pensa che non abbia capito. Alzai un sopracciglio e lei mi crollò addosso piangendo come una fontana. Feci semplicemente quello che lei aveva fatto la sera prima. Aspettai.

 

***

 

Che scomoda sensazione la sabbia sulla pelle. Mi alzai.

Il sole mi picchiava sulla fronte, saranno state le undici e mezza, l’unica cosa che mi faceva ricordare il giorno prima era il dolore che portavo nel petto. Proprio come se avessi il cuore spezzato!

Raccolsi da terra la maglietta e quel poco di coraggio che mi era rimasto, entrai in macchina e misi in mito. Sentii il motore rombare e partii pronto a tornare in città, dopo quel pomeriggio passato a riflettere.

 

***

 

-Yaaaaawn!- Ero solo sul divano a guardare la tv, in camera non c’era nessuno. Possibile che tutti scappassero proprio mentre avevo bisogno di loro? Mi serve qualcuno che mi aiuti a distrarmi. Distrarmi…uhm…

Occhiali da sole, porta, corridoio, ascensore, strada.

Il caldo era soffocante e la sete aumentava ad ogni passo. Arrivai fino al duomo…il duomo. Avevo incontrato Khloe li per la prima volta, guardai verso il campanile, da li aveva lanciato la coca-cola in testa a Tom. Cazzo…Tom. Solo ora mi misi a riflettere, fino a quel momento avevo solo allontanato l’idea, senza affrontarla sul serio. Ricordai in ogni minimo dettaglio ciò che era successo. Il bacio, Tom e lei che preferisce seguire lui. Perché? Su Gustav, non essere stupido. Dopotutto è così scontato.

Guardai verso l’orologio del campanile…le sette di sera. Dovrei tornare in albergo, ma non ne ho proprio voglia. Voglia di vedere Khloe, di vedere Tom. Voglia di vederli insieme magari.

 

***

 

-Bill?- non aprii gli occhi, aspettai che lui mi togliesse la benda che mi aveva legato intorno al capo.

-Khloe?- sentii una risatina e poi il terreno iniziò a diventare più soffice.

-Cosa diavolo…?- poi sentii l’odore del mare, evidentemente Bill mi aveva portata vicino una spiaggia, ma per fare cosa?

-Shh…cosa senti?- immaginai la sua espressione, sorriso smagliante, trucco perfetto e occhi luccicanti!

-Sento l’odore del mare…sento la sabbia sotto i piedi…e sento anche che questa benda non mi fa circolare il sangue!- mi misi le mani sui fianchi.

Sentii Bill avvicinarsi e togliermela.

Le luci della riviera calabrese brillavano sullo stretto di Messina ed era quasi tutto buio. Bill stese una coperta sulla sabbia.

-Stasera fuochi d’artificio!- sorrise. Che dolce.

-Sei serio?-

-Sisi! Ho visto il volantino stamattina prima che succedesse tutto il casino.-

Mi tese una mano…in un attimo era sera. Ci coricammo sulla coperta e guardammo il cielo. Guardammo il cielo tutta la notte, immaginando che un giorno ci sarebbe stato qualcosa di migliore.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: SusserCinderella