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Autore: SkyIsBlueck    18/03/2010    8 recensioni
Nick e la sua migliore amica. Quindici anni di amicizia. E se litigassero? E se non fossero più dei semplici amici? Raiting verde\giallo per la presenza di qualche parolaccia, ma robetta. **********Dedicata a PIA e GRETA perchè... perchè... perchè... perchè lo dico io! xD AGGIORNAMENTO SETTIMANALE
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Nick & Allison'
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Sorry

Eri in mezzo a una vita...
Che poteva andare ma non si sapeva dove...
Ti ho vista fare giochi con lo specchio...
E aver fretta di esser grande...
E poi voler tornare indietro quando non si può...
Quella che non sei- Ligabue

 

 Nick POV:

-Nick, va a fare la spesa, c’è la lista sul frigo!- ordina mia madre dal piano di sotto. Sbuffo e spengo la Play. Essere un figlio modello è pesante a volte.

Metto la giacca di pelle, prendo le chiavi della Mustang, recupero la lista della spesa in cucina ed esco di casa diretto al garage, quando vedo Allison ciondolare verso i secchi dell’immondizia trascinando un pesante sacco della spazzatura.

-Cerchi di occultare qualche cadavere Redux?- chiedo, avvicinandomi

-Cerco un bel ragazzone forzuto disposto ad aiutarmi.- sorride fermandosi

-Beh ti è andata bene, si da il caso che qui ci sia il ragazzo più bello e forzuto del quartiere- mi vanto, sperando che nessun altro mi abbia sentito. Soprattutto Joe. Mi sfotterebbe a vita.

-Bhe dev’essere molto piccolo, perchè lo copri tutto tu...- si finge perplessa Ally, sbirciando oltre le mie spalle.

-Simpatica- le faccio la linguaccia e mi approprio del sacco, gettandolo nel secchio.

-Allora Nico, passeggiata mattutina?- chiede.

-Nah, devo fare la spesa! Halloween si avvicina!-

-Si avvicina, che paroloni!- ridacchia Ally

-Beh, mancano un paio di settimane, devo ordinare la zucca da intagliare al signor Peterson, e comprare qualche addobbo- la vedo fare una faccia strana

-Che significa un paio di settimane, esattamente?- significa quindici giorni?

-Che tra una quindicina di giorni è Halloween, cos’è che non ti è chiaro?-

-...Niente, è che tra l’arrivo di Santi, la sua partenza e tutto il resto- mi trattengo da chiederle cosa sia questo tutto il resto –non mi sono accorta di quanto il tempo sia volato- risponde, giocherellando nervosamente con l’anello che tiene all’anulare destro.

L’accenno al suo ormai ex ragazzo mi fa tornare alla mente la chiacchierata che ho avuto con lui prima della sua partenza.

Davvero sono innamorato di Allison? No, certo che no, è la mia migliore amica...!!

E allora perchè ho le farfalle nello stomaco ogni volta che la vedo? Perchè resterei per ore e ore con lei? Perchè mi basta anche solo guardarla per essere felice, e far sparire ogni preoccupazione?

Dannazione, a chi cerco di darla a bere, se il primo a non essere convinto sono io?!?!

-Presidente, devo prendere appuntamento per parlarle?- Allison sventola la sua mano davanti ai miei occhi, estraniandomi dai miei pensieri

-Eh?-

-Andiamo o restiamo qui a contemplare i bidoni dell’indifferenziato?- mi incalza.

-Eh? Ah si.-

Una volta saliti in macchina, mi aspetto che Allison poggi i piedi sul cruscotto. Cosa che stranamente non fa. Si siede e poggia la testa sul finestrino. Sembra pensierosa.

-Un centone per i tuoi pensieri- dico

-Non era un penny?- chiede distratta

-Con quella faccia? Tesoro, i tuoi pensieri devono valere più di un penny per non farti mettere i piedi sul cruscotto appena lucidato della mia auto- rispondo serio

-Ah già...- annuisce soprappensiero.

-Ally che hai?- chiedo. Non è da lei rinunciare a stuzzicarmi.

-Niente...sto pensando...- Ma va? Credevo stessi facendo la calza!

-Posso farmi i fatti tuoi?- chiedo

-...Non credo...- sussurra, poi scuote la testa vigorosamente e mi sorride, passandomi una mano tra i capelli.

-Scusa Nico è una cosa...- esita -...senza importanza. Davvero.- annuisco. Se non me lo vuole dire non posso sicuramente costringerla.

 

Dopo la spesa, durante la quale Ally è stata distratta per tutto il tempo, la riaccompagno a casa. Parcheggio davanti al mio vialetto, e lei sgattaiola via lanciandomi un ciao frettoloso.

Rimugino su di lei per tutto il giorno, ma arrivato alla sera ancora non riesco a trovare una spiegazione plausibile al suo comportamento. Mi infilo il pigiama e getto un’occhiata distratta alla finestra. Vedo Allison passeggiare nervosamente in camera sua, davanti allo specchio. Di tanto in tanto getta un’occhiata nervosa al calendario, al telefono o all’orologio, tenendo il conto di qualcosa con le dita.

Ad un tratto si blocca, si avvicina allo specchio e si mette di profilo, osservandosi. Scuote la testa e ricomincia a passeggiare nervosamente. Ma che diamine...? Oh, lasciamo perdere, se avesse voluto il mio aiuto me l’avrebbe detto!

Decido di mettermi a dormire, e mi sembra di essermi appena assopito quando vengo svegliato dallo squillo insistente del mio telefono, e dal borbottare infastidito della mia famiglia nelle camere accanto. Afferro il telefono senza guardare il numero

-Chi è che muore?- biascico insonnolito. Accendo la luce, sono le tre del mattino

-Nick...- pigola una voce dall’altro capo del telefono. Allison?

-Ally che è? Che è successo?- sbadiglio

-Nick...- ripete, poi fa una lunga pausa, tanto che credo sia caduta la linea, finchè non la sento respirare rumorosamente nella cornetta

-Allison, che c’è di tanto grave da non poter aspettare l’alba?- grugnisco, mente la preoccupazione sta lentamente prendendo il posto del sonno

-Nick...ho un ritardo di dieci giorni- pigola la mia migliore amica dall’altro capo della cornetta

-Allison, sticavoli, non ti sei accorta che siamo a metà ottobre, mica è un dramma. Sapessi certi giorni in tour quanto passano veloci! Dai, adesso ricordati che è il 13 ottobre e lasciami dormire- rispondo infastidito. Ma tu guarda se doveva svegliarmi nel cuore della notte per dirmi che ha i giorni sfasati. Faccio per riattaccare quando la sento parlare di nuovo

-No Nico...non hai capito...non SONO in ritardo di dieci giorni. HO un ritardo di dieci giorni.- ...Oh Cristo!

 

Mi vesto, corro fuori di casa ed entro in quella di Allison nel tempo record di 19,73 secondi. Mi attacco al campanello finchè non mi viene ad aprire, tanto i suoi sono, tanto per cambiare, dall’altra parte del globo.

-Nick?- chiede la mia amica sorpresa –che ci fai qui? Che hai detto a tua madre??- sulla seconda domanda sgrana gli occhi terrorizzata

-Niente, dorme.- rispondo lapidario alla seconda domanda. Per la prima...beh, non ne ho idea. Non ho fatto in tempo a pensare

-Che hai detto prima??- chiedo, pregando mentalmente di aver capito male

-Ho un ritardo di dieci giorni- risponde mesta. Che faccio? Svengo?

-Ma sei sicura?- mi fulmina con un’occhiataccia

-Okok scusa...il padre è Santi?- altra occhiataccia, peggiore della prima

-Intanto non c’è nessun padre di nessun figlio, e poi se sei venuto qui per offendere fai meglio a tornartene a casa!!- risponde acida

-Scusa di nuovo...era solo per curiosità...- farfuglio

-E “per curiosità” vuoi anche sapere la dinamica dell’eventuale concepimento??- chiede brusca

-Posso immaginare- borbotto arrossendo. Posso immaginare pure troppo bene...No, non è tempo ne luogo per questo genere di pensieri!!

Allison emette un verso di sconforto e si getta supina sul letto –E se fosse?- piagnucola –Ho sedici anni, capisci? Non ho ancora nemmeno la patente!- comincia a piangere, temo sia sull’orlo di una crisi isterica.

Mi sdraio sul letto accanto a lei, abbracciandola forte

-Nono, non saltare subito alle conclusioni peggiori...vedrai che non è niente- cerco di consolarla. –Una volta ho sentito la mamma dire che se sei nervosa magari ritardano...e Ultimamente sei stata parecchio indaffarata, mi sembra. No?- tralascio che quattro mesi dopo aver fatto questa affermazione abbiamo scoperto che evidentemente i Jonas non erano degni di una discendenza femminile, perchè anche il quarto fratello era maschio.

Singhiozza per un po’ tra le mie braccia prima di addormentarsi.

Facendo attenzione a non svegliarla, prendo il suo cellulare dal comodino e mando un sms a papà, spiegandogli di non chiamare la CIA quando domattina non mi troverà nel mio letto, poi mi addormento anch’io.

 

-Mannaggia alle vostre dannatissime facce famose!- esclama Allison, passeggiando nervosamente per la sua stanza. Ci farà il solco sul tappeto prima o poi.

-Che c’entrano le nostre dannatissime facce famose?- chiedo, seduto sul letto

-C’entrano che se non mi vengono entro domani dovrò fare il test, e non posso comprarlo perchè sono minorenne. Ai miei non posso chiederlo di sicuro, l’ultima spiaggia sarebbe stato Joe, che ovviamente è fuori questione perchè andrebbe su tutti i giornali...- sbotta, aumentando l’andatura

-Dani o Kev?- propongo. Sono sposati da quasi un anno, è plausibile che serva a lei

-Lo verrebbero a sapere comunque i giornalisti, e tua madre andrebbe in iperventilazione. Meglio di no- scuote la testa

-Nico non so che fare- si siede a terra davanti a me e poggia la fronte sulle mie ginocchia. Nemmeno io, piccola, nemmeno io.

-Nel caso...tu...che faresti?- chiedo, tentennando. La sento irrigidirsi e premere contro le mie gambe con la testa

-Non lo voglio... - sussurra -...ma non posso...- non finisce la frase, reprimendo un singhiozzo. Scivolo a terra accanto a lei e la stringo. Abbracciarla. Sembra essere l’unica cosa che sono in grado di fare ultimamente. Ma non posso certo piegare il tempo. O...rimediare ad un errore.

 

Non vorrei dovermi staccare da Allison neanche un istante, ma la notte devo per forza tornare a casa a dormire; dopo quasi una settimana che sto in casa solo la notte, mia madre me ne chiede il motivo, e sfoderando la mia faccia di bronzo migliore invento che ultimamente Allison sta poco bene, e che mi preoccupa lasciarla sola, visto che i suoi non ci sono.

Non so grazie a quale santo del paradiso (nel dubbio accenderò una candelina per ognuno), riesco a convincere mamma a farmi dormire un paio di notti a casa di Ally perchè Tanto lei è solo un’amica, mi avete permesso di portarla in un altro stato, non posso dormire a due metri da qui?

La prima notte in cui dormo da lei, mi sto per addormentare nel grande letto della camera per gli ospiti, quando sento bussare lievemente alla porta

-Ally?- chiedo

-Nico...- la mia amica entra quasi in punta di piedi nella stanza –scusa se ti disturbo...-

-Nono, figurati, dimmi.- mi tiro a sedere, e lei si avvicina quasi timorosa al letto

-Lo so che sto diventando insopportabile, e avresti tutti i motivi per andartene sbattendo la porta, ma avrei un favore da chiederti...un altro.- ma che dici, non potrei mai lasciarti sola, soprattutto non in queste...condizioni.

-Non preoccuparti, dimmi tutto- sorrido

-Ecco, mi chiedevo se... Cioè non riesco a dormire...- farfuglia. Perchè è arrossita? –Mi chiedevo se...potevo restare qui stanotte-

Impiego qualche istante a capire. Certo che resta qui, è casa sua, dove dovrebbe andare? No, aspetta, lei intendeva qui nel senso di qui qui! Qui in questa stanza! Qui con me!

-Ehm...certo!- annuisco, sempre sorridendo. Non se lo fa ripetere due volte, si intrufola velocemente sotto le coperte e poggia la testa  sul mio petto

-Grazie- e so che non si riferisce solo all’“ospitalità”

-Figurati- rispondo circondando le sue spalle in un abbraccio. Lo so che è una situazione critica, visto il suo...stato, ma non posso fare a meno di essere felice in questo momento.

 

La mattina dopo vengo svegliato da un urlo, proveniente dal bagno.

Mi precipito fuori dal letto, in corridoio, e sbatto contro la porta chiusa a chiave del bagno. Mentre mi massaggio la spalla (credevo fosse aperta, ahia!!) urlo

-Allison, che è successo???-

-Aspetta!!- risponde concitata lei.

Da oltre la porta la sento prima trafficare con il mobiletto del bagno, poi qualche minuto di silenzio, lo sciacquone e l’acqua del lavandino scorrere, e finalmente Allison apre la porta.

-Mi spieghi che hai da urlare???- sbotto

-Nick...- sorride radiosa, come non faceva da settimane –Non sono incinta-

Mi viene istintivo abbracciarla, la sollevo e le faccio fare un paio di giri in aria. Ride.

-Nicky, lasciami però, ho mal di pancia- chiede. La poso a terra ma rimaniamo abbracciati.

Sorrido anch’io, più felice di quanto dovrei anche essere.

Non è incinta. Non è incinta. Non è incinta. Non è incinta di Santiago.

Non è incinta e basta va benissimo.



Angolo della Testa di Pigna

Salve a tutte con un giorno d'anticipo!!
Scusate, ma sono costretta a postare oggi perchè per una serie di motivi non mi sarà possibile usare il Pc domani... E spero di risolvere tutto entro venerdì, ma non ci metto la mano sul fuoco...
Mi dispiace di non potervi ringraziare una ad una, ma non ho modo di mettere i collegamenti ecc, e mi dispiace ancora di più dover essere breve, perchè ce ne sarebbero di cose da dire qui... Ringrazio solo Pia per avermi aiutato a postare questo Chap (Love you Sis!)
Ci sentiamo venerdì (I hope)!!!!

   
 
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