Sorry
Eri
in mezzo a una vita...
Che poteva andare ma non si
sapeva dove...
Ti ho vista fare giochi con lo
specchio...
E aver fretta di esser grande...
E poi voler tornare indietro
quando non si può...
Quella che
non sei- Ligabue
Nick
POV:
-Nick,
va a fare la spesa, c’è la lista sul frigo!- ordina mia madre
dal piano di sotto. Sbuffo e spengo la Play. Essere un figlio modello è
pesante
a volte.
Metto la giacca di
pelle,
prendo le chiavi della Mustang, recupero la lista della spesa in cucina
ed esco
di casa diretto al garage, quando vedo Allison ciondolare verso i
secchi
dell’immondizia trascinando un pesante sacco della spazzatura.
-Cerchi
di occultare qualche cadavere Redux?- chiedo, avvicinandomi
-Cerco
un bel ragazzone forzuto disposto ad aiutarmi.- sorride
fermandosi
-Beh
ti è andata bene, si da il caso che qui ci sia il ragazzo più bello
e forzuto del quartiere- mi vanto, sperando che nessun altro
mi abbia
sentito. Soprattutto Joe. Mi sfotterebbe a vita.
-Bhe
dev’essere molto piccolo, perchè lo copri tutto tu...- si
finge
perplessa Ally, sbirciando oltre le mie spalle.
-Simpatica-
le faccio la linguaccia e mi approprio del sacco,
gettandolo nel secchio.
-Allora
Nico, passeggiata mattutina?- chiede.
-Nah,
devo fare la spesa! Halloween si avvicina!-
-Si
avvicina, che paroloni!- ridacchia Ally
-Beh,
mancano un paio di settimane, devo ordinare la zucca da intagliare
al signor Peterson, e comprare qualche addobbo- la vedo fare
una faccia
strana
-Che
significa un paio di settimane,
esattamente?- significa quindici giorni?
-Che
tra una quindicina di giorni è Halloween, cos’è che non ti è
chiaro?-
-...Niente,
è che tra l’arrivo di Santi, la sua partenza e tutto il
resto- mi trattengo da chiederle cosa sia questo tutto il
resto –non mi sono accorta di quanto il tempo
sia
volato- risponde, giocherellando nervosamente con l’anello
che tiene
all’anulare destro.
L’accenno al suo
ormai ex
ragazzo mi fa tornare alla mente la chiacchierata che ho avuto con lui
prima
della sua partenza.
Davvero sono
innamorato di
Allison? No, certo che no, è la mia migliore amica...!!
E allora perchè ho le
farfalle
nello stomaco ogni volta che la vedo? Perchè resterei per ore e ore con
lei?
Perchè mi basta anche solo guardarla per essere felice, e far sparire
ogni
preoccupazione?
Dannazione, a chi
cerco di
darla a bere, se il primo a non essere convinto sono io?!?!
-Presidente,
devo prendere appuntamento per parlarle?- Allison
sventola la sua mano davanti ai miei occhi, estraniandomi dai miei
pensieri
-Eh?-
-Andiamo
o restiamo qui a contemplare i bidoni dell’indifferenziato?-
mi incalza.
-Eh?
Ah si.-
Una volta saliti in
macchina,
mi aspetto che Allison poggi i piedi sul cruscotto. Cosa che
stranamente non
fa. Si siede e poggia la testa sul finestrino. Sembra pensierosa.
-Un
centone per i tuoi pensieri- dico
-Non
era un penny?- chiede distratta
-Con
quella faccia? Tesoro, i tuoi pensieri devono valere più di un
penny per non farti mettere i piedi sul cruscotto appena lucidato della
mia
auto- rispondo serio
-Ah
già...- annuisce soprappensiero.
-Ally
che hai?- chiedo. Non è da lei rinunciare a stuzzicarmi.
-Niente...sto
pensando...- Ma va? Credevo stessi facendo la calza!
-Posso
farmi i fatti tuoi?- chiedo
-...Non
credo...- sussurra, poi scuote la testa vigorosamente e mi
sorride, passandomi una mano tra i capelli.
-Scusa
Nico è una cosa...- esita -...senza
importanza. Davvero.- annuisco. Se non me lo vuole dire
non posso sicuramente costringerla.
Dopo la spesa,
durante la quale
Ally è stata distratta per tutto il tempo, la riaccompagno a casa.
Parcheggio
davanti al mio vialetto, e lei sgattaiola via lanciandomi un ciao frettoloso.
Rimugino su di lei
per tutto il
giorno, ma arrivato alla sera ancora non riesco a trovare una
spiegazione
plausibile al suo comportamento. Mi infilo il pigiama e getto
un’occhiata
distratta alla finestra. Vedo Allison passeggiare nervosamente in
camera sua,
davanti allo specchio. Di tanto in tanto getta un’occhiata nervosa al
calendario, al telefono o all’orologio, tenendo il conto di qualcosa
con le
dita.
Ad un tratto si
blocca, si
avvicina allo specchio e si mette di profilo, osservandosi. Scuote la
testa e
ricomincia a passeggiare nervosamente. Ma che diamine...? Oh, lasciamo
perdere,
se avesse voluto il mio aiuto me l’avrebbe detto!
Decido di mettermi a
dormire, e
mi sembra di essermi appena assopito quando vengo svegliato dallo
squillo
insistente del mio telefono, e dal borbottare infastidito della mia
famiglia
nelle camere accanto. Afferro il telefono senza guardare il numero
-Chi
è che muore?- biascico insonnolito. Accendo la luce, sono le
tre del mattino
-Nick...-
pigola una voce dall’altro capo del telefono. Allison?
-Ally
che è? Che è successo?- sbadiglio
-Nick...-
ripete, poi fa una lunga pausa, tanto che credo sia caduta
la linea, finchè non la sento respirare rumorosamente nella cornetta
-Allison,
che c’è di tanto grave da non poter aspettare l’alba?-
grugnisco, mente la preoccupazione sta lentamente prendendo il posto
del sonno
-Nick...ho
un ritardo di dieci giorni- pigola la mia migliore amica
dall’altro capo della cornetta
-Allison,
sticavoli, non ti sei accorta che siamo a metà ottobre, mica è
un dramma. Sapessi certi giorni in tour quanto passano veloci! Dai,
adesso
ricordati che è il 13 ottobre e lasciami dormire- rispondo
infastidito. Ma
tu guarda se doveva svegliarmi nel cuore della notte per dirmi che ha i
giorni
sfasati. Faccio per riattaccare quando la sento parlare di nuovo
-No
Nico...non hai capito...non SONO in ritardo di dieci giorni. HO un
ritardo di dieci giorni.- ...Oh Cristo!
Mi vesto, corro fuori
di casa
ed entro in quella di Allison nel tempo record di 19,73 secondi. Mi
attacco al
campanello finchè non mi viene ad aprire, tanto i suoi sono, tanto per
cambiare, dall’altra parte del globo.
-Nick?-
chiede la mia amica sorpresa –che ci fai qui?
Che hai detto a tua madre??- sulla seconda domanda
sgrana gli occhi terrorizzata
-Niente,
dorme.- rispondo lapidario alla seconda domanda. Per la
prima...beh, non ne ho idea. Non ho fatto in tempo a pensare
-Che
hai detto prima??- chiedo, pregando mentalmente di aver
capito
male
-Ho
un ritardo di dieci giorni- risponde mesta. Che faccio?
Svengo?
-Ma
sei sicura?- mi fulmina con un’occhiataccia
-Okok
scusa...il padre è Santi?- altra occhiataccia, peggiore della
prima
-Intanto
non c’è nessun padre di nessun figlio, e poi se sei venuto qui
per offendere fai meglio a tornartene a casa!!- risponde acida
-Scusa
di nuovo...era solo per curiosità...- farfuglio
-E
“per curiosità” vuoi anche sapere la dinamica dell’eventuale
concepimento??- chiede brusca
-Posso
immaginare- borbotto arrossendo. Posso immaginare pure troppo
bene...No, non è tempo ne luogo per questo genere di pensieri!!
Allison emette un
verso di
sconforto e si getta supina sul letto –E
se fosse?- piagnucola –Ho sedici
anni, capisci? Non ho ancora nemmeno la patente!- comincia a
piangere, temo
sia sull’orlo di una crisi isterica.
Mi sdraio sul letto
accanto a
lei, abbracciandola forte
-Nono,
non saltare subito alle conclusioni peggiori...vedrai che non è
niente- cerco di consolarla. –Una
volta ho sentito la mamma dire che se sei nervosa magari ritardano...e
Ultimamente sei stata parecchio indaffarata, mi sembra. No?-
tralascio che
quattro mesi dopo aver fatto questa affermazione abbiamo scoperto che
evidentemente i Jonas non erano degni di una discendenza femminile,
perchè
anche il quarto fratello era maschio.
Singhiozza per un po’
tra le
mie braccia prima di addormentarsi.
Facendo attenzione a
non
svegliarla, prendo il suo cellulare dal comodino e mando un sms a papà,
spiegandogli di non chiamare la CIA quando domattina non mi troverà nel
mio
letto, poi mi addormento anch’io.
-Mannaggia
alle vostre dannatissime facce famose!- esclama Allison,
passeggiando nervosamente per la sua stanza. Ci farà il solco sul
tappeto prima
o poi.
-Che
c’entrano le nostre dannatissime facce famose?- chiedo,
seduto
sul letto
-C’entrano
che se non mi vengono entro domani dovrò fare il test, e non
posso comprarlo perchè sono minorenne. Ai miei non posso chiederlo di
sicuro,
l’ultima spiaggia sarebbe stato Joe, che ovviamente è fuori questione
perchè
andrebbe su tutti i giornali...- sbotta, aumentando l’andatura
-Dani
o Kev?- propongo. Sono sposati da quasi un anno, è plausibile
che serva a lei
-Lo
verrebbero a sapere comunque i giornalisti, e tua madre andrebbe in
iperventilazione. Meglio di no- scuote la testa
-Nico
non so che fare- si siede a terra davanti a me e poggia la
fronte sulle mie ginocchia. Nemmeno io, piccola, nemmeno io.
-Nel
caso...tu...che faresti?- chiedo, tentennando. La sento
irrigidirsi e premere contro le mie gambe con la testa
-Non
lo voglio... - sussurra -...ma
non posso...- non finisce la frase, reprimendo un singhiozzo.
Scivolo a
terra accanto a lei e la stringo. Abbracciarla. Sembra essere l’unica
cosa che
sono in grado di fare ultimamente. Ma non posso certo piegare il tempo.
O...rimediare ad un errore.
Non vorrei dovermi
staccare da
Allison neanche un istante, ma la notte devo per forza tornare a casa a
dormire; dopo quasi una settimana che sto in casa solo la notte, mia
madre me
ne chiede il motivo, e sfoderando la mia faccia di bronzo migliore
invento che
ultimamente Allison sta poco bene, e che mi preoccupa lasciarla sola,
visto che
i suoi non ci sono.
Non so grazie a quale
santo del
paradiso (nel dubbio accenderò una candelina per ognuno), riesco a
convincere
mamma a farmi dormire un paio di notti a casa di Ally perchè Tanto lei è solo un’amica, mi avete permesso
di portarla in un altro stato, non posso dormire a due metri da qui?
La prima notte in cui
dormo da
lei, mi sto per addormentare nel grande letto della camera per gli
ospiti,
quando sento bussare lievemente alla porta
-Ally?-
chiedo
-Nico...-
la mia amica entra quasi in punta di piedi nella stanza –scusa
se ti disturbo...-
-Nono,
figurati, dimmi.- mi tiro a sedere, e lei si avvicina quasi
timorosa al letto
-Lo
so che sto diventando insopportabile, e avresti tutti i motivi per
andartene sbattendo la porta, ma avrei un favore da chiederti...un
altro.-
ma che dici, non potrei mai lasciarti sola, soprattutto non in
queste...condizioni.
-Non
preoccuparti, dimmi tutto- sorrido
-Ecco,
mi chiedevo se... Cioè non riesco a dormire...- farfuglia.
Perchè è arrossita? –Mi chiedevo
se...potevo restare qui stanotte-
Impiego qualche
istante a
capire. Certo che resta qui, è casa sua, dove dovrebbe andare? No,
aspetta, lei
intendeva qui nel senso di qui qui! Qui in questa stanza! Qui con me!
-Ehm...certo!-
annuisco, sempre sorridendo. Non se lo fa ripetere
due volte, si intrufola velocemente sotto le coperte e poggia la testa sul mio petto
-Grazie-
e so che non si riferisce solo all’“ospitalità”
-Figurati-
rispondo circondando le sue spalle in un abbraccio. Lo so
che è una situazione critica, visto il suo...stato, ma non posso fare a
meno di
essere felice in questo momento.
La mattina dopo vengo
svegliato
da un urlo, proveniente dal bagno.
Mi precipito fuori
dal letto,
in corridoio, e sbatto contro la porta chiusa a chiave del bagno.
Mentre mi
massaggio la spalla (credevo fosse aperta, ahia!!) urlo
-Allison,
che è successo???-
-Aspetta!!-
risponde concitata lei.
Da oltre la porta la
sento
prima trafficare con il mobiletto del bagno, poi qualche minuto di
silenzio, lo
sciacquone e l’acqua del lavandino scorrere, e finalmente Allison apre
la
porta.
-Mi
spieghi che hai da urlare???- sbotto
-Nick...-
sorride radiosa, come non faceva da settimane –Non
sono incinta-
Mi viene istintivo
abbracciarla, la sollevo e le faccio fare un paio di giri in aria. Ride.
-Nicky,
lasciami però, ho mal di pancia- chiede. La poso a terra ma
rimaniamo abbracciati.
Sorrido anch’io, più
felice di quanto
dovrei anche essere.
Non è incinta. Non è
incinta.
Non è incinta. Non è incinta di Santiago.
Non è incinta e
basta va
benissimo.
Angolo della Testa di Pigna
Salve a tutte con un giorno d'anticipo!!
Scusate,
ma sono costretta a postare oggi perchè per una serie di motivi non mi
sarà possibile usare il Pc domani... E spero di risolvere tutto entro
venerdì, ma non ci metto la mano sul fuoco...
Mi dispiace di non
potervi ringraziare una ad una, ma non ho modo di mettere i
collegamenti ecc, e mi dispiace ancora di più dover essere breve,
perchè ce ne sarebbero di cose da dire qui... Ringrazio solo Pia
per avermi aiutato a postare questo Chap (Love you Sis!)
Ci sentiamo venerdì (I hope)!!!!