L'essere umano è forgiato dalle sue
paure. Vieni a letto, non lasciarmi dormire da sola, allevia la mia
inquietudine. Sono schiava del tuo desiderio, padrone mascherato da
benefattore. L'anima mia brucia al suono rimbombante di ogni sillaba
che compone il tuo nome, udita dalle mie orecchie offuscate da questo
tripudio dei sensi. Amami cuore mio. Spogliami ed io ti darò
tutta me stessa. L'amore, la musa ispiratrice di ogni mio componimento,
l'acre odore di pioggia sull'asfalto, dal sapore di un flusso di
pensieri sconnessi. E' tardi, ma non ho sonno. E'
tardi, ma nessuno ha mai detto che lo sia. E' tardi, ed io ho
bisogno che qualcuno me lo dica. E' forse tardi per
desiderare ciò che a lungo l'uomo ha cercato?
Sarò essere umano fatto di carne ossa e sentimenti? Ho
bisogno di sentirmi dire che tutto andrà bene, che la strada
da percorrere è breve, ce la posso fare mi ripeto, sapendo
che non è così, sapendo che esprimendo i miei
sentimenti battendo incessante le mie dita sulla tastiera di un
computer non serva a far girare il mio mondo in modo giusto. La
verità è che non sono giusta. Ma chi è
giusto in questo mondo? Mi basterebbero piccoli attimi di effimera
felicità materiale, piccoli attimi regolarmente scanditi nel
corso della vita, è forse chiedere troppo? La mia principale
ambizione è la stabilità, tenere tutto sotto
controllo perennemente, è possibile? Mi accorgo sempre
più delfatto che la cosa più difficile da
controllare siamo noi stessi. Ho paura di vivere in
schiavitù, paura della consueta monotonia che accompagna le
giornate di un cittadino medio del mondo. Apparentemente felice e con
una vita invidiabilmente perfetta, ma che cela un incredibile segreto,
inquietudini, turbolenze, l'aereo non vola sempre dritto e se viene
detto ai passeggeri che è così è solo
per non angosciarli. Tutti sbandano, io sbando, tu sbandi, egli sbanda,
e gli altri? Gli altri ti guardano sbandare, godendo e sentendosi per
un secondo della loro vita superiori a te, sporchi superbi che vivono
per sovrastare il prossimo. Io non sono così, o almeno mi
autoconvinco di non esserlo. Mi capita raramente disentirmi migliore di
qualcun altro e questo mi porta sempre a migliorare, neutralizzando
ciò che è possibile neutralizzare. Delle volte
vorrei annullare me stessa, spegnermi, l'inquietudine mi assale,
tutt'intorno a me un nero che risucchia. Anima, cuore, mente,
spirito,risucchiati in una morsa, avverto una fitta lancinante poi
niente. Ho trovato la pace annullando me stessa.
(Lettera di una pazza suicida, capace di togliersi la vita solo nei
suoi racconti.)