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Autore: veroamore84    19/03/2010    4 recensioni
Sadness parla del periodo oscuro del vampiro Edward,prima di decidere definitivamente di diventare "vegetariano".Si trova a Londra e tenta si soddisfare il suo mostro interiore,ma casualmente incontra Bella.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SADNESS

Vagavo senza meta tra i vicoli bui di Londra. Mi ero lasciato tutto alle spalle. Forse “Tutto”era il termine meno appropriato per dare un contenuto alla mia patetica esistenza.”Niente”era la parola giusta. L’oscurità e la solitudine era ciò che meritavo .Il mio essere interiore era tetro e inquietate,come i vicoli che percorrevo.
Davanti a me :L’eternità inutile. Non conoscevo più il significato della parola”VITA”. Non ricordavo che sapore avesse il cibo,e neanche la delicatezza del vento che ti sfiorava la pelle. Non ero ne uomo,ne bestia. Non avrei mai più vissuto veramente. Vivere ,significava completezza:Amare,sognare,crescere,e morire. Si,Morire!Anche quello,faceva parte della vita. Un altra nostra condanna:Non poter morire di mano propria. Eravamo imprigionati in quell’inferno infinito.  Non aveva alcun senso vagare per sempre nel labirinto del purgatorio ,in cerca di qualcosa che non sarebbe ma arrivato. Era strano come gli esseri umani scansassero la morte,temendola e patendola. Piangevano al  pensiero di dover morire, quando io invece in quel momento la cercavo, la desideravo. L’unico pensiero che riusciva ancora a tenermi legato a questo mondo,era la mia famiglia. Le persone che mi volevano bene,e in particolar modo….Carlisle .Non avrei mai voluto arrecargli dolore.
Stimavo e ammiravo l’uomo che ormai consideravo mio padre. Mi aveva donato la vita eterna,strappandomi dalla morte terrena,umana .Mi aveva concesso un'altra possibilità di esistere. Mio padre, aveva agito in buona fede,senza pensare che tra la scelta di  morire prematuramente,o  vivere eternamente da vampiro;avrei scelto di morire .Carlisle era un uomo giusto,e la parola “uomo”non era un errore attribuito al suo modo di essere. Aveva una particolare dedizione verso la razza umana,cercando in tutto e per tutto di capirli,accettarli e aiutarli. Se non fosse stato per la sua tipica carnagione bianca,la sua pelle fredda,e la sua eterna giovinezza;anche io avrei fatto fatica a giudicarlo diverso. Carlisle,era forse l’unico esemplare della nostra specie,alla quale era impossibile attribuire la parola -mostro- .Capivo e accettavo le sue scelte,ma non li condividevo .La strada che percorreva era giusta,ma inutile. La nostra  nascita era legata ad un unico terrificante obbiettivo:Uccidere. Eravamo degli assassini immondi. Allora perché sforzarsi tanto per essere qualcos’ altro?. Era inutile cercare di aggrapparsi alla speranza di conservare la nostra umanità,privandoci degli istinti primordiali della nostra specie .Non avrebbe fatto nessuna differenza se il sangue che ingurgitavamo,fosse stato umano o animale . Questo, non impediva alla nostra pelle di risplendere,e ai nostri occhi di annerire. Eravamo senza volerlo delle belve fameliche .Neppure- BELVE- Anche esse ,appartenevano al cerchio naturale della vita:Nascere - crescere e morire. Invece noi,non eravamo niente .Non avevamo ne cuore e ne anima. Vuoti!Eternamente dannati. Chi ero? Cosa volevo?Ancora non conoscevo le risposte alle mie domande. Vedevo solo buio e vuoto davanti a me. L’ignoto. Gli unici istinti primordiali che avevo,mi avevano reso schiavo di essi. Accettai e abbracciai il mostro che albergava in me, soddisfandolo in tutto e per tutto. Se era il sangue umano che  cercava ,io glielo avrei donato. Nessun rimorso ,nessuna indecisione .Non potevo scendere più in basso dell’inferno  in cui già vivevo. Infondo perché dare un peso alla propria coscienza,quando non ne possedevo una. Non ero più io .Il vero Edward,era morto a Chicago nel 1918. Non potevo,o forse non volevo cercare altro,in quella ipocrita esistenza. Mi sarei comportato,come la mia natura mi imponeva. Sarei stato un vampiro e niente altro. Neppure un nome ,era adeguato ad un essere come me. Perché dover distinguerci attraverso i nomi,quando dentro eravamo tutti uguali,tutti dei mostri. L’unico strano e incomprensibile sentimento che non capivo,era il dolore. Soffrivo. Sentivo un peso sul petto ,che mi perseguitava ovunque .Tutto intorno a me scorreva veloce,senza soffermarvi ad osservare nulla. Infondo non c’era niente che mi interessava davvero,nulla che valesse la pena di vedere. Alzai gli occhi al cielo per ammirare le stelle,ma niente. Non riuscivo a vedere neanche quelle. I miei occhi erano neri come la mia sete. Solo buio davanti a me .Ma cosa cercavo in verità?C’era qualcosa che mi spingeva oltre. Non era solo il vuoto che sentivo nel petto a farmi riflettere sulla vita .Forse cercavo un significato,una luce,una speranza?La notte incombeva su di me,rendendomi sempre meno visibile alle persone. Bene!Era il momento di lasciar perdere la piccolissima parte di me riflessiva,e abbandonarmi all’unico scopo essenziale della mia permanenza: La sete. Chi sarebbe stata la mia prossima vittima?Mi strinse un po’ lo stomaco a quel pensiero,ma subito dopo il mostro che era in me,ringhio furioso. Ma si,cosa mi importava?Era quello che ero. Dovevo solo accettarlo. Per cercare di far tacere la parte in me che ancora ragionava,cercai di convincermi da solo,parlando ad alta voce,per far risuonare le mie parole più vere e convinte”Solo persone cattive,solo persone cattive” .Non servì a molto,visto che il pensiero che giunse dopo fu contraddittorio:Tu chi sei per giudicare chi merita di morire?Ormai ero impazzito. Discutevo da solo,come se in me esistessero due entità. Non ero Dio,e neanche un uomo. Allora chi mi dava il potere per decidere sulla vita degli altri?L’unica soluzione possibile era, che ero un demone .Il demone della notte. Le leggende sul nostro conto,erano tutte vere,e giustificate. -I FREDDI -Così ci chiamavano. Era vero,freddi in tutto. Non avevamo ne emozioni e ne sentimenti. Allora perché stavo li a perder tempo sulle cose giuste,e quelle sbagliate?Basta!!Non volevo più ascoltare la mia mente,e i miei pensieri. Avrei agito,subito .Infondo ero li per questo .Uscì dal vicolo che mi aveva nascosto nell’ombra fino a quel momento,e mi diressi deciso,verso la piazza affollata. Nella notte,la mia pelle si mimetizzava alla altre,senza farmi notare. Attraversai la piazza lentamente,osservando le persone attorno a me. La gola bruciò  al mio passaggio,ma era un tormento abitudinario. Presto avrei colmato quel dolore fisico. Sentivo intorno a me,le loro menti inutili. Che persone insignificanti!Forse mi stavo facendo veramente troppi problemi.Meritavano tutti di morire per mia mano. Nessuno si sarebbe accorto della loro mancanza. Mi soffermai un attimo,per controllare la situazione,e la percentuale di probabilità che avevo di  trovare una preda,in tutto quel trambusto .Ero un mostro, un assassino,ma…non mela sentivo di affondare i denti su una schiera di ragazzini insignificanti .Ero stato preso troppo dalla fretta di assecondare il mio demone,che ero fuggito nella direzione sbagliata. Quella piazza,non ero il luogo adatto per cacciare. Mi sarei dovuto recare altrove,tra strade perse e vicoli cechi. Era li che si trovava la brutta gente. Imboccai subito,un altro vicolo scuro,e li,mi sentì di nuovo a casa. La notte,rese tutto più silenzioso e facile .Mi incamminai deciso lungo la via che avevo davanti .I miei abiti erano neri come la notte, e mi rendano  invisibile. Sentivo i pensieri dei ragazzini in piazza,che si allontanavano da me. Finalmente ero abbastanza distante da rimanere solo. Inchiodai subito. Non capivo!La gola,era in fiamme,gli occhi neri. Mi voltai,per controllare intorno a me,e tutto era normale,tranquillo .La secchezza che sentì in gola,si intensificò radicalmente,eppure,vicino, non c’era nessuno  .Ed anche se ci sarebbe stato,l’avrei sentito .O meglio -avrei sentito la sua mente- Avvicinai la mano alla gola,per trattenerla .Il dolore fu allucinante. Avevo sete!Una sete assurda e incontrollata. Non avevo mai assaggiato quel tipo di desiderio intenso. Continuavo a non capire,ma sapevo che ciò che sentivo era una brezza umana .Solo essa,poteva farmi infuocare in quel modo. Chiunque fosse,sarebbe morto ,quella sera,in quel momento.,per me e per il mio essere. Non poteva esistere  nulla  superiore a quel desiderio .Non conoscevo più pensieri,o riflessioni. Volevo solo il suo sangue. Mi persi in quella bramosia, chiudendo gli occhi,per assaporare l’aria. Come poteva esistere qualcuno con quel tipo di odore? Era troppo,troppo invitante. Dilatai le narici per sentire ancora. Non avevo mai conosciuto nulla di simile. Era intenso,forte,dolce e allo stesso tempo stuzzicante. Pregai che quel profumo,non appartenesse ad un bambino,perchè non mi sarei fermato per nulla al mondo. Ancora non capivo,da dove provenisse, finché la luce di un auto passante,mi fece riprendere lucidità,attirando il mio sguardo sul pianerottolo di un abitazione. Era buio,e deserto. Vidi qualcuno a pochi metri da me,seduto con sui gradini di quell’uscio .Dai capelli,riuscì a capire che si trattava di una ragazza,che avvolgeva il suo volto tra le gambe. Era proprio sotto di me,eppure non l’avevo vista,e ne sentita. Forse. perché dormiva,o non pensava .Scossi la testa- non aveva alcuna importanza.,sarebbe morta! .Era una situazione perfetta: Notte fonda,lei dormiva,e intorno a me il silenzio,Quel pensiero,mi infuocò di nuovo,facendomi avvicinare lentamente. Già assaporavo il suo sangue .Se il suo odore era così intenso,il sangue mi avrebbe dato l’eterna beatitudine .La volevo,subito. Accelerai il passo,silenzioso,quando,un singhiozzo sordo,mi distrasse dal mio scopo .Era stata lei?Rimasi in silenzio per cercare di cogliere qualcosa altro .Di nuovo un singhiozzo. Si!Era lei. Ma allora non dormiva?Perchè non l’avevo udito i suoi pensieri?Le mie domande mi fecero soffermare un attimo,facendomi perdere nei particolari. Osservai attentamente la sua posizione. Era china su se stessa in posizione indifesa. Il suo viso era coperto dall’ enorme chioma scura arruffata,Le sue esili braccia circondavano le  gambe raccolte,come per proteggerle. Era cosi delicata e semplice. Cosa mi prendeva?Perchè questi pensieri?No!Non mi sarei fermato .In tutto il mondo non avrei mai trovato un sangue prelibato come il suo .Un sangue che mi avrebbe fatto perdere i sensi .Era troppo particolare,per lasciarmi convincere dalla mia…Non so cos’era!Ma non mi interessava .L’avrei colta di sorpresa,l’avrei  afferrata velocemente senza che lei sene accorgesse .Magari non avrebbe sofferto. Scattai in avanti ,senza perderla di vista. All’improvviso,la ragazza,sentendo il rumore dei mie passi vicini,alzò il voltò .Mi guardo intensamente.  I suoi occhi era profondi,e scuri .Non era spaventata, perchè?Sulle sue guance, sgorgavano delle lacrime. Il suo tenero viso,era a forma di cuore,e anche nella notte,riuscì ad intravedere i suoi zigomi tingersi di rosso. Mi ero fermato ad ammirarla. Lottai contro i miei pensieri,cercando di dare un senso a tutto questo. Sentivo il suo odore sempre più forte,ma non riuscivo a muovermi. La gola,era ormai in fiamme. Improvvisamente,la ragazza,asciugò veloce le sue lacrime,e si passò una mano tra i capelli,tirandoli leggermente indietro .L’ondata mi travolse….non potevo fermarmi,non DOVEVO fermarmi!. Non avevo mai desiderato del sangue umano,in quel modo .Doveva essere mio,ad ogni costo. Poi,avrei fatto i conti con la mente. Per non farla spaventare, mi avvicinai piano .Lei continuava a guardarmi,senza parlare. Appena le fui accanto,sprofondai nell’indecisione. Allungai la mano verso di lei,nella speranza forse di spaventarla,e farla fuggire via da me,e dal mostro che ero. Ma lei,continuò a guardarmi serena,tranquilla. Toccai leggermente il suo volto,e ricaddi nell’oblio. Le sue guance avvamparono. La sua pelle bruciava più del suo odore. Era viva,pulsava in lei,ogni singola cellula. Quella ragazza,era la mia rovina. Troppo rara da trovare,ma troppo tenera da uccidere. Non riuscì a tenere a freno la lingua,e le diedi libertà”Che cos’hai?”Ma che mi prendeva?Stavo dialogando con la vittima?Era inutile,sciocco,e imbarazzante. Lei abbassò lo sguardo sulle sue gambe,arrossendo di nuovo”Niente”Confermò il tipico -niente- delle donne.”Allora perché piangi?”Le chiesi istintivamente .Ma perché continuavo su questa strada assurda?Dove mi avrebbe portato?Dovevo fermarmi,subito!La vidi chiaramente,mordersi il labbro,mentre cercava di darmi una spiegazione”Non so,forse uno sfogo”Rispose con voce,rotta dal pianto. Uno sfogo?Di cosa?Stupidamente volevo saperlo. Un attimo!Perchè non riuscivo a sentirla?Non sentivo i suoi pensieri. Per questo motivo le ponevo delle domande. Era stranamente un incognito per me. Arricciai la fronte insospettendomi. Cosa mi accadeva?Era tutto nuovo e strano. Quella perfetta sconosciuta,era affianco a me,con il profumo più delizioso al mondo,ed io volevo sapere i suoi problemi?Eppure non volevo morderla,o forse si. Però non volevo farla soffrire. Non ci capivo più nulla,ma parlai di nuovo. Ormai mi ero incuriosito”Per cosa dovevi sfogarti?”Mi pentì subito della mia banale domanda,troppo intrusiva,e troppo personale .Lei infatti alzò lo  sguardo sorpresa .Non riuscivo a leggere la sua mente,e questo mi uccideva,perciò le chiesi subito”Scusa”Riferendomi alla domanda che le avevo posto prima .Era strano, come di fronte a lei,mi sentissi impacciato. Non riuscivo a prevedere le sue mosse anticipatamente,ed ero curioso e allo stesso tempo intimorito da quella situazione. Cercai di approfondire la conversazione rendendomi il meno possibile invadente”Come ti chiami?”Gli chiese nuovamente,cercando di essere naturale. Gli umani facevano conoscenza tra di loro attraverso queste piccole domande. Non era saggio chiederle:Perché non riesco a sentire i tuoi pensieri?O perché hai un sangue così delizioso?La ragazza alzò gli occhi verso di me e mi rivolse uno sguardo strano. Era sorpresa e incredula. Rispose,timida,subito dopo”Isabella,ma tutti mi chiamano Bella”Cosa mi stava succedendo?Ero felice di sapere il suo nome. Perchè?Era come se una piccolissima parte di lei,fosse entrata in me. Mi sentì a mio agio per un momento,e risposi a mia volta alla domanda che lei, non mi aveva neppure posto”Il mio nome è Edward. Edward Cullen”Il mio nome?Io stesso avevo scomunicato qualsiasi cosa appartenesse all’essere umano già superato;compreso il mio nome di battesimo. Invece  adesso ero li ,fiero di ripeterlo ad alta voce. Davvero volevo conoscere quella ragazza?Improvvisamente ero entrato in un tunnel di sensazioni particolari,e non volevo uscirne. Curiosità,timore,rabbia,dubbio,e dispiacere ,invasero il mio corpo. Internamente, il mio demone urlava e strepitava in attesa del suo sangue invitante,mentre la mia mente chiedeva di più. Dovevo solo decidere chi dei due assecondare .Cercavo un suo sguardo,un suo gesto inaspettato,una sua parola improvvisa,come se ne avessi bisogno. Cominciai a sentirmi diverso,affettuoso e premuroso verso quell’ essere indifeso. Non volevo farle del male,e neppure volevo che gliene facessero  altri. Pensai al dolore che avrebbe potuto provare in quel momento,e subito,mi irrigidì .Assurdo!Volevo proteggerla. PROTEGGERLA?Risi da solo a quella parola tanto inadeguata,per me .Il demone della notte in cerca di vittime da sacrificare,voleva proteggere una ragazza .No!Non una ragazza,ma -quella- ragazza. Innaturale ,impossibile ,impensabile …….. eppure era vero. Non potevo mentire più a me stesso. Un sentimento nuovo ,cresceva in me adesso,diverso da tutti gli altri,più forte,più maturo e molto più pericoloso.”Tutto bene?”Mi chiese ,lei vedendomi assorto. Risentire la sua voce fu quasi un sollievo. Mi ripresi subito dal sogno che stavo vivendo ad occhi aperti. Eravamo incompatibili,come il fuoco e l’acqua. Insieme non potevano esistere,ci saremmo distrutti a vicenda.  Indietreggiai  piano,cercando di ragionare. Dovevo ritornare alla concreta realtà,e fare i conti con la mia natura. Tutto quell’inaspettato sentimento,non avrebbe portato a nulla di buono,in special modo per lei. Si alzò lentamente,vedendomi frustrato e spaventato”Che succede?”Mi chiese preoccupata. Bene!Anche altruista. Dovevo decidere se ucciderla adesso,o fuggire via il più lontano possibile. Dovevo lasciarla libera di vivere tranquillamente,come se quell’incontro non fosse mai avvenuto?Infondo,non doveva avvenire. Io non facevo parte del suo mondo,e della sua vita,quindi non appartenevo alle sue giornate,e mai avrei potuto farne parte .Dovevo sparire .Ma il pensiero di non rivederla,mi tenne incollato sulla strada,lasciandomi paralizzato. Mi venne incontro decisa e senza paura,e mi sfiorò la mano. In quel momento l’odiai. Odiai il suo modo di essere cosi insopportabilmente dolce e affettuosa. I suoi modi mi spiazzavano irrepetibilmente,rendendo tutto più difficile e confuso. Non so per quale motivo volli essere sincero con lei”Credo che sia più salutare per te,che la conversazione si concluda qui”Parlai agonizzante dal dolore. La gola era un continuo tormento,e le labbra erano contratte e rigide. Non osai guardarla negli occhi,per non spaventarla. Non potevo guardarmi in faccia,ma in quel momento ero sicuramente terrificante. Seguì il silenzio,e lei non rispose. Neppure si mosse. Non potevo leggere nella sua mente,perciò se volevo capire quale reazione aveva avuto alle mie parole,dovevo girarmi per guardarla. Volevo vedere il suo volto,e cercare di capire attraverso i suoi occhi,i  pensieri che nascondeva .Mi girai sempre adagio. Il dolore che sentì in  gola,fu niente paragonato a quello che seguì dopo. Incrociai i sui occhi,e la vidi triste,delusa,quasi mortificata. Mi attraversò il senso di colpa,e l’incomprensione .Perchè quella reazione?Che ragazza strana e misteriosa .Nella mia lunga esistenza  da vampiro,avevo incontrato diverse donne,immortali e umane, innamorate del mio aspetto perfetto e irreale;ma nessuna di loro aveva suscitato in me il minimo interesse. Invece,Bella…..Lei, lei era interessante,e a dir poco bellissima. Cosi fragile e indifesa,da togliere il fiato. Lottai contro l’irrefrenabile voglia di toccarla e accarezzarla .Avrei voluto consolarla,e stringerla forte a me. Il suo silenzio mi rendeva nervoso e impaziente”Cosa stai pensando?”Infine diedi alito alle mie domande. Ero curioso,e continuavo a parlare inconsciamente .Non volevo andare via,e neppure abbandonare quell’ angelo che mi dava sollievo. Aspettai ansioso che esprimesse in parole le sue emozioni e sensazioni,non escludendo la possibilità che avrebbe anche potuto mentirmi. Nuovamente,Bella,si morse il labbro inferiore con un gesto attraente. Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso. Ogni  suo movimento era scoordinato e lento,ma allo stesso tempo sensuale e irresistibile. Qualsiasi  spostamento d’aria che provocava,trasportava su di me la dolcezza del suo profumo, e della sua pelle. Mi lasciava perplesso e scioccato. Si decise a parlare”In verità mi chiedevo…..Il - perché –fosse iniziata la nostra conversazione?”Alzò gli occhi piena di coraggio,cercando di cogliere una risposta nel mio sguardo. IL PERCHE ’ ?Me lo chiedevo anche io. Lei aggiunse sincera “E ‘ strano che un tipo come te,si sia interessato ad una come me”Terminò la frase,in un sussurro. Un tipo come me?Un- mostro -come me. Se realmente avesse saputo qual era stata la vera ragione del nostro incontro…sarebbe fuggita via. Sorrisi involontariamente  ironico alle sue parole,e lei spalancò gli occhi fraintendendo. Subito mi affrettai a chiarire”In me non c’è nulla di buono,nulla per cui valga la pena soffermarsi. Non sono quello che credi”Ma perché continuavo a darle spiegazioni?Bella agì d’istinto,togliendomi gli ultimi brandelli di lucidità che ancora tenevo stretti saldamente a me. Si alzò sulle punte,e mi accarezzò il viso. La sua mano era calda,soffice, e viva. Il fuoco che lasciò sulla mia pelle fredda,era molto più intenso dell’ardore che ancora si propagava nella mia gola.”Non è vero. Non sei cattivo,altrimenti non ti saresti soffermato a consolare una stupida ragazzina frignante su di un pianerottolo”La sua fiducia mi colpì in pieno petto. FUGGI,VA VIA!Volevo urlarle. Quella ragazza aveva cosi poco senso del pericolo,che mi senti subito in colpa per essermi trattenuto con lei. Avrei potuto ucciderla senza problemi. Lei era troppo ingenua e fiduciosa. Non riuscì a fare niente di tutto quello che pensai. Non le urali la verità,e neppure l’aggredì. L’unico movimento folle e incomprensibile che riuscì a fare,fu quello di accarezzare lentamente la sua delicatissima mano,posta sul mio viso. Ci guardammo  intensamente negli occhi,senza dir nulla. Due mondi totalmente diversi,che si attiravano l’un l’altro. O forse semplicemente un uomo e un donna di fronte alla possibilità di  conoscerci. Non so cosa eravamo  entrambi in quel momento,ma ero felice. Per la prima volta nella mia insignificante esistenza,capì  di voler qualcosa. Ero certo di non aver un cuore che pulsava in petto,ma in quel preciso istante ,avrei giurato che in me,qualcosa esplose .Sentivo chiaramente le ondate di calore,che Bella trasmetteva dal suo corpo,rendendole anche mie .Mi sbagliavo. Improvvisamente trovai uno scopo in quella mia vita parallela. Si!Era  lei. ,Volevo vederla,sentirla e starle accanto. Mi comportavo da pazzo masochista,ma era ciò che veramente sognavo. Un sogno,un miraggio,una luce in tutte queste tenebre. Non so se avrei mai trovato in me,la forza di starle lontano. Ormai  sul mio cammino era caduta una stella,cosi luminosa da farmi perdere ogni oscuro pensiero. Non sarei mai stato più lo stesso di prima. Dentro di me qualcosa di molto più raro e potente,metteva già radici. Pian piano vedevo offuscare il demone che mi apparteneva. Egoisticamente la volevo,la desideravo più di ogni altra cosa al mondo. Presi coscienza del sentimento che nutrivo verso di lei,accettandolo,e ammettendolo. Il profumo del suo sangue dolce,non smise di trottolarmi in gola,ma in verità,ormai il pensiero di morderla,o ferirla,era lontano. Esisteva qualcosa di molto superiore .Qualcosa che non avrei mai pensato di provare. Nella  mia mente,ripetevo in continuazione, quella parola che da   vigliacco ,avevo annullato dalla mia esistenza. Scandì chiaramente ogni sua singola lettera,per cercare di renderla più mia. Infine giunsi alla conclusione,che il mio sentimento aveva un solo significato,un solo nome:L’AMORE!

 

  
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