Libri > Il diario del vampiro
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Autore: Sarty    19/03/2010    3 recensioni
"Ludos si era ripreso, stava guardando la scena e rideva. Ma Damon non lo sentiva nemmeno: cercava con tutte le sue forze di scacciare l’immagine delle sue mani che stringevano il collo del suo uccellino, cercava di scacciare l’immagine di Bonnie senza vita. Perché quell’immagine gli causava un dolore che non aveva mai provato durante tutti i suoi anni di esistenza. Perché quel dolore stava portando con lui una verità che Damon non voleva ascoltare." E se per una volta fosse la dolce Bonnie a salvare la vita a Damon? Come reagirebbe il vampiro se si trovasse davanti la sua piccola streghetta diventata più potente di lui? Tra odio e amore, i miei protagonisti preferiti...
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tempo che trascorse dopo quella discussione sembrò interminabile a Bonnie, così come le sue lacrime.

Aveva dovuto farlo, aveva dovuto ferirlo così: l’alternativa sarebbe stata averlo vicino quando quel maledetto demone sarebbe tornato e lei non lo avrebbe mai permesso.

Anche a costo di soffrire come adesso.

Anche a costo di affrontare tutto da sola.

Del resto non poteva contare sull’aiuto di altri, non voleva: se quel demone aveva quasi ucciso Damon – che era il più forte – come avrebbe mai potuto chiedere ad altri di affiancarla in quella battaglia? Il rischio era troppo alto, per chiunque. E lei non avrebbe mai permesso ad altri di rischiare la loro vita per lei, non ne valeva la pena.

Forse solo le streghe maestre avrebbero potuto consigliarla o aiutarla.

Lo squillo del telefono la fece riprendere.

“Pronto” rispose con voce rotta.

“Bonnie? Bonnie che succede?” disse la voce allarmata di Meredith all’altro capo del telefono.

Ecco, colta in flagrante!

“Ehi Meredith! Come stai? E Alaric?”

“Non fare la furba, vuoi cambiare discorso. Cosa stà succedendo?”

“Niente, tranquilla. Ho solo… avuto una visione che mi ha scioccato un po’, tutto qui”

“Una visione? Di cosa? Riguardava Elena e Stefan? O qualcun’altro?”

“Nessuno di voi, tranquilla Meredith”

E parlando con lei le venne un’idea.

“Senti Meredith avrei bisogno un favore, se non è troppo”

“Ma certo Bonnie, tutto quello che vuoi… ma sei sicura di star bene?”

“Si, certo. Ascolta, la visione riguardava mia nonna e me. Devo fare… beh diciamo un viaggio. Ho bisogno che tu mi copra con i miei. Il problema è che non so esattamente quanto tempo starò via, ne esattamente dove andrò…”

“Alt, ferma! Spiegati meglio: cosa vuol dire non sai dove andrai?”

Bonnie sospirò e si mise a raccontarle della visione e del tempo che avrebbe dovuto passare con le streghe di Silver Lake, ovviamente omettendo attentamente ogni dettaglio o accenno a tutto quanto era successo con Damon e quel demone.

“Bonnie, sono sinceramente preoccupata. Sei sicura di quello che hai detto?”

“Sicurissima Meredith. Non ho altre alternative. Il mio problema adesso è la copertura. Mi aiuterai?”

“Sai che non ti direi mai di no, ma non credi sarebbe meglio sentire prima anche Stefan?”

“Non è il caso di tirarli in mezzo. Non stò andando a combattere o altro. Loro sono le streghe maestre, mi aiuteranno a capire meglio i miei poteri e a controllarli. Non c’è niente di rischioso.”

“Beh, se ne sei sicura tu… Diremo ai tuoi che ho avuto un problema con Alaric e che sei venuta a consolarmi, ok?”

“Oh Meredith, sei un tesoro, come sempre” e Bonnie odiava doverle mentire.

“Ok, ok, ma sentimi bene: qualsiasi cosa succeda, devi cercare di metterti in contatto con noi, chiaro? E soprattutto facci sapere appena torni”

Quel plurale le piaceva poco: aveva già capito che Meredith aveva intenzione di raccontare tutto a Stefan ed Elena.

“Ok, tranquilla. E prometto che cercherò di mettermi in contato con te ogni volta che potrò”

“Promesso?”

“Promesso. Senti, devo organizzare ancora alcune cosette. Vedo di chiamarti prima di… o cavolo, come posso dire, partire?”

“Si, certo: stai attenta, ok?”

“Ok… Mi mancheranno le nostre chiacchierate”

“Allora a presto Bonnie”

“Ciao Meredith e salutami Alaric”

E Stefan ed Elena, visto che stai per chiamarli!

Bonnie riattaccò: un altro problema risolto.

Ora doveva andare a recuperare il libro di incantesimi nella radura vicina il vecchio cimitero.

La ragazza si guardò: forse prima era il caso di cambiarsi. Si infilò velocemente un paio di jeans ed una maglia in cotone nero, che le faceva risaltare il volto pallido in contrasto con il rosso dei capelli.

Uscì di casa e si incamminò velocemente, sforzandosi di non guardare la cima di ogni albero che incrociava.

Si sentiva un vuoto enorme nel petto, sapeva di aver perso per sempre Damon. E nonostante gli sforzi, non riusciva a bloccare la sofferenza che la stava divorando dentro.

Il panorama non l’aiutava di certo: il cielo era coperto da nuvole scure ed un vento freddo fischiava senza sosta. Rispecchiava certamente il suo umore.

Probabilmente è opera di Damon …

Solo pensare il suo nome le provocò un’altra fitta di dolore.

Per fortuna era arrivata alla radura: si sarebbe distratta. Si guardò intorno cercando il libro, ma non vide nulla.

Oh no, senza quel libro non riuscirò ad eseguire l’incantesimo!

Iniziò a cercarlo dappertutto, spostandosi da una direzione all’altra e senza rendersi conto di avvicinarsi sempre più al vecchio cimitero.

Infine lo trovò, vicino al ponte, a quel ponte che avevano attraversato tante volte, insieme.

Ripensò a Elena e Meredith, a come erano felici nonostante tutti i problemi che avevano dovuto affrontare, nonostante i momenti dolorosi. Perché tutti insieme erano praticamente una famiglia.

Ma io non avrò più niente di simile, forse non avrò nemmeno più un futuro.

Se quel demone l’avesse realmente trasformata in un mostro? Se sotto il suo influsso lei avesse fatto male a degli innocenti? Avrebbe di certo preferito morire.

Quel pensiero era carico di angoscia e di dolore.

Non solo per l’idea della morte, ma perché non avrebbe mai più rivisto Damon.

Anche se vivessi altri cent’anni non lo rivedrei più … non dopo oggi, non dopo quello che gli ho detto. Anche se non avevo alternative  per tenerlo lontano dal pericolo …

Si inginocchiò sulle prime assi di legno del ponte tenendo stretto il libro tra le braccia.

Con Damon vicino magari avrebbe avuto una possibilità di vittoria, ma il rischio era troppo alto per lui. E lei si sarebbe fatta uccidere cento volte pur di salvare Damon.

Ho scelto un bel momento per capire che lo amo … sopra ogni cosa, sopra me stessa …

Una lacrima le scese lentamente sul viso.

Oh Damon … avrei voluto dirtelo … so che non ti importerebbe, ma forse ti renderesti conto di quanto sei speciale. Non sei malvagio come credi …tutti abbiamo commesso degli errori, ma non tutti sappiamo ammetterli. E se tante persone tengono a te…

Bonnie si asciugò le lacrime.

Sono certa che troverai la tua strada … che sarai felice …

Un sospiro disperato scivolò tra le sue labbra.

E se quel demone vincerà, posso solo sperare che qualcuno mi uccida …

Bonnie si alzò e si incamminò verso casa senza nemmeno guardarsi intorno.

Non si accorse dei due occhi neri che l’avevano fissata per tutto il tempo dall’altro lato del ponte.

Non si accorse dell’espressione indescrivibile dipinta su quel volto pallido.

 

CIAO A TUTTE!
Vale, scusa ... non avertela a male con me ... del resto Damon non può cedere subito, andrebbe contro il suo carattere, ma ... vedrai cosa ti combino nel seguito ;)
BabyBaby, tranquilla: tra un pò Bonnie si arrabbia!
BennyRobin del resto anche l'orgoglio rende Damon un pò speciale, no?
Feniceiside, Cicca, grazie per i complimenti e spero che questa fan continui a piacervi.
I soliti ringraziamenti a tutti e prometto che lavorerò nel weekend per aggiornare Lunedì!
  
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