Andando avanti, passo per passo, ci accorgiamo che la vita è un immenso inganno.
Un inganno che si tramuta in certezza all’ultimo estremo della nostra esistenza, all’ ultimo respiro.
Alla vista dell’unica persona con cui hai sempre condiviso tutto, morta. E una parte delle responsabilità cade ancora una volta addosso a te. Mostro, assassino, disertore.
Un Soldier nato per volere di un destino beffardo che muove i fili di un’immensa pazzia. Tua e del mondo.
Spesso ti sei chiesto cosa succede alle persone quando impazziscono. Adesso lo sai.
Soffrono, per peccati commessi dai loro predecessori. Colpevoli di essere venuti al mondo, disprezzati, cacciati, uccisi.
Subiscono, perché in fondo al cuore sentono che è giusto.
Tu non sei mai stato dello stesso avviso.
Subiscono perché sono dei deboli, perché non sono te.
Tu non senti il peso dei legami ,ora. Niente ti lega alla persona che eri prima di scoprire l’orribile verità sulla tua origine. Ne la tua famiglia, trucidata in una mattina d’estate, ne Soldier, a cui avevi giurato fedeltà eterna.
Sei un uomo con un nome e cognome che detesti, perché ti ricorda troppo l’ingenuo ragazzo con un’incrollabile fede verso il padrone. Detesti guardare il riflesso del tuo volto perché, infondo, tu volevi essere come gli altri.
Ti ci sono voluti pochi secondi per capirlo, ma non l’avresti mai ammesso davanti a nessuno.
Nemmeno a chi, con pazienza, ti ha seguito condividendo il nomignolo di mostro e lo stesso, crudele, destino.
Era tuo amico. “era” perché adesso lo osservi dormire in una grossa pozza di sangue, sereno come non lo era più da tanto tempo. Sembra anche più giovane, nonostante i segni del deterioramento che formano inquietanti cicatrici sul volto.
Per un attimo sei invidioso.
Ma non sai dire se di lui o della morte.
Lui ha scelto la via più onorevole per lasciare questo mondo corrotto, liberandosi dalle catene che lo tenevano prigioniero in un corpo ripugnante.
Ora era felice.
E il cielo avrebbe avuto un nuovo angelo tra le sue file.
Ma tu non potrai mai più vederlo.
Perché andrai all’inferno una volta terminato il tuo compito.
Non puoi fare a meno di versare qualche lacrima, piangendo come non lo facevi più da tempo.
L’unica persona che fino a quel momento ti aveva sostenuta è morta. E tu sei dannato.
Ma in fondo al tuo cuore, speri ancora di poterlo incontrare.
Forse un giorno, forse mai.
Ma di una cosa sei certo.
Questo non è un addio.
“ Arrivederci, amico mio”