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Autore: Avly    20/03/2010    7 recensioni
L'inizio di tutto...o la fine. Un nuovo campionato, una nuova avventura, vecchi e nuovi amici, e non solo...tra demoni e guardiani una nuova sfida attende i nostri blaider...ma questa volta a scendere in campo non saranno solo i bey. Scsate questa è la mia prima fic e spero che vi piaccia...premetto che dal prologo non si capisce molto, ma dopotutto è un prologo no?! Sono graditissimi i commenti, anche se negativi poichè possono aiutarmi con la narrazione. Così la storia sarà un po' di tutti. Anche se leggendo il prologo vi sembrerà di trovarvi una storia di rating superiore, non preoccupatevi! Buona lettura! PS Ho aumentato il rating da verde a giallo poichè non sono molto sicura che situazioni che si verranno a presentare siano adatte ad un rating verde...Comunque magari mi sbaglio, se lo riterrò esagerato lo abbasserò^^
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Max Mizuhara, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Max ti a… -

Ciao a tutti^^ Mea Culpa mea culpa mea culpa! Sono un disastro, avevo promesso di non far intercorrere tanto tempo tra un capitolo e l’altro e mi ritrovo ad aggiornare solo ora^^ Scusatemi davvero tanto, sono dispiaciuta, e mi scuso con tutti quei meravigliosi lettori che aspettavano un nuovo capitolo dei Cavalieri.

Capitolo ora è qui, pronto tutto per voi; è stata un’impresa scriverlo, difficile e complicato per cui spero vivamente che vi possa piacere. Non rubo altro tempo e scusandomi ancora…

Buona Lettura^^

Dubbi, sogni e fili del Destino

 

Quando riaprì gli occhi, la giovane demone dagli occhi vermigli passò in rassegna con sguardo attento la stanza in cui si trovava; le pareti bianche prive di quadri o sopramobili rendevano la camera estremamente luminosa e questo l’infastidì. “Troppa luce, e poi quest’odore di disinfettante mi da la nausea”

- Su non fare la difficile, poteva andarci peggio – il messaggio telepatico di Ares le arrivò sicuro e ironico, mentre il bel demone biondo era sdraiato sul letto affianco al suo. Entrambi avevano il viso tirato e stanco, mentre i loro occhi avevano ripreso a brillare della loro consueta luce sinistra.

- Axel ci è andato pesante – asserì oralmente la ragazza sistemandosi meglio le lunghe ciocche color pece che le decoravano il viso.

- Sì, ma dovevi vedere quanta premura ci hanno riservato quegli stupidi umani quando io e Astra ci siamo svegliati –

- E Axel? –

- Hilary lo ha accompagnato nella stanza dove dormono gli Scudi Sacri – pronunciò le ultime parole con difficoltà, limitandosi ad un sibilo forzato.

Samantha si tirò su a sedere sconvolta. – Come? Che significa dormono?!

- Quello che ho detto. Non sono morti -

- Ma non è possibile! Il nostro attacco avrebbe dovuto farli partire per l’Inferno! – sbottò irritata alzandosi di scatto dal letto e avvicinandosi furente accanto ad Ares. Lui non fece una piega, ma si limitò a guardare il soffitto troppo bianco.

- Torna a letto, non sarebbe il massimo se Takao entrasse e ti trovasse piena di energia – le rispose con fare laconico senza smettere di osservare il soffitto con le braccia dietro la nuca.

La ragazza riluttante a dargli ragione si stese sul suo letto candido, mentre ancora cercava di capire il perché di tutta quella situazione incredibile.

“Il Potere li avrà salvati?”

“Purtroppo sì.” il pensiero di Axel la raggiunse in pochi istanti, prima che la porta della loro camera si aprisse per lasciare entrare Axel, Takao, Hilary, Mao e Astra, quest’ultima appoggiata ai due ragazzi.

 

Non appena fu rientrata in hotel, Hilary si fece una doccia con lo scopo di rilassarsi e lasciar fluire i suoi pensieri attraverso la scia d’acqua che si infrangeva sui suoi capelli color cioccolato.

Le gocce si insinuavano attraverso le pieghe della sua pelle, mentre con gli occhi la ragazza cercava di ricordare gli avvenimenti delle ultime ore.

Di quello che era accaduto all’inizio dell’incontro ricordava tutto, le immagini si susseguivano nitide e chiare nella sua mente, ma una volta arrivati alle ultime battute, le scene si facevano sempre più sfocate ed indistinte, fino a che non si arrivava al punto in cui scendeva dalla scalinata per raggiungere Axel e gli altri sul campo di gioco.

“Quella voce…” lasciò che lunghe scie bagnate mischiate con lo shampoo le rigassero in viso, continuando ad accarezzarsi le spalle e le gote arrossate dal vapore.

Non aveva sognato, ne era certa; quel suono, quella voce era qualcosa di più che un’allucinazione. Era realtà, anche se si poteva dire che era stata solo lei ad udirla. Come ad Helsinki quando aveva creduto che a parlare fosse stata Julia. E poi la mancanza d’ossigeno…Che soffrisse di attacchi di panico?

- No…Io ho sentito una voce, di questo sono sicura, ma forse mi farebbe meglio avere un parere medico – Lasciandosi massaggiare dai tocchi delicati dell’acqua, Hilary riuscì almeno in parte a rilassarsi, cercando di scostare quei pensieri instabili e tetri dalla sua mente per lasciare invece posto a qualcosa di ben più grave.

“Mariam…Che cosa vi è successo?” La ragazza non aveva mai avuto un vero rapporto di amicizia con la Saint Shield, ma per quelle poche volte che era riuscita a vederla e a parlarle, aveva capito una piccola sfumatura del suo carattere; in un certo senso la sua similarità con Kai era evidente. Entrambi erano molto introversi e per certi versi freddi e distaccati, ma Mariam a differenza del russo aveva mostrato di non essere invulnerabile, e questo era accaduto solo in presenza di Max. Hilary ricordava ancora l’urlo carico di dolore che l’amico americano aveva lanciato quando la ragazza si era accasciata al suolo. Un grido impregnato di disperazione, di paura, di tristezza, sentimenti che mai avevano sfiorato l’anima solare e vitale di Max. Ora non le importava di risolvere i suoi problemi con voci di fantasmi o cose simili, voleva solo che gli Scudi Sacri si risvegliassero.

- Eppure io una voce l’ho sentita… -

 

- Mi dispiace ma a quest’ora non possiamo far restare nessuno. L’orario di visite è terminato da un bel pezzo ragazzo -

- Per favore, non potrei rimanere qui per questa notte? Rimango nel corridoio non mi muovo – balbettò una voce che a fatica cercava di limitare la scesa copiosa delle lacrime.

L’uomo in camice squadrò il visitatore con sguardo scettico; le regole erano quelle, nessuno poteva rimanere oltre l’orario di visita, e lui non si sarebbe preso un rimprovero dal caposala per quel moccioso.

- Non se ne parla nemmeno, nessuno può rimanere, e ora esci! -

- Lascialo stare Jason me ne occupo io – una creatura sinuosa ed elegante emerse da uno dei corridoi bianchi dell’ospedale, scandendo il suo armonioso passaggio con il ticchettio del tacchi sul pavimento.

- Ma la caporeparto… -

- Della caporeparto me ne occupo io, e poi sono le undici di sera, non possiamo mica far uscire un minore a quest’ora in una città caotica come Los Angeles…Resterà con me. –

- Ma…S…-

- Puoi andare – la voce della sconosciuta non ammetteva repliche, dura e tagliente come i suoi occhi cerulei. L’uomo visibilmente colpito se ne andò, sparendo dietro uno dei corridoi, lasciando i due soli.

Ad un tratto la donna si chinò sul ragazzo, asciugandogli le lacrime con un fazzoletto candido, mentre la sua bionda coda le ricadeva su un lato del viso.

- Su Max, beviamoci qualcosa di caldo e poi ti porto dagli Scudi Sacri -

Il biondo le rivolse un sorriso pieno di gratitudine, prima di seguirla verso le macchinette delle bevande.

- Grazie dottoressa Sagami – “Mariam…Non ti lascerò sola nemmeno un istante, veglierò io su di te”

 

E mentre alcune anime riposavano placidamente nei loro caldi e confortevoli letti, altre esaminavano attente la situazione, preparandosi alla prossima mossa. Accostandosi alla finestra della stanza in cui era solo, Axel sorvolò con i suoi occhi smeraldo l’intero scenario che si inchinava rispettosamente davanti a lui. Lui, il Demone della Malvagità, lui La Distruzione Assoluta.

– E ora muoviamo il Cavallo –

 

Il nuovo giorno si presentò agli occhi dei blaider come uno dei più cupi e tristi dall’inizio del torneo. Una coltre grigia e nera ricopriva il cielo di Los Angeles, e pareva volesse nascondere il sole dalla vista dei ragazzi. Un tempo carico di desolazione e malinconia, un senso di intorpidimento alle ossa, la sensazione di non aver la forza fisica di compiere movimenti, un tempo immobile…Morto.

Quella mattina Hilary dopo aver svolto i suoi compiti come assistente tecnica decise di andare a visitare gli Scudi Sacri in ospedale, e già che si sarebbe trovata lì ne avrebbe approfittato per sistemare il suo dubbio riguardanti strane voci e attacchi di panico con la dottoressa Sagami, la donna che curava le condizioni fisiche dei Neoborg.

Memore del fatto che nessuno era a conoscenza di questi attacchi, Hilary decise di tenere le altre all’oscuro per non creare ulteriori preoccupazioni, in un clima che già di per sé non poteva certo definirsi tranquillo.

Dopo aver indossato un paio di jeans blu e una maglia dello stesso colore che le lasciava scoperta una spalla si diresse verso la hall, sperando di non incontrare nessuno.

- Hilary aspetta! -

La ragazza si arrestò all’istante senza neanche voltarsi, non ne aveva bisogno perché quella voce per lei era diventata inconfondibile. Un vago odore di muschio e aria salmastra le invase le narici, mentre due distese di smeraldo si rivelarono per lei. – Buongiorno Axel – lo salutò lei con un sorriso; era sempre estremamente rilassante parlare con il ragazzo, il suo corpo ed i suoi occhi ispiravano una calma ed una tranquillità disarmante, sapevano emettere dolcezza e forza allo stesso tempo, ed inoltre si trattava di Axel.

- Ciao, caspita a causa degli allenamenti non ci siamo proprio visti…Ma a proposito dove stai andando? -

- Oh, voglio andare a trovare gli Scudi Sacri in ospedale – gli rispose lei evitando di aggiungere anche il secondo motivo.

- Uhm…Ma non è meglio che ti accompagni? Alle 15.30 dobbiamo essere allo stadio per il secondo incontro – asserì lui già pregustando il momento del prossimo match.

- Lo so, ma non preoccuparti non tardo…Anzi per favore potresti avvisare tu Takao? Io vado sta arrivano il pullman – Con queste parole lei gli volse le spalle dirigendosi verso l’uscita, quando una mano l’afferrò per un polso e la fece volte indietro. Hilary arrossì di colpo nel percepire la presa di lui sulla pelle, ma si costrinse a rimanere calma, almeno in viso. Le dite del moro premevano sul bracciale in metallo che la ragazza portava sul polso, un regalo di Takao per il suo compleanno. – Verso le 14.30 ti vengo a prendere, e non accetto rifiuti siamo intesi? – le disse lui con fare ironico mentre si avvicinava sempre di più con il viso. Hilary deglutì silenziosamente mentre con un’agile movimento si districò dalla sua presa per poi scoccargli un bacio fugace sulla guancia. – Ok – con un sorriso corse verso il mezzo, lasciando un Demone della Malvagità decisamente soddisfatto che si portò alle labbra le dita che con cui aveva toccato il polso di Hilary ed il bracciale metallico.

“Niente?”

“No…Non è lì, Samantha” le rispose il Demone con il pensiero cercando di percepire un potere noto.

“Beh collane non mi sembra che ne porti” continuò lei.

“Già…Deve trovarsi da un’altra parte, in un altro oggetto” concluse lui dirigendosi verso la palestra dove sicuramente i loro prossimi obiettivi si stavano allenando.    

 

Quando si richiuse delicatamente la porta alle spalle un sorriso le nacque spontaneo. Max era incredibile, assolutamente unico; nel momento in cui si era ritrovata nella camera di Mariam aveva creduto di trovarsi nel bel mezzo di un film romantico, dove lei in preda ad un malore finisce in coma e lui aggrappandosi con forza alla fune del loro amore le rimane accanto. Era stato così che li aveva trovati: Max addormentato teneva il capo chino sul letto, stringendo la mano di Mariam che pareva essere diventata di pietra. Onde di capelli biondi cadevano disordinatamente sul volto dell’americano che si era adagiato ricurvo sul letto, sicuramente in una posizione scomoda, ma l’ideale se si voleva stare il più possibile accanto alla persona adagiata sul letto. Hilary decise di non svegliarlo, così si diresse verso lo studio della dottoressa Sagami che si trovava dell’altra parte del piano.

Appariva tranquilla, ma in realtà era un’apparenza che falsa serviva solo a nascondere la grande agitazione ed il turbolento vortice di emozioni che le imperversavano nel petto. Pensava a Max e Mariam, alla situazione misteriosa ed inspiegabile in cui versavano gli Scudi Sacri, al torneo, ai suoi attacchi di panico, ad Axel, a Kai…”Axel” le gote le si imporporarono mentre con la mente rivide la scena di poche ore prima; Axel l’aveva afferrata per un polso facendola voltare fino ad ritrovarsi a pochi centimetri dal suo viso. Era stato qualcosa di particolare, qualcosa che seppur fosse estremamente normale le aveva lasciato una strana sensazione all’altezza del cuore. Non era di certo il primo contatto che avevano; si erano abbracciati al chiaro di luna, avevano passato una giornata insieme e molti momenti in allegria…Eppure il pensiero che le loro labbra si fossero trovate ad una distanza così ravvicinata le fece aumentare i battiti nel petto.

Si sentiva strana, in una sorta di Limbo, in una terra di Nessuno in attesa di qualcosa che non sapeva neppure lei. Attendere che Axel si facesse avanti oppure prendere di persona l’iniziativa? Non era neanche sicura dei suoi sentimenti per il moro. Oramai credeva che la presenza di Axel avesse attutito e quasi debellato la pressione che la figura di Kai esercitava sul suo cuore, e dopotutto come si era già ripromessa, Kai non sarebbe mai stato niente di più di quello che era. Dato oggettivo di cui doveva prendere atto. Kai una meravigliosa illusione, Axel una dolce realtà che lei voleva abbracciare…

- Avanti – la voce della dottoressa giunse alle orecchie di Hilary nel momento in cui lei bussò alla porta del suo studio.

La ragazza entrò con discrezione ponendo un leggero inchino in direzione della scrivania dove la donna esaminava con la dedita attenzione alcune scartoffie. – Ma che sorpresa! Ciao Hilary – la salutò lei con fare cordiale mentre le faceva cenno di accomodarsi.

- Allora sei passata dagli Scudi Sacri? -

- Sì, e i medici mi hanno detto che rimarranno qui fino a che non si saranno chiariti ancora tutti i dubbi – disse la ragazza rammentando le informazioni ricevute.

La dottoressa annuì tristemente, dando così l’impressione ad Hilary che in realtà i problemi fossero ben più gravi del previsto, e la situazione più delicata di quanto sembrasse.

- Per cosa sei qui cara? – la donna riportò velocemente l’attenzione sulla giovane che riscossasi prese con calma a raccontarle quel problema che tanto l’attanagliava.

 

Di tutte le cose che riteneva improbabili questa era una di quelle, anche se conoscendo il tipo di persona in fin dei conti non era poi così impensabile da credere. Aveva trovato Max dormire accanto a Mariam, e questo stranamente lo aveva colpito. L’amico era sempre stato un ragazzo molto dolce e premuroso verso il prossimo, ma questo gli sembrava eccessivo. Eppure a giudicare dal viso dell’americano non sembrava essere semplicemente preoccupato; la sua espressione tradiva qualcos’altro, un qualcosa che però lui non seppe identificare. Rapido si richiuse la porta alle spalle, stupendosi dell’aver cercato di fare il meno rumore possibile. Erano quasi le 14.00 era meglio rientrare in Hotel, anche perché non aveva la minima voglia di sorbirsi le esasperanti lamentele di Yuri su fatto che sparisse senza dare tracce del suo passaggio.

Dopotutto oramai ci erano tutti abituati. Aveva trascorso la mattinata ad allenarsi con il suo Dranzer nelle scuderie dove i russi avevano lasciato i quattro cavalli, ripensando all’incontro del giorno prima e rievocando tutti gli episodi cruciali: il lampo di luce che aveva investito lo stadio, i corpi martoriati degli Scudi Sacri a terra, gli Obscuras affaticati e stremati, ovviamente tranne Axel che sembrava aver resistito meglio di tutti, l’urlo di Hilary quando il moro si era accasciato a terra…

Ma che centra?” Inspiegabile come quel piccolo frammento di ricordi si fosse inserito così bene nella sua mente molto selettiva. La sua era una mente che sceglieva rigidamente cosa far arrivare alla sua anima, e sicuramente questo minuscolo ricordo non aveva nulla di importante. Eppure la rabbia che aveva provato nell’udire la voce della brunetta chiamare quel ragazzo gli aveva dato terribilmente fastidio. Non credeva che riguardasse Hilary in sé, ma più che altro era legato ad Axel. Non sopportava quel giovane, lui e tutta la sua squadra di finti adulatori. Forse c’era anche un po’ di invidia nei loro confronti, ma non l’avrebbe mai ammesso ad anima viva: in fondo gli Obscuras avevano raggiunto in meno di un mese un grado di popolarità tra i G-Revolution che lui non riusciva a concepire come normale.

Inoltre gli doleva ammetterlo anche a se stesso, ma da quando quei quattro avevano messo piede nella sua vita, la sfera che a fatica aveva ottenuto si era frantumata. Erano tutti cambiati: Takao oramai non pensava più tanto seriamente al beyblade, ma preferiva concentrarsi sulla sua ragazza, Rei a causa di Ares era diventato vulnerabile e tetro come non lo aveva mai visto. Sembrava quasi che ovunque passassero gli Obscuras lasciassero solo desolazione e malinconia…Come la Morte.

“Adesso basta…Se Takao non è più tanto in forma meglio così, vorrà dire che lo batterò una volta per tutte

Ma che stava andando a pensare? Lui non voleva vincere così, lui aveva sacrificato se stesso per potersi confrontare nuovamente contro Takao, aveva compiuto innumerevoli errori sempre spinto dal solo scopo di combattere contro il suo ex-capitano. Per cosa aveva sofferto? Per vincere contro un ragazzino che ha perso lo spirito di duellare? No, lui voleva vincere, ma contro il vero Takao, non contro un burattino.

Era anche per questo che non aveva parlato con lui della sua schiena; perché non avrebbe tollerato che Takao giocasse in maniera diversa una volta entrato a conoscenza delle sue reali condizioni. Ma questa era tutta acqua passata, ora lui era di nuovo Kai Hiwatari, e anche il suo avversario sarebbe tornato ad essere Takao Kinomiya.

Ad un tratto una porta si aprì davanti ai suoi occhi, prima che da essa uscissero Hilary e la Sagami, le quali si accorsero subito di lui. Il ragazzo soffermò lo sguardo sulla brunetta che gli rivolse uno sguardo stupito.

- Ciao Kai – lo salutò la donna mentre questo le rivolgeva un cenno col capo.

- Beh ragazzi ora vi lascio, io ho dei controlli da fare. Avvisate voi che Max resterà qui per oggi, questa notte non ha chiuso occhio, per cui è meglio se lo lasciamo riposare – Posò poi l’attenzione sulla ragazza che le era affianco – Tranquilla Hilary, a mio avviso non è niente di cui preoccuparsi, almeno per il momento, ma se dovesse succedere nuovamente avvisami ok? – con queste parole si allontanò perdendosi nei corridoi dell’ospedale.

Una volta rimasti soli Kai si volse nuovamente verso la ragazza, soffermandosi sul suo viso come per cercare un segno di quanto aveva detto la dottoressa. Che cosa aveva Hilary per essere andata dalla Sagami? E perché sul suo volto era calata per un istante un’ombra che mai aveva sorvolato quel viso?

Quando poi lei sollevò gli occhi per incontrare i suoi Kai la vide sorridergli facendo scomparire con un colpo di bacchetta qualsiasi tristezza, o forse celando accuratamente ogni disagio…

 

- Ciao Kai – disse lei usando il tono più distaccato che la sua voce le permetteva. Era stata una piacevole sorpresa trovarlo lì, come se proprio ora che si era decisa a dimenticarlo il destino li facesse nuovamente incontrare per permetterle ancora di invertire rotta.

Lui le rivolse un lieve cenno col capo, osservandola con l’intenzione di ritrovare quell’ombra di preoccupazione. Non la trovò, sembrava una particolarità di Hilary celare le sue preoccupazioni davanti agli altri, cosa che lui non era riuscito a fare con lei quella sera in Finlandia…

- Sarà meglio andare – ad un tratto la voce di lei lo riportò al presente, e fu solo nel momento in cui lui posò i suoi occhi ametista in quelli cioccolato della brunetta che vide per un istante il velo di preoccupazione che tanto aveva ricercato. Senza dire nulla lui la precedette iniziando a camminare per i corridoi inamidati dell’ospedale affiancato dalla ragazza che tentava di rimanere calma.

 

Evitare che lui si accorgesse di qualcosa era stata una vera impresa, ma credeva di esserci riuscita. Ora attraversavano corridoi immobili e deserti uno affianco all’altro, percependo ognuno una coppia di passi che si muoveva in alternanza con i propri. Scostando una ciocca castana di lato in modo che le coprisse parte del viso, Hilary osservò celata dai capelli la magnifica illusione che le era accanto. Come faceva ad essere così? Kai, questa era la risposta. Kai era Kai, illusione o cruda realtà che fosse, per lei Kai era irraggiungibile, ma camminare vicino a lui le procurava un’agitazione tale da temere che il suo cuore potesse battere con un’intensità così forte da essere udita persino da lui.

“E’ meraviglioso” il primo pensiero di Hilary mentre percorreva con gli occhi i lineamenti maschili e chiari del suo corpo, “E’ bellissimo” ultimo pensiero della ragazza mentre si soffermava sul suo profilo lineare accentuato da una muscolatura sana che emanava una potenza ed una forza affascinante.

 

Giunti all’uscita dell’ospedale i due si fermarono un istante senza dire nulla. Kai si volse verso di lei trovando una ciocca castana a coprirle una parte di volto; era rimasta in silenzio per tutto il tragitto senza accennare ad una parola, persino i suoi respiri parevano essersi confusi con i suoi tanto erano stati silenziosi. Il fatto che non avesse parlato per lui da una parte era stata una nota positiva, anche perché non amava particolarmente conversare, ma non seppe spiegarsi perché una piccola parte di lui avrebbe voluto sentire la sua voce dire qualsiasi cosa.

- Noi siamo tuoi amici Kai…E questo lo sai! – Già come quella sera…

- Axel! – Improvvisamente si riscosse dai suoi pensieri quando si rese conto di aver appena ricordato l’episodio dell’incontro tra gli Scudi Sacri e gli Obscuras, in particolare il momento in cui Hilary gridava il nome di quell’essere. Dopo pochi attimi però si accorse che forse quel nome non lo aveva solo immaginato...

 

- Axel! – lo salutò Hilary radiosa non appena lui accostò davanti a loro con la moto salendo per metà sul marciapiede e portando la ruota anteriore a pochi centimetri dalle gambe del ragazzo a piedi. Attraverso il casco integrale che ne copriva interamente il volto, Kai riuscì a scorgere gli occhi smeraldini del ragazzo e avrebbe potuto giurare che fosse di buon umore.

Hilary si accostò ai due, mentre il moro apriva la parte anteriore del casco, lasciando che il volto potesse essere investito dalla luce appena accennata del sole e dalle scintille che partivano dagli occhi del russo.

- Ciao Hilary è andato tutto bene? – chiese lui sorridendo alla giovane con la sua aria da amico premuroso che fece pietà al diciassettenne russo.

- Sì, diciamo di sì, gli Scudi Sacri non stanno ancora bene, ma perlomeno non sono gravi –

- Beh allora sarà meglio muoversi, dobbiamo tornare in Hotel per prendere il pullman – disse lui cordiale porgendole il casco che teneva appeso al manubrio.

Hilary si arrestò di colpo in preda all’imbarazzo della situazione. Non ci volle molto per fare due conti: loro erano in tre.

Lo stomaco le si strinse in una morsa terribile, mentre il cuore le salì in gola. Che doveva fare?

Con un ghigno mentale Axel si premunì di proseguire. – Oh mi spiace Kai, se avessi saputo che anche tu saresti stato qui avrei noleggiato una delle auto che danno in dotazione all’albergo e sarei venuto a prendervi in auto – “Sì certo, e poi ti conferisco direttamente il tuo Aestiu con un inchino, Cavaliere” Axel osservò per alcuni istanti il ragazzo di fronte a lui estremamente soddisfatto del modo magistrale in cui aveva condotto la cosa. Il suo tono eternamente dispiaciuto pareva aver colpito Hilary che gli rivolse un sorriso in segno di approvazione, mentre il Demone dentro di lui grondava di soddisfazione nel leggere le missive di fuoco del suo Cavaliere.

Kai dal canto suo si trattenne per non scatenare il suo Dranzer, che come se provasse sulla pelle l’indignazione, si stava scaldando nella sua tasca. Falso, ipocrita come descrivere quell’essere?

“Mi fiderei di più a farmi accompagnare da Daichi che non arriva neanche ai freni” pensò il russo lanciando un’occhiata torva in direzione del moro, che non cessava di osservarlo con quell’espressione fintamente dispiaciuta. Sembrava che un filo invisibile legasse i due ragazzi, un filo in cui scorreva corrente ad alta tensione, che si passavano senza sosta attraverso gli occhi. Scintille smeraldine per fiamme ametista.

Ma Kai Hiwatari ad un affondo risponde sempre con una stoccata decisiva. – Meglio di no, ci tengo alla mia vita – disse assestando il colpo diretto e preciso, lasciando sia Axel che Hilary senza parole.

“Ci tengo a distruggerti di persona”

“Allora comincia a correre perché poi non ne avrai tempo” Axel strinse il viso in una smorfia come se si fosse offeso, e questo non sfuggì ad Hilary che basita per la risposta inopportuna di Kai si stava già preparando a dirgliene quattro quando si accorse che il russo si era già allontanato, dileguandosi e venendo inghiottito dalla folla.

- Uhm…Non devo essergli molto simpatico. Mi spiace, ma io stavo dicendo sul serio – si giustificò il moro rivolgendosi ad una Hilary ancora furente. Ma come si era permesso di rispondere così? Axel voleva solo essere carino. Certo che Kai era davvero odioso quando si sforzava di essere arrogante.

- Tranquillo, sono certa che non volesse essere scortese, magari ha un po’ la luna storta – cercò di rattoppare lei con imbarazzo.

- Oh pazienza, in fondo che mi importa di Kai? La cosa importante è che tu sia qui con me, anche perché Takao mi ha espressamente ordinato di scortarti viva in hotel! Su salta a bordo – con un buffetto sulla testa le porse il casco, che con un sorriso lei prese allacciandoselo e salendo con agilità sulla moto, assicurando poi la presa sul torace del ragazzo. Axel andò incontro al suo corpo avendolo così perfettamente incollato, dopodiché azionò l’acceleratore immergendosi con lei per il traffico fitto e impenetrabile di Los Angeles.

 

Un colpo alla lattina ai suoi piedi che rotolò rovinosamente sul marciapiede cosparso di scarpe che andavano e venivano ininterrottamente. Un altro calcio fino a che la sventurata non si infranse sotto le ruote di un camion che trasportava surgelati.

Tirò un muto sospiro di rabbia mentre i suoi capelli argentati gli pungevano il viso come per incitarlo a tirare su il capo. Sputò a terra con rabbia. “Oh mi spiace Kai, se avessi saputo che anche tu saresti stato qui avrei noleggiato una delle auto che danno in dotazione all’albergo e sarei venuto a prendervi in auto… ma che razza di ipocrita! Che falso, che schifoso bastardo!” Quell’Axel era sicuramente la persona che più di ogni altro trovava irritante; lui aveva spesso avuto in antipatia molte persone, Andrew per esempio, o Dunga, Brooklyn ma tutti questi erano oro puro in confronto ad Axel. Lui era nero, nero come l’odio, come la falsità come il male…”Ed Hilary ci ha creduto pure alla sua buona fede…” un rombo di una moto lo distrasse dai suoi pensieri; credette quasi che fosse la moto del moro, ma in effetti sarebbe stato impossibile trovarli in mezzo a tutto quel traffico…Sembrava destinato a prolungarsi ancora per parecchio tempo.

Un sorriso di soddisfazione si delineò sul quelle labbra diafane contornate dai tatuaggi blu. “Amo il traffico”

Cominciò così a correre spingendosi nel folto della folla che assediava i marciapiedi, sgusciando agile e sinuoso attraverso le code immobili e dileguandosi nelle profondità di Los Angeles.

Non sapeva perché le sue gambe si fossero messe a correre a quella velocità, non sapeva perché non ne voleva sapere di fermarsi, ma se lo sarebbe chiesto…Dopo, ora voleva solo arrivare in hotel prima di una moto nera.

 

Quando Hilary giunse in Hotel trovò tutti i ragazzi che li attendevano davanti al pullman. Rick sbuffava sonoramente, mentre gli F-Sangre si erano messi ad esercitarsi con i nastri per intrattenere un po’ gli ospiti che si trovavano nel parco. Non appena scese dalla moto Takao le si piazzò davanti con le braccia sui fianchi. – Ma si può sapere quanto ci avete messo? Siamo in ritardo muoviamoci! –

- Che colpa ne possiamo avere? C’era un traffico di cui non hai idea! – si difese lei mentre Axel riportava la moto nel piccolo cortile laterale dove seduti comodamente all’ombra di un albero i Neoborg attendevano di poter partire.

“Ma Kai…” Hilary si volse verso la panchina alla sua sinistra incontrando due iridi ametista che compiaciute osservavano la coppia appena giunta.

“E’ già qui” Axel incrociò lo sguardo del russo mentre si avvicinava al pullman con gli altri. Alla fine Kai era arrivato prima, ci aveva dato l’anima per portare le sue gambe al massimo delle loro potenzialità, ma ci era riuscito, non sapeva come giustificare quello che lo aveva spinto, sapeva che aveva sentito l’impallabile desiderio di correre, di arrivare lì prima di loro…Per cosa non lo sapeva, ma lo aveva fatto. Un punto strano, insolito su cui la sua mente razionale e metodica non aveva ancora riflettuto, ma lo avrebbe fatto…Presto.

 

- Signore e signori vi do il benvenuto a questa nuova giornata di Beyblade, per l’attesa di tutti voi, ritardiamo di qualche minuto la scesa delle prossime squadre per un avviso importante: in seguito a quanto accaduto durante lo scorso incontro, siamo spiacenti di comunicarvi che la squadra degli Scudi Sacri è esclusa dalla competizione di questo torneo. Riportando quindi l’attenzione alla classifica, da questa tornata di incontri verrà eliminata ancora una squadra. Come ben sapete dalla tappa americana verranno saranno eliminate le due squadre che si trovano in ultima posizione. Dal momento che una squadra è fuori per motivi di salute, diamo un occhio al tabellone…- Dal maxi schermo comparvero le immagini con le relative posizioni in classifica. – Bene, come vedete anche voi le squadre che rischiano l’eliminazione sono gli F-Sangre e i New Europa…Ma ora diamo inizio alla sfida! – Un boato di voci assalì lo stadio, mentre davanti a tutti su sette pedane colorate altrettante squadre attendevano il loro verdetto.

“Per battere gli Obscuras dovrò attendere…Non contro Takao, non è ancora pronto…

“Contro chiunque…Distruggerò tutti!” Boris strinse le mani a pugno fino ad avere le nocche bianche

“Contro i New Europa…Devo eliminarli” Yuri si sorprese del proprio pensiero, anche perché non seppe ricollegarlo a niente…

“Nunc!” Astra decise le sorti del prossimo incontro tirando le fila di quel palcoscenico in cui era lei il burattinaio e tutti gli altri inutili marionette al suo servizio.

- Destino interessante…Sarà una sfida importante! – disse Djman.

Neoborg VS New Europa

 

- Maledizione ci è andata male…Proprio i Neoborg! – sbottò Andrew lanciando imprecazioni una volta entrato nello spogliatoio.

- Calmati Andrew, noi daremo il massimo – lo rassicurò Michelle mentre riassettava il suo bey

- Sì ma rischiamo l’eliminazione! E per di più contro quegli schifosi russi! –

- Adesso basta Andrew! – lo aggredì Mathilda frapponendosi fra lui e Michelle. La rosa abbracciò l’amico inglese per calmarlo, sussurrandogli un incoraggiamento nell’orecchio. Questo sembrò tranquillizzare Andrew che in risposta rivolse un sorriso alla ragazza prima di abbracciarla.

Ralph si avvicinò alla giovane mettendole le mani sulle spalle. – Brava Mathilda, è così che si parla. Preparati ora tocca a te –

- Cosa? Ma Ralph…-

- Mi hai sentito, se dobbiamo essere eliminati potremmo dire di aver partecipato tutti. L’altra volta abbiamo gareggiato io e Andrew, ora tocca a te e Michelle. – Il nobile tedesco sorrise alla sua compagna di squadra mentre il lord inglese le scoccava un bacio d’incoraggiamento sulle guancia. La sua amica Mathilda.

 

- Per il primo incontro di questo giorno avremo Michelle contro Yuri! – l’urlo di Djman irruppe nello stadio con una forza ed una determinazione che coinvolse ogni singola anima sugli spalti, infondendo una carica ed una sorta d’elettricità nell’aria.

Pronti sulla pedana di lancio si trovavano i due contendenti, che difendevano i loro colori ciascuno per un motivo differente; se Michelle voleva tentare di salvare la sua squadra dall’eliminazione, Yuri sentiva che voleva vincere. Si sentiva carico, impregnato di un desiderio di battersi che gli conferiva la carica per affrontare il mondo intero. Ma perché?

- Bene, blaider in posizione…Tre, due uno…Pronti lancio! – un’esclamazione, una sfida, due sani desideri.

 

- Tempesta di ghiaccio! -

- Attacco Ali di fuoco! -  

“Forza Michelle, forza!” Mathilda dalla panchina guardò il compagno di squadra sperando con tutte le sue forze in una vittoria…

“Forza Yuri!” due occhi verdi con scaglie dorate dalle tribune osservarono il rosso, mentre il suo cuore scalpitava per uscirle dal petto.

- Vincerò per la mia squadra! – urlò Michelle sferrando l’ultimo attacco ai danni di Wolborg

- Vincerò per… - Yuri si arrestò un attimo, tardando l’assalto del su lupo. Doveva vincere, lo desiderava, lo voleva…Ma perché? La vittoria per la squadra? Lo faceva perché era suo dovere e per riportare al Monastero l’antico prestigio che meritava. Non aveva mai lottato per altre ragioni, per altre persone. Combatteva solo per se stesso, ma mai lui aveva desiderato così tanto vincere come in questo momento.

 

- Vai Yuri! – Al diavolo l’imbarazzo e la vergogna, lei voleva tifare per lui, e voleva che lui lo sapesse. Julia si alzò dalla sua postazione gridando con tutta la forza che aveva il nome di quel blaider che anche se ancora non lo sapeva, nel suo cuore voleva vincere per lei…

- Vai Wolborg! – il rosso mandò alla carica il Lupo della Steppa, caricandolo con un’energia inarrestabile, una forza che non poteva essere fermata neanche con le migliori intenzioni. Una forza doppia.  

 

- Il bey di Michelle è fuori gioco. Con un’abile mossa degna di un grande campione Yuri Ivanov si aggiudica l’incontro. Butta male per i New Europa, ora se vogliono sperare nella salvezza devono vincere il prossimo incontro, e sperare che nel prossimo match gli F-Sangre perdano -

“Sì stanne certo” Julia e Raul lanciarono un’occhiataccia a Djman che avrebbe fatto tremare il cuore più impavido.

“Si stai sicuro” Yuri involontariamente incenerì il presentatore con lo sguardo, mentre due smeraldi dorati entrarono nel suo campo visivo, isolandolo per alcuni istanti nel suo mondo fatto di luci e silenzi. Momenti in cui i loro occhi si incrociarono, attimi in cui Julia gli passò la sua gratitudine e Yuri senza capire il perché, si sentì per la prima soddisfatto di una vittoria.

 

- Per il prossimo incontro vedremo una sfida molto particolare, perché per chi avesse scommesso in una Kai VS Ralph dovrà ricredersi perché avremo da una parte Mathilda mentre dall’altra Boris! -

 

- Scelta curiosa da parte loro – constatò stupita con la mente Astra osservando il tabellone.

- In effetti pensavo che dopo lo scherzetto di stamattina Kai avrebbe fatto di tutto pur di combattere – Samantha si volse verso Axel che dal canto suo lanciò un’occhiata truce in direzione delle tribune russe dove un argenteo ragazzo come se riuscisse a sentire degli occhi puntati addosso, si volse nella loro direzione scontrandosi con la rabbia che scoppiettava in due iridi smeraldine.

- Ammettilo che questo non l’avevi previsto stratega – lo prese in giro Ares mentre depositava un bacio sulla spalla della cinese seduta accanto a lui.

- Che evento…Il Demone della Malvagità giocato da un ragazzino – lo derise Astra mentre anche lei spostava lo sguardo in direzione di Kai. Il fatto che il Cavaliere non partecipasse all’incontro era stata una notizia inaspettata per Axel che aveva già programmato ogni cosa. Questo gli scombinava i piani…Il demone della Malvagità si volse poi verso qualcuno che invece aveva attirato la sua attenzione. Era anche colpa sua…

“Maledetto…Peggio per te…Te la sei cercata”

 

 

E anche questa è andata. Che ve ne pare? Spero che vi sia piaciuto, a me non ha convinto fino in fondo, ma spero che vi sia arrivato qualcosa; un’emozione, bella o brutta che sia. Ah capitolo in violetto per dedicarlo alla squadra dei New Europa e principalmente per introdurre il prossimo colore che sarà interamente per un personaggio abbastanza popolare e credo molto amato^^

Vi ringrazio ancora tutti di cuore, ma ora è arrivato il momento del mio…

Angolo dei Grazie^^

 

Pierina: grazie mille tesoro! Mi fa piacere che lo scorso capitolo ti abbia emozionato, e anche se questo non è allo stesso livello, confido e spero che ti possa piacere ugualmente^^ Eh già Axel è proprio furbo, un vero cattivo, lui più di ogni altro lo voglio far apparire come un vero cattivo, subdolo e crudele, quindi non aspettarti atti di clemenza!! Su Kai…Beh lui è un figo^^ Ha una psicologia difficile da inquadrare e spero che non si riveli una schifezza la mai interpretazione^^ Grazie tante per i complimenti e tanti complimenti a te per la tua prima storia. Mi è piaciuta molto!

Spero che mi commenterai anche questo! Sapere le tue impressioni sarebbe importantissimo^^

Baciuzzi Avly

 

DarKAngel91: niente grazie! Sei tu che sei stata gentilissima a farmi avere la tua opinione e spero di potermi ancora avvalere della tua presenza^^ Grazie davvero sei gentilissima e non manchi mai^^ Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto^^ Grazie ancora!!

Baciuzzi Avly

 

Lexy90: la mia tesora!! Sempre puntuale e impeccabile^^ Grazie mille per lo scorso commento, lo so mi ero ripromessa di non far passare troppo tempo e mi dispiace, ma ho avuto a che fare con un piccolo progettino che spero possa andare in cantiere^^ (Non dico più niente!!) Comunque ora voglio concentrarmi sui miei Cavalieri, perciò incrociando le dita spero di aggiornare presto! Grazie per tutti i pareri che mi dai, le tue recensioni sono diventate linfa vitale…Non me ne privo più^^

Baciuzzi Avly

 

Cherry_88: tesoroooo come vedi sono resuscitata e spero vivamente che possa piacerti il nuovo capitolo. Ci ho messo tanto ma spero che ne sia valsa la pena^^ Sono contenta che gli Obscuras ti comunichino qualcosa (anche di negativo…In fondo è quello il loro ruolo) Mentre il nostro bel Kai (come hai detto tu, bel è riduttivo!) non si è ancora svegliato, ma il suo odio per Axel e per tutta la sua squadra c’è…Eccome^^ Su Julia hai ragione, lei è un po’ la migliore amica di Hilary, e proprio perché vuole bene alla brunetta non la compiange o si schiera incondizionatamente dalla sua parte; le dice schiettamente le sue opinioni dimostrandole la sua grande amicizia. Beh tesoro spero che questo capitolo ti possa piacere e mi auguro di sentirti presto!! Grazie 1000 per tutto!

Baciuzzi Avly

 

Kamy: cicci ma grazie^^ Sono stata felicissima di leggere il tuo commento, mi fa piacere sapere cosa ne pensi di questa fic^^ Felice anche del parere che esprimi sugli Obscuras e ovviamente su Kai!! Spero di sentirti presto, magari anche con la tua “Metallo e Sangue” che aspetto!

Baciuzzi Avly

 

Lirinuccia: tesoro mio, mi spiace dirlo, ma qui hai sbagliato per due volte^^ Uno, per me leggere Doomsday non è un obbligo dettato dal fatto che hai scritto la fic…E ti giuro che non faccio io un piacere a te nel leggere la tua fic, ma sei tu che hai fatto una grande cosa facendomi scoprire Death Note! Mi piace un sacco, sono arrivata al settimo (vado lenta come una lumaca per via della mole di roba che ho da leggere, ma non appena potrò mi rifarò!) e mi sono appassionata…Quindi carissima sono io a dover ringraziare te! Sulla tua fic…Ti ho lasciato un commento e spero presto di poterne aggiungere un altro!

Punto due: Crystal…Non odio la rossa, anzi la curo molto, l’ho creata e posso assicurarti che se da un lato fa la parte della bastarda stai attenta…Lei è imprevedibile, unica come il fratello!

Grazie 1000 per tutti i complimenti riguardanti il mio stile…Non hai idea di quanto facciano piacere! Grazie

Baciuzzi Avly

 

Lenn Chan: ** grazieeeee Lenn grazie davvero per lo scorso commento, mi hai fatto saltare dalla sedia e l’avrò riletto non so quante volte! Eh sì hai ragione…Hilary ha dalla sua la consapevolezza che Kai non sente nulla per lei e che invece Axel sì ma è anche come dice Julia…Insomma incasiniamo ulteriormente la matassa! Sugli Obscuras nulla da dire…Sono come dice Kai, La Morte. E noto con piacere che la coppia MaxxMariam piace a tutti^^ (Thank you my friends nd Max) Beh speriamo di riuscire a dare loro un lieto fine^^ Mia maestra, spero che questo capitolo ti sia piaciuto e mi auguro di ricevere un tuo commento^^

A presto, ovviamente con la Linea Illusoria dell’orizzonte! La aspetto con ansia!

Baciuzzi Avly

 

Inuyasha_Fede: grazie ancora per l’avviso carissima sei stata gentile. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e attendo un tuo parere^^ Capitolo incentrato sulla pre-mossa del Cavallo come direbbe Axel, forse leggermente più lungo, ma spero ugualmente soddisfacente! Come ho detto prima non mi ha convinta al massimo, ma spero che a te abbia dato qualcosa! Grazie ancora!!

Baciuzzi Avly

 

Un ringraziamento speciale alle persone che hanno messo la mia storia fra i preferiti o fra le seguite! Siete fantastici!!

E in ultimo ma non meno importante un ringraziamento particolare alla mia Helens^^ Grazie per tutto tesoro.

 

Only for you, my friends

Avly

  
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