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Autore: Ulissae    21/03/2010    5 recensioni
Fanfiction partecipante all'iniziativa "2010: a year togheter" indetta dal CoS
[Flash! Su Didyme e Aro]
«Aro, cosa c'è oltre alle nuvole?»
Genere: Sentimentale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Aro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ideale utopistico'
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Sproloqui e spiegazioni: è un pre-tutto. XD Si ambienta nell'antica Roma. Una scena  dolce tra Aro e Didyme.
Informazioni random:
-Il titolo vuol dire giallo in latino.
-Il nome Didyme sta a significare gemelli, da qui il collegamento alla costellazione (ed al mio segno XD)
Buona lettura.

Flavus

188. Dietro la casa padronale ci sono campi di grano sconfinati

Mentre dalla domus si espandevano i suoi dei musicanti e le grida allegre dei partecipanti, un po' troppo brilli per la cena infinita e gli otri sempre pieni e pronti ad essere svuotati, due piccole figure sgusciavano via dalle stanze umide e rovinate destinate ai servi.
Compagni della notte si districavano nel giardino buio, senza farsi notare da nessuno; liberi dai genitori, troppo impegnati nell'evento, lasciavano che il blu del cielo li richiamasse.
Scuro e nero non incuteva in loro alcuna paura, perché li proteggeva, li rendeva semplici ombre.
Liberi.
Aro faceva in modo che i passi più incerti di Didyme non la portassero ad una caduta, riprendendola sempre in tempo; alla fine, preferì perfino prenderla sulla schiena, continuando a camminare veloce.
Quando giunsero sotto l'ulivo secolare la lasciò scendere.
«Per Castore, Didyme, la prossima volta stai più attenta» borbottò, senza vera severità nella voce.
Lei scivolò giù da lui, si sistemò il vestito bianco e si sedette a terra, senza rispondergli.
Con sguardo sognante fissava il cielo, l'enorme distesa di stelle la chiamava e per un attimo, ad Aro, sembrò perfino possibile che lei fosse una di esse.
«Aro, cosa c'è oltre alle nuvole?» domandò, vedendo un sottile strato coprire la mezza luna.
«Le stelle, no?» spiegò lui, come se fosse ovvio. «Vedi, quella è la tua costellazione» indicò verso l'alto, facendo sfoggio di quella cultura rubata dalla biblioteca del padrone, grazie a Demostene, il servo maestro.
«E oltre le stelle?» continuò, con la tenacia dei bambini.
«Suppongo gli dèi» il fratello si sedette al suo fianco e sospirò.
Facevano di tutto per quei momenti di liberà pura, scappavano, correvano, rischiavano perfino la vita, ma ne avevano bisogno. «L'olimpo o quello che è... però deve essere un bel posto, se c'è» disse scettico.
«E dietro la casa del padrone?»
La domanda spiazzò Aro. Didyme non era mai uscita dalle mura domestiche, né per andare al mercato, né per coltivare i campi. Non aveva mai visto il mondo, non aveva mai aspirato i suoi odori, se non quelli di quel piccolo spazio di terra sul quale in quel momento stavano.
«Bhé... ci sono enormi campi di grano come questo» mormorò, saggiando le parole con lentezza «e ci sono infinite distese di frutti, e lunghissime file di dolci, e tanti animali, e i mari» Aro si bloccò al ricordo del porto di Ostia e ebbe un fremito.
Il mare, il mare.
«e...» Aro deglutì, pensando all'ultima e fatidica parola.
«E?» lo incitò Didyme, corrugando le piccole sopracciglia.
«e la libertà» concluse lui in un soffio.
La bambina rimase interdetta e chiuse la bocca. Si sentiva in lontananza il richiamo di qualche uccello notturno. Nella sua mente si accavallavano immagini di nomi dei quali non conosceva il significato, fantasie infantili, sogni, ricordi sfuocati.
L'unica cosa che conosceva erano quelle enormi distese di giallo rassicurante: il grano.
Guardo il fratello con una punta di confusione e borbotto: «bhé, io sto tranquilla solo se ci sono i campi di grano» mugugnò, stringendosi al suo petto.
Aro rise, accarezzandole i ricci scuri, e chiudendo gli occhi immaginò.
Immaginò i mari, i sorrisi della sorella, le barche, il vento.
E la libertà.
Tanta ed infinita libertà.



Angolo autrice:
io ado Aro e Didyme *w* lo amo e la amo XD
Non ho molto da dire, se non che la storia partecipa all'iniziativa 2010: a year togheter, indetta dal Collection of Starlight
Spero vi sia piaciuta, un vostro parere è sempre ben accetto



notizia inutile: sono raffreddata e malaticcia .-." Condividi
   
 
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