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Autore: Little white angel    21/03/2010    2 recensioni
Come si sono conosciuti, secondo me, Sasuke e Naruto: un piccolo bosco, un pallone da calcio e un cespuglio saranno i testimoni dell'inizio di una bellissima amicizia. [SasuNaru friendship ^^]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Salve! Questa è la prima fic che scrivo per questo fandom e spero che chi legge mi lasci qualche commentino... mi farebbe molto piacere ^^

All'inizio doveva essere una SasuNaru leggera, leggera ma poi ho cambiato idea... lo spunto mi è venuto da una delle prime puntate di Naruto. Spero che il risultato non sia deludente e che piaccia a qualcuno. Ora vi lascio alla storia perciò Buona lettura!!!!

Un sorriso-

Il cielo era limpido quel giorno e, di tanto in tanto, qualche soffice nuvola solitaria lo attraversava, sospinta da un leggero venticello che rinfrescava la giornata afosa.

Quel caldo pomeriggio di sole era perfetto per divertirsi all’aperto con gli amici. Un piccolo gruppo di bambini aveva da poco scoperto uno spiazzo di medie dimensioni poco oltre il limitare del bosco dove, circondato da altissimi alberi e folti cespugli, il terreno erboso era perfetto per essere usato come capo da calcio. I bambini, dunque, si divertivano rincorrendo il pallone mentre l’aria si riempiva delle loro grida allegre e giocose. La voce di un bimbo in particolare sovrastava quelle di tutti gli altri: il suo nome era Naruto.

Naruto era un bambino di 7 anni con una massa di capelli ribelli color dell’oro e due occhi talmente azzurri e grandi da sembrare due piccoli squarci di cielo. Nonostante avesse perso i genitori quando aveva solo un anno -morti per difendere il loro piccolo villaggio da un’invasione- era un uragano di vitalità ed allegria sempre con il sorriso sulle labbra.

Quel pomeriggio avevano invitato anche le bambine ma Sakura e Ino, dopo essere cadute, scontrandosi l’una con l’altra e sporcandosi i vestitini, avevano deciso di smettere di giocare. Dopo poco anche Tenten e Hinata avevano deciso di lasciar perdere, stanche di correre da un lato all’altro del campo, inseguendo un pallone che, tra l’altro, non gli veniva mai passato. Così, dopo circa mezz’ora, a giocare erano rimasti solo i bambini. La squadra di Naruto vinceva di 10 a 3 e la maggior parte dei goal li avevano segnati lui e il suo migliore amico, Kiba. Certo… non che fosse difficile segnare con Shikamaru! Non era negato per lo sport ma estremamente pigro e, obbiettivamente parlando… non è che facesse molto per parare i loro colpi.

Per quanto riguarda Naruto invece, si stava nuovamente avvicinando alla rete ma, quando calciò, impresse troppa forza al pallone che, volando oltre la rete, finì in un punta parte indefinita del boschetto.

-Non preoccupatevi ci penso io!- disse il bambino correndo nella direzione in cui aveva visto cadere il pallone.

Non si era mai addentrato tanto nel boschetto, nemmeno con i suoi amici. Erano sempre rimasti in quel piccolo spiazzo che ora era il loro campo di calcio, poco oltre il limitare degli alberi.

Era un posto strano e spaventoso, o almeno è quello che avrebbe pensato un qualsiasi bambino di 7 anni, ma Naruto non aveva paura, anzi… quel posto lo affascinava! La luce del sole che filtrava lievemente tra le fronde degli alberi donava una luce misteriosa e magica a ciò che lo circondava. E poi c’erano i fiori! Tanti bellissimi fiori che non aveva mai visto! Di ogni forma e colore, donavano a quel luogo un aspetto fiabesco.

Ma in quel groviglio di rami e foglie era piuttosto difficile trovare il pallone, così, lasciando da parte quel posto incantevole, iniziò a cercare più attentamente nella speranza di trovare la palla.

Ad un tratto un rumore vicino lo spaventò. Da un cespuglio alle sue spalle proveniva qualcosa di simile ad un lamento. Piano piano gli si avvicinò e, quando si sporse oltre quell’enorme ammasso di rami, vide un bambino. A giudicare dall’aspetto aveva circa la sue età e, con la testa tra le mani, sembrava che stesse per piangere.

Il bambino in quel momento si accorse di non essere solo e alzò la testa, guardandolo con un’espressione sorpresa e spaventata.

-Ciao! Sono Naruto, tu chi sei?- chiese il biondino con un enorme sorriso sulle labbra e una mano tesa verso l’altro che, tuttavia, non la strinse ma iniziò a guardarlo con un velo di sospetto misto a curiosità negli occhi neri come la notte più buia.

Naruto sorrise, quel bambino era proprio buffo! Ma l’altro se ne accorse e lo fulminò con gli occhi, tuttavia ciò non fece altro che far iniziare a ridere sommessamente il biondo… ma, in fin dei conti, chi non lo avrebbe fatto? Il bambino che aveva di fronte aveva i capelli neri come gli occhi e, sotto i fugaci raggi del sole, sembravano assumere tonalità di un intensissimo blu. Tuttavia ciò che faceva ridere Naruto era il fatto che, a contrastare l’espressione omicida dell’altro, ci fossero quegli stessi capelli neri che, tutti arruffati e pieni di rametti e foglie, gli conferivano un aspetto decisamente ridicolo. Smettendo di ridere Naruto lo osservò meglio: come già detto gli occhi e i capelli erano nerissimi e ciò era insolito visto che aveva la pelle chiara come la neve.

-Cosa ti è successo? Perché piangi?- gli chiese poi, notando che gli occhi erano ancora ricoperti da un velo di lacrime.

Il bimbo non rispose ma spostò lo sguardo su un oggetto lì vicino. Quando anche Naruto si voltò, notò il pallone che stava cercando.

-Ecco dov’era finito!- disse prendendolo e controllando che non si fosse bucato. Quando si girò nuovamente verso il moretto, notò che quello lo stava fissando nuovamente con sguardo omicida e, questa volta, un brivido di paura gli attraversò la spina dorsale ma, poi, notò che lo sguardo del bambino non era rivolto a lui, bensì al pallone che aveva tra le mani.

Notò anche che, da quando lo aveva incontrato, quel bambino di cui non sapeva ancora il nome non aveva mai spostato la mano che gli copriva la fronte.

-Cosa ti è successo?- chiese, avvicinandosi e acchiappandogli la mano per spostarla. L’altro si scostò velocemente, ma non abbastanza da impedire al biondo di notare la ferita che aveva sulla fronte.

-Che cosa… come… Sei ferito!-

Il moro abbassò per qualche secondo lo sguardo, poi lo rialzò, tornando a guardare con astio la palla. Naruto allora capì.

-È stato il pallone? È stato il pallone a colpirti e a farti male? Mi dispiace… l’ho lanciato troppo forte ed è volato via, non pensavo di aver fatto male a qualcuno- gli disse dispiaciuto.

Il moretto continuava a guardarlo. Non sembrava più arrabbiato, però sembrava che stesse valutando se credere o meno a quello sconosciuto bambino biondo.

Naruto d’un tratto si illuminò con un sorriso enorme sul viso e iniziò a frugare nelle tasche di una tuta arancione che, con la sua sgargiante tonalità fosforescente faceva male agli occhi. Dopo qualche secondo tirò fuori dalla tasca una caramellina avvolta in un involucro arancione e la porse al bambino che aveva di fronte.

-Tieni, vedrai che poi starai meglio! Lo zio Jiraya me ne da sempre una quando mi faccio male…- disse, sempre con il sorriso sulle labbra.

Il moretto la prese dal palmo dell’altro e iniziò a rigirarla tra le dita. Mentre lo osservava corrucciare la fronte e fissare quel piccolo dolcetto con chissà che tipo di pensieri per la testa, Naruto si sporse leggermente posando un bacetto sulla fronte dell’altro, in corrispondenza della ferita.

Sentendo quel lieve tocco il moretto spalancò gli occhi sorpreso e arrossì lievemente mentre l’altro si apriva in un altro, stupendo e luminoso sorriso.

-Ora vedrai che passa! Ehi… allora me lo dici come ti chiami?- chiese il biondino

-S-sasuke…- rispose il bambino moro ancora ad occhi sbarrati

-Bene Sasuke! Ti và di venire con me? Ti presento i miei amici e poi facciamo una partita a pallone… che ne dici?- chiese Naruto con due occhioni enormi da cucciolo e luminosi di speranza, porgendogli una manina

Il piccolo Sasuke era ancora un po’ intontito perciò annuì semplicemente e allungò il braccio per poi stringere la mano a quella dell’altro…

Da quel soleggiato pomeriggio iniziò una bellissima amicizia che non sarebbe mai stata distrutta da niente e nessuno e che il tempo avrebbe solo rafforzato.

 

Note di Ayumu^^:Allora? Che ne pensate? Me lo lasciate un commentino?Ripeto che mi farebbe tanto piacere. Vi ringrazio comunque per aver letto. Alla prossima!

Baci Ayu-chan!!! =)

   
 
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