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Autore: Brys    22/03/2010    0 recensioni
Avevo pubblicato questa storia una volta, per poi lasciarla nel dimenticatoio ancora una volta. Infatti è stata più volte presa, strapazzata un pò, ma grazie alla musica ha riscoperto una nuova vita. Spero che a qualcuno piaccia, è ancora tutto in work in progress, ma sono soddisfatta di come sta uscendo fuori. < i …Due anni, erano passati appena due anni. Mi ero subito innamorata di te , del tuo sorriso, dei tuoi occhi grandi,espressivi, azzurri come il mare calmo d’estate…, del tuo modo buffo di corteggiarmi, del modo in cui non riuscivi a tenermi nulla nascosto… eri quello che mi era sempre mancato nella vita, la mia cura, la mia ancora di salvezza. Eri. Eri e non riesco a crederlo che non lo sarai più… >,
Genere: Malinconico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di tutto, a te che stai leggendo, buona fortuna xD Non rispondo di effetti collaterali dopo aver letto la fic xD

Poi...vorrei spiegare in linea di massima, la chiave di lettura della storia. E' importante il tempo, in questo prologo, ma in in linea di massima in tutti i capitoli, ci sono riferimenti al passato, così come ad esempio vediamo nell'inizio del prologo, poi si ritorna al presente, poi di nuovo al passato. Non è difficile da comprendere e spero che questo "sbalzo temporale" xD non rallenti la lettura ;D

 

Se volete recensire ve ne sarei grata, i commenti aiutano sempre a migliorare : D

Fotografie

 

Prologo

 

 

 

 

 

 

 

 

Baby you're all that I want
When you're lyin' here in my arms
I'm findin' it hard to believe
We're in heaven

And love is all that I need
And I found it there in your heart
It isn't too hard to see
We're in heaven

(Bryan Adams – Heaven)

 

 

 

 

 

“… Come potete vedere la casa dispone di questo ampio salone , ben disposto alla luce solare ma abbastanza fresco per via del giardino… sono un vero polmone questi alberi, lo posso assicurare! Poi potete dividere l’ambiente con una porta a soffietto o con qualche altro accorgimento dell’arredamento moderno… può venir fuori una sala da tè, da hobby, uno studio..

Seguitemi adesso, vi mostro il piano notte, ci sono più camere libere..

I vecchi proprietari vi avevano sistemato tutta la  loro prole, sapete, avevano ben cinque figli!

Bhe, vista la vostra situazione, potrebbe essere di buon auspicio..

Da quanto siete sposati?...”

 

 

…Due anni, erano passati appena due anni.

Mi ero subito innamorata di te , del tuo sorriso, dei tuoi occhi grandi,espressivi, azzurri come il mare calmo d’estate…, del tuo modo buffo di corteggiarmi, del modo in cui non riuscivi a tenermi nulla nascosto… eri quello che mi era sempre mancato nella vita, la mia cura, la mia ancora di salvezza.

Eri.

Eri e non riesco a crederlo che non lo sarai più…

 

 

“ Tesoro, non posso vederti così, ti stai uccidendo”

Becca mi si avvicinò lentamente, cingendomi delicatamente le spalle. Nella sua voce potevo sentire un acume di dolore, di inadeguatezza, come se non sapesse più come rivolgersi a me.

La guardai languidamente riaprendo gli occhi, cercando di cacciare via le lacrime che parevano due fiumi in piena pronti ad inondare tutto scendendo verso la valle.

“ Becca, io sono già morta… sono morta con lui.”

Per la prima volta vidi mia sorella piangere, le sue difese, la sua maschera di donna forte era caduta con la mia.

Ognuno è davvero artefice del proprio destino?

Ed io che cosa avevo fatto per meritarmi tutto questo?

Non mi restava altro che ricordarlo, nella mia mente, nei miei sogni che parevano rivivere ogni attimo della nostra esistenza felice.

Non mi restava altro, che il suo ricordo più vero e profondo che viveva dentro di me e che sarebbe stato presente per sempre.

Due corpi, una sola anima.

 

 

 

 

 

 

 

                                                        *******

 

 

“ Guardate che vista! Da qui si vede tutto, il mare, la spiaggia… non sapete quanti pagherebbero oro per avere solo questa terrazza! E’ un occasione che non può lasciarsi scappare signor Potrait, questa casa è un sogno!”

 

Mi guardò un attimo, in un espressione buffa e risoluta che non avevo mai visto formarsi sul suo viso.

La signora dell’agenzia immobiliare era speranzosa di chiudere l’affare, lo si vedeva dal modo in cui si mangiucchiava le unghie smaltate do un rosso carminio,  in attesa di poter avere la tanto sperata firma sul contratto.

Immaginai per un attimo di vederci in quella casa tra qualche anno, a passeggiare su quella spiaggia dalla sabbia fine di un inviolato bianco opaco, a raccontare la famosa favola della buonanotte ai nostri bambini, nella loro stanzetta color cremisi…

Sorrisi delicatamente ricambiando lo sguardo di mio marito, mentre in lui si accendeva la sicurezza di volere quella casa, di aver trovato finalmente il nido che aveva sempre desiderato.

In quegli ultimi mesi avevamo avuto a che fare con molti agenti immobiliari e con altrettante case, di ogni genere e di ogni dimensione, ma mai nessun affare ci aveva realmente convinti.

Lui voleva vivere lontano dalla città, lontano dalla confusione e dai ritmi serrati della metropoli… lui voleva il suo tempo, il suo spazio.. il suo piccolo paradiso.

Io non avevo troppe pretese, il mio lavoro da fotografa non aveva bisogno di un posto fisso in cui essere svolto, anzi, speravo che il cambiamento avrebbe potuto risvegliare in me nuovi stimoli e nuove idee da mettere in pratica.

“Che ne dici Hellen?”

Mi chiese George, poggiandomi delicatamente una mano sulla spalla, mentre i suoi occhi si volgevano affascinati verso il mare che con le sue onde si infrangeva dolcemente sulla costa, per poi ritirarsi nuovamente.

George aveva sempre amato il mare e le sue regate e sapevo che la presenza di quel piccolo tratto di costa dava alla casa dei punti in più ai suoi occhi.

“ Dico che dobbiamo prenderla, perché se non lo facciamo potremmo pentircene per sempre!”

Risposi, in un sorriso radioso, mentre già vedevo la sua felicità dipingersi sul volto.

Mi abbracciò, sollevandomi da terra senza nessuno sforzo.

Certe volte pensavo davvero che ad animarlo ci fosse qualcosa in più di una semplice energia umana.

“ Allora è fatta signor Potrait! Ha fatto un ottima scelta! Una firma?”

George non se lo fece ripetere due volte.

Avevamo trovato il nostro piccolo angolo di paradiso..

 

 

 

 

Note dell’autrice

Innanzitutto grazie a Marco. Marco Mengoni

Stanotte è riuscito a farmi riprendere la voglia di scrivere, di mettere nero su bianco ciò che sentivo doveva avvenire.

Grazie Marco, perché con la sua voce, con la sua fantastica voce, è riuscito a muovere qualcosa in me, qualcosa che si era un po’ assopito, rendendomi lenta e fin troppo pigra nei riguardi della cosa che più amo fare al mondo: scrivere.

In questa notte, l’ultima notte del 2009, sono riuscita a scrivere, di nuovo, a riprendere questa storia, che valeva la pena di essere scritta e letta, anche se probabilmente sarò così stupida da tenerla qui per sempre.

Fra poco sarà l’alba, ma io non riesco ancora a stancarmi di ascoltarlo, nelle mie cuffiette, facendo attenzione a non svegliare nessuno.

Tears in heaven di Eric Clapton nella versione di Marco, è la “colonna sonora” di questa fic, romanzo, storia, come volete chiamarla.

Piango, mi vengono i brividi quando l’ascolto, mi emoziono.

Non è probabilmente una sensazione che avrei potuto sentire con tutte le canzoni o con tutte le voci di questo mondo.

Grazie, semplicemente grazie.

Grazie a tutti quelli che la leggeranno, a tutti quelli che apprezzeranno e si interesseranno della mia storia.

Grazie semplicemente a chi non mi prenderà per pazza se ancora, alle cinque del mattino, sono qui a scrivere ascoltando questo ragazzo, il grande talento che la musica internazionale non può assolutamente lasciarsi scappare.

Would you know my name if I saw you in heaven?
Would it be the same if I saw you in heaven?
I must be strong and carry on
'Cause I know I don't belong here in heaven

  
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