Libri > Il diario del vampiro
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Autore: Sarty    22/03/2010    3 recensioni
"Ludos si era ripreso, stava guardando la scena e rideva. Ma Damon non lo sentiva nemmeno: cercava con tutte le sue forze di scacciare l’immagine delle sue mani che stringevano il collo del suo uccellino, cercava di scacciare l’immagine di Bonnie senza vita. Perché quell’immagine gli causava un dolore che non aveva mai provato durante tutti i suoi anni di esistenza. Perché quel dolore stava portando con lui una verità che Damon non voleva ascoltare." E se per una volta fosse la dolce Bonnie a salvare la vita a Damon? Come reagirebbe il vampiro se si trovasse davanti la sua piccola streghetta diventata più potente di lui? Tra odio e amore, i miei protagonisti preferiti...
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tempo che rimaneva prima della partenza trascorse tranquillo.

La sua famiglia rientrò dal fine settimana passato a casa della zia e venne informata dei problemi sentimentali di Meredith e dell’imminente viaggio di Bonnie, che sistemò la cosa anche con la biblioteca, tanto per riavere il lavoro se mai fosse tornata.

In quei due giorni, Bonnie cercò di passare del tempo con i suoi e lesse alcuni “articoli” che raccontavano delle antiche lotte tra demoni e streghe.

L’unico momento di tensione fù causato dalla ovvia quanto prevista telefonata di Elena e Stefan, che erano stati informati di tutto da Meredith.

O meglio, di tutto quello che era stato raccontato a Meredith … anche se Stefan si rivelò comunque troppo perspicace.

“Oh Bonnie, sei sicura? Devi proprio andare? Io non credo che dovresti”

“Elena, non ricominciamo da capo: è tutto ok, stai tranquilla”

“Ma se ti succedesse qualcosa? Come faremmo a trovarti, a venire ad aiutarti?”

“Non c’è nessun pericolo”

Ma il suo tono di voce la tradì.

“Bonnie, ci stai nascondendo qualcosa…”

Ecco, nemmeno a kilometri di distanza riesco ad ingannarlo!

“Stefan, fidati, va tutto bene. Non vi stò nascondendo niente. Ovvio che un po’ sono preoccupata, ma sono sicura che non ci sia nessun pericolo”

Se sopravvivo dovrò fare un corso di recitazione!

“Non è solo per questa cosa delle streghe … ho l’impressione che ci sia sotto dell’altro … in effetti abbiamo avvertito dei poteri strani e sentito girare alcune voci tra i vampiri …”

Una lunga pausa precedette la domanda  “Non è che c’entri qualcosa Damon?”

Silenzio.

“Bonnie? Ci sei ancora?”

“Pronto Stefan? La linea è disturbata … non vi sento bene …”

“Bonnie, ascoltami, aspettaci li che veniamo e ne parliamo prima ok?”

“Elena non posso aspettare: devo farlo domani notte. Sentite, vi capisco, ma state tranquilli ok? Vi chiamo appena torno…Un bacio a entrambi”

La lacrima cadde sul dorso della mano che teneva la cornetta appena riappesa.

A questo punto non vedeva l’ora di partire, per lasciarsi tutto alle spalle.

Forse sarebbe riuscita a distrarsi, a non pensare per un po’.

Adesso doveva rimettersi la sua maschera di tranquillità e tornare dalla sua famiglia: aveva ancora poco tempo da trascorrere con loro.

Il pomeriggio dopo quella telefonata, Bonnie partì: mise la valigia nel taxi, abbracciò e baciò tutta la sua famiglia.

Appena il taxi uscì dalla vista dei suoi, Bonnie disse al taxista di portarla al vecchio pensionato: li avrebbe nascosto le sue cose e si sarebbe preparata ad eseguire l’incantesimo, lontana da occhi indiscreti.

 

A mezzanotte era già tutto pronto: le candele, il cerchio magico, il libro … e lei.

Accese le candele e si posizionò esattamente al centro del cerchio.

La luna era alta in cielo e i suoi raggi illuminavano tutta la zona intorno, gli alberi e i pochi animali notturni che osservavano curiosamente la scena.

Bonnie raccolse il suo potere e iniziò a pronunciare ad alta voce l’incantesimo: una luce si irradiava tutt’intorno a lei, sempre più forte, sempre più calda.

E terminata la lettura, Bonnie aprì lentamente gli occhi mentre sentiva il suo corpo diventare sempre più leggero.

E fu in quel momento che lo vide: Damon era appoggiato con una mano ad un albero, la osservava con occhi sbarrati, le labbra socchiuse.

Bonnie gli sorrise appena prima di sparire nel buio della notte.

 

La luce si spense in un soffio e tutto tornò come prima.

Damon rimase immobile in quella posizione per minuti interi.

Era andata, sparita.

Il vuoto che sentiva al posto della sua aura ne era la prova.

Forse sarebbe tornata più forte di prima.

Forse non l’avrebbe più rivista.

C’era qualcosa di sbagliato in questo, ma lui non riusciva a capire di cosa si trattasse.

Ne riusciva a capire come mai gli sembrava che qualcuno gli avesse prosciugato tutto il sangue che gli scorreva nelle vene.

Vuoto.

Terribilmente, dolorosamente vuoto.

Damon non aveva ancora spostato lo sguardo dal punto in cui aveva visto sparire il suo uccellino, nonostante sapesse che nessun lampo di luce l’avrebbe riportata indietro in quel momento.

Il vento iniziò a soffiare tra le cime degli alberi, spezzando quel silenzio innaturale tutt’intorno a lui.

Damon!

Un richiamo mentale: ma prima ancora che potesse iniziare a sperare che fosse lei, vide Stefan ed Elena uscire dal fitto degli alberi.

“Cos’è successo? Dov’è Bonnie?” La voce di Elena era densa di preoccupazione.

Damon la osservò attentamente: era splendida come sempre, con quei capelli color del grano scompigliati dal vento, il suo viso dolce e perfetto.

Ma non la vedeva come prima. Non più.

“La streghetta ha appena eseguito un incantesimo di trasmigrazione, credo.” Gli occhi del vampiro si posarono nuovamente sul cerchio magico segnato sul prato. “Non credo la rivedrete molto presto”.

“Damon, tu perché sei qui?” la voce di Stefan aveva un chè di accusatorio e a Damon questo non piacque.

“Se stai insinuando che io c’entri qualcosa con la partenza della streghetta, sei completamente fuori strada, fratellino”.

“E allora perché sei qui?”

L’insistenza di Stefan era fastidiosa, decisamente troppo, soprattutto in quel momento.

“Ero passato a salutare. E adesso scusatemi, ma ho una cena che mi aspetta” disse con il solito sorriso beffardo stampato in volto.

“Damon, ci devi delle spiegazioni!”

Il volto del vampiro si fece terrificante: “IO non devo niente a nessuno! Specialmente a te, fratellino! E adesso lasciami stare, prima che decida di darti una lezione una volta per tutte!”.

Damon pronunciò le ultime parole urlando.

“Damon, ti prego, vogliamo solo capire …” Elena era implorante, attaccata al suo braccio “Bonnie potrebbe essere nei guai, potrebbe aver bisogno del nostro aiuto … “

Damon rise.

“Angelo … E’ più probabile che siate voi ad aver bisogno di lei!”

Detto questo, si voltò e sparì nel folto della foresta.

Stefan ed Elena rimasero a fissarsi qualche istante, straniti.

“Damon aveva qualcosa di strano, Stefan” Elena parlava a voce bassa, come se pensasse che il vampiro potesse ancora sentirla.

“In effetti non l’ho mai visto così. Sembrava … sconvolto. Non capisco.”

“E’ sicuro che ci ha nascosto qualcosa”

“Più di qualcosa. E se vogliamo aiutare Bonnie, dobbiamo scoprire cosa è successo.”

“Cosa pensi di fare, Stefan?”

“Per prima cosa proviamo a sentire Meredith. Magari non ci ha detto qualcosa… E poi ovviamente dobbiamo trovare Damon e convincerlo a parlare.”

“Pensi sia rimasto nei paraggi?”

“Sicuramente… aveva bisogno di nutrirsi, sarà sicuramente in paese.”

Stefan prese per mano Elena e si incamminò con lei verso il pensionato.

CIAO!!!
Come promesso ho aggiornato oggi: il weekend un pochino mi ha ispirato!  ;)
Vale, grazie mille per la fiducia e il sostegno ... sò che un pò mi odierai per aver fatto partire Bonnie, ma ho praticamente finito il prossimo capitolo e prometto di aggiornare presto!
Grazie anche a BennyRobin e Veggente per le graditissime recensioni ed il solito grazie a tutte le persone che seguono.
A PRESTO !!!!!
  
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