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Autore: HarryJo    22/03/2010    0 recensioni
Quante notti spese a scrivere canzoni alla flebile luce dell’abajour, quante ore di scuola impiegate ad arrangiare gli accompagnamenti durante le spiegazioni e quante delusioni quando tutto non mi soddisfava. Litigi, pianti, fughe, urli. La mia passione era sempre stata costernata da questo genere di reazioni. Ma ora non me lo ricordo. Sono qui, dietro al palco, aspettando il mio momento. E tutto ciò che ricordo è la gioia che mi ha regalato questo sogno.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È ORA DI INIZIARE

È ORA DI INIZIARE

 

 

Urla. L’eccitazione, il grido dei fans in delirio. Ecco cosa avevo sempre sognato.

Da piccola perdevo ore ed ore delle giornate a immaginarmi sopra ad un palco, a cantare, mentre attorno a me un milione di ragazzini scandivano a chiare lettere il mio nome: EL – LY! EL – LY! EL – LY!

Quante notti spese a scrivere canzoni alla flebile luce dell’abajour, quante ore di scuola impiegate ad arrangiare gli accompagnamenti durante le spiegazioni e quante delusioni quando tutto non mi soddisfava.

Litigi, pianti, fughe, urli. La mia passione era sempre stata costernata da questo genere di reazioni.

Ma ora non me lo ricordo. Sono qui, dietro al palco, aspettando il mio momento. E tutto ciò che ricordo è la gioia che mi ha regalato questo sogno.

Ci sono riuscita, ho raggiunto la meta. Sono qui per questo.

Manca ancora mezz’ora prima di uscire per soddisfare i fans, e già l’adrenalina mi percorre in tutto il corpo. Non che sia la prima volta, è chiaro, ormai sono abituata a questo genere di cose, ma oggi è diverso.

Oggi è passato esattamente un anno dal mio primo debutto.

Sento il sangue pulsare nelle vene dall’agitazione, proprio come 365 giorni fa.  Per la prima volta dopo tanto tempo, ho di nuovo paura.

Sobbalzo sentendo le  mani da Dave sulle mie spalle.

 << Scemo, mi hai fatto paura! >> lo rimprovero con un sorriso, vedendolo ridere di gusto.

 << Scusa >>, e sa come farsi perdonare, il maledetto, mi stampa un bacio sulle labbra: non so perché, ma quel suo contatto riesce sempre a tranquillizzarmi. Il mio cuore smette di battere come un pazzo e scandisce lentamente i secondi. Ora sì che va’ decisamente meglio.

 << Grazie, Dave >> dico, e poi lo abbraccio forte. Il profumo che indossa è inebriante e per un secondo dimentico de essere dietro il palco di un concerto, del MIO concerto.

 << Cinque minuti! >> urla il mio manager affacciandosi alla porta del camerino.

 << Bene >> sospiro. Sono pronta ad affrontare quella folla accanita. Non esito.

Dave prende la sua Fender Strato-Caster e mi sorride. Ancora pochi istanti e tocca a noi.

Usciamo, con decisione. Nel corridoio troviamo Alex, con le bacchette in una mano e una tazza di caffé nell’altra. È sempre agitato prima di un concerto, e la caffeina sembra stranamente l’unica cosa capace di calmarlo almeno un po’. Accanto, appoggiato al muro, c’è Matthew che strimpella le corde del basso distrattamente.

Questo è il mio gruppo. La mia band, unica e insostituibile.

 << Dai ragazzi, andiamo! >> li incoraggio e, tenendo la mano a Dave, esco.

Vedo le luci, i ragazzi urlanti, i microfoni e gli amplificatori.

Guardo Dave, poi Alex, poi Matthew e infine di nuovo Dave. Mi sorride e inizia a suonare i primi accordi.

Prendo il microfono…

È ora di iniziare.

 

***

 

*SPAZIO AUTRICE*

Ho scritto questa One-Shot durante un’ora persa a scuola, ricordando un sogno di quando ero davvero piccola.

Spero che vi piaccia. (:

Besos

 

Harry_Jo*

   
 
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