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Autore: drin_chan    22/03/2010    3 recensioni
Sbuffai sonoramente, allungando una mano in direzione del mio astuccio azzurro, in segno di difesa, puntando i miei occhi castani in quelli del ragazzo che si trovava accanto a me e che, a sua volta, stava per agguantare il prezioso contenitore di tutti i miei oggetti personali, confusamente mischiati tra cianfrusaglie e cancelleria di ogni tipo.
- No.- sibilai minacciosamente, aumentando la presa su quel pezzo di stoffa celeste. - Non osare.- continuai, stringendo leggermente gli occhi.
Lui si morse lievemente il labbro inferiore, inclinando la testa da un lato, per poi dare vita ad un sorrisetto.
Insopportabile.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Valee
Di Penne Sbavate e Astucci Svuotati


Ciao a tutti!^-^ Questa one-shot (che non so se rendere una long-fic) è un regalo (anche se un po' in ritardo) per una carissima amica! ^__^ Spero che vi piaccia, ditemi se continuarla ^^
E ora, tutti a leggere!XD


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Lo odiavo, poco ma sicuro.
Odiavo quel suo modo di essere sempre arrogante, quella superiorità che credeva di avere in ogni occasione e il fatto che credesse che ogni cosa gli fosse dovuta, tanto per cominciare.
Detestavo con tutta me stessa i sorrisi ammalianti che rivolgeva a qualsiasi essere di sesso femminile gli si avvicinasse, la sua irritante espressione compiaciuta e i suoi fottutissimi denti bianchi e perfetti.
Sì, anche loro.
Colpevoli di appartenere ad una persona tanto spregevole.
E - soprattutto- disprezzavo oltremodo le adorabili fossette che gli si formavano sulle guance mentre le sue labbra si distendevano nei sorrisi affabili che propinava alle sue ignare vittime.
Sbuffai sonoramente, allungando una mano in direzione del mio astuccio azzurro, in segno di difesa, puntando i miei occhi castani in quelli del ragazzo che si trovava accanto a me e che, a sua volta, stava per agguantare il prezioso contenitore di tutti i miei oggetti personali, confusamente mischiati tra cianfrusaglie e cancelleria di ogni tipo.
- No.- sibilai minacciosamente, aumentando la presa su quel pezzo di stoffa celeste. - Non osare.- continuai, stringendo leggermente gli occhi.
Lui si morse lievemente il labbro inferiore, inclinando la testa da un lato, per poi dare vita ad un sorrisetto.
Insopportabile.
- Perchè la prendi tanto sul personale?- mi domandò, con il naso a pochi decimetri dal mio - Ho bisogno di qualche penna, tutto qui.- sussurrò, con un tono di voce tanto basso da farmi venire i brividi, per un secondo.
Per una frazione di secondo, precisiamo.
Non ero mica come le altre, io.
Non mi ero mai fatta condizionare dagli occhioni dolci che si ritrovava, o dai lineamenti maschili ed incredibilmente attraenti del suo volto.
Certo che no.
Mai.
Aggrottai le sopracciglia, irritata, riflettendo finalmente sulle parole che aveva appena pronunciato.
Erano mesi, ormai, che quotidianamente usava le mie cose, senza nemmeno chiedermi il permesso: ma il problema non era quello.
La seccatura consisteva nel fatto che quell'Essere avesse la mania di mettere in bocca ogni dannata penna, matita o gomma con cui venisse a contatto.
Per carità, non avrei obiettato se si fosse limitato a mordicchiare le sue cose: il problema sorgeva quando, senza accorgersene, slinguazzava per bene tutta la mia cancelleria, causandomi un nervosismo assurdo.
- E le tue?- gli domandai, decisamente irritata.
Non volevo passare l'ennesima serata a disinfettare i miei oggetti, con tanto di Amuchina.
Decisamente no.
Lui si strinse nelle spalle.
- Le tue sono più belle.- mi rispose semplicemente, passandosi una mano tra i capelli di un castano chiarissimo, quasi biondi - E poi, le mie sono finite.- borbottò infine, piuttosto annoiato.
Inarcai un sopracciglio, già spazientita dalla sua espressione scocciata.
Ero io la vittima, non lui!
 - Tutte quante?-
Lui mi rivolse un'occhiataccia.
- Che ti costa?- mormorò, storcendo un po' la bocca - Dov'è il problema?-
Avrei voluto rispondergli che il mio problema, sostanzialmente, era lui: ma mi trattenni.
Avrei potuto dirgli che non ne potevo più di essere la sua compagna di banco (non che avessi scelto io il posto, puntualizziamo): ma non lo feci.
Pianficai di cancellargli con violenza il sorrisetto impertinente eternamente presente sul suo viso: inutile dire che non attuai il mio piano.
Mi limitai, invece, ad annegare, per quasi un minuto, nei suoi occhi.
Verdi, verdissimi.
Semplicemente stupendi.
Un brivido, birichino, corse lungo la mia spina dorsale, per poi lasciarmi perplessa.
Li aveva sempre avuti così?
Schiusi leggermente le labbra per dire qualcosa, ma non vi riuscii.
Molto probabilmente avevo perso ogni mia facoltà mentale.
Già, molto, molto probabilmente.
Era assolutamente assurdo che non gli stessi rispondendo per le rime e che mi fossi incantata a rimirarlo.
Sveglia, Vale, per la miseria!
Il mio cuore prese a battere furiosamente, accorgendosi della minima distanza che ci separava.
Accidenti.
Tossicchiai leggermente.
Quelle maledette fossette iniziavano a piacermi.
Sbuffai sonoramente, per poi aprire stancamente la cerniera del mio astuccio, sconfitta.
Non avrei retto ulteriormente, se avesse continuato a fissarmi in quel modo.
- Contento?-
Lui annuì, ridacchiando.
- Grazie, Vale.-
Mi morsi il labbro inferiore, pronta a ricevere un colpo della sua micidiale arma di distruzione di massa.
Ecco.
Come volevasi dimostrare, un sorrisone gli illuminò il volto, rischiando di sciogliere anche il Polo Nord.
Roteai gli occhi, per poi tornare a disegnare sul banco degli omini buffi e alquanto sadici.
Dannato Dario.
E accidenti al suo bel faccino.






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Ciao!^-^ E' una sorta di flash, una piccola prova per vedere l'alchimia di questa coppia!^^
Se la continuerò, ovviamente i capitoli successivi saranno più lunghi!^^
Voi che ne dite?

Ps. Tornerò presto con Danmed Sexy!^^ Intanto ringrazio tutti per i bellissimi commenti ^_^

Un salutone,
la vostra drin_chan





  
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