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Autore: Allybally    03/08/2005    2 recensioni
Fanfic tradotta da fanfiction.net! “Ma ora sono qua, e te lo sto chiedendo: per favore non lasciarci.” “Sei in ritardo Squib.”. Cody è a NY e sta dubitando sulla sua scelta, mentre ha lasciato Squib col cuore spezzato in attesa del suo ritorno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cody Meyers
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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CANNONBALL

Squib rimase di sasso vedendo le ragazze avvicinarsi a lui e Cameron. Cody era bellissima. Squib, ovviamente, pensava da sempre che fosse attraente, ma quella sera lo aveva lasciato senza fiato. Non era cambiata moltissimo in un mese. Ovviamente, i suoi capelli erano cresciuti, e lui pensò che forse sia anche cresciuta un pò (oppure, era stata convinta da Adena a mettersi i tacchi), ma era rimasta la Cody di sempre, e di questo ne era grato. Adena, Tannis e Cody salutarono Sunny alla porta, dato che doveva andare a parlare con alcuni sponsor. Si ritrovarono faccia a faccia con Cameron e Squib.

“Signorine, sembrate delle meraviglie stasera.” Si complimentò Cameron.

“Molto belle.” Asserì Squib balbettando. Si chiese se avrebbe potuto dire qualcosa di carino a Cody, ma in quel momento, nel bel mezzo della hall con tutti gli amici che li guardavano, non gli sembrava il momento giusto. Stava cercando di trovare una scusa per portarla via dal resto del gruppo quando Adena disse

“Tannis e io andiamo a salutare un paio di sponsor, perchè non vieni con noi Cameron?” sembrava che avesse pianificato gia tutto. Cameron annuì e i tre se ne andarono via ridendo.

“Allora...” Cody cominciò per prima “Comè andato il torneo la settimana scorsa? L’ultima volta Adena mi ha detto che stava andando bene.” Grande, nemmeno due minuti da soli e gia cominciava a parlare di tennis.

“Oh, sì” rispose Squib, capendo di quanto fosse strano parlare di nuovo con lei dopo due mesi di interazione virtuale “È andato bene...” non appena cominciò a parlarne, lei guardò oltre la sua spalla e vide i loro amici che li guardavano speranzosi.

Un’ora più tardi, Cameron, Tannis e Adena non era ancora ritornati. Da qualunque parte lei e Squib andassero nella hall, i loro non-molto-cari-amici continuavano a fissarli. Per peggiorare la situazione, stavano andando oltre i limiti della conversazione. Avevano parlato del tennis, degli studenti alla Cascadia, della nuova classe di Cody, dei suoi professori; alla fine si sono ritrovati a parlare anche del tempo! Dopo aver beccato di nuovo gli amici a fissarli, Squib decise di averne avuto abbastanza.

“Ti andrebbe di uscire fuori?” le chiese nel bel mezzo di un racconto riguardo a uno dei suoi prof. Per un momento lei guardò come se lo stesse per rifiutare ma poi “Certo. Sono stanca di quei tre.”

“Non potrebbero essere almeno meno evidenti?” disse Squib ridendo mentre andavano verso la porta secondaria.

“Dove andiamo?” chiese dopo avere trovato l’uscita.

“Per me va bene qualsiasi posto.” Rispose Cody. Presto si ritrovarono seduti sulle tribune di un campo.

Cody cercò qualcosa di cui parlare “Allora...”

“Avrei voluto chiamarti.” La interruppe lui.

“Cosa?” chiese Cody dopo un momento di silenzio.

“Volevo chiamarti. Quella sera quando avevo promesso di farlo. Non è stato come se io avessi deciso di non farlo, sono rimasto davanti al telefono per ore. Ma.... non potevo.” concluse.

“Oh sì, va bene.” Cercò di non essere troppo sgarbata “Voglio dire, non è che ci fossimo salutati nel migliore dei modi e...”

“Avrei dovuto chiamare.”

“Sarebbe stato bello.” Ammise lei.

“E riguardo la sera che sei partita, mi dispiace anche per quello. Ero fuori di testa, non avevo il diritto di...”

“Lo pensavi veramente?” questa volta fu Cody ad interromperlo.

“Pensavo cosa?”

“Le cose che hai detto.”

“Oh, bè, certo” disse Squib lentamente, scegliendo le parole giuste “Voglio dire, non volevo che tu partissi. Sei una delle mie migliori amiche.”

“Oh.” Disse Cody con una piccola nota di disappunto.

“Che c’è?” chiese Squib, chiedendosi cosa aveva sbaglaito di nuovo.

“Amici?”

“Si certo....perchè, non lo siamo?”

“Onestamente Squib, non lo so” disse Cody d’un fiato. “Prima mi hai baciato sulla barca, poi ti filavi quella bella fisioterapista, poi mi supplicavi di non partire e ora siamo di nuovo ‘solamente amici’!”

“Come puoi essere arrabbiata con me per questo?” Squib alzò la voce. “Cosa ho fatto?”

“Vorrei solamente che mettessi a posto i tuoi pensieri! Stai facendo diventare tutto così difficile con queste scenate.”

“Io? Io sarei il problema?”

“Perchè ti incavoli con me?”

“Non sono io quello che ci ha lasciato!”

Cody lo guardò, ferita e scioccata. “Cosa avrei dovuto fare Squib? Sarei dovuta restare alla scuola di tennis per sempre?”

“Il punto non è a quale scuola stai, Cody!” urlò Squib “Non importa se sei a una scuola d’arte o a quella di tennis! Importa dove sono i tuoi amici! Le persone che ti vogliono bene!”

“Bè è ovvio che tu non sei una di queste persone!”

“Non azzardarti a dire che non ti voglio bene! Te ne ho sempre voluto!” insistette lui.

“Davvero? Perchè in questo momento sembri una persona veramente egoista per volermi così bene!” detto ciò Cody si alzò “È stata una stupida idea.” Si girò e scese dalle tribune velocemente, ritornando al ballo. Squib rimase seduto li per altre due ore, prima di decidere finalmente di ritornare dentro.

Domenica mattina. Cody stava impacchettando le sue ultime cose quando sentì il campanello della porta suonare. Scese per le scale e aprendo la porta si ritrovò davanti Squib. Dire che era uno shock sarebbe poco. I due si sono letteralmente ignorati per l’intero sabato, hanno smesso di parlarsi venerdì sera.

“Emm... ciao.” Disse Cody.

“Lo so che non vuoi parlare con me ora. Non so nemmeno perchè sono qua.” Spiegò lui. “Sono ancora troppo arrabbiato per scusarmi, ma non abbastanza per poterti lasciar partire senza fare niente.”

“Okay...” disse lentamente Cody, ancora cercando di capire le sue parole.

“È solo,” fece una pausa “Non voglio che ci lasciamo come l’altra volta. Non voglio passare un’altro mese a litigare.”

“Nemmeno io voglio litigare, Squib, ma non sembra che riusciremo a risolvere la questione entro poco tempo.” Disse a voce bassa.

“Lo so. Volevo solamente vederti prima che partissi.”

Cody si chiese quando le cose tra loro due erano diventate così complicate. Un mese e mezzo fa, loro due andavano in giro insieme scherzando e ridendo. E ora non riuscivano nemmeno a tenere una conversazione civile l’un con l’altro. Il suono del clacson fece capire a Cody che suo padre era pronto a portarla all’aeroporto.

“Ci vediamo Squib.” Disse lentamente. Mise una mano sul suo fianco avvicinandolo a se stessa e posando l’altra mano nell’incavo tra la sua spalla e il collo. Poi, alzandosi sulla punta delle dita, gli diede un dolce bacio sulla guancia, prima di incamminarsi verso l’automobile.

Squib rimase sdraiato nel suo letto per ora quella sera. Poteva ancora sentire il tocco della sua mano sul suo fianco, poteva ancora sentire le sue dita sul collo. Poteva sentire il suo sussurro mentre si avvicinava e poteva sentire le sue dolci labra e il suo respiro caldo sul suo viso. Sapeva che doveva essere felice, ma non poteva. Lo poteva leggere dallo sguardo dei suoi occhi e dal modo in cui gli ha parlato. Non era stato un bacio di speranza, non era stato un bacio di perdono. Era stato un bacio d’addio.

Still a little bit of your taste in my mouth
Still a little bit of you laced with my doubt
Still a little hard to say what's going on

Still a little bit of your ghost your witness
Still a little bit of your face I haven't kissed
You step a little closer each day
Still I can't say what's going on

Stones taught me to fly
Love taught me to lie
Life taught me to die
So it's not hard to fall
When you float like a cannonball

Still a little bit of your song in my ear
Still a little bit of your words I long to hear
You step a little closer to me
So close that I can't see what's going on

Stones taught me to fly
Love taught me to lie
Life taught me to die
So it's not hard to fall
When you float like a cannon

Stones taught me to fly
Love taught me to cry
So come on courage!
Teach me to be shy
'Cause it's not hard to fall
And I don't wanna scare her
It's not hard to fall
And I don't wanna lose
It's not hard to grow
When you know that you just don't know

-Damien Rice ‘Cannonball’

ringraziatemi! Sono le 5 e mezza di mattina e io sto in piedi solo x voi x tradurre la fanfic...ovviamente il fatto che io soffra d’insonnia non centra niente... cmq recensite!! Per favore TT

  
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