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Autore: Keikokin    03/08/2005    5 recensioni
Lucius Malfoy entra a far parte del programma 'compra un prigioniero'...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Lucius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Buy a prisoner
Autrice: Keikokin
Traduttrice: Sofia
Rating: R
Genere: Romantico
Warning: Slash, fluff
Completa: Si

Vi ricordo che niente di questa ff mi appartiene, l'ho solamente tradotta con il consenso dell'autrice.

Ficcina dedicata ad Arc en Ciel.

Buy a prisoner

One-shot

Harry Potter lesse e rilesse la Gazzetta del Profeta; dopo la terza volta, l'appoggiò incredulo. L'idea che il Ministero della Magia fosse così a corto di fondi da dover avere un programma di affidamento 'compra un prigioniero' non gli piaceva. Per molto tempo, fissò dalla finestra della cucina l'appezzamento di terreno nella sua proprietà, quando un sorrisetto compiaciuto comparve sul suo viso. C'era solo una persona che gli sarebbe piaciuto comprare; naturalmente, se anche lui avesse voluto.

Era sicuro di poter gestire un prigioniero, anche se molti pensavano ancora che fosse il bambino dolce ed innocente che era stato il primo anno ad Hogwarts. Un ghigno cattivo spuntò sul suo viso, prima che scomparisse al Ministero della Magia.

"Hey, Malfoy hai una lettera dal Ministero," Lucius rimase senza fiato quando una pergamena volò attraverso la finestrella della porta della cella. Afferrò la preziosa comunicazione agitandosi, realizzando ciò che la missiva conteneva.

"Prigioniero 8472,L. Malfoy, vista la sua buona condotta è ammesso nel nostro programma 'compra un prigioniero'. Diverse offerte ci sono pervenute per il suo acquisto. Le ricordiamo che i familiari non possono partecipare. Sarà visto come uno schiavo dal candidato che lei scieglierà, ma dovrà essere trattato umanamente. Lo schiavo e il compratore devono essere d'accordo sull'accoppiamento e lei sarà dotato di un collare anti magia. Questi sono i potenziali candidati:

Quella che seguiva era l'elenco di tutti i nemici che Lucius si era fatto in una vita intera. Capì che questo era peggio che Azkaban.

I suoi occhi si sgranarono sorpresi all' ultimo cognome della lista, Harry Potter. Perché mai Harry Potter voleva comprarlo, se era in schiavitù? Lucius ripensò all'incidente con l'elfo domestico. Ripensò anche alla curiosa riunione nella libreria. Era abbastanza per cercare vendetta? Oppure era il suo forte odio per Draco a spingerlo ad usare questo modo per ottenerla? Com'era ora il ragazzo? La lettera non diceva nulla riguardo ad una schiavitù sessuale. Se questa era l'unica possibilità di rimanere indenne senza essere toccato da alcuni degli altri "candidati" della lista...

"Piuma?" Lucius gracchiò all'uomo che aspettava fuori, la sua voce era rauca a causa del disuso. L'uomo gli passò la piuma e Lucius segnò l'ultimo nominativo, firmando con il suo cognome. Restituì la pergamena, guardando l'uomo andar via.

*********************************

La mattina dopo Lucius venne prelevato dalla sua cella. Lavato, sbarbato e liberato dai pidocchi; dotato di un collare, magicamente adeguato al suo collo e stretto da un morsetto. Venne vestito con una tuta da lavoro grigia e spinto su una linea d'attesa.

Uno degli uomini provò a correre dal suo proprietario. La sua testa scattò indietro all'improvviso e lo strappo fù udibile, come la caduta seguente di un morto con il collo rotto.

"Il collare è magico," dichiarò una guardia corpulenta con un'arma babbana in pugno, mentre passeggiava sù e giù per la linea. "Potreste aver voglia di correre via. Quello è il risultato della 'trasgressione'. Sarete liberi solo da morti oppure al beneplacito espressamente scritto dal vostro proprietario. Il collare può sentire anche quando state per danneggiare il vostro proprietario e sarà tanto cattivo quanto la maledizione Cruciatus, ve lo assicuro. Comportatevi bene; se non vorrete ritornare da me."

La linea si spostò lentamente lasciando passare i prigionieri . Finalmente c'era solo un uomo tra Lucius e l'uscita di Azkaban. I suoi occhi incontrarono gli occhi verdi di Harry Potter. Era cresciuto, Lucius lo riconobbe appena nell'uomo forte e bello davanti a lui.

Potter aveva ucciso il Lord Oscuro e la sua faccia sembrava più vecchia, non più innocente. Appena Lucius arrivò alla fine della linea, Harry si avvicinò picchiettando la bacchetta sul collare di metallo, dando modo a Lucius di sentire la magia possederlo. Senza alzare lo sguardo, abbassò la testa sottomettendosi e seguendolo ad una macchina in attesa.

Lucius si accomodò nel sedile posteriore, riconoscendo un viso a lui noto, mentre la porta si chiudeva rapidamente dietro di lui.

"PADRE!" Draco salto trà le sue braccia.

"DRACO, Oh Merlino, Draco," mentre la macchina partiva a tutta velocità.

Harry sì girò dal sedile di fianco al guidatore, guardando i due. Harry si era commosso alle suppliche che Draco gli aveva fatto, quando aveva sentito che lui avrebbe avuto la custodia di suo padre. Alla fine, aveva acconsentito alla piccola riunione.

Ora era contento. Ma non lo era troppo dall'apparizione di Lucius. Puntò la bacchetta su di lui trasformando i suoi vestiti in una semplice maglia nera con il collo a V e un paio di pantaloni neri, finendo con lustre scarpe nere. Poi guardando il collare lo trasformò in uno d'argento invece del grigio metallo forgiato.

Fece un cenno col capo all'assordante coppia, guardando il paesaggio scorrere via, lasciando così un pò di privacy ai due. Dopo un'ora di macchina si fermarono di fronte ai possedimenti di Harry. Pagato il conducente la macchina ripartì.

Lucius e Draco seguirono Harry nella grande casa. Non era Malfoy Manor ma non era nemmeno una catapecchia. Si accomodarono nel salotto principale ed Harry si schiarì la gola.

"Draco, puoi far visita a tuo padre in qualunque momento per vedere se è trattato bene. Puoi rimanere tutto il tempo che vuoi. Quello che ho fatto non è un modo per torturarvi. Ho solo pensato che non ha bisogno di essere umiliato, ma di un pò d'umiltà." Harry guardò fisso Lucius.

"Grazie Potter," gracchiò Lucius. Harry scosse la testa puntando la bacchetta alla gola di Lucius e surrando un incantesimo, Lucius sentí una frescura, scorrere per le sue corde vocali.

"Grazie di nuovo Sig. Potter," disse chiaramente senza dolore.

"Draco se lo desideri puoi rimanere per cena. Lucius, avrei piacere di mostrarti cosa farai domani." Lucius e Draco assentirono col capo, mentre alzandosi l'uomo barcollò pericolosamente.

"Che pena, non ti posso vedere così. Quand'è stata l'ultima volta che hai mangiato?" chiese Harry adirato.

"Ieri sera, qualche galletta e del tacchino sotto sale,"

"Che cosa?" Harry scosse nuovamente la testa. "Seguimi." I Malfoy si rialzarono; Lucius inclinato pesantemente su suo figlio.

In un attimo arrivarono in una luminosa e ingombra cucina.Dopo essersi seduti, Harry appoggiò una brocca di acqua e del tè ghiacciato.

"Posso aiutare?" si offrì Draco. Harry arcuò un sopracciglio, sorridendo e negando col capo mentre un vassoio con dei bicchieri compariva vicino alle caraffe. Tra i due ex compagni di scuola, la tavola fù presto riempita di frutta fresca, bibite e panini.

Lucius mangiò tanto in fretta che Draco dovette posare una mano sul braccio di suo padre, cercando di farlo rallentare per paura che si strozzasse. Mentre Lucius mangiava Draco fissò Harry. Lui non riusciva proprio a capire perché Harry avesse voluto farlo. Draco l'aveva pregato di non usare suo padre per vendicarsi su di lui. Quando Lucius finì ed un pò di colore era ritornato sul suo viso, li condusse fuori.

"Domani, addestreremo i cavalli e comincierai pulendo le aiuole dei fiori." affermò Harry.

Draco cercò subito di protestare ma suo padre lo fermò con un braccio.

Harry notando il gesto disse "Vedrai che non ti chiederò nulla che neanch'io farei. Lavorerò passo passo con te a tutti i progetti." Lo rassicurò fermamente il moro. "Spero che tu sappia cavalcare?" Arcuò un sopracciglio guardando Lucius mentre camminavano verso le stalle.

Lucius sbattè gli occhi, chiedendosi se quella voleva essere un'asserzione civettuola o no. Forse era semplicemente il tono. Oppure era diretta a Draco. Lui la mandò via.

"Sì, mio padre è un perfetto cavaliere," rispose Draco sdegnato.

Lucius lo spinse leggermente.

"Eccellente, se ti senti all'altezza di sfidare Wildfire senza uscirne distrutto," disse indicando uno stallone Arabo bianco, selvatico che stava attualmente sgroppando, correndo e dando pizzicotti. Guardandolo pensò che era il nome adatto.

"Naturalmente non è il tuo caso. È l'unico stallone che non tocco. Se non lo addestro velocemente, mi toccherà venderlo," disse Harry.

Harry continuò la visita mostrando gli appezzamenti di terreno intorno alla tanuta. Draco fece domande su questo e quello mentre suo padre parlò solo se interrogato. Harry si domandò quanto Azkaban l'avesse cambiato.

"Dove sono i tuoi elfi domestici?" chiese Draco quando Harry mostrò a Lucius la sua nuova camera da letto.

"Non li ho. Alcune persone mi danno una mano e il resto l'ho faccio io," Draco rimase senza fiato a quelle parole e venne spinto nuovamente da Lucius.

La cena fù servita subito dopo ed il trio scese le scale per mangiare. Un valletto si avvicinò ad Harry.

"Voglio ricordarle dell'invito a cena con la Signorina Charleston."

"Spediscile le mie scuse."

"La Signorina Calliente?"

"Stessa cosa."

"La Signorina..."

"Per ogni lettera che chiede un appuntamento, per favore rispediscila al mittente."

"Non è salutare per un uomo come lei..."

"Grazie Charles." Harry roteò gli occhi. Lucius e Draco si guardarono l'un l'altro.

"Fà sempre così?" chiese Draco ridacchiando.

"Sì, e Charles vuole vedermi sposato." gemette Harry. "Davvero rivoltante."

"Non sei sposato?" domandò Lucius sorpreso.

"No." disse semplicemente Harry. Finirono di mangiare in silenzio.

Dopo cena Draco andò via e Lucius si sentì solo per la prima volta quel giorno.

"Lucius, devi stare attento con questa," disse Harry entrando nell'atrio da dove Draco era uscito.

Lucius assentì cercando di seguire Harry e trovandolo intento a tirare fuori una scatola piuttosto grande dalla cantina. Ne prese altre due alzandole. Alla fine erano entrambi senza fiato per la fatica.

"Puoi prendere dell'acqua o una bibita quando vuoi. La puoi ottenere da qui," disse Harry facendo lievitare la scatola nell'atrio.

Sentendosi fuori posto Lucius si diresse in cucina.

"Hey, sei tu l'individuo della prigione?" Un uomo abbronzatissimo che Lucius aveva notato nelle stalle si accomodò a tavola asciugandosi la fronte. Era parecchio bello da vedere e di colore.

"Sì, sono io," disse Lucius cercando un bicchiere e riempiendolo con dell'acqua.

"Sei stato fortunato a trovare Harry. È una brava persona." L'uomo parlò lentamente. Lucius non rispose, non sapendo che dire.

"Qual'è la tua storia? Che cos'hai fatto?" domandò l'uomo, proprio mentre Harry li raggiungeva.

"Oh hai incontrato Pete?" chiese Harry mentre prendeva un pò d'acqua. Lucius fece di nuovo un cenno col capo.

"Perché lui?" interrogò Pete.

"Così può vedere come vivono i mezzosangue," rispose semplicemente il moro.

Lucius bevve lentamente contemplando le parole che Potter aveva detto. Ogni preoccupazione su maltrattamenti o schiavitù sessuale lasciarono la sua mente. Era davvero come Harry aveva detto quella mattina, una lezione di umiltà. Lucius pensò a quanto era maggioremente umiliante l'avere ratti che strisciano sul tuo corpo, cercando calore o cibo...impallidì visibilmente.

"Lucius?" lo chiamò Harry preoccupato.

"Stò bene," rispose Lucius e desiderando a cambiare argomento chiese, "Cosa c'era in quella scatola?"

"Costruzioni per bambini," rispose Harry agitato lasciando la cucina ed esclamando da sopra la spalla "Non stia alzato fino a tardi."

"Ha sempre voluto dei bambini," disse quietamente Pete. "Suppongo che finalmente gliela concederanno.

"Ma io l'ho sentito prima annullare ogni appuntamento." replicò Lucius.

"Nah, non è interessato alle donne. Pensavo che avesse trovato un bel tipo così da poter adottare, un sostituto o qualcuno sano," Pete si interruppe.

"O trovare un mago disposto a farlo in modo naturale?" Lucius compensò finendo la sua acqua.

"Sì. Ma ogni ragazzo con cui usciva voleva solo il suo nome, la fama o i soldi. Non hanno mai voluto aiutarlo " Pete si girò fissandolo "Se gli dici che te lo detto io, negherò."

Lucius accennò col capo camminando per la casa prima di andare a letto. Si agitò girandosi vedendo la brezza dei Dementors oltre la sua cella bisbigliando nella sua mente, "il bacio, il bacio, chi otterrà il bacio?" Lucius si mise seduto, gridando, sentendo il fiato dei Dementors ed i ratti sulla sua pelle. Improvvisamente la luce si accese ed un Harry accores indossando solo un paio di pantaloni di seta.

"Che?" Harry gridò vedendo Lucius dibattersi, provando a tenerlo giù.

"LUCIUS! E' UN SOGNO! NON SEI PIU' LA SEI QUI' CON ME!" Gridò.

Improvvisamente Lucius sembrò riscuotersi rannicchiandosi contro di lui, dondolandosi avanti ed indietro e piagnucolando per la paura; come un bimbo di cinque anni con un ragno nella stanza. Harry era turbato, vedendo un uomo che aveva temuto ridotto in quello stato.

"Shh, shh, Lucius è tutto a posto. Nessuno ti può portare via da qui," disse stringendolo piano fino a quando Lucius si fermò fissando il moro terrorizzato.

"Devo ritornare là?" sussurrò Lucius con il terrore nelle sue parole.

"Non, non devi. Vuoi che mandi a prendere Draco?" gli chiese quando Lucius sembrò più calmo e lui si alzò imbarazzato.

"Per favore no, non farlo. Lascia che si ricordi com'ero," bisbigliò.

"Sicuro," Harry cominciava a capire da dov'era venuto, così si mosse. Camminò fino alla porta e vise il panico riapparire sul viso di Lucius. "Ti piacciono i cani?" chiese Harry.

"Sì, credo di si," rispose il biondo confuso.

Harry fischiò ed un amichevole, grasso, vecchio Golden Retriever arrivò nella stanza salendo sul letto. Lucius sorrise guardandolo con gratitudine. Il moro rimase sulla porta per qualche momento, guardando Lucius accarezzare il cane fino ad addormentarsi. Harry scosse la testa ritornando a letto. La mattina arrivò presto per entrambi. Harry notò divertito che il cane, Smokey, non voleva più lasciare il fianco di Lucius come se sentisse che ne aveva bisogno.

"Sai distratto così come sei non credo che tu possa cavalcare. Me ne vuoi parlare?" si offrí vedendo Lucius ancora agitato.

"Era solo un sogno su quel posto," esclamò Lucius mentre i suoi occhi reagivano.

"Bene, che cos'hai sognato?" lo pungolò.

"Non ne voglio parlare." rispose guardando fisso, cose stesse rivedendo il tutto in quell'istante.

"Bene, chiedimi qualunque cosa che ti possa far star meglio," disse raddrizzandosi e bevendo il suo thè.

"Cosa farai con quella scatola?" chiese Lucius provando a cambiare argomento.

Gli occhi di Harry s'intristivano. "La stò dando via."

"Perché?" chiese Lucius nuovamente.

"Perché non la userò mai," rispose e Lucius era sicuro di aver visto la pena in quegli occhi.

"Perché non ne adotti uno?" chiese il biondo.

"Io non sono sposato," bisbigliò il Griffone.

"Una Madre surrogata?" rispose Lucius.

"Non voglio un matrimonio di tre persone, troppo complicato. E non posso prendere togliere un bambino da sua madre o volere che una donna abbandoni il suo bambino." replicò.

"Provetta?" rispose Lucius richiamando alla memoria quello che i Babbani intendevano su quella pratica.

"No...e poi io non ti ho chiesto nulla sul tuo incubo quindi tu non chiedermi niente su questo!" Strillò e Lucius sentì distintamente il collare restringersi comprimendo il collo.

"Oh Merlino, Lucius, perdonami," Harry boccheggiò vedendo le mani di Lucius spostarsi al collare che stava strangolandolo. Lo toccò rapidamente con la sua bacchetta ed esso si allentò di molto.

"Ricordami di non farti più arrabbiare," gracchiò Lucius. Harry accennò col capo uscendo fuori. Lucius e Smokey lo seguirono ed i due uomini cominciarono a far esercitare i cavalli.

Draco apparve a metà strada. "Ho pensato fi fermarmi prima andare al lavoro." disse Draco apparendo accanto alla stalla.

"Come stà mio padre?" Harry abbassò lo sguardo dall'alto della montatura a Draco, decidendo di essere onesto.

"Ha avuto un incubo ieri sera. E abbiamo avuto un piccolo incidente con il colletto ma ogni altra cosa è okay. Vado a cercarlo per te." Harry galoppore rapidamente fino a Lucius sembrando colpevole e spedendolo da Draco.

Lucius portò il cavallo trottando rigido evitando di poco il recinto.

"Lieto di rivederti così presto," disse dolcemente Lucius.

"Tutto bene padre, perché se non è..." cominciò Draco, venendo subito fermato da suo padre.

"Draco, se non fosse per questo collare penserei di essere in vacanza. Ho scelto Harry da un lungo elenco. Ed è stata un'ottima scelta." spiegò Lucius a suo figlio, in cima ad un dorato Palomino.

"Ma padre, lavori manuali?" Draco rimase senza fiato.

"Non mi uccideranno. La prigione avrebbe potuto,"disse Lucius in un tono morto. "Immagino che McNair, Zabini o Bella avrebbero voluto avermi."

"Forse puoi trovare qualche cosa su lui che puoi usare a nostro vantaggio estorcendogli la libertà," Draco sorrise furbescamente.

"No." disse fermamente. "Questo è la mia seconda chance. Non voglio essere com'ero, mai più."

"Cosa ti è successo padre?" chiese Draco.

Lucius impallidì incominciando a sudare; poteva quasi sentire di nuovo i Dementors.

"Buh," disse Harry affiancando Lucius, "E' tutto okay qui?" chiese accarezzando come consetudine il collo del suo animale.

Lucius oramai innervosito spaventò l'animale. "Attenzione," Harry piagnucolò, Lucius provò a calmare il suo cavallo ma era troppo shoccato al pensiero di Azkaban. Smontò di slancio afferrando le redini. Draco guardava con orrore, non avendo mai visto suo padre perdere il controllo di un cavallo. Harry lo guardò preoccupato.

"I-io volevo solo prendere questo in," bisbigliò Lucius, tirandosi dietro il cavallo.

"Per favore non menzionare quel luogo ancora. Ha una cattiva influenza su di lui." lo sgridò.

Harry, galoppò fino alle stalle, smontando rapidamente ed andando a controllare Lucius.

Lo trovò seduto in un angolo con gli occhi aperti, in pieno panico.

"Lucius sono io, Harry. Guardami," bisbigliò spostandosi piano.

Prese una coperta e l'avvolse attorno al biondo e apparendo in casa. Sedette Lucius nel suo letto.

"Lucius, puoi sentirmi?" disse chiaramente girando il viso di Lucius verso il proprio.

Il biondo accennò col capo lentamente. Draco apparí un momento più tardi alla porta.

"Padre?." Lucius guardò verso suo figlio cercando di accomodarsi meglio.

"Non dovresti essere al lavoro?" disse leggermente.

"E' andato," sussurrò il moro "Non devi essere forte per lui ora. Credo che i cavalli non siano stati proprio una buona idea. Forse una passeggiata ed una chiaccherata?"

Lucius annuì di mala voglia, mentre Harry fischiava e Smokey entrava ancheggiando nella stanza.

"Vuoi fare una passeggiata?" chiese Harry ed il cane agitò la coda con la speranza di farli uscire di nuovo.

Camminarono per diversi minuti. Harry deciso ad aspettare che fosse Lucius a parlare.

"Non posso credere di esserne uscito," iniziò Lucius. "Vorrei che altri fossero quì."

"Non ci saranno. Per fortuna non vedrai nessun altro uomo quì." rispose il moro.

"Non posso essere come Draco si aspetta che io sia," ad Harry, Lucius sembrava svuotato, proprio come Sirius quando era scappato. "Mi sento morto. Ho bisogno di sentire qualcosa."

"Cosa vuoi fare?" chiese Harry.

"Io? Sono il tuo schiavo e mi chiedi cosa voglio fare?" rispose Lucius confuso.

"Okay, per cosa credi che ti abbia voluto?" Harry sorrise.

"Per prima cosa ho pensato per vendicarti o un modo per far del male a Draco. Poi ho pensato, forse, per il tuo piacere." disse Lucius.

"E adesso?" chiese seriamente , sedendosi su una panca da cui si godeva lo scenario della valle e delle colline. "Non voglio morderti," esclamò Harry accarezzando la panca. Lucius si sedette nervosamente.

"Perché sei così gentile con me?" chiese il biondo.

"Forse perchè puoi sentirti a tuo agio qui?" rispose Harry.

"È questo il motivo?" incalzò Lucius.

"Bene, la compagnia è bella. Ho pensato di darti una lezione su come vivono gli altri e in ultimo un pò d'umiltà. Ma vedo che l'unica cosa che hai realmente bisogno di vedere è la bontà," Harry alzò le spalle. "Forse un amico?"

"Magari entrambi?" Lucius provò a sorridere invece scrollò le spalle.

"Ti fà così male?" lo stuzzicò Harry.

"Cosa?" chiese Lucius.

"Provare a sorridere," Harry sorrise come se dovesse insegnare qualcosa a Lucius. "Prova ad immaginare se dovessi mostrarti un'immagine di Cornelius Fudge in gonna?" ridacchiò estraendo il portafoglio dalla tasca posteriore. Lucius incuriosito si piegò leggermente per vedere alcune piccole immagini di persone, alcune in movimento; altre nò nel portafoglio di Harry.

"Questo è," Harry sorrise raggiante mostrando la piccola immagine di un Cornelius Fudge in tacchi alti, calze a rete, minigonna rosa e per finire camicetta e reggiseno. Indossava poi una parrucca rossa, rossetto nero ed eye-liner.

"Ho sempre pensato che fosse brutto anche come uomo!" disse Lucius ridacchiando. Harry alzò lo sguardo notando un accenno di sorriso.

"sapevo che ne eri capace," Harry gli sorrise di rimando. "Hai un sorriso bellissimo." (Assolutamente Bellissimo!! ndt) Harry abbassò lo sguardò fissando l'immagine e perdendosi il genuino sorriso del biondo al suo complimento.

"Chi sono loro?" s'informò Lucius. Harry cominciò dalla prima immagine. "Questi sono Hermione e Ron i miei migliori compagni di scuola. E questo è Oliver il mio primo ragazzo. Questo è Hagrid, lo conosci. E questo è un ritratto di Hedwig, il mio primo gufo. Questo è il ritratto da cucciolo di Smokey. Oh, ho dimenticato che questa stà ancora quì," Harry prese l'immagine di un bellissimo uomo nei suoi trent'anni, che con le sue braccia avvolgeva Harry da dietro. "Incendio," disse ed l'immagine prese subito fuoco. Harry lo gettò a terra.

"Chi era?" chiese Lucius curioso.

"Tommy, il mio ultimo ragazzo, bel fiancè davvero," disse Harry spingendo il portafoglio in tasca.

"Che cosa è successo?" domandò. "se non vuoi, non sei obbligato."

"Il personale te lo direbbe se tu chiedessi. Non m'importa se lo sai o no. Lui non voleva una famiglia. Ha scritto una biografia non autorizzata su di me. Lui voleva solo guadagnarci." disse Harry alzandosi. "Deve essere ora di pranzo." con quella frase troncò il discorso tornando verso casa.

Il due mangiarono in silenzio. Lucius lo aiutò a lavare e sparecchiare. Poi Harry disse di avere alcune cose da sbrigare e Lucius cercò di scacciare i cattivi pensieri prima che Draco fosse ricomparso. Quando ci riuscì decise di dare un'occhiata alla casa. Ciò che vide fece breccia direttamente in ciò che restava del suo cuore. Una stanza era completamente decorata come una stanza per un bambino. Ma la mobilia era imballata come se dovesse essere donata. C'era un ritratto di Lily e James Potter e sotto una targa con scritto 'Nonni'. James era senza occhiali e piangeva come sua moglie Lily. I due lo guardarono con sorpresa vedendolo. Poi si guardarono l'un l'altra speranzosi, facendogli cenno di entrare.

"Oh, sono solo il suo schiavo," disse. "Non fatevi un'idea sbagliata."

"Schiavo?" chiese il 'nonno'.

"È una storia lunga," rispose Lucius dopo averci pensato sù.

"Così non sei il nuovo ragazzo di Harry?" chiese la 'nonna' asciugandosi le lacrime.

"No, sono troppo vecchio per lui," ricordò loro Lucius.

"A lui piaciono più vecchi, Lucius," sogghignò James. "È una vergogna, ma suppongo che tu sia sposato, giusto?"

"Non, mi ha lasciato molto tempo fa,"

"Mi dispiace, Lucius," disse Lily dolcemente.

"Beh, non sono sicuro che dovrei essere qui dentro," disse Lucius dopo un goffo momento di silenzio.

I Potter lo salutarono e Lucius lasciò la stanza andando nella sua camera a pensare. Dopo poco Harry lo trovò ed andarono al lavoro a liberare i fiori dalle erbacce. Ad Harry sembrava piacere davvero il giardinaggio, invece Lucius ne era terrorizzato. Quando vide il terriccio, gli ricordò tutti i corpi che aveva dovuto seppellire: sotterrare dietro ad Azkaban. Così senza una parola s'allontanò iniziando a togliere il fogliame morto da solo.

"Spaventato di avere le mani sporche?"disse Harry stuzzicandolo, durante una pausa.

"Brutti ricordi," rispose Lucius, rabbrividendo a dispetto del calore del giorno.

"Oh, uno di quei ricordi. Ok, è tempo di spostarsi su qualcos'altro. Andiamo, lavoreremo sulla nostra cena," Ritornarono in casa a lavarsi e poi Harry prese gli ingredienti.

"Io non so cucinare," disse Lucius.

"Ottimo momento per imparare allora," rispose il moro ponendo fine alla questione; mentre gli forniva...un libro di cucina.

Lucius lo sfogliò incuriosito. "Sembra pozioni, ma con il cibo."

Harry scoppiò a ridere. "Se tu la vedi in questo modo."

Dopo avergli fatto per un pò da tutore, Harry gli mostrò come prepare un pasto veloce. Lucius era piuttosto ferrato nel cucinare. Mentre Harry non lo sopportava. Dopo cena pulirono ed andarono a letto.

Lucius si agitò di nuovo nel sonno. Sognò dio essere seppellito vivo dai Dementors, poi l'immagine cambiò, si trovava nella cameretta dei bambini dove i Potter stavano aiutando Harry ad avere un bambino. Quando Lucius si girò ritrovandosi con il piccolo trà le braccia arrivarono i Dementors strappandoglielo e seppellendolo vivo fuori dalla casa; mentre Harry stava in piedi con il suo collare magico trà le mani. Lucius si risvegliò gridando, con Smokey che correva e abbaiava impazzito. Ancora una volta Harry corse nella stanza.

"Oh Dio Harry stanno arrivando! Stanno venendo per seppellirci vivi!" sbraitò cullandosi avanti ed indietro.

"Shh, Lucius. Era solo un brutto sogno," disse Harry cercando di calmarlo, ma il biondo rabbrividì terrorizzato.

Non sapendo che fare altrimenti, Harry lo abbracciò, coricandolo sul letto e permettendo a Lucius di stringersi a lui per infondergli sicurezza. Spese molto tempo quella notte per convincere Lucius che non c'era nessun Dementors. Harry si addormentò molto dopo di Lucius. Per paura di spaventarlo ancora, Lucius nonsi mosse, gli rimae vicino godendo della compagnia. Rabbrividendo Lucius raggiunse per primo la doccia. Harry si stiracchiò sbadigliando, e sedendosi si accorse di non esssere nella propria camera. Guardare in su lui vide Lucius fissare fuori dalla finestra stringersi. Harry lo raggiunse.

"Lucius?" lo chiamò il moro spaventandosi vedendo sul visi di Lucius scorrere lacrime, mentre lui lo guardava terrorizzato. Harry asciugò le lacrime con la mano mentre Lucius gli sorrideva e diceva "grazie".

"In qualunque momento," rispose Harry guardandolo con immensa preoccupazione "Se me ne vuoi parlare?"

Girarndosi di schiena verso la finestra Harry pensò di lasciarlo con i suoi pensieri.

"Ogni sera loro camminano avanti e indietro e tu puoi sentirli nella tua mente. Loro hanno fame. I Dementors voluto qualcuno da baciare. Ti lasciano raggelato. Io no ho mai avuto molti ricordi felici e questo sembrava irritarli. Qualche volta si affollavano alla mia porta. Io mi rintanavo nell'angolo più lontano per allontanarmi da loro. E dovevo proteggermi anche dai topi. Mi ucciderei se dovessi tornarci."

"Ma non devi ritornarci. Ti terrò quì finche non sarai libero." disse Harry stringendogli una spalla.

"No." rispose Lucius con il terrore nella voce.

"Prego?" Harry pensò di aver capito male.

"Non posso farlo ancora. Draco, il mondo si aspetta di rivedere il vecchio Lucius Malfoy, il Signore di Malfoy Manor, il Death Eater, l'aristocratico,...non posso." soffiò.

"Allora, puoi rimanere qui," si offrì Harry.

"Come posso spiegarlo a Draco?" la sua voce s'incrinò.

"Non preoccupartene adesso. Ora, voglio fai colazione e che ti calmi. Devi tornare ancora in sella. Poi dobbiamo dipingere un pò." disse accarezzandogli la spalla mentre Lucius accennava col capo giocherellando con il suo collare.

Si perse di nuovo nei suoi pensieri.

/ Questo collare mi trattiene qui. Sono uno schiavo ma Harry è molto più dell'amico che avrei voluto avere. Non è per niente simile a James. E' molto più adulto di Draco. È gentile con me anche se non lo merito. Vorrei fare qualcosa per lui, ma non posso. Posso a mala pena mantenerci. /

"Hey, colazione, ricordi?" Harry lo trascinò per il braccio e Lucius si riscosse dai suoi pensieri, seguendolo al pianterreno.

La colazione trascorse senza incidenti e Lucius fece molto meglio con i cavalli. Harry era sollevato che Draco non fosse passato. Sospettava che ciò lo costringeva ad essere di nuovo Il Signor Malfoy.

Noto che gli ci volle del tempo per impadronirsi dell'arte della pittura. Dipinsero i recinti al di fuori delle stalle e Lucius era coperto di macchioline di vernice bianche. Harry non riuscì a non ridere, così il biondo gli dipinse il naso.

"Questo è per aver riso di me," disse sorridendo.

"Oh sì," rispose Harry dipingendogli il naso.

In poco tempo entrambi si ricoprirono di vernice bianca, inseguendosi in cerchio l'uno l'altro con i pennelli.

"Non vorrai sfidarmi," disse Lucius.

"Vuoi scommettere?" rispose gettandogli uno spruzzo di vernice.

Lucius lo afferrò dipingengogli l'intera faccia. Risero improvvisamente delle loro facce, fermandosi e guardandosi seriamente negli occhi.

"PADRE!" Draco apparì improvvisamente orrificato dallo stato di suo padre. Ridendo in risposta Harry si scosse Lucius di dosso.

"Calma, Malfoy," ritorse Harry e con un movimento della bacchetta entrambi furono puliti.

"Davvero, padre!" parlò in tono adirato Draco.

"Ha proprio bisogno di una spiegazione" disse il moro lasciandoli soli.

"Stavate lottando," disse adiratamente.

"Ci stavamo solo divertendo. Ricordi...divertirsi? " sorrise furbescamente Lucius.

"E cosa facevate a terra coperti di vernice?" rispose suo figlio ignorando il commento.

"Stavamo dipingendo il recinto e si è messo a ridere perché ero coperto di vernice, così gli ho dipinto il naso,".

Draco lo guardò disgustato. "Penso realmente che tu debba essere trasferito."

"No. Mi rifiuto. Tu non mi vuoi qui perché lo odi. Ma se fossi stato con qualcuno'altro non averesti detto nulla."

"Mmm, era solo un'idea così. Ciononostante..." ma venne fermato subito.

"Draco, quel posto cambia le persone. Non aspettarti che io sia ancora com'ero una volta." disse rabbrividendo e tornando in casa, prendendo 2 bicchieri e riempiendoli con del tè ghiacciato.

Draco stette a guardare con orrore mentre suo padre facevi cose che normalmente un servo avrebbe fatto.

"Ti comporti come se ti piacesse questa cosa!" battibeccò.

"Non c'è niente di sbagliato in tutto ciò. Harry non mi ha mai chiesto di fare nulla che non volessi fare." rispose.

"Bene, penso che andrò a far ad altri prigionieri per vedere come sono trattati," disse sbuffando e sparendo.

Lucius bevve il suo tè e tornò al recinto dove Harry lo aspettava.

"Draco è già andato?" chiese il moro sorpreso.

"Sì, stà andando a far visita ad altri," Lucius realizzò quanto non volesse o non potesse costringersi ad usare la parola schiavo.

"Bene, finiamo qui," rispose domandandosi quale trattamento ricevevano gli altri. Lui li aveva visti e molte di quelle persone avrebbero preferito tornare ad Azkaban.

Era l'ora di cena quando Draco ritornò impallidito e un pò scosso. Lucius rapidamente lo fece sedere. Harry aggiunse un piatto iniziando a servire.

"Padre, resta quì," disse in tono tetro.

"C'è qualcosa che non và?" chiese Lucius mentre Harry si sedeva di fronte a lui.

"Molti sono schivi sessuali, alcuni puliscono giorno e notte in ginocchio, ed gli altri..." il suo viso perse definitivamente colore.

Harry e Lucius si guardarono l'un l'altro domandandosi cosa avevsse visto draco per cambiare l'atteggiamento così tanto.

Draco guardò Harry dargli un drink.

"Grazie Harry, comprendo di aver reagito male,".

"Ti capisco, è tutto dimenticato," sorrise. "Prova la Lasagna, l'ha fatta tuo padre.

"Cosa?" guardando suo padre.

"È davvero molto semplice," sorrise "E' come preparare una pozione."

"Ecco perchè odio cucinare," gemette Harry. Scoppiarono a ridere e la serata continuò piacevolmente.

Dopocena Harry si scusò lasciando i Malfoy da soli. Ritornando li ritrovò impegnati a pulire la cucina.

"Chi è questo individuo che che ha sostituito il vero Draco Malfoy e fà questi lavori?" disse sghignazzando e ritrovandosi il viso sporco di sapone.

"HEY!" harry tentò di pulirsi.

"Cosa stavi facendo?" chiese l'uomo posando lo strofinaccio.

"Scrivevo. Io scrivo romanzi. Questo mi permette di rimanere a casa. Non ho bisogno di lavorare ma mi mantiene occupato. Ho scritto alcuni manuali. Ma non ho scritto molto, stavo andando a letto. Domani Lucius dobbiamo lavorare sulla piscina. Buonanotte Draco."

"Tu sei guadagnato la sua fiducia," disse Draco detto guardando Harry sparire.

"Bene, non ho una bacchetta, e se gli faccio del male mi rimanderanno là," disse tetramente Lucius.

"È così brutto come ne parlano Padre?"

"Peggio, molto, molto peggio delò tuo incubo più spaventoso." disse trattenendo il respiro.

"Bene, io devo andare." disse Draco passandogli l'ultimo piatto da asciugare.

"Buonanotte,"

Con Azkaban fresco sulla sua mente, Lucius cercò il cane prima di andare a letto. Sfortunatamente, il cane non lo aiutò a mantenere lontani i brutti sogni. Lucius sognò dei Dissennatori..questa volta erano lì per Draco e lui non era abbastanza forte per salvarlo. Alla loro vista si accuattò. Draco veniva baciato e Lucius gridò. Harry non disse nulla, gli si coricò solamente vicino.

Quando la mattina dopo si svegliò, stupendosi di trovare Harry puntellato su un gomito fissarlo.

"Si suppone che tu debba essere il mio schiavo e non posso infastidirti," bisbigliò Harry "Vuoi vedere qualcuno? O vuoi prendere un sonnifero? Non puoi continuare in questo modo."

"Forse proverò a prendere qualcosa stanotte," rispose Lucius.

"Ho vissuto per anni con i miei incubi e sò quanto possano sfinirti. Se ne vuoi parlare di o se vuoi qualcun'altro con cui parlarne basta chiederlo." rspose Harry lasciando la stanza.

Quando Lucius scese per la colazione si accorse che Harry era già passato, lasciando un piatto per lui. Lucius sedette iniziando a mangiare, ma il silenzio lo infastidì immensamente. Mangiò velocemente sentendo la familiare sensazione di panico riempirlo.

"Hey," vedendo Harry, Lucius si calmò.

"Cosa faremo oggi?"

"Puoi scegliere trà fare giardinaggio e pitturare?"

"Dipingere," rispose Lucius rapidamente, troppo rapidamente.

"Bene," disse Harry con voce calmante guardandolo di sfuggita. "Tu dipingi e io farò del giardinaggio."

"Separatamente?" esclamò Lucius nuovamente spaventato.

"posso lavorare nell'aiuola," propose, notando l'azione calmante di quella frase . "Non vuoi lavorare solo oggi?"

Lucius abbassò lo sguardo, ma Harry capì lo stesso. "Di sicuro, oggi rimarrò molto vicino."

"Grazie Harry,".

La coppia dopo aver pulito la cucina uscì mettendosi al lavoro.

"Signor Potter?" una voce giunse da dietro le loro spalle.

"Sì, sono io," alzandosi si pulì le mani nei jeans.

"Sono del Ministero della Magia, vengo per controllare il detenuto 8472. Il mio nome è Brown." L'uomo gli offrí la mano e

Harry la strinse, scuotendo la testa.

"Il prigioniero si stà comportando bene?" chiese l'incaricato.

"Sì," Brown non gli piaceva del tutto ma non sapeva il motivo. Forse perchè nonostante fosse estate portava ancora un 3 pezzi, che sembrava proprio uno di quelli di suo Zio Vernon.

"Signor Malfoy, il Signor Potter la stà trattando bene?" l'uomo lo guardò sembrando divertito dalla quantità di macchie presenti su di lui.

"Bene, mi sembra che lei stia andando molto meglio degli altri," sorrise, prendendo un fazzoletto e asciugandosi il sudore dalla fronte.

"E gli altri?" chiese cautamente Harry.

"Due sono morti, uno dal suo proprietario e l'altro ha cercato di scappare. Uno è al San Mungo. I restanti sono messi male. Il Signor Malfoy sembra uno dei più sani, finora. Molti proprietari sembra abbiano preso gusto a torturare i loro schiavi." Harry rabbrivdì disgutato.

"Bene, tornerò a controllarla frà un mese." disse prima di sparire.

Harry si girò, trovando Lucius tremante con gli occhi larghi dalla paura. Si avvicinò togliendoil pennello dalla sua mano e conducendolo in casa.

"Qui,c'è un pò di the," disse Harry passati alcuni minuti dopo aver tolto la teiera dal fuoco.

Lucius prese la tazza, sembrando ancora stordito dalla visita; mentre il moro continuava a fissarlo.

"Non voglio farti del male,"

"Lo so," Lucius prese il the sembrando calmo.

"Perché non facciamo qualche cosa? Cucinare sembra calmarti."

"Buona idea," Lucius sorrise.

"Ok, qui c'è un ricettario, io intanto darò l'ultima mano prima di pulire i pennelli." Lucius accennò col capo perdendosi nel libro.

Quando tempo dopo Draco arrivò, li trovò nel mezzo di una battaglia a colpi di farina. Rimase impietrito alla vista della farina viaggiare per aria. Entrambi gli uomini aveva stampato in viso un ghigno biricchino. In u attimo Lucius riuscì ad imprigionare Harry contro il muro, stringendo in una mano una manciata di farina.

"Arrenditi!" Lucius sorrise.

"Va bene,io li laverò mentre tu li asciugherai." disse Harry ridendo.

Draco vide stupito i loro sorrisi scomparire e per un momento credette che suo padre stesse per baciarlo ma Harry lo vide.

"Ciao Draco,"

"Credi che ti lasci andare?" disse Lucius sorridendo perfidamente mentre lo premeva maggiormente contro la parete.

"Ciao Padre,"

Lucius si girò dando modo ad Harry di scappare.

"Um, ciao Draco," Lucius lo guardò imbarazzato e Draco notò divertito come suo padre sembrò arrossire nonostante lo strato di farina.

"Ti sei dato una guardata?"

"Bene fammi vedere," rise vedendo comparire dietro suo figlio Harry con una manciata di farina, buttandogliela in faccia.

Draco urlò furente mentre Harry compariva dietro Lucius.

"Oh no, non mi mettere in mezzo," Lucius spinse il moro contro suo figlio.

"Ma è tuo figlio," ritorse Harry cercando di mandare Lucius contro Draco, ma Malfoy Junior li prese entrambi, gettandogli attosso una ciotola di acgua ghiacciata.

I due gridarono cercando di togliersi rapidamente le camicie fradice. Draco con un incantesimo li ripulì entrambi insieme alla stanza.

"Hai barato," disse il moro sghignazzando "Bene, vi lascio un attimo"

Draco aspettò che Harry se ne andasse per sedersi, poi si girò verso suo padre, fissandolo con un sorriso furbo.

"Che ho fatto adesso?"

"Non lo immagini,"

"Cosa?" Lucius lo guardò sorpreso da quell'accusa.

"Se non fossi arrivato l'avresti baciato," un sorrisetto "Non provare a negare."

"Te lo stai immaginando," ritorse suo padre.

"Così non è successo nientre tra di voi?" Draco lo guardò soddisfatto.

"Niente di niente," rispose onestamente alzandosi per spegnere il forno.

"Ok, ma nel caso tu sia curioso...lui ti vuole" Draco si guardò casualmente le unghie.

"Davvero?"

"Aha! Anche se non vuole riconoscerlo...resto sempre dell'idea che tu debb dirglielo."

"Non devi tornare a casa?"

"Ammettilo, ho ragione," suo figlio sorrise perfidamente.

"Và a casa,"

"Ho ragione," Draco sorrise indietreggiando e sparendo.

Sentendo bussare alla porta principale corse ad aprire, spaventadosi di trovare Ron Weasley.

"Per tutti gli inferi che cosa stai facendo quì?" gridò Ron.

"Ron! Lucius è quì per un programma." disse Il padrone di casa accorrendo.

"Oh, sì il programma "compra un prigioniero". Papà ce ne ha parlato. E come sei incappato su di lui?" Ron scivolò lateralmente mettendosi fuori portata del biondo.

"Mi sono offerto,"

"E io ho accettato. La torta è pronta,"disse Lucius andando via.

"Ti sei offerto di prendere Lucius Malfoy? Stai delirando?"

"'Si' alla prima e 'No' alla seconda. Cosa ti porta qui?" domandò Harry.

"Sono passato per vedere se avevi bisogno di aiuto con quel recinto,"

"Ora non più, grazie comunque,"

"Come hai fatto a sbrigartela così presto?"

"Lucius mi ha aiutato con il recinto e con il giardinaggio, le pulizie, la cucina, i cavalli... con tutto." esclamò felice.

"Oh allora, suppongo che sia tutto. Com'è ora?" Ron si arrese.

"Meraviglioso." Harry guardò oltre la sua spalla indicandogli il salotto.

"Loro l'hanno davvero distrutto in quel posto, Ron. Ha terribili incubi e a volte sono davvero preoccupato. E' così diverso; ho pensato di doverlo umiliare, lo sai...ma com'è ora gli stò solo insegnando ad essere normale." bisbigliò.

"Soprannaturale, i potenti sono caduti. E il furetto?" Ron sorrise.

"Ha provato a trattare. Cercava ancora il vecchio Lucius, ma lui è andato,"

"Così stai per aprire la piscina?"

"Sì,"

"Okay allora ci vediamo," sorrise sparendo.

Harry entrò in cucina beccandosi un dito pieno di glassa sul naso.

"Hey!" Harry rise mentre il biondo sorrideva perfido.

"Torta finita," indicando la torta nel centro della tavola.

Harry guardò la torta pulendosi il naso e leccandosi le dita. Purtroppo non vide il modo in cui Lucius l'aveva guardato mentre succhiava le dita. Lucius sentì l'irresistibile voglia di ricoprirlo di glassa per pulirlo a suon di leccate.

"Oh Dio," bisbigliò terrorizzato dalla forza di quei pensieri.

"Hmm?" Harry si girò vedendlo sbiancare. "Lucius?"

"Niente, penso che mi farò una doccia," borbottò lasciando la stanza rapidamente.

Harry alzò le spalle dirigendosi alla piscina. Quando Lucius uscì di casa trovò Harry intento a pulire energicamente la piscina, senza maglietta. Improvvisamente Lucius sentì il suo petto stringersi mentre seguiva con lo sguardo, il percorso delle piccole gocce di sudore dalle spalle, giù fino a quel tonico fondoschiena.

"Oh Merlin," Lucius comprese quanto Draco avesse ragione. Voleva Harry.

"Hey, Lucius prendi questo capo vuoi?" Harry sorrise passando all'uomo un paio di pantaloni che rivelarono sotto di essi un costume da bagno. Harry entrò in acqua.

"BRR!" Il moro rabbrividìì istantaneamente mentre Lucius rideva, contento di star fissando quel corpo bagnato.

"Quest'acqua è gelata!"

"Se vuoi entrò anch'io,"

"No, brutta idea, già uno di noi stà gelando, solo muovi il tubo e fà che non si arrotoli," disse si immergeva con una spazzola dalle setole dure.

Lucius accennò col capo guardando l'affascinante uomo lavorare duramente sfregando le piastrelle. Affascinato vide il tubo risucchiare a sporcizia ed Harry riemergere tremante e con le labbra blu per il freddo.

"A-a-asciugamano," balbettò innalzandosi fuori dall'acqua.

Lucius gli diede l'asciugamano fronteggiandolo, strofinandogli le spalle per aiutarlo a scaldarsi.

"G-grazie," i suoi denti sbatterono. "V-va meglio," balbettò tremante.

Rientrarono mentre Harry rabbrividiva ancora; le sue labbra rimasero blu anche dopo essersi asciugato e vestito.

"Harry hai ancora freddo?" chiese preoccupato.

"S-sì," rabbrividì ancora.

Lucius si sedette sul divano togliendo la coperta, battendo la mano e facendogli segno di sedersi. Harry si avvolse nella coperta guardandolo con gratitudine.

"G-g-grazie," sorrise ancora sbattendo i denti.

"B-b-benvenuto,"

Harry lo colpì co il cuscino, mentre Lucius si copriva con le braccia aspettando un altro colpo; quando Lucius sentì un sospirò abbandonare le labbra di Harry. In quell'istante penso di chiudere quella bocca con la sua, ma la paura scorreva in lui quanto la sua voglia, in fin dei conti era solo uno schiavo. Ma se lui glielo avesse chiesto, non sarebbe stato così terribile essere il suo schiavo sessuale? Sorprendendolo Harry toccò il suo collare con la bacchetta rendendolo invisibile.

"Harry?" Lucius chiese confuso.

"O-ora non c'è pi nessun collare da vedere. Siamo solo H-Harry e L-Lucius," disse sorridendo.

Lucius sorrise con quanta facilità Harry aveva risolto il suo dilemma. Il biondo lo stese sul divano baciando le sue labbra ghiacciate attentamene, teneramente e gentilmente fino a quando iniziarono a scaldarsi. Harry percepì distintamene la realtà iniziare a perdere consistenza. Non era mai stato baciato in quel modo. Lucius si tirò sù portando Harry con sè, stringendolo tra e braccia per dargli calore.

"Sai che potresti riscaldarti solo con il tuo fascino," bisbigliò.

"Non è divertente," Harry rise di soppiatto.

"L'hai sistemato?" chiese Lucius.

"Solo un po'. Se non avesse funzionato mi avrebbe incantato." Harry alzò le spalle.

"Perché?"

"Perché sei ancora sotto il mio controllo," Harry sorrise. "Niente inganni, lo giuro."

Lucius accennò baciandolo nuovamente, spingedo la sua lingua nella bocca del moro. Una sensazione di puro calore lo attraversò raggruppandosi all'inguine. Rispose allo stesso modo, leccando, assaggiando e toccano ogni angolo di quellabocca. Dopo alcuni minuti Lucius alzò Harry e continuando a baciarlo lo portò a letto.

Harry indietreggiò cadendo sul letto, ma non protestò. Lucius lo baciò ancora come se no esistesse null'altro oltre loro due.Harry gli aprì la camicia mordendo ogni lembo di pelle che appariva, beandosi dei sospiri che sentiva come lui iniziò a mordicchiare un capezzolo e continuando con l'altro. Scese in basso venendo fermato da Lucius, che gli tolse la maglietta lasciano sulla sua pelle numerosi morsi, mentre si dirigeva più a sud. Con un gemito di frustazione mosse la bacchetta e in un attimo si ritrovaroo senza vestiti. Così vicini al limite e con la tensione sessuale alle stelle, sorridendo Lucius si spostò scavalcandolo mentre Harry lo guardava confuso. Dopo pochi attimi Harry comprese le intenzioni del suo biondo amante, l'afferrò per i fianchi avvolgendolo con la bocca e imitando i suoi movimenti. Erano così eccitati che dopo pochi attimi,vennero gridando attorno alle proprie erezioni, bevendone ogni goccia.

Ancora una volta Lucius si spostò nel letto fino ad essere faccia a faccia con Harry. Il biondo schiavo guardò in quegl'occhi smeraldini, sorridendo per ciò che doveva ancora venire.

"Harry dobbiamo parlare,"

"Su Che cosa," chiese Harry ansioso.

Lucius toccò pigramente con la mano il petto di Harry senza guardarlo negli occhi.

"Harry, so che vuoi un bambino e noi siamo entrambi maghi. Vorresti un figlio da me?"

"Ma se non sappiamo neppure quanto durerà," bisbigliò spanventato.

"Posso portarlo io," disse senza guardarlo.

"E se ti lascio libero, tu te ne vai portando il bambino con te?" il suo viso era una maschera di dolore.

"Io so che non farò mai nulla di tutto ciò, mi crederesti?" rispose.

"Ti ho visto cambiare. Ed ora non sei più l'uomo che avevo conosciuto, e io voglio un bambino così tanto," Harry iniziò a piangere e Lucius lo prese velocemente trà le sue braccia.

Per la prima notte dal suo arrivo, Lucius non ebbe bisogno di essere confortato da Harry. Quella notte avvenne esattamente l'opposto. Lucius lo strinse a sè fino a quando stremato, smise di piangere addormentandosi. Così la mattina seguente Lucius si meravigliò di non trovarlo accanto a sè. Fece colazione solo e l'unica persona che riuscì a trovare fu Pete.

"Harry dov'è?"

"Si è chiuso di sopra nel suo ufficio - sembrava stesse cercando qualcosa. Non sembrava felice. Tu ne sai qualcosa?" chiese Pete con uno sguardo poco rassicurnte.

"Forse," rispose tranquillamente.

"Gli hai chiesto dei bambini, giusto,"

"Sì,"

"Bene, l'ho visto mandare un gufo questa mattina. Scommetto che si appresta a lasciarti libero. Allora non devi preoccuparti a questo proposito. Potrai tornare al tuo piccolo, confortevole Maniero e lasciarlo solo, come hanno fatto tutti gli altri," sputò Pete con rabbia. "E' l'uomo più buono che ho mai conosciuto. Stagli alla larga. Non fargli ancora del male."

"Merda." mormorò perdendosi nei propripensieri.

"Padre?" disse Draco entrando nella stanza. Lucius era ancora perso nei suoi propri pensieri.

"Draco?"

"Che cosa è successo? Pensavo foste felici. Si dice in giro che Harry abbia chiesto il tuo rilascio." Draco notò che la notizia non aveva minimamente smosso suo padre. "Padre mi avete sentito? Stai per tornare a casa!"

"Firmerò per passarti il Manor," disse "Non stò tornando là."

Harry entrò in quell'istante, buttando alcune carte sul tavolo. "Ti lascio libero." disse puntando la bacchetta al collo di Lucius, facendo cadere rumorosamente il collare sul tavolo. "Ciao Lucius" disse il moro tentando di scappare; ma Lucius fu così veloce ad alzarsi che la sedia su cui era seduto cade sul pavimento. Allungando un braccio riuscì ad afferrargli una spalla. Il movimento fù così repentino che Draco dovette spostarsi per non venire travolto. Rimae in piedi aspettando la reazione di suo padre alla notizia della ritrovata libertà.

Lucius aggirò Harry per fronteggiarlo, ma il moro si strinse nelle spalle serrando i pugni.

"Um, è un brutto momento..." iniziò Draco venendo subito troncato dalle grida di suo padre.

"Non puoi mandarmi via in questo modo!"

"Non sono io, sei tu che vuoi andartene - allora và via!" gridò Harry.

"Sei tu che mi stai allontanando!"

"E' meglio che mi lasci ora, piuttosto che dopo,"

"Bene, se sei pronto," s'intromise Draco.

"ZITTO!" i due si girarono all'unisono.

"Non ti sto lasciando ora e non lo farò più tardi!"

"Perché no?" s'ntromise Draco guadagnandosi due occhiataccie che lo convinsero a sedersi.

"Ma sei libero di andare,"

"E se io volessi rimanere?"

"Perché vuoi restare?" bisbigliò Harry.

Scuotendo la testa, Lucius lo prese per la vita stringendoselo contro e baciandolo profondamente. In un primo momento Harry strinse le braccia, poi sospirando risalì fino al collo del biondo abbracciandolo.

Per dirla tutta Draco rimase sorpreso da una dichiarazione così calma; un pò come dire America ed essere leggermente in debito. I suoi occhi brillarono a lungo, vedendo suo padre pomiciare alla luce del giorno ed al di fuori dei suoi schemi e col vecchio nemico di suo figlio.

Dopo un minuto, si arrese, appoggiò i gomiti sul tavolo, la testa sostenuta dalle mani e un piccolo, felice, sospiro uscì dalle sue labbra guardandoli. Rimase a guardare divertito suo padre in estasi per qualcuno -il massimo del coinvolgimento per suo padre era una pacca sulla spalla- e più di tutto era estasiato di vedre il Grande, Onnipotente Harry Potter ridotto poco più di un ammasso di poltiglia.

"Per l'inferno," un bisbiglio giunse da dietro le sue spalle mentre barcollando Ron Weasley prendeva posto su una sedia.

"Era ora," disse Pete sedendosi accanto a Draco.

"Penso che se la stiano prendendo comoda,"

"Pensi che non si fermeranno presto?"

"Spero proprio di no," disse Pete alzandosi mentre prendeva da bere.

"Questo era un lamento,"

"Quando hanno iniziato?" chiese Ron confuso.

"Ieri sera penso," tirò ad indovinare Pete. "E quello era definitivamente un gemito."

Un miscuglio di suoni soffocati attirò i 3 che girandosi videro Harry avvolto con le gambe alla vita di Lucius mentre i due amanti continuavano a baciarsi appassionatamente, muovendosi rapidamente l'uno sull'altro. Il trio dovette afferrare rapidamente i bicchieri e la brocca visto che Lucius appoggiò Harry sul tavolo continuando a baciarlo.

"Per tutti gli inferi, qualcuno vi stà guardando, lo sapete si o no," disse Ron rimanendo senza fiato in un misto di orrore e fascino mentre veniva totalmente ignorato.

"Direi che possiamo brindare," Draco sorrise alzando il bicchiere in aria.

"Wow," dei bottoni scizzarono in aria centrando Pete in testa.

"Okay, questa non era una chiusura lampo?" sussurrò Draco ridendo.

Ron e Pete alzarono di scatto le mani quando uno di loro venne spinto via dalla tavola. Fecero per spostarsi in salotto quando Pete dovette buttarsi a terra, per evitare una bottiglietta volante.

"Quella cos'era?" chiese Ron.

"Lubrificante," Draco ridacchiò.

"Magari Harry riuscirà finalmente ad avere quel bambino che desidera così tanto?" disse Pete sorridendo.

"Con Lucius Malfoy?" farfugliò Ron.

"Hey, quello è mio padre, Weasley"

CRASH!!!

Tre uomini saltarono sorpresi quando qualcosa nella casa si ruppe.

"Penso che una sedia non abbia retto," tirò ad indovinare Pete.

"OH SÌ, LUCIUS!" gridò Harry dalla cucina.

"OH Dio," Ron sparì.

"Quello è il mio papà," disse Draco.

"HARRRRRRY!" ruggì Lucius dalla cucina.

"Quello è il mio capo," sorrise Pete battendo il suo bicchiere contro quello di Draco".

***********************************************************

Epilogo: Neanche un anno dopo Harry e Lucius erano gli orgogliosi genitori di una bambina che chiamarono Lily Rose. E al suo primo compleanno Lucius annunciò di essere in attesa di 2 gemelli. I due bambini vennero in seguito chiamati Michael e Marcus.

Pete e Draco costruirono il parco giochi e lo zio Ron qualche volta li aiutò a guardare i bambini che negli anni lo riempì.

La traduzione di questa fic è stata un lungo e agognato parto ç-ç ... la traduzione mi si è cancellata 3 o 4 volte; quindi se leggendo trovaste degli errori non sono voluti. Vabbè io come sempre ho fatto del mio MEGLIO ^^

Lo lasciate un commentino a me ed all'autrice....per favoreeee.

Keikokin e Sofia ringraziano con tutto il cuore chi ha commentato Fun,Food & Fantasy ovvero : Amy_lee, _Eleanor_, yuyu, Remmy, Severus_Pyton e moccy.

Baci e alla prossima

Sofia

  
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