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Autore: Love_doll    23/03/2010    10 recensioni
Hermione seduta sul letto a casa di Ron, ripensa a pochi giorni prima, quando tornando a casa ha trovato il suo Draco avvinghiato alla faccia da Carlino. Ma niente è come sembra...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incancellabili

Hermione avrebbe dato tutto, tutto, per riuscire ad addormentarsi. Era più di mezz'ora che si rigirava nel letto, tormentata da insistenti pensieri. Aveva le guance rigate di lacrime. Le aveva trattenute tutto il giorno, si era messa addosso un falsissimo sorriso e aveva aspettato, e di questo si dispiaceva, che Ron fosse andato via. Ora, sola, in un letto a due piazze che le sembravano immense, si ripeteva di mettersi l'anima in pace: doveva saperlo che sarebbe finita così, era stata una stupida, ci aveva creduto, ma chi va per questi mari questi pesci prende, e bla, bla, bla. La verità - cui era giunta con una conseguente altra sfogata di pianto - è che non poteva far evanescere tre anni della sua vita. Anni in cui lui era stato il centro di tutto. Un singhiozzo diede inizio all'ennesima cascata. Com'era bello addormentarsi tra le sue braccia sicure. O tenendogli la mano dopo che avevano fatto l'amore. E seppur sola, con accanto la pergamena con scritta nella sua calligrafia la buonanotte.
Ripensò a tre giorni prima. Era appena tornata da lavoro, esausta, erano le dieci di sera circa. Già pregustava l'idea di una nottata con Draco per riprendersi. Il giorno dopo entrambi avevano il turno pomeridiano. Chiuse la porta senza il minimo rumore, posò la borsa, il cappotto, mentre finiva di leggere un commento al suo ultimo articolo, sorrise soddisfatta e posò il giornale sul tavolino del salotto. Sorrise ancora, anzi ghignò, dopo tre anni con Draco Malfoy era inevitabile imparare a farlo. Camminò quasi in punta di piedi per arrivare alla loro camera, innocentemente pensando di fargli una sorpresa.
Artigliò le unghie al cuscino. Sembrava una domanda banale, ma come aveva potuto? Aveva mandato a quel paese tre anni di loro. Non credeva sarebbe mai stata capace di odiare dal più profondo del cuore una persona. Ma dopo quel giorno avrebbe giurato davanti a chiunque di odiare Pansy Parkinson con tutta l'anima. E che cosa aveva fatto quella stronza quando l'aveva trovata avvinghiata a suo marito, a baciarlo appassionatamente? Aveva riso. E anche di gusto. Ancora più stronza. A quel punto non ne aveva potuto più. Con gli occhi ricolmi di lacrime, senza nemmeno sapere dove andare, aveva recuperato in fretta il cappotto e si era Smaterializzata, lasciandosi alle spalle le risate di quella iena, le urla di Draco che la imploravano di ascoltarlo, il fracasso causato da un vaso che era caduto frantumandosi in mille pezzi quando lui aveva cercato di trattenerla.
Si girò a guardare il soffitto, mentre una gocciolina raggiungeva il suo collo. Dove era potuta mai andare? Dalla persona che, sapeva, l'avrebbe accolta sempre. E non sapeva perchè aveva scelto Ron e non Harry. Lui aveva aperto la porta sorridendo e l'aveva trovata rossa, paonazza, con il trucco sbavato, la faccia bagnata e sudata, i capelli crespi. Non aveva detto niente, era diventato serio, l'aveva presa, abbracciata e cullata. E lei aveva pianto più forte, ricordandosi quante volte Draco l'aveva consolata, l'aveva stretta e protetta, l'aveva fatta sentire amata. Si era stretta più forte a Ron, forse cercando di carpire lo stesso calore pur sapendo che era impossibile, aveva pianto ininterrottamente e lui l'aveva lasciata fare.
Si passò una mano tra i capelli ingrifati. Non sapeva come era successo. Le era sembrata la cosa giusta, in quel momento pensava di potersi sentire meglio. L'aveva baciato. E Ron, dapprima confuso e riluttante, dopo aveva risposto al bacio, l'aveva abbracciata non più amichevolmente ma appassionatamente, l'aveva condotta in camera sua.
Forse era questo il suo destino, si ripetè. Forse lei e Draco non erano fatti per stare insieme. Ron l'amava da anni e le aveva dimostrato di amarla ancora, forse doveva essere lui l'uomo della sua vita. Forse il principe azzurro non esisteva. O Dio, Draco non era propriamente un Principe Azzurro. Era altezzoso, orgoglioso, fiero, bellicoso, e una miriade di altri aggettivi. Ma era proprio per quella miriade di cose che era che Hermione se ne era innamorata. Ron era dolce, affettuoso, un po' infantile ma ci stava, simpatico e divertente, ma non era lui. Non era Draco.
Promettendosi di parlare con Ron, si alzò definitivamente e decise di andare in cucina a farsi una camomilla made-by-Molly. Il ragazzo non sarebbe tornato prima di un paio d'ore, aveva il turno serale al Ministero. Aprì i cassetti un po' a caso, non sapendo dove Ron tenesse i preziosi filtri di sua madre. Nella sua ricerca, aprì un cassettino in basso al centro e trovò un foglio di pergamena piegato in due. Avrebbe riconosciuto quella grafia tra mille. Chiuse il cassetto. Lo riaprì. C'era ancora. Ok, le allucinazioni non le aveva ancora. Quasi tremante, estrasse la lettera, di cui aveva identificato il mittente grazie al "Weasley, leggi da solo" scritto al margine.
Deglutì e lesse.

Weasley,
so che sta da te. Abbi almeno la prudenza e l'intelligenza (forse pretendo troppo) di chiudere la porta quando parli con Potter.
Niente convenevoli, veniamo al punto. Voglio che lei sia felice. Sempre e costantemente.
Voglio che tu la tratti come una principessa, voglio che si dimentichi di me per il dolore che le ho dato.
Devi essere capace di starle vicino quando te lo chiederà ma soprattutto quando non lo farà perchè saranno quelli i momenti in cui avrà più bisogno di te.
Lasciala piangere quando è triste, lasciala urlare quando è arrabbiata, lasciala in silenzio quando è nervosa, poi prendila, abbracciala, consolala, sorridile, dille quanto la ami (spero sia davvero così) e falla tornare felice.
Le piace addormentarsi chiacchierando, le piace essere cullata, le piace discutere, arrabbiarsi e poi avere ragione, le piace anche stare nel torto se sai come mostarglielo (imparalo), le piace lottare con i cuscini, le piace la carne, le piace il verde (delusione Grifonfesso?), le piacciono le pergamene con messaggi dolci a qualsiasi ora e in qualsiasi luogo.
Odia il Quidditch (spero vivamente e prego che tu abbia altri interessi), detesta le manifestazioni d'affetto eccessive in pubblico, non sopporta gli spifferi, la annoia parlare con qualcuno che non ha opinioni (metti in moto il cervello, donnola), non tollera per nessun motivo il disordine, non le piacciono i libri horror, le danno fastidio i profumi troppo forti (premettendo che tu ti lavi, almeno), la deprime il grigio.
Guai a te se la farai stare male, anche un solo minuto, te la vedrai con me se verserà anche una sola lacrima per colpa tua.
Se la tradirai, rimpiangerai Voldemort.
Falle rimuovere qualsiasi ricordo di me. La amo con tutto il cuore e non voglio vederla soffrire.
Buona fortuna, anche se non immagini neanche lontanamente quanta ne hai già avuta,
Draco Malfoy

Hermione finì di leggere con altre, ma diverse, lacrime che scendevano. Sorrise rileggendo qualche parola qua e là. Piegò la lettera a metà. tenendola in mano come se fosse un tesoro prezioso, corse di là per sciacquarsi il viso, sorrise nello specchio, un colpo di bacchetta per far stare in ordine relativo i capelli, prese il cappotto, sorrise ancora, e si Smaterializzò.

                                                                                                   ***

- Chi è? - la sua voce spenta e distrutta.
- Io - la sua era tremante.
In poco più di due secondi, Draco spalancò la porta. Era già, o forse ancora, in pigiama, i capelli d'oro spettinati, un principio di barba che cresceva. La guardò negli occhi per qualche secondo, poi lei chiese il permesso di entrare e lui si fece da parte, poi chiuse la porta. Hermione tremava come una foglia quando mise piede nel loro appartamento. Per terra c'era ancora il vaso rotto tre giorni prima.
- Hai freddo?
- Bhè, fa più freddo del solito. Non hai...
- ...accesso l'aggeggio, no.
- Climatizzatore - fece lei con un accenno di rimprovero.
Calò il silenzio per qualche secondo. I cuori di entrambi battevano all'impazzata, ma le parole sembravano paralizzate tra le corde vocali.
- Hermione...
- Draco...
Si guardarono con gli occhi ridenti.
- Prima tu! - fece lui accennando un sorriso.
- Va bene. Allora... io... insomma... - chiuse gli occhi e si prese qualche secondo per rimettere a posto i pensieri. Non si era preparata niente, e per lei era un avvenimento più unico che raro. - Non è vero che non mi piace il grigio! - la prima cosa che le venne in mente.
Lui restò interdetto per qualche secondo, poi capì.
- L'hai letta?
- L'ho trovata.
- Ma che ci trovi in questo Weasley? Non è nemmeno capace di tener un foglio nascosto!
Lei gli lanciò un'occhiata di rimprovero, ma dovette trattenere un sorriso.
- Non possiamo che ringraziarlo per questo.
- Cosa?
- Se sono qui è grazie alla sbadataggine di Ron! - si aprì in un vero sorriso.
- Tu... non sei arrabbiata?
- Sono furiosa, Draco, furiosa. Spiegami. - chiarì lei tornando seria e aggrottando la fronte.
- Non ho fatto niente, Hermione, te lo giuro. Quella vipera, anzi, le vipere si potrebbero offendere paragonate a lei, si è presentata qua, si è messa a girare per la casa, poi è andata in camera. Le ho ripetuto di uscire con una frequenza pari a quella del mio battito cardiaco ora, e ti assicuro che è alta. Quella parlava e straparlava, diceva che dovevo ripensarci, che dovevo ricordarmi di quello che era successo tra noi, che tu eri sempre la Mezzosangue di Hogwarts. Quando ha detto così non ci ho visto più. Ma quando la volevo sbattere fuori, mi ha baciato. Così, all'improvviso! E sei entrata tu dopo un secondo. Hermione, te lo giuro, non ho fatto niente! Non mi aspettavo che quella arrivasse a tanto! Ti capisco se ora mi odi, ma ti prego, sappi almeno che ha fatto tutto lei! E se vuoi tornare da Wea...
Hermione non ce la fece più. Lo abbracciò con slancio e posò le labbra sulle sue. Draco non se lo fece ripetere due volte: le portò un braccio intorno alla vita e la strinse a sè e affondò una mano tra i suoi capelli. Subito, ma dolcemente, approfondì il bacio, che divenne subito intenso e passionale. La accarezzò, mentre lei aveva per la millesima volta in quel giorno, gli occhi ricolmi di lacrime, di gioia. Lei si staccò un secondo per guardarlo negli occhi. Gli passò una mano sul viso, accarezzandolo. Lui fece combaciare le loro fronti.
- Per la cronaca, a me piace il grigio! - disse lei presa da un improvviso pensiero.
- Quando ti consigliai quel vestito grigio per poco non mi mangiavi!
- Ma quello era grigio freddo, se fosse stato più scuro me lo sarei comprato!
- Non era grigio freddo, la tua camicia da notte estiva è grigio freddo!
- Non diciamo eresie, quello è grigio perla!
- Sei daltonica? Grigio perla è tutto un altro colore! Grigio perla è tipo quel completo che ti regalo la piattola Baby Weasley a Natale.
Lei non disse niente e  si passò la lingua sulle labbra, cosa che fece eccitare di parecchio Draco.
- Ho ragione? - sorrise lui.
- Ok, era grigio scuro. Ma il vestito non mi piaceva.
- L'importante è che era grigio scuro. - ghignò.
- Ti odio.
- Io di più.
Concluse lui per poi riprendere da dove si erano interrotti. La portò sul divano e la fece stendere accanto a lui, lei lo strinse e poggiò la testa sul suo torace. Restarono in silenzio per un po', mentre lui le accarezzava i capelli e lei scriveva con le dita D+H sul suo corpo. Letterine invisibili e per questo incancellabili.

 

 

 

Hello! Piccola messa giù di ispirazione in una serata vuota xD

Per chi ha letto Slytherin in love, prometto che aggiornerò xD

Spero che vi piaccia, bacini ^^

  
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