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Autore: Platone    03/08/2005    2 recensioni
Ecco il prologo di una fic che ho sognato
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio che regnava sovrano in quel momento fu interrotto dal respiro di due uomini che comparvero dal nulla.
'Ecco quello che stavi cercando, ma prima voglio i soldi'
Un uomo, rivetito di una tunica nera con il cappuccio che gli copriva il volto, stava appoggiato ad un muro nell'oscurità che uno degli splendidi grattacieli di New York offriva alle tre di mattina.
Nella mano destra teneva una ventiquattrore di metallo.
'I tuoi soldi' rispose l uomo di fronte a lui: era anche lui avvolto in una tunica dello stesso colore del suo interlocutore ma il suo viso non era coperto;se l'ora tarda rendeva comunque difficile capire chi fosse.
'E' sempre un piacere concludere affari con te: paghi profumatamente e parli poco.Alla prossima, sai come contattarmi.'
Dopo aver consegnato la valigetta, l'uomo appoggiato il muro, scomparì.
Anche l'altra figura scomparve nul nulla com'era arrivato.

*

Una giovane donna stava dormendo in una stanza di una palazzina alla periferia della Grande Mela.
Gli splendidi capelli ramati, sparpagliati per il letto erano propri di un'essere di rara bellezza: gambe e braccia robuste ma eleganti, pancia piatta e ben allenata, viso angelico.
All'improvviso, si svegliò e prese la bacchetta da sotto il cuscino: aveva sentito dei rumori provenire dalla porta della cucina, che stava all'inizio del corridoio dell'appartamento.
Alzandosi, facendo attenzione di fare il minor rumore possibile, la donna si portò, attaccata al muro, sino alla porta della stanza sospetta.
Lentamente aprì la porta, bacchetta alta, pronta a colpire.
Portò la mano destra sull'interrutore della luce, si appiattì al muro e accese la luce: niente.
O meglio, nessun pericolo che la minacciava, solamente un gufo sulla tavola al centro della stanza.
Era piccolo e marrone, un normale gufo, per quanto normale fosse trovarsi un gufo che portava lettere in cucina: la donna ne era sicura, il gufo portava un messaggio ed era sicura che fosse proprio per lei.
Non appena si avvicinò al tavolo, il gufo le si posò sulla spalla destra per farsi sfilare il messaggio e poi volò via, uscendo dalla finestra, nel buio della notte newyorkese.
Srotolò la pergamena e cominciò a leggerne il contenuto:

Salve ragazzi, come va?Spero bene... la situazione qui da noi si fa sempre peggiore.
Il nostro amico dagli occhi rossi si sta divertendo molto a rompere i nanetti del giardino ed è un po arrabbiato perchè non trova il più bello.
Spero proprio che questa vacanza vi stia servendo e che torniate presto.
La grande mamma non sa ancora nulla di cosa fate e io non ho infranto la promessa.
Le teste rosse però sono preoccupate per voi.

Vostra Zannuta

Come ogni mese era arrivata la lettera della sua migliore amica, della sua confidente che la informava su quello che avveniva nel suo luogo natio.
Sebbene ci sperasse, niente era cambiato dall'ultima missiva e niente faceva presagire che sarebbe cambiato.
I pensieri sulla lettera furono interrotti da un rumore che la donna riconobbe subito: nella toppa della porta d'ingresso, erano state infilate chiavi che stavano girando.
Felice come una pasqua, la donna, lettera alla mano corse verso la porta.
Non appena la porta si aprì, si buttò tra le braccia dell uomo con la ventiquattrore che ricambiò l'abbracciò.
Portatisi in casa, i due si spostarono in salotto, dove l'uomo si tolse la tunica.
Davanti alla donna apparve all'ora un uomo, alto sul metro e ottantacinque, fisico asciutto ma tonico, capelli ricci lunghi raccolti con il gel e riuniti in un codino perfettamente sistemato, pizzetto ben curato.
'Novità?'
'La solita lettera da parte sua. Non ci sono cambiamenti'
'Molto bene'
'Senti... manca ancora molto?Sono 6 anni che ti stai preparando...'
'Cara, oggi ho avuto l'ultimo libro che mi serviva. Non appena l'avrò finito, potrò adempiere al mio compito e poi saremo liberi.' poi l'uomo sorrise ' Come sta il piccolo?'
'Si è addormentao poco fa, l'ho trovato che leggeva un libro su un certo sport...'
'Tale padre..' disse orgoglioso l'uomo
'Secondo te, come la prenderanno?' chiese con fare preoccupato la donna
'Come prenderanno cosa?' disse l'uomo con l'aria più angelica possibile
'Lo sai benissimo' rispose secca la donna
'Io spero che non facciano una scenata come quella di qualche anno fa con tuo fratello...'
Fu interrotto da una vocina
'Papà, papà!Sei Tornato!'
'Ciao scricciolo' disse prendendo i braccio il bambino e continuò sottovoce 'Fortuna che dormiva...'
'Papà, non riesco a dormire, mi spieghi come vi siete conosciuti tu e la mamma?'
Nel momento stesso in cui stava l'uomo stava per rispondere, una donna comparì.
'Salve ragazzi, finalmente vi ho trovato...è tanto che vi cerco' disse la nuova arivata: occhi nicciola e capelli marroni
'Ti hanno seguita?' disse agitata la donna rossa
'Mi ero disillusa, non preoccupatevi' Rispose seraficamente
'Ha ragione, non sento aure malvagie nei paraggi' disse finalmete l'uomo
La nuova arrivata lo notò solo in quel nomento e quando vide chi gli stava in braccio spalancò gli occhi
'Scusate, ma chi è questo bambino?'
'Ehm....ti presento tuoi nipote. Si chiama Jamie ed ha cinque anni e mezzo...'
Ancora più sbalordita, la donna chiese
'Ma voi non avrete infranto al promessa di non fare sesso prima di sposarvi .... voi non siete sposati e quindi come può essere nato....un momento...' impallidì' voi sie...siete'
'....Sposati, si e da 6 anni' completò per lei l'uomo
'Ma come...dove....quando?'
'Stavamo appunto per raccontare a Jamie per la centesima volta come ci eravamo conosciuti, e la sua storia preferita...poi se vuoi continuiamo la storia da dove la sa tu...che dici?' disse l uomo sorridendo per mascherare il nervosismo che provava
La donna annuì
'Bene.
C'era una volta, in un luogo lontano, in piena campagna.... '

Ronald Bilius Weasley, ventiquattro anni,Capitano dell'ordine degli Auror del Ministero stava tornando a Grinnauld Place n. 12, il luogo dove viveva con la sua famiglia.
Era appena tornato da una retata in cui la sua squadra aveva catturato 20 mangiamorte e che lo avea tenuto lontano da casa per 2 settimane.
Anche se avrebbe potuto smaterializzarsi ma preferiva camminare e respirare un po d'aria dopo tutti quei giorni passati tra appostamenti nei luoghi più disparati e dopo tutto l orrore di cui era stato testimone.
Gli mancava il suo migliore amico, non lo vedava da 6 anni ormai, da quando, alla fine del loro sesto anno alla scuola di Magia di Howgarts, era scappato e nessuno sapeva nulla di lui.
Non era arrabbiato per il suo gesto ma deluso poichè non si era fatto sentire e non aveva nemmeno mai risposto ai suoi messaggi.
A rattristarlo era anche la mancanza di sua sorella minore, sconparsa il giorno successivo a quello del suo amico.
Anche lei frequentava la loro scuola ma un era un anno più giovane.
Ron soffriva molto per questo ma la sua vita era anche illuminata dai suoi due raggi di sole: sua moglie e sua figlia.
Da 5 anni e mezzo era sposato con la sua migliore amica, che svolgeva il suo stesso lavoro.
Si erano sposati molto giovani ma le loro famiglie erano state subito daccordo con loro visto l'amore che dimostravano l uno per l'altra.
Hermione, la sua Herm, era il motivo per cui si impegnava tanto a combattere: voleva che vivesse i un mondo migliore rispetto a quello in cui vivevano in quegli oscuri giorni.
E poi c'era la sua Katie, la sua dolce bambina che aveva cambiato in meglio la sua vita con la sua nascita: lo aveva reso un padre ed un uomo più responsabile.
Infatti ora Ron era un Auror molto stimato nel Ministero per la sua serietà e professionalità ma però non scherzava più come ai tempi della scuola... da quando lui era scomparso non c'era motivo di farlo.
Arrivò finalmente alla porta dell'appartamento e bussò; ad aprirgli fu Arthur Weasley, Ministro della Magia e suo padre.
'Ben tornato Ron' disse felice il padre
'Grazie papà... come mai qui?'
'Proprio riquardo a questo... avrei bisogno che, prima di andare a cambiarti, venissi in sala riunioni, ci sono tutti... devo parlarvi di una questione importante'
'Daccordo, ti seguo'
'Grazie figliolo.'

*

Il salone delle riunioni, sala principale del ex Villa della casata dei Black, era gremito dei magiori esponenti del Ministero della Magia e del corpo degli Auror.
Ron si sedette difianco a sua moglie e si mise in attesa di siegazioni su questa riunione improvvisa.
Suo padre si schiarì la voce attirando l'attenzione di tutti i presenti e poi cominciò a parlare
'Come voi tutti sapete, la situazione è sempre stazionaria sia per noi sia per loro. Continuiamo a perdere e a vincere piccole battaglie senza però realmente ottenere nulla.
Da troppi anni oramai il solo combattere sta distruggendo il nostro mondo.
E, purtroppo, fino a poco tempo fa, sarei stato sicuro che la situazione sarebbe rimasta nalterata per molto tempo ancora.
Ma, ieri, ho avuto la conferma che forse la situazione potrebbe migliorare.'
Si fermò per estrarre dalla sua valigetta un fascicolo e buttarlo sul tavolo
'Questo è il fascicolo della persona che potrebbe cambiare le sorti di questa Seconda Guerra Magica.
Quest'uomo proviene dagli Stati Uniti, precisamente da New York.
E' il generale degli Angels Warior, il corpo statunitense che corrisponde ai nostri Auror.
Dalla sua scheda posso dirvi che è un esperto di Arti Oscure, che studia da quando ha cominciato il suo corso.
Il motivo della sua rapida cariera è la sua bravura, la sua tenacia e determinazione.
Ho parlato con molti suoi colleghi e tutti concordano con il dire che non potrebbe esistere un capo migliore: è nato per combattere le Arti Oscure.
Ora, ieri ho parlato con questa persona e gli ho chiesto se era disponibile ad aiutarci.'
'E qual'è stata la risposta Ministro?' Chiese l'ex-Moody
Sul volto di Arthur si aprì un sorriso
'Il signor Jason Parker e sua moglie, Capitano della sezione medica degli Angels Warior hanno accettato di aiutarci'
Tutti cominciarono a parlare tra loro per commentare la notizia.
'E quando arriveranno in sul suolo inglese?' chiese un'Auror
'Dovrebbero arrivare a momenti'
Proprio n quel momento il campanello suonò.
Dopo pochi minuti Molly, la moglie di Arthur, entrò nella sala con due figure incappucciate.
Buon giorno a tutti'
Disse la figura più alta
'Jason, finalmente sei qui. Tutto bene il viaggio?'
'Ho incontrato un paio di Mangiamorte che stava cercando di uccidere una famiglia di Babbani ma per il resto tutto bene.'
Arthutr sbiancò un po'
'Dove sono ora i due mangiamorte?'
'Li ho legati e addormentati, se ti interessano sono nel baule che ho portato con me. Ora si trova vicino alla porta' rispose pacatamente l'uomo.
Arthur si riprese dopo pochi minuti
'Bene, direi che potete anche togliervi i vestiti, così vi faccio le presentazioni.'
L'uomo si tolse le tuniche nere.
'Scusa Jason, chi è il mambino che porti in braccio?'
Chiese Arthur sorpreso
'Questo è mio figlio Jamie e ti pregherei di non svegliarlo. Comunque, piacere... mi chiamo Jason Parker e starò qui con voi per un po' sperando di aiutarvi'
Tutti salutarono in qualche modo il nuovo venuto.
'Ora scusate ma io e mia moglie saremmo stanchi e vorremmo riposarci.'
Ron ed Hermione si alzarono.
'Vi accompagniamo noi, tanto dobbiamo andare su'
Disse Ron sorridendo al "collega"
Arrivati al piano superiore disse
'Vorrai dormire con tua moglie immagino'
L altro annuì
'Allora starete nella stanza dopo la nostra'
Jason annuì di nuovo.
'Vorrei fare due chiachere con te, se non ti dispiace'
Disse gentilmente Ron
'Metto giù il pargolo...raggiungimi nella nostra stanza, magari porta anche quella simpatica bambina che ci sta guardando e sorride'
Disse Jason indicando Katie che da dietro il padre li stava osservando
Dopo alcuni minuti, Ron ed Hermione si stavano avvicinando alla porta della stanza di Jason quando lo sentirono parlare
'Perchè dobbiamo dirglielo proprio ora?Non conviene aspettare quando avrò assolto il mio compito?'
'No, dobbiamo dirlo almeno a Ron.... se no ci rimarrà peggio dopo'
'Ma perchè tu lo hai detto ad Hermione...lo sai che non avresti dovuto Gin!'
'Lei sa mantenere i segreti e poi senza di Lei, caro Harry, non sapremmo niente di cosa succede qui e...'
La portà si aprì di colpo rivelando un furiosissimo Ron tenuto da un'impaurita Hermione.
'Cosa non vuoi dirmi Harry, amico mio?'
Hermione, sorpresa dal tono in cui il marito aveva parlato, lo lasciò andare senza rendersene conto
Harry si girò molto lentamente e mantenendosi calmo disse
'Ciao Ron, come va? E' tanto che non ci si vede...'
Ron si avvicinò a Harry, sorrise all'amico e.... gli mollò un pugno nelo stomaco.
Poi se ne uscì sbattendo la porta.
'Bene, e ora che si fa?'
Chiesero in coro le due donne

  
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