Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Martyx1988    23/03/2010    2 recensioni
Sviluppo della One-Shot "La dea dell'amore"...la solarità di Ayame, la freddezza di Hyoga, la lotta tra due dee, la scoperta del vero nemico e del vero amore, più divino della stessa dea che lo comanda...mescolate il tutto con un pizzico d'azione e un assaggio di comicità e...buona lettura!
Genere: Romantico, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La Dea dell'Amore'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A divine love
(sviluppo della One-shot "La dea dell'Amore")

Capitolo 24 - Spine di Rosa

Con entrambe le gambe e un braccio libero, la sensazione di prigionia che fino a quel momento aveva oppresso Ayame si attenuò, anche grazie alla riacqiuisizione del cosmo che i tre lacci le avevano assorbito. Tre Ciclopi abbattuti in un colpo solo era più di quanto si sarebbe aspettata a così poca distanza dall'inizio della battaglia e non potè fare a meno di rallegrarsene. Significava che più della metà del lavoro dei Cavalieri e delle Sacerdotesse era compiuto.
Bttò un rapido sguardo al suo carceriere, appostato sul ciglio dell'altopiano. Efesto sembrava non troppo preoccupato dalla pesante perdita, probabilmente confidava nelle capacità dei due Ciclopi rimasti ed era convinto che avrebbero saputo ripareggiare gli equilibri.
Stando a quanto si ricordava dei due guerrieri, Ardalonon sembrava costituire un grosso pericolo, mentre Palemone, arricchito dall'esperienza data dalla sua longeva età, era molto più potente e determinato a soddisfare il suo signore, allo scopo di raggiungere il suo egoistico obiettivo di divenire immortale. Suo grande punto debole era, però, l'eccessiva superbia. Nonostante questo, Ayame sapeva che non si sarebbe fermato finchè non avesse ucciso Hyoga, come Efesto desiderava, e questo lo rendeva oltremodo temibile.
La dea tornò a concentrarsi sugli scontri lungo il pendio del vulcano. Il gruppo reduce dal primo confronto continuava compatto la sua salita e non sembrava troppo provato dal combattimento. Proche e Ikki stavano risalento invece dal lato destro della montagna, Shiryu e Galatea da quello sinistro. nessuna delle due coppie sembrava aver ancora incontrato difficoltà.
Una grande esplosione di energia attirò l'attenzione di Ayame su Psiche e Ikki, la cui corsa era appena stata bruscamente interrotta da un Ciclope. Un altro scontro stava per cominciare.

Nonostante l'attacco a sorpresa, Psiche e Ikki riuscirono a restare illesi evitando la lama di energia lanciata contro di loro e che aveva aperto una grossa crepa nel terreno, lasciando intravedere un sottile filo di lama incandescente tra i due lembi.
I due combattenti, uno su ciascun lato della fenditura, si misero in guardia, in attesa che il nemico si facesse avanti. L'eco di una divertita risata raggiunse le loro orecchie, poco dopo il cosmo di Ardalo della Scure divenne percettibile e il Ciclope si mostrò ai suoi avversari.
"Fortunato me!" esclamò fingendo sorpresa nel vederli "Mi trovo davanti al Cavaliere e alla Sacerdotessa più forti delle schiere di Atena e Afrodite"
"E non stai tremando di paura" constatò Psiche, sull'onda dell'amara ironia di Ardalo "Notevole!"
"Perchè dovrei? Sarei in grado di sconfiggere entrambi con una mano sola"
"La superbia nan ha mai aiutato sul campo di battaglia, Ciclope" lo ammonì Ikki, rimasto invece serio e impassibile.
"Fossi in te, Cavaliere, oenserei con più apprensione alla mia vita che ai difetti altrui"
Detto questo, Ardalo lanciò il suo primo Fendente Letale, dando inizio allo scontro. In breve la lotta fu serrata e iniziarono a saettare rose e piume di fenice, che il Ciclope evitò con notevole agilità per poi rispondere con Fendenti di eguale potenza. La superiorità numerica avantaggiò Ikki e Psiche finchè la stanchezza non sopraggiunse e i colpi di Ardalo presero ad andare a segno.
Che non fosse un avversario da sottovalutare, lo avevano saputo fin da subito, ma mai si sarebbero immaginati che il Ciclope dimostrasse tanta resistenza. Era anch'egli affaticato e solo qualche graffio gli segnava le carni lasciate scoperte dall'armatura, ma l'intensità del suo cosmo non sembrava diminuita, così come la sua determinazione.
"Vi vedo un po' in difficoltà, signori" li schernì con un sorrisetto sbieco.
"Non è un problema che ti riguarda" sbottò subito Psiche.
"Ma non posso fare a meno di notare che sia una situazione quantomeno curiosa" continuò Ardalo, avanzando di qualche passo "I numeri dovrebbero dare ragione a voi, invece, a giudicare dal vostro fiato corto, mi sembrate in notevole difficoltà"
Il Cavaliere e la Sacerdotessa non risposero, ma rimasero a guardare accigliati il Ciclope.
"Voglio perciò essere magnanimo con voi" proseguì questi, sollevando la mano destra "Combatterò usando solo una mano, come già vi avevo anticipato. Così saremo ad armi pari"
"Come osi?!"
Gli occhi di Psiche si ridussero a due fessure sottili mentre inceneriva Ardalo con lo sguardo. Ikki le afferrò deciso una spalla, intimandole silenziosamente di non agire in modo avventato, quindi prese la parola.
"In quanto guerrieri devoti ad una divinità, abbiamo un onore da manterere e con questa offerta tu lo stai calpestando" disse senza mezzi termini "Combatteremo tutti quanti al meglio delle nostre possibilità, come abbiamo fatto sino ad ora, e chi sarà obiettivamente più forte vincerà"
"Rifiutate quindi la mia vantaggiosa proposta?" si sorprese Ardalo.
"Hai sentito quello che ha detto, no?"
Il Ciclope sorrise maligno al tono impaziente di Psiche, la rosa già in mano, pronta ad essere lanciata.
"Bene" disse infine, non trovando nessun segno di cedimento negli sguardi dei suoi avversari "Cercherò di farvi morire con dignità"
Il colpo che lanciò subito dopo fu talmente rapido che nè Psiche nè Ikki riuscirono ad evitarlo, tantomeno a pararlo. Finirono entrambi contro gli alberi radi che crescevano sulle pendici del monte. Ikki riuscì a riprendersi in tempo per evitare un secondo attacco, diretto solo alui. Si slanciò di lato e nel punto in cui prima era appoggiata la sua testa Ardalo aprì un buco che attraversava l'intero tronco dell'albero. Il successivo scricchiolio emanato dalla pianta in procinto di cadere distrasse il Ciclope quel tanto che bastò al Cavaliere della Fenice per riuscire a colpirlo.
Ardalo provò a ripararsi, ma la potenza del colpo associata alla vicinanza da cui era stato lanciato lo sbalzarono di parecchi metri, facendolo atterrare su una macchia di cespugli che fiancheggiava il sentiero.
Il tronco si spezzò del tutto e il fusto dell'albero prese a cadere proprio in direzione di Psiche, ancora a terra dolorante. Immediatamente Ikki scattò e spostò in malo modo la Sacerdotessa dalla traiettoria di caduta.
Il tonfo arrivò pochi secondi dopo e l'albero mancò i due guerrieri di neanche un metro.
Passato il pericolo, Ikki si sollevò da terra quel tanto che bastava per non gravare su Psiche, ancora visibilmente disorientata. Alla Sacerdotessa bastò uno sguardo all'albero abbattuto per capire a quale pericolo fosse scampata.
"Tutto bene?" le chiese Ikki, non seppe dire se per semplice formalità o perchè era veramente preoccupato. Non si erano rivolti la parola per tutto il tragitto. Psiche aveva sempre camminato dietro al Cavaliere, il quale non si era mai voltato verso di lei, nemmeno per verificare che ci fosse ancora. Aveva provato, ogni tanto, a fissare intensamente la sua schiena, ma senza ottenere alcun effetto. Ikki si era poi fermato all'improvviso e, sempre dandole la schiena, aveva provveduto a spegnere ogni minima speranza ancora nel cuore della ragazza.
"Per il tuo bene, lascia perdere" le aveva detto, senza giri di parole "Come di ho detto quella sera al porto, non sono più in grado di amare qualcuno all'infuori di mio fratello. E' una causa persa, abbandonala"
Psiche non aveva ribattuto, schiacciata da quell'inaspettata e dolorosa intimazione. Di nuovo tra loro era caduto il silenzio, forse più pesante delle parole del Cavaliere. La Sacerdotessa aveva ricacciato in fondo al cuore il magone a fatica e per tutto il tempo aveva evitato lo sguardo di Ikki. Si costrinse a farlo anche in quel momento, prima di rispondere al ragazzo con un asciutto "Sì, sto bene"
Ikki non idagò oltre e si rimise in piedi, tornando a guardare in direzione di Ardalo, anch'egli pronto per un nuovo attacco. Il colpo infertogli da Ikki aveva avuto i suoi effetti, un rivolo di sangue correva lungo la guancia del Ciclope e l'elmo non gli copriva più il capo.
Con un bazo Ardalo fu di nuovo sul sentiero, in guardia come i suoi avversari.
"Ora è il mio turno"
Psiche scartò di lato e sorpassò il Cavaliere, per poi lanciarsi contro l'avversario. Dalle sue mani partirono tre rose che il Ciclope prontamente evitò. Quando furono uno di fronte all'altro, la Sacerdotessa spiccò un salto e si portò sopra di lui. Colto di sorpresa, Ardalo sollevò lo sguardo giusto in tempo per vedere un cerchio di rose scendere verso di lui e circondarlo.
"Spine di Rosa!" urlò Psiche, e i fiori lanciati poco prima prolungarono i loro steli andando a imprigionare Ardalo, la cui carne venne dilaniata dalle numerose spine che adornavano i tralci. Il sangue del Ciclope inizò a colare lungo gli steli, la cui stretta aumentava sempre di più. Gli sforzi di Ardalo per liberarsi acceleravano poi l'effetto dell'attacco. Psiche atterrò alle sue spalle, tra le dita teneva la candida rosa dell'Abbandono dell'Amore. Con lentezza disarmante aggirò l'avversario imprigionato, sempre giocherellando col fiore.
Ardalo la guardò sprezzante. "Non penserai che basti così poco a mettermi fuori gioco, vero?"
Psiche non parve ascoltarlo, intenta a studiare ogni singolo petalo della rosa bianca. Ardalo si agitò nella morsa in cui era costretto.
"Io non lo farei" sugger' disinteressata Psiche, senza alzare lo sguardo "Più ti muovi, più le spine penetreranno nella tua carne, più sangue perderai"
"Beh, non ho assolutamente intenzione di morire dissanguato"
Il Ciclope si mosse ancora e le spire si strinsero ulteriormente attorno a lui.
"Nemmeno io ho intenzione di aspettare tutto questo tempo"
Psiche avvicinò la corolla immaccolata della rosa alla guancia insanguinata di Ardalo e i suoi petali si venarono subito di rosso.
"Con questa rosa piantata nel cuore, tutto l'amore che in esso è contenuto verrà assorbito e la corolla pian piano diventerà rossa, lasciandoti allo stato di un vegetale incapace di qualsiasi buon sentimento"
"E' questa l'alternativa che mi si prospetta?" chiese Ardalo, ostentando la maggior sicurezza possibile.
"Preferisci l'oblio del Palazzo di Zefiro, forse? O magari il Fantasma Diabolico"
Psiche accennò col capo a Ikki, in parte divertito dalla melliflua crudeltà della Sacerdotessa.
"Non uno dei colpi che mi hai elencato mi ucciderà sul momento"
"E' vero, ma di sicuro ci renderebbe più facili le cose" asserì Ikki, prima di lanciare numerose piume di fenice che recisero i tralci delle rose di Psiche. Ardalo cadde sulle ginocchia, ansimante.
"Tuttavia non è onorevole morire senza avere la possibilità di difendersi"
"Sei completamente impazzito?" protestò la Sacerdotessa.
Ikki la ignorò, concentrato anima e corpo sul suo nemico. Nonostante l'ingente quantità di sangue perso, il suo cosmo era ancora potente e in quel momento ardeva fino ai limiti estremi.
"Un solo colpo, Cavaliere" ringhiò Ardalo mentre si rimetteva in piedi "E verrà deciso chi sarà il vincitore"
Ikki annuì serio.
"Ikki, non puoi fare di testa tua"
Psiche avanzò risoluta verso il Cavaliere, con tutte le intenzioni di fermarlo, ma questi la spinse via in malo modo e senza neppure degnarla di uno sguardo. Accese quindi il cosmo, pronto a scagliare contro Ardalo le Ali della Fenice. Le continue proteste della Sacerdotessa divennero presto un suono distatene e appena percettibile. Nelle sue orecchie aveva solo il battito del suo cuore e il rumore dei passi suoi e di Ardalo, sempre più vicino e già con la mano a taglio alzata.
Spiccarono il salto contemporaneamente, i loro colpi si scontrarono all'apice della parabola in un bagliore argento e arancione che accecò Psiche, rimasta suo malgrado a terra e costretta ad osservare l'epilogo dello scontro senza esserne protagonista.
Con sincronia perfetta, i due avversari atterrarono pochi secondi dopo, con leggerezza, il ginocchio coperto dalla corazza poggiato a terra e lo sguardo basso.
"Sei degno della tua fama, Ikki di Phoenix" disse Ardalo con un amaro sorriso sulle labbra. Sollevò poi lo sguardo ad incontrare gli occhi azzurri di Psiche, poco distante.
"Avrei voluto battermi anche con te"
La confessione del Ciclope fu seguita da un colpo di tosse e numerose gocce di sangue caddero sul terreno.
"Peccato"
Ardalo perse l'equilibrio e si accasciò di lato, un rivolo di sangue che usciva dall'angolo della bocca, gli occhi spenti ancora semi-aperti.
Psiche fissava il corpo inerme del Ciclope con gli occhi sbarrati e la mente vuota. Notò comunque Ikki che si alzava e si voltava verso l'avversario caduto, concedendogli uno sguardo di pochi secondi, prima di rivolgersi alla Sacerdotessa.
"Mi dispiace"
Psiche sollevò lo sguardo, sorpresa e confusa.
"Non meritava la morte lenta che gli stavi infliggendo"
"Invece io meritavo questo trattamento, secondo te"
Non era una domanda, ma una dura affermazione. Ikki non ribattè, vedeva dallo sguardo della ragazza che l'invettiva non era finita.
"Ascoltami bene, Cavaliere. Puoi illudermi, puoi ignorarmi, puoi maltrattarmi, puoi persino spezzarmi il cuore, ma fino a prova contraria sono una Sacerdotessa di Afrodite, una guerriera tua pari, perciò non ti è permesso di impedirmi di fare ciò per cui sono nata: combattere per la mia dea e difenderla a costo della vita. Non so se ciò che hai fatto sia stato per evitarmi una morte certa, un gesto compassionevole verso Ardalo o un puro atto egoistico e sinceramente non mi interessa. Sta di fatto che non dovrà mai più succedere"
"Ti ho già detto che mi dispiace" ribattè freddo Ikki.
"Non me ne faccio niente delle tue scuse!" urlò Psiche di rimando, con le lacrime agli occhi dalla rabbia "Hai già interferito abbastanza con la mia vita e sei andato oltre il limite. Da questo momento in avanti la nostra squadra non esiste più e le nostre strade si divideranno, e puoi giurarci che farò in modo che non si incontrino un'altra volta"
Senza dargli la possiblilità di replicare, la Sacerdotessa superò Ikki e riprese il suo cammino verso la cima del vulcano. Non un'emozione era trasparita dagli occhi scuri del Cavaliere della Fenice, aveva ascoltato lo sfogo di Psiche senza batter ciglio nè interromperla, si era assunto la responsabilità delle sue colpe.
Per il bene di Psiche, anche lui avrebbe fatto in modo che le loro strade non si incrociassero più.




Dai, questa volta sono stata brava e non vi ho fatte aspettare tanto (chi è rimasto, ovviamente) :)
La lunga attesa per il cap precedente si è fatta sentire, visto il semi-deserto di commenti, ma non importa, qualcuno ha comunque letto e a prescindere da tutto questa storia verrà terminata, anche perchè la mia mente diabolica sta elaborando una specie di sequel (me spera che questo stuzzichi l'attenzione ^^).
Poco Hyo-Aya in questo cap, ma scoppia ahimè una coppia :( povera la nostra Psiche, che qualcuno la consoli!!
A questo punto, ringrazio kikka_hiwatari per il suo fedele commentuccio :) spero che questo cap sia di suo gradimento, c'è un po' più di action ma siamo quasi alle battute finali e, per restare in stile Kurumada, non se ne può fare a meno ;) grazie anche a chi segue la storia, la preferisce e la legge soltanto.
A presto!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Martyx1988