Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: Gondolin    25/03/2010    3 recensioni
Me lo immagino proprio, il mio cuore un po' sciupato, un po' bianco e un po' nero, a mettere delle alucce dorate per svolazzarmi in petto e non affondare nei mari oscuri del mio animo.
Tutto scivola via sin troppo rapidamente, e mentre il sole estivo indugia ancora pigramente sul Santuario, i demoni di un Cavaliere prendono il sopravvento.
[ Aiolos/Saga ]
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Capricorn Shura, Gemini Saga, Leo Aiolia, Sagittarius Aiolos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The Other Side of Me

~Sinfonia del Caso~



Dedica (questa one-shot era stata pubblicata con questa dedica a luglio, nella raccolta Schegge, che ora sto ripubblicando e riorganizzando)

Sono di nuovo in ritardo, accidenti! Che frustrante! Se solo non avessi avuto il ballo obbligatorio palloso e se la mia grafomania non mi avesse presa proprio ora: una volta questa era una oneshottina senza pretese...
Spero di non aver scritto le stesse cose che stai scrivendo tu, socia. In tal caso saresti libera di uccidermi e impormi di tornarmene da Aphrodite.
Anyway, 2 mesi di matrimonio dei nostri Milo&Camus! Lo so che parte di questa l'avevi già letta, ma è riveduta, corretta e copiata in bella. Il p0rnofesteggiamento dell'artropode e del ghiacciolo arriverà con calma. Perché p0rn? Perché in un mess tu hai messo nella stessa frase 'Milo' e 'festeggiare'. E lui si sa come festeggia ;)
La quercia è dedicata a te. Leggi e capirai!


Note

Frammenti (divisi in quattro movimenti come una sinfonia, anche se gli esperti noteranno che i quattro movimenti non hanno le indicazioni classiche^^) dedicati a Saga ed Aiolos (se continuo a figurarmelo così candido e dolce finirò col trasformarlo in Shun), raccontati in prima persona da vari personaggi, i titoli delle canzoni sono quelli che la gentilissima modalità di riproduzione casuale dell'i-pod (tutte tranne la canzone in francese. Se ho fatto errori nel tradurla sentitevi in dovere di picchiarmi e correggermi) ha proposto mentre scrivevo, ispirandomi. La parte migliore è stata, mentre tracciavo la a finale di Saga (la brutta, stranamente, l'ho fatta a mano), la comparsa di un brano intitolato The Other Side of Me, che parla... di uno schizofrenico!

Nel nome della canzone c'è il link alla musica, nel nome del gruppo il link al testo. Alle volte ad ispirarmi è stata una cosa, alle volte l'altra, altre volte semplicemente il titolo c'entrava. Ma la Riproduzione Casuale è l'Amore. E questa fic è un'enorme spam della musica che amo, lo ammetto. E delle citazioni fighe. E *guarda male Notre-Dame de Paris di V. Hugo* un eccesso di angst nel finale. Io non sono abituata a scriverne. E sì, ci sono anche delle immagini, in fondo. E una formattazione che ci ho messo secoli ad ideare nella mia mente malata e megalomane (dite che è troppo incasinata?). C'è tuuuutto xD











~primo movimento, lento


SAGA


[GotthardThe Other Side of Me]


Ti guardo da lontano, ma non oso avvicinarmi. È come se non volessi rovinare un dipinto perfetto aggiungendo una tinta di troppo.

Ti osservo spesso, sai?

Sei così bello, così dolce quando ti chini verso tuo fratello per dirgli di rialzarsi dopo una caduta. Ma non lo aiuti.

Sei molto severo con lui. Non vuoi che venga visto come un raccomandato. Dubito che ciò accadrà: Aiolia è ancora giovane, ma promette più che bene e credo che otterrà molto presto l'armatura del Leone.

Alle volte lo invidio un po': è così sicuro di sé e del proprio destino, come se avesse un sentiero chiaro e deciso tracciato davanti ai propri passi. E lo invidio anche per un altro motivo: per quanto ti è vicino.

Noi siamo amici, credo. Ogni tanto ci alleniamo insieme, e poi ci fermiamo a riposare e a chiacchierare nell'arena deserta, e spesso ci rechiamo insieme dal Grande Sacerdote per apprendere i segreti delle stelle. Dovrei essere felice, dovrei essere grato per ciò che ho, eppure... Eppure come vorrei che la tua pura luce illuminasse le mie ombre, i miei mille e terrorizzanti angoli oscuri. Perché in fondo io sono ancora un bambino che ha paura del buio, e vorrei solo stringerti la mano e aspettare che il tuo sorriso scacci via ogni cosa.



SHURA


[Judas PriestOne Shot at Glory]


Non è molto che sono arrivato qui al Santuario, ma già so che questa è la mia casa, la mia missione, la mia patria, il mio destino e la mia famiglia.

Tutti gli anni di addestramento non sono serviti ad altro che a questo: ad ottenere la Forza per difendere la Giustizia, che qui alberga.

Qualcuno un giorno mi ha detto che finché non si ha trovato qualcosa per cui morire non si ha nemmeno qualcosa per cui vivere... io l'ho trovato.

Ogni singola pietra ha delle storie da raccontare, ogni lastra del pavimento, ogni colonna, tutto fa parte di ciò che devo proteggere.

Questo luogo è ciò che più amo al mondo.


[GotthardGot to Be Love]


Ci sono due cavalieri più grandi, Aiolos del Sagittario e Saga dei Gemelli, che in un certo senso si prendono cura di noi nuovi arrivati. Oltre a me infatti sono due i cavalieri che hanno ricevuto l'investitura quest'anno. Uno ha la mia età e sembra simpatico anche se secondo me non ci sta del tutto con la testa, e l'altro ha un anno meno di noi ed è così bello che sembra finto. Secondo me un po' se la tira, ma tutto sommato penso che potremmo diventare amici.

Potremmo se non fossero così appiccicati l'uno all'altro, sempre a tirarsi frecciatine, e se non si fossero fiondati sotto l'ala protettrice del Cavaliere dei Gemelli. Mi vergogno un po' ad ammetterlo, perché dopo tutto è un Gold Saint come me, ma non mi piace affatto.

Aiolos invece è veramente una persona stupenda. Ha anche un fratello minore, Aiolia. Dicono che diventerà presto cavaliere del Leone, e infatti mi sembra piuttosto forte per la sua età. È anche un tipo sveglio e vivace, ed è attaccatissimo al fratello. Anche Aiolos gli vuole un gran bene, solo che non è bravo come lui a dimostrarlo.

E infatti nemmeno Saga si accorge di quanto affetto provi per lui il Cavaliere del Sagittario e lo guarda sempre con certi occhioni...

Però forse dovrei farmi un po' di più gli affari miei.

È solo che io preferisco osservare piuttosto che partecipare.


[RhapsodyThe March of the Swordsmaster]



AIOLOS


[GotthardLift U Up]


Ultimamente ti trovo più malinconico. Più pensoso, forse. Anche quando parliamo mi sembra che ci sia qualcosa che non emerge in superficie. Se solo sapessi cosa ti turba farei -o almeno ci proverei- di tutto per sollevarti di dosso il peso che ti angustia.

Alle volte ti osservo di sottecchi. Sei bello, e quell'espressione assorta ti dona. Però mi fa soffrire.


[PlaceboTwenty Years]


Allora cerco di tirarti su di morale come posso, ma non è sorridendo per farmi contento che starai meglio. Io proprio non capisco perché non mi parli e ti sfoghi. Se non lo fai ti ritroverai fra vent'anni ancora a dibatterti negli stessi dubbi, nelle stesse paure.

-Saga!- sbotto esasperato -Per la milionesima volta oggi hai la testa altrove. Come pensi di allenarti in queste condizioni? Hai voglia di farti riempire di botte?-

-Mi hai colto impreparato per l'ultima volta, Aiolos del Sagittario.- risponde, il volto finalmente affilato dalla concentrazione. E so che stavolta sta facendo sul serio, perché quando mi chiama così significa che si è deciso a combattere.

-E combattiamo, allora, Gemini! Ma non credere di potermi battere. Per me i tuoi pugni sono carezze!-



SAGA


[Bruce SpringsteenDownbound Train]


E per me le tue carezze sono bruciature. È come lavare il diavolo nell'acqua santa.

Aiolos, Aiolos, cosa stai facendo? Lo sai a chi ti stai avvicinando?

Ma non dico niente; taccio e poso il capo sulle pietre dei gradini dell'arena, facendomi da cuscino con le braccia incrociate dietro la nuca e scrutando il cielo che inizia a farsi scuro, mentre tu lasci indugiare la tua mano un attimo di troppo fra i miei capelli, che stavi scompigliando affettuosamente, come fai con il tuo fratellino.

Non ci sono stati né vincitori né vinti nell'allenamento di oggi. Eppure io sento che saremo presto sconfitti entrambi, Aiolos. Stiamo camminando su una china dalla pendenza leggera, che pian piano ci porterà giù fino a farci sprofondare... ma che dico?! Sarò io solo a sprofondare, mentre tu ti librerai in alto sulle tue ali dorate.

Ogni cavaliere è fiero della propria armatura, ma tutti ammirano quelle ali, simbolo di forza e purezza.









~secondo movimento, allegro non t roppo



Charles Dubé – Un Ciel pour le Soleil



AIOLOS


Amo il sole fra i tuoi capelli

Amo la tua bocca e i tuoi occhi

Sento la tua risata nelle orecchie

Tu sei il cielo per il sole

J'aime le soleil dans tes cheveux

J'aime ta bouche et tes yeux

J'entends ton rire dans mes oreilles

T'es le ciel pour le soleil


Mi dici, lasciando sfuggire alle tue labbra orgogliose un complimento che forse non volevi pronunciare, che i miei capelli rivaleggiano in splendore col sole stesso.

Io rido. -Blasfemo.- ti prendo in giro -Apollo ti punirà. E poi tu esageri... gli amici non dovrebbero essere sinceri?-

Ti osservo, ti stuzzico. Sei veramente mio amico, Saga? Solamente mio amico?

Uno sbuffo, una risatina leggera che ti nasce in gola. La tua solita aria di saperne di più. Di più su cosa, poi, sciocco? Non sono tanto preso nel mio ruolo di Eroico Cavaliere da non conoscere i sentimenti, da non poter ammirare, per esempio, i tuoi occhi blu e i tuoi capelli dello stesso colore, come un cielo alla sera, che, chissà perché, mi danno sempre l'impressione di un vento leggero che ci passi attraverso.

La tua risata mi solletica le orecchie come solo i tuoi -rari, purtroppo- scoppi d'ilarità sanno fare. Sembra che una mano invisibile pizzichi le corde del mio cuore e poi gli faccia il solletico.

-Ma io sono sincero!- protesti. Ora che ti sei lasciato andare ad una lode, la difenderai fino alla fine, e non ammetterai mai di avermi fatto un complimento quasi banalmente poetico. Testardo.

-Mh-mh... E io sono un Cavaliere di Bronzo.-

-Potrebbe essere.- mi rispondi indispettito.

L'ho già detto che sei testardo? E meravigliosamente orgoglioso.

-Avanti, sarebbe stato gentile da parte tua dirmi semplicemente una cosa carina. Così invece sembra che tu abbia le allucinazioni. No, perché, guarda,- mi prendo fra le dita una ciocca di capelli -non emanano nessuna luce. Niente raggi solari o cose così.-

Ormai non ridi nemmeno. Ringhi fra i denti. Ma sei bello lo stesso.

-Ah, ma forse,- esclamo con un sorriso birichino -era a questo che ti riferivi?- e, arrossendo un poco perché mi sento in colpa a sfruttare le mie energie per un simile giochetto, ardo il mio cosmo fino a creare una luminescenza dorata intorno a me.

Tu distogli lo sguardo, quasi ti avessi accecato, e non dici niente. Ora, più che offeso, sembri quasi imbarazzato. Possibile? Proprio tu, Saga?

Percorro quei pochi centimetri di spazio fra noi e mi siedo proprio accanto a te. Più vicino di quanto sarebbe opportuno, e meno vicino di quanto mi piacerebbe.

-Se io sono il sole, avrò bisogno di un cielo, non trovi?- ti chiedo, con tutta la dolcezza che riesco a mettere nella voce per non spaventarti. Perché per quanto tu sia forte, alle volte ho come l'impressione che ci sia qualcosa che tu temi a renderti fragile come un bambino. Ma io ne ho di esperienza coi bambini. Non sai quanto mi ha fatto penare quell'adorabile peste di Aiolia quand'era piccolo.

-Guarda.- ti ordino, puntando l'indice verso il mare, il nostro amato Egeo.

Tu ubbidisci con un brivido leggero. I tuoi occhi rispecchiano l'acqua, inquieti e profondi.

-E, come il sole, ho bisogno anche di un mare dove affondare ogni sera.- sussurro, sprofondando il volto nell'incavo della tua spalla, fra i tuoi capelli e la tua pelle.



SAGA


Ecco, sono un po' perduto, un po' sorpreso

Del sole nella vita

Di un cielo che è,

Io credo, tutto blu per me

Voilà, je suis un peu perdu, un peu surpris

Du soleil dans la vie

D'un ciel qui se veut

Je crois pour moi, tout bleu


Improvvisamente mi perdo, perdo ogni contatto con la mia mente mentre il mio sguardo vaga sulle onde bordate di schiuma.

È davvero il tuo respiro quello che sento sul collo? È davvero il tuo naso quello che mi sta sfiorando appena, timido? È davvero il peso del tuo capo sulla mia spalla?

Proprio quando credevo di aver imparato a seppellire in profondità ogni desiderio per condannarmi sì alla solitudine, ma per non trascinare altri con me, ecco che un angelo sciocco mi porge la mano. Come rifiutare? Non posso.

E non voglio.


Alle volte la mia vita

Diventa folle e senza tregua

Mi lasciano credere

Che si faccia scuro

Per il mio cuore e i miei pensieri

E per la mia umanità

Parfois ma vie

Devient folle et sans répit

Me laissant croire

Qu'il fait noir

Pour mon coeur et mes pensées

Et pour mon humanité


-Ti voglio bene, Saga.- mormori.

La testa mi gira felicemente come fossi ubriaco. Sono i momenti come questi, in cui tu, di solito così tranquillo, così sensato, mi stupisci senza darmi il tempo nemmeno di respirare, e la mia vita diviene folle e allegra come un girotondo di bambini. Allora i miei demoni non riescono più a lasciarmi credere di essere perduto; nulla possono le incorporee fantasie distorte contro la tua tenerezza.

Il buio però non cessa di esistere anche se minacciato dalla luce, e io, ancora stordito e sorpreso, riesco a ricordarmelo. E vorrei in qualche modo ricordartelo. Mi sento in dovere di farlo.


[GotthardHave a Little Faith]


-Io non credo di essere la persona adatta a renderti felice, Aiolos.- balbetto.

-Non hai nemmeno un po' di fiducia in me?- mormori, mettendo su quell'adorabile aria da cane bastonato. -Sarò io a rendere felice te, Saga.--


[Blind GuardianFly]


So che forse dovrei dirti... raccontarti... di Kanon, per esempio. O di me stesso. Ma tu mi zittisci prima che io possa cominciare posandomi un dito sulle labbra.

-Non voglio sapere. Non voglio sentirti addossarti tutte le colpe del mondo. Voglio solo che tu mi prometta che farai sul serio, Saga dei Gemelli.- termini con un sorriso malizioso e imbarazzato, dolcissimo.

Io ti guardo, mi nascondo nella penombra rassicurante dei tuoi occhi, sotto le tue belle ciglia, poi rotolo sulle tue morbide guance di ragazzo e il mio sguardo fa capriole impazzite su quel volto, come lo incontrasse per la prima volta.

Intanto il mio cuore batte così forte che credo gli stiano spuntando le ali e sia pronto a volare via per la troppa gioia. Me lo immagino proprio, il mio cuore un po' sciupato, un po' bianco e un po' nero, a mettere delle alucce dorate per svolazzarmi in petto e non affondare nei mari oscuri del mio animo.

E mi rendo conto all'improvviso che non c'è niente da raccontare, niente da confessare ormai, ma solo una brillante speranza. Perché tu mi hai salvato, Aiolos.


Ah, quanto può essere cieco l'amore. E già sapevo, io, sapevo ma non ho voluto guardare avanti.


[Roberto VecchioniStranamore]



Io non farò altro che esercitarmi a dirti addio.”

Tite Kubo – BLEACH 15









~t erzo movimento, scherzo



AIOLIA


[Tobias SammetNeverland, from Avantasia the Metal Opera]


Mio fratello è così felice che sembra aver contagiato tutto il Santuario. Persino Shura, di solito così taciturno e schivo sembra di ottimo umore, soprattutto quando è con lui. Brilla di luce riflessa.

Ma, come i fiori quando cala il sole, Shura richiude la sua corolla quando Los non è in giro, e diventa ancor più tranquillo del solito.

Si è visto sin dal giorno in cui è arrivato, che adorava mio fratello. Me lo ricordo bene perché ero già qui, anche se ancora non ero Cavaliere. Mi è facile rivedere con gli occhi della mente le immagini di quel bambino, che a me, più piccolo, pareva già un adulto, che tendeva la mano a Los con una certa formalità, rigido, curioso e guardingo. E poi si scioglieva, letteralmente. La sua aria marziale, affascinante e un po' buffa addosso a quel ragazzino dagli occhi scuri, era evaporata in un attimo alla sensazione di accoglienza e di calore che Los era riuscito a trasmettergli con una semplice stretta di mano. Lo capivo benissimo, perché sapevo che effetto aveva il mio fratellone sulle persone.

Io me ne stavo lì, fiero di avere nelle vene lo stesso sangue di quell'angelo biondo. Stupidamente felice.


[GotthardYou]


Il fatto è che io somiglio troppo a mio fratello. Se non lo amassi al di sopra di ogni altro, Atena esclusa naturalmente, sarei terribilmente invidioso. Mi rendo perfettamente conto del fatto che quando la gente mi guarda vede in me solo una copia più giovane di Aiolos. Quando lui mi guarda, vede in me solo una copia più giovane di Aiolos. Mentre mio fratello, troppo preso da Saga, nemmeno si accorge di noi.

Eppure non mi lascio prendere dalla tristezza. Sono contento per lui, che non merita né la gioia né l'amore: merita semplicemente il paradiso.


Parole portatrici di funesti presagi, quelle. Di sventura e morte che io ancora nemmeno sospettavo. Poiché il paradiso attendeva veramente Los.



SHURA


Anche se voglio

Tutto l'amore che si può avere in due

Dormire ancora e sognare

Come fare per amarti

Senza perdermi, senza distruggermi, distruggermi

Même si je veux

Tout l'amour qu'on puisse avoir à deux

Dors encore de rêver

Comment faire pour t'aimer

Sans me perdre sans me briser, me briser


Vedere Aiolos letteralmente raggiante dimostra che c'è giustizia sulla Terra. La sua gioia sembra proporzionata alla sua bontà: immensa. Tutti noi ne siamo rapiti, irradiati. Dagli inservienti della sua casa al Grande Sacerdote, a nessuno sfugge quel sorriso ineffabile, quel suo modo di donare calore che sembra amplificato, moltiplicato.

Gli sorrido e spero che lui non veda.

Mi alleno al suo fianco e spero che lui non percepisca.

Lo so, è indegno essere -dei, che schifo questa parola!- geloso. Ma ogni volta che guardo Saga non posso non augurarmi che sappia prendersi cura del gioiello che il fato gli ha affidato, e non posso non pensare a come mi sentirei io al suo posto. Dev'essere come sentirsi il re del mondo, lasciarsi stringere da quelle braccia.

Nemmeno nel sonno posso trovare rifugio, poiché mi perseguitano visioni di quell'amore sfolgorante che si vive solo in due. Nulla a che vedere con l'aspirazione perennemente insoddisfatta, con la sete che arde senza pace.

Ma Atena ci ha insegnato che l'amore è sempre una cosa buona. Dunque devo solo imparare ad amare senza frantumarmi un po' ogni volta che la realtà cozza contro il desiderio, ad usare ciò che provo per diventare una persona e soprattutto un Cavaliere migliore.



SAGA


E' certo che io voglio sentirmi libero di esistere

Come un giorno che si sveglia

Come un albero al sole

C'est sûr que je veux me sentir libre d'exister

Comme un jour qui s'éveille

Comme un arbre au soleil


Sembra che il mondo sia discretamente scivolato fuori dal mio campo visivo affinché io possa osservare meglio il volto della gioia. La felicità ha occhi del colore del legno, forti e decisi come querce, boccoli dai toni del grano, il naso che pare quello di una delle celebri statue della nostra terra, un sorriso di saggio e di fanciullo e una voce profonda ma delicata.

E finalmente mi sento libero davvero, libero di svegliarmi con un sorriso colmo di futuro anziché con le guance secche di lacrime.


Non importa cosa, finché tu ci sei

La mia eternità, a me

N'importe quoi, tant que tu sois

Mon éternité, à moi









~f inale, i n c rescendo


Mozart, Requiem



C'è ancora una macchia. Via, macchia maledetta! via, dico!”

W. Shakespeare – Macbeth


SHURA


~Look at this Blood

~Look at this blood on Gold


Con una mano stringo il nastro rosso che ancora sembra tenermi legato alla luce, mentre sull'altra vedo il sangue, ancora a distanza di anni. Mi afferro così forte a quel piccolo ricordo di te da conficcarmi le unghie nel palmo della mano. Ma cos'è questo dolore minuscolo in confronto a quello che devi aver provato tu?

Al dolore che devi aver provato mentre ti lasciavi ammazzare. Da me.

Guarda come stona con l'oro della mia armatura il sangue che ancora la imbratta, guarda, Aiolos! Prima che impazzisca, perché non vieni a salvarmi come hai fatto con quella bambina? Oh, perché non l'hai usata come scudo, perché non sei stato meschino tanto da farti odiare, cosicché il tuo ricordo non fosse tanto doloroso? Perché non ti sei difeso, perché non mi hai ucciso?

Quasi non m'importa -perdonami, se puoi, Atena- delle conseguenze delle nostre azioni, delle mie, delle tue... se solo tu quel giorno mi avessi ucciso, se solo mi avessi evitato questa tortura.

Ma no, non era destinata a sporcarsi, la tua anima, del sangue di un cavaliere tuo pari.

E allora perché?

Perché... traditore? Proprio tu, di tutti?


E maledissi quella dea per la quale avrei dato la vita e per la quale avevo versato del sangue, l'unico che però non meritava di essere sparso.

Aiolos del Sagittario, il più nobile, il più fedele, il più valoroso, il più amato di noi era caduto sotto i colpi della mia Excalibur. Quella spada, mio più grande onore, mia gloria, avrei voluto strapparmela dal braccio.

E maledissi me stesso per quel cuore ribelle che detestava ciò che avrebbe dovuto proteggere. Mille volte mi maledissi, mentre il dolore mi torceva le budella, e prendevano a pizzicarmi con le loro tenaglie roventi i sensi di colpa: poiché colpevole ero, e colpevole sarei stato in ogni caso, che avessi protetto Aiolos o che avessi protetto la bambina.

Ma cos'avevo fatto? Mi sembrò di aver spento una luce anziché ravvivarla.

Caddi sulle ginocchia, stringendomi con la mano il polso destro, osservando con occhi sbarrati l'umido rosso che colava fra le mie dita sui guanti dorati dell'armatura.

Rosso e oro, come il tramonto e il sole.

Rosso e oro, come quella fascia fra i tuoi capelli.

Rosso e oro, come la passione e la luce.

Improvvisamente quei due colori presero a danzare davanti ai miei occhi stanchi, appannati, e girarono vorticosamente in un folle caleidoscopio, tanto da darmi la nausea.

Mi ripiegai su me stesso, accartocciandomi. Mi sembrava di cadere in un abisso senza fine, come solo negli incubi accade. Artigli crudeli mi straziavano il cuore. Volevo urlare, urlare fino a squarciare il cielo.

-Nobile Shura, siete ferito?- chiese uno dei soldati.

-No, sto bene.- gli risposi, facendomi forza. La più grande menzogna della mia vita. Infatti la mia voce, troppo abituata all'onestà e ancora nuova al dolore, mi uscì come un ringhio soffocato. Ma perlomeno uscì.

Riuscii ad alzarmi e a dirigermi verso la mia Casa su gambe che immagino malferme, traballanti.

Del tragitto non ricordo nulla.

Ricordo però, il giorno successivo, gli occhi di Aiolia. Parola umana non è adatta a descrivere la disperazione che esprimevano. Lo spirito spezzato, la volontà inaridita. Il tradimento. Il mio, quello di Aiolos. Che cambia? La disperazione restava, e vi resta ancora, a distanza di anni. Come una macchia su quel volto che un tempo era bello e gioioso, e che risplendeva di fiducia, di speranza.

Atena, non eri tu la dea destinata a portare la speranza agli uomini? Allora perché siamo sempre sul punto di perderla? Oh, ma io la conservo ancora, ben riposta nel fondo del mio cuore, laddove le tenebre non possono arrivare. Conservo la speranza di trovare un giorno qualcuno più degno di me a cui lasciare il dono che tu mi facesti, o dea, e che ora, macchiato di sangue, tormenta il mio braccio come se vi fosse davvero conficcata una lama.



AIOLIA


E' bello combattere per la giustizia,

E' bello ma è triste, è così triste.

Ho visto cadere, cadere nel fango,

Amici e compagni di tante battaglie

Ed ogni volta come morire.”

Ermanno Guerini – Oh, Atena


Di due persone che amavo, non me n'è rimasta nessuna.

Entrambi li ho persi in una sola notte. L'uno è stato vittima, l'altro carnefice. Uno è morto ma vivrà per sempre nel mio cuore, l'altro ancora respira ma il suo cuore ha cessato di battere ed il mio non può più amarlo.

Ma non posso e non devo serbargli rancore.

Per mio fratello, che non conosceva il significato di questa parola.

Per me stesso, perché non riesco ad odiarlo.

Perché è il suo dovere quello che ha compiuto, il suo dovere verso la dea che anch'io servo.

Rivolgo lo sguardo al passato, e vorrei aggrapparmici, stringerne ancora un brandello per non restare così solo. Invece è il presente a circondarmi, con le sue mura spoglie e quell'armatura vuota, spenta. L'armatura del Sagittario, accanto ad un corpo ancor più spento, che mi è stato impedito di abbracciare un'ultima volta.

E in mezzo a questo vuoto desolante, io. Io col mio groviglio di sentimenti che rifiuta di sciogliersi, che sembra volersi fare pianto, ma poi diventa lacrima sottile e va a seccarsi sulla mia guancia, mentre gli occhi bruciano.

Avevo un fratello un tempo. E avevo me stesso. Ora il suo nome è infangato, il mio deriso.


Eri il mio orgoglio, Los, e io speravo un giorno di poter diventare il tuo. Di poter vedere fierezza sui tuoi lineamenti, guardando il tuo fratello minore, il tuo allievo. Ed ora, invece? Mi hai lasciato e sei andato a farti ammazzare. Senza un addio, senza un perché.



Verdi, Requiem



Capisci? ti amo!”

Che amore!”

L'amore di un dannato.

Victore Hugo – Notre-Dame de Paris


SAGA


~Look at my Tears


Ti sogno spesso, sai?

Sogno di potermi lasciar andare, di poter finalmente sfogare l'amarezza che mi gonfia il cuore -sempre che io ne abbia ancora uno- e poter piangere come un bambino. Di poter lasciar scorrere le lacrime salate fra le tue braccia, di poter implorare perdono singhiozzando. Alle volte, nelle veglie solitarie e allucinate, quando il buio diventa abbagliante, e la stanchezza si fa dolorosa mentre il sonno mi rifugge disgustato, mi pare quasi di poter intravedere la tua ombra. Allungo una mano, vorrei toccarti, parlarti, godere con te del dolce pianto. Perché non mi conforti, amico diletto? Ma sono stato io stesso a rendermi tuo nemico. E come il fantasma di Patroclo non si fece abbracciare da Achille, lasciandolo solo e disperato, anche tu svanisci come fumo. Ma Achille almeno aveva Ettore sul quale scaricare la sua furia, sul quale perpetrare la sua vendetta. Io chi ho?

Solo sogni e ricordi contro i quali accanirmi, coi quali dannarmi e tormentarmi.

E sogno di poter vedere il tuo volto sorridere ancora una volta. Una volta sola, oh, per rivederti anche solo un istante striscerei nella polvere e nel fango pregando ogni singolo dio, da Zeus ad Ade! Ma purtroppo io non sono dotato della lira di Orfeo per commuovere gli dei; ho solo i miei peccati per adirarli.

Vorrei annegare i miei demoni a forza di lacrime, fino a non vederci più per non essere costretto ad assistere ogni giorno alla rovina di tutto ciò che ho amato. Mi caverei gli occhi come fece Edipo, e me ne andrei a menare il resto della mia miserabile vita in solitudine, mendicando.

Ma le tenebre calano su di me di nuovo, e sono tenebre ben peggiori di quelle della vista: mi schiacciano il pensiero e la volontà, quella volontà che è sempre stata troppo debole, nonostante i miei sforzi, per ricacciare il male in fondo al mio animo.

Ahimè, quale umiliante sfacelo di me stesso... Tu sei morto, ma io sto marcendo.



~Look at our Angel



AIOLOS



Va' pensiero, sull'ali dorate,

Va', ti posa sui clivi, sui colli,

Ove olezzano tiepide e molli

L'aure dolci del suolo natal!”

Giuseppe Verdi – Nabucco



Atena, abbi pietà di un uomo sconfitto dai suoi demoni. Chi è costretto alla resa da forze soverchianti non ha disonore, lui sì. Eppure non era così facile resistere, come credeva quello sciocco orgoglioso e testardo.

Atena, abbi pietà per chi è già sepolto da vivo, nei sensi di colpa, nelle maledizioni avvolte come ragnatele. Avesti fiducia in lui, in tempo. Gli donasti la sacra spada. Ora proteggilo, se puoi.

Atena, abbi pietà per chi si crede perduto e abbandonato. Trasporta questa debole ombra a sostenere con le sue ali dorate il giovane cavaliere che ora viene odiato e disprezzato a causa sua.

Atena, conserva un pensiero per me che ti attendo negli inferi, e con strazio ripenso al colle del Grande Tempio e alla luce del sole.



Kyrie eleison









*Lo so che lo sapete tutti, ma io lo metto: Edipo, dopo aver scoperto che la donna che aveva sposato e con la quale aveva avuto dei figli era sua madre, si cavò gli occhi per il dolore, si allontanò da Tebe e trascorse il resto della vita mendicando.

E sì, eccesso di mitologia per Saga. Me lo immagino molto ferrato sui miti della sua terra. E per quanto riguarda la parte di Achille che vorrebbe abbracciare il fantasma di Patroclo vi consiglio vivamente di leggere l'Iliade. Ci sono delle parti, come quella, tutt'altro che pallose. Anzi, lì stavo veramente per commuovermi. Omero-sama [xD] ha inventato lo splatter e l'angst. Su, amatelo!


Kyrie eleison in greco significa signore pietà, o signore, abbi benevolenza. È una parte della liturgia della messa, e anche della messa da requiem, come, appunto, quelli di Verdi e Mozart linkati sopra. Anche se non sono credente, per qualche motivo quelle due parole mi mettono i brividi. E ci stavano dannatamente bene.




...ehm, dite che ci sono andata giù troppo pesante nel finale? Morti, feriti o suicidi fra il pubblico?

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Gondolin