Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: KiraKira90    25/03/2010    7 recensioni
Protagonista principale?? L'AMORE!! In tutte le sue forme, coppie e difficoltà!! Al cuor non si comanda!! Parla un po' di tutti i personaggi! Intrecci a non finire, malintesi, tira e molla, momenti d'angoscia o d'estasi, MA soprattutto un sacco di colpi di scena! ^^
Genere: Generale, Romantico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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5. Lotte e vendette

        - seconda parte -

 

“Come? Spiegati meglio …”

Sesshomaru non pareva capirci molto …

“A tempo debito! Ora resta qui e rilassati …” ridacchiò. “… Ci penso io!!”

… presto capirai … CREDIMI!!! …

“Penserai a cosa?”

“A presentarti la persona nelle tue medesime condizioni! Vedrai …” e sorrise sornione.

… chissà chi diavolo vuole presentarmi …

E mentre Jackotsu si allontanava, lo sguardo gli si posò inevitabilmente su quella coppia che si pavoneggiava, di sicuro, intenzionalmente davanti a lui.

… Ignorali … non badarci … NON DARGLIELA VINTA!! … Quanto vorrei prenderlo a pugni!!! STRONZO!!

 

***

 

Nel frattempo un cinguettare femminile si levava fra il tipico caos del dietro le quinte. Fra il ticchettio dei tacchi, le piume svolazzanti dei boa di struzzo e il fumo delle sigarette appena spente, le nuove ballerine si preparavano per il numero.

Tre ragazze erano intente a prepararsi, una stava cercando di infilarsi il mini abito con cui doveva esibirsi, con ancora l’odore di nicotina addosso, un’altra si stava struccando per l’ennesima volta, mentre l’ultima si stava sistemando una parrucca in testa. Era quello l’essenziale per il palco: trucchi, abiti, lustrini e paiette. Il loro era un lavoro come un altro, un lavoro che permetteva di mangiare e sopravvivere in una società che non vedeva molto bene il loro mestiere. Non tutti però possono permettersi di fare gli schizzinosi e loro tre rientravano nella categoria di chi si accontenta gode.

Quella non troppo alta, con i capelli lunghi e rossicci si era appena resa acqua e sapone. Chi avrebbe sospettato che sotto quei chili d’ombretto, rossetto e fondotinta, di cui aveva appena intriso un batuffolo di cotone, si celasse un visino così fanciullesco? Loro non potevano permettersi di dimostrarsi innocenti e ben lo sapevano; mischiando quei colori così finti, tutte loro stavano cercando disperatamente di mascherare quello che realmente erano. Al loro pubblico non importava cosa si celasse dietro quello sfoggio di disinibita beltà e ad ogni modo loro non lo avrebbero lanciato in pasto ai leoni. Custodivano ciò che erano con estrema gelosia, in un tacito accordo con loro stesse. Per questo, mentre le altre completavano l’opera, la ragazza si affrettò a mascherare nuovamente il suo viso, estraendo il necessario dalla trousse.

… Dannazione non lo trovo! ... Karan, accidenti a te!...

Touran mi presti il rimmel?” seccata per la sparizione chiese gentilmente un prestito, mentre si spalmava uniformemente la crema colorante sul volto.

“Possibile che te lo dimentichi sempre Shunran?”

… con tutte le volte che ti trucchi e strucchi non mi sorprenderebbe se l’avessi finito senza accorgertene …

“Non è colpa mia! Karan lo prende senza chiedere e poi non lo rimette mai a posto!” si voltò seccata, giustificandosi, mentre svitava il rossetto color prugna.

“Tranquilla Shunran … ti impresto il mio se vuoi.” la ragazza seduta allo specchio stava estraendo l’oggetto in questione, voltandosi sorridente per porlo alla collega.

“Oh, Mya grazie.” S’alzò l’altra. “Tu sì che sei un tesoro!” saltellò poi, afferrando il cosmetico e fulminando offesa Touran.

… Non come le mie sorelle!… se la prendono sempre con me perché sono la più piccola! ...

Shunran piantala di fare la mocciosa di cinque anni e sbrigati.” rispose freddamente l’altra, alzandosi la zip dell’abito e sistemandoselo sulle cosce.

… Ovvio la trattiamo da marmocchia, lo è! …

“Ragazze?” una voce maschile pose fine al bisticcio, ma nessuna di loro si voltò, conoscendone già la fonte. Shunran all’udirla si affrettò a correre nuovamente allo specchio, sedendosi e terminando con rimmel, matita e ombretto. “Susu, cinque minuti e si va in scena!” le spronò questo, battendo ripetutamente le mani. Era sempre stato il responsabile dei numeri, ma preferiva di gran lunga quando doveva gestire quei ballerini scolpiti, più svestiti che altro: un’ottima scusa per gustarsi lo spettacolo in prima fila. Ora, però, aveva anche queste ragazze da controllare e sebbene all’inizio non lo avesse gradito ci si era affezionato: in fondo avevano molto in comune, come la passione per lo shopping e soprattutto per i sederi degli uomini!

Jackotsu non preoccuparti, siamo quasi pronte!” rispose fulminea Touran, mentre si ridava una passata di mascara alle ciglia e di lucidalabbra alle fragole.

“Parla per te!” replicò Shunran, mentre, terminato col rimmel, cercava di guadagnare una taglia di seno, sistemandosi il push up.

… Che nervoso mi fanno ‘ste mozzarelle! Grrr

“Va bene, finite di gonfiare gli airbag signorine, ma in fretta.”  le canzonò lui, mentre posava lo sguardo furbesco su Mya. Lei era ancora alle prese con la parrucca. Quella sera le dava più problemi del solito! Continuava a giocherellarci, sistemandone qualche ricciolo e cercando di farla aderire bene alla testa. Ogni volta ne indossava una aveva il terrore le cadesse durante l’esibizione, perciò era solita abbondare di forcine.

... spero di non restare “pelata”durante una giravolta! …

Mya?” Jackotsu richiamò la ragazza e non a caso. “Avrei bisogno di chiederti un favore, dolcezza …”

Lei gonfiò un poco i capelli con le mani, voltandosi sorpresa verso di lui. Lo conosceva abbastanza per capire che quel sorrisetto non prometteva nulla di buono …

“Sì? Dimmi!” rispose l’interessata a occhi sgranati. Un favore? Non gliene aveva mai chiesto uno …

… che potrebbe volere da me?...

“Non preoccuparti mia cara, niente di spaventoso!” sorrise nuovamente, inquietandola. Pareva divertito …

… chi ha detto che stasera sarebbe stato noioso? …

Mya rimase in attesa di spiegazioni, mentre perplessa e con un sopracciglio alzato rimaneva guardinga.

… Sapere gli piacciono gli uomini, devo dire, mi tranquillizza! …

 

***

 

Quelle scale non le erano mai parse così pesanti …

Durante il tragitto in auto non aveva fatto altro che osservare fuori da finestrino. Non le importava che fosse appannato, anche passandoci sopra una mano la vista non sarebbe migliorata. Le lacrime ne velavano gli occhi, mentre ricadevano lungo le guance arrossate di quel volto inespressivo. Spezzata, così si sentiva. Rotta in due metà che difficilmente si sarebbero riattaccate …

Con la testa abbandonata sulla testiera del sedile, cercando delle risposte che non sapeva darsi, mentre migliaia di luci scorrevano veloci e sfocate, Sango dava le spalle alla sua migliore amica, che senza chiederle nulla imperversava a guidare affranta da quanto le era capitato. Kagome le lanciava occhiate furtive, vedendola immobile in quella medesima posizione e scorgendo il riflesso di una ragazza sofferente.

Non poteva riportarla a casa! Che avrebbero detto i suoi genitori vedendola in quelle condizioni? E poi come poteva lasciarla sola in quelle condizioni?

Ferma all’incrocio che erano solite percorrere, con il semaforo che sarebbe rimasto rosso ancora qualche secondo, Kagome decise di riabbassare la leva della freccia appena alzata. Sarebbero andate dritte quella sera, al tempio della sua famiglia. Sango parve accorgersi della mancata svolta, quando scattò il verde ed entrambe passarono l’incrocio. Non protestò, anzi a Kagome parve quasi di udire un lieve sospiro di sollievo da parte sua.

… Certe volte la propria famiglia è l’ultima con cui si vuol stare …

Lei sapeva e capiva … C’era già passata!

Parcheggiò l’auto e si rese conto di quanto le scale del tempio fossero un ostacolo che non aveva valutato. Scalza, com’era alla guida, afferrò la borsetta e le scarpe col tacco, andando ad aprire la porta all’amica. Non aveva l’aria di chi desiderava affrontare una simile salita, ma non poteva lasciarla in macchina! Aveva assoluto bisogno di dormire e di un posto in cui rifocillarsi. Lanciò un’occhiata fugace alle scale …

… E ora? …

Sango, senza dir nulla, mentre Kagome guardava affranta la faticaccia che si prefissava loro, si stava levando le scarpe e, a piedi nudi, scese dall’auto.

Sango?” Kagome la richiamò sorpresa, quando la vide superarla lentamente, a testa bassa. Triste nel vederla così barcollante chiuse rapidamente la macchina, correndo per raggiungerla. Rimase a due gradini di distacco da lei, guardandone la schiena piegata e come pesantemente alzava le ginocchia. Non seppe dire quanto ci misero o quantificare la fatica che Sango fece, ma la vide distrutta, tanto che istintivamente le cinse la vita, accompagnandola all’entrata.

Frugò nella borsa cercando le chiavi per aprire la porta, fattolo si trovarono immerse nel buio di una casa silenziosa, addormentata. Senza accendere luci sintetiche, entrambe abbandonarono le scarpe all’ingresso, lasciandole cadere e non riordinandole come altri avevano fatto con tutte le altre. L’ultimo ostacolo era salire al piano di sopra …

Quelle poche scale furono persino più faticose delle altre …

Non appena arrivate nella stanza, Kagome mise Sango seduta sul letto, aiutandola a svestirsi. Pareva aver scordato anche come fare queste piccole cose o semplicemente aveva perduto totalmente la voglia di farle …

Ancora con il volto nascosto dai lunghi capelli corvini, che Kagome aveva appena sciolto, Sango alzò le braccia per permettere all’amica di sfilarle l’abito. Kagome lo prese, posandolo sulla sedia della scrivania e frugando nell’armadio per trovarle un pigiama da mettere. Le diede le spalle solo un attimo, un attimo in cui lei si ritrovò a fissare quel vestito dorato …

Quello era un suo regalo!

… Non merita lo porti in dosso! … Non lo merita … Non MI merita! …

Si morse il labbro per soffocare il singhiozzo che stava salendole in gola, mentre nuovamente una lacrima le scivolava, seguita da molte altre.

Kagome sentì il suo pianto serrato fra i denti, voltandosi rapidamente. Lei era lì, lo sguardo basso, le lacrime che le bagnavano le ginocchia nude e le mani che serravano le coperte con tanta forza da farsi male.

Sango-chan

Intristita dalla cosa, Kagome non poté non abbracciarla. Le corse incontro stringendola e lasciando si sfogasse come si doveva. “Sango non trattenerti …”

… credimi si sta solo peggio …

Kagome … Ci siamo lasciati!” singhiozzò, soffocando le parole fra le sue braccia.

“Lo so!” disse semplicemente lei. Era così: doveva farsene una ragione, come se l’era fatta lei …

“L’ho perso! L’ho perso per sempre!!” urlò con voce ancor più strozzata, stringendo con più forza la stoffa delle maniche di Kagome.

“No Sango … Lui ha perso te!” Kagome lo volle precisare per farla star meglio. Era così che lei si era fatta una ragione quando … sospirò.

… Non è colpa nostra! …

 

***

 

… Dove si è cacciato? …

Sesshomaru pareva alquanto seccato …

Jackotsu era sparito da un pezzo e lui, come un idiota, se ne restava solo con il suo margarita a fulminare la fonte delle sue invisibili protuberanze cornine.

… Che compleanno di merda! …

Già. L’avevano mollato tutto solo, mentre coppie perfette si rompevano e si dava il via alla serata raduno delle ex!

Non aveva neppure voglia di abbordare qualcuna, anche se l’unica persona visibilmente interessata si era dimostrata Jackotsu!

Buttò giù d’un fiato il suo cocktail. Bere era l’unico svago restatogli e poi non doveva riaccompagnare nessuno, perciò …

Al diavolo se lo fermavano e arrestavano! Si riempì di nuovo il bicchiere, mentre lo speaker annunciava l’inizio dello spettacolo.

Ladies and gentlemen!

The new stars of Shichinintai for a “Goodnight!”

Tsk!” Buonanotte? Come no! Basta, ora era stufo di prese in giro.

… Che mi frega …

Si alzò con l’intenzione di pagare il conto e fiondarsi in macchina. Non aveva assolutamente voglia di continuare quella farsa e poi che motivo aveva di restare? Sopportare Koga? Far vedere a Kagura quanto era patetico?

… Preferisco crepare che darle soddisfazione! …

“Ehi! Dove diavolo credi di andare?” Jackotsu gli si fiondò incontro, deciso a tenerlo lì.

“Non si vede? Finisco questa serata di merda come si conviene: torno a casa!” sibilò con distacco.

“Ma non puoi! Non prima del tuo regalo!” frignò l’altro.

“Regalo?” Qualcuno gli aveva fatto un regalo?

… Finalmente qualcuno si è degnato di trattarmi da festeggiato! …

“Sì, perciò tu ora resti seduto qui e …”

Jackotsu non terminò la frase. Un boato d’esultanza si levò allo scorgere le tre figure nella penombra artificiale del palco. Poi ecco

Una voce stupenda, dalla sagoma al centro, dava inizio allo spettacolo. ( http://www.youtube.com/watch?v=tEuwXLOcOW0 )

“You had plenty of money in 1922.” Sesshomaru si risedette lentamente, ipnotizzato …

La voce fu seguita poco dopo da quella musica ritmata d’accompagnamento, mentre le tre sagome attendevano il momento propizio …

You let …” per schioccare le dita  con sensuale lentezza. “ … other women make a fool of you.” E le luci da piano bar si alzavano …

Why don't you do right,” pure il pianoforte si aggiungeva a rendere carica l’atmosfera. like some other men do?” Avanzarono di qualche passo sensuali.

Finalmente Sesshomaru poteva vederle: al centro del gruppo una delle ragazze, con decisamente un bel corpo e gli occhi celati dal pizzo di un grazioso cappellino burlesque, giocava con il bastone da passeggio che reggeva.

Get out of here,” lo girava lenta, poggiandolo poi a terra e muovendoci attorno i fianchi allusiva. get me some money too.” Alla sua sinistra c’era una ballerina più bassa, coi capelli rossi, ornati da un fiore scherzoso, mentre alla sua destra la più grande delle due mostrava un decolté notevole.
Poi ecco un cambio di voce e di posizione. “You're sittin down and wonderin what it's all about.” avevano ruotato di posto.
“If you ain't got no money, they will put you out.”
La rossa ora era al centro a giocherellare col suo boa. why don't you do right,” aveva una voce decisamente più infantile rispetto all’altra. like some other men do?” Lasciva si voltò, mostrando con sapienza un sedere niente male.
Get out of here,”
Si accarezzò il profilo, fermando il braccio sinistro sul fianco.get me some money too.” Strizzò l’occhio al pubblico, mentre il gruppo ruotò ancora con una giravolta.
Un’altro cambio …

Now if you had prepared 20 years ago.”
Una voce più profonda e roca … You wouldn't be a wanderin now from door to door.”  di una donna che si accarezzava lenta i capelli. Why don't you do right,” li raccolse sulla nuca,ondeggiando il corpo a ritmo. like some other men do?” facendo poi ricadere quella massa fluente … Get out of here,” … e contornandosi sensuale il profilo dei seni.get me some money too.” Poi riprese la sua originale posizione ed ecco di nuovo la prima vocalist al centro, che facendo leva sul bastone, si accarezzava una gamba con l’altra, mostrandosi nella tonicità della sua forma. Sesshomaru rimaneva imbambolato a guardarla, seduto vicinissimo al palco. Get out of here,”  Sesshomaru non capiva. Perché diavolo lo stava guardando? E perché gli si stava avvicinando? get me some money too.”

 

… Che diavolo fa? Perché è scesa dal palco? …


Gli mise il bastone dietro la nuca, reggendolo con entrambe le mani per non farlo scappare. Why don't you do right, like some other men do?” Lei, ferma a due centimetri da lui, continuava a sussurrarle quell’ultima nota all’orecchio.

La musica smise e con un sorriso contornato di rosso lui si senti augurare Buon compleanno.

“Tanti auguri!” sorrise lei. “Grazie.” bofonchiò lui, un po’ scosso, mentre la ragazza lo lasciava andare, allontanandosi velocemente per prendere gli applausi e concedere l’inchino finale sul palco.

Sesshomaru la fissò, mentre svaniva dietro le quinte con le altre.

… Tutto sommato … Questa serata non fa così schifo! …

“Spero il regalo ti sia piaciuto!” ridacchiò Jackotsu.

Sesshomaru si limitò a fulminarlo, celando quel lieve rossore alle guance. “Bé, devo ammettere che il numero non è male!”

“Già. Belle ragazze, eh?”

… E aspetta di sapere il resto! …

“Sì, anche se ho avuto modo di constatarlo con certezza solo con …”

… quella è uno schianto! …

Mya. Si chiama Mya! E sai … è la ex dell’uomo della tua ex!”

... eheheheh … DADADADAN! …

“Che?” Sesshomaru scattò sull’attenti.

“Hai capito benissimo! Come ho detto, non sei l’unico che è rimasto scottato da questa storia …”

… La vendetta è più gustosa se condivisa … che farai ora? …

 

***

 

“Grazie per il passaggio!”

“Passaggio un corno, stasera resto da te!” sentenziò Inuyasha, chiudendo il motore dell’auto.

“Ma come vedi la mano ora è a posto e …” accampò scuse l’altro, mentre slacciava la cintura.

“Ti ricordo che a causa di un coglione e della sua passione per picchiare i muri, ho dovuto guidare io la sua macchina!” ironizzò brutalmente, mentre scendeva dall’auto. Avevano dovuto aspettare ore al pronto soccorso e finalmente avevano potuto uscire da quel posto angosciante. Quell’aria non era proprio l’ideale per Miroku, non quella sera …

“E va bene resta. Rompicoglioni che non sei altro!” rispose seccato l’altro, per il poco tatto con cui aveva esposto la questione. Gli sfuggì un sorriso, però …

… Non lo ammetterà mai che è preoccupato per me! …

Lo conosceva troppo bene e sapeva perché restava con lui quella sera. Aveva fatto lo stesso quando era lui a trovarsi nelle sue condizioni. Un accordo silenzioso: l’uno teneva fuori dai casini l’altro! Una volta ciascuno …

… Perché la cosa non mi fa star meglio? …

La ferita più grave di quella sera non poteva fasciarsi e guarire come la sua mano …

Lo sapeva bene, mentre la guardava …

 

***

 

Sango finalmente si era addormentata. Aveva ancora gli zigomi bagnati, mentre raggomitolata sotto le coperte di un letto non suo, veniva vegliata dallo sguardo affranto di Kagome

BrrrBrrr

Ok, sorrellona!

Avvisami prima la

proxima volta, così

nn m svegli alle 4

del mattino! -.-

Kagome stava reggendo il cellulare di Sango, leggendo il messaggio di risposta che aspettava. Aveva pensato bene di avvisare Kohaku che Sango si fermava da lei. Non era insolito che succedesse, quindi non sarebbe parso insolito. Meglio non si allarmasse nessuno! Non le piaceva usare cellulari altrui, ma se avesse usato il suo sarebbe parso strano.

… Già … cellulari altrui ...

Kagome guardò fuori la finestra. L’ultima volta che aveva letto un messaggio non suo … rise fra sé, tristemente.

… Pessimo modo per scoprire una verità scomoda …

 

Ripensò a quel giorno. Era andata da lui come sempre e come il solito lui era in ritardo …

“Amore faccio subito! Doccia e arrivo, aspettami qui e se Miroku mi scrive per lamentarsi digli che c’è traffico!”

Così le aveva detto prima di sparire in bagno, lasciandole il cellulare per fare in modo di salvarsi dalle ire di Miroku. Non l’avesse mai fatto …

BrrrBrrr

Il suono del vibro la inquieta ancora … Non l’avesse mai letto! Ma era convinta fosse il loro amico …

L’altra notte è stato bellissimo,

ma lo so che tu lo consideri un errore

ed hai la mia comprensione …

Meglio dimenticare ciò che è accaduto,

soprattutto per il bene di Kagome!

Kikyo.

Non ricordava bene che avesse fatto, ma rammentava della lentezza estrema con cui aveva lasciato scivolare il cellulare dalla mano, a terra. Fu allora che Inuyasha era entrato in asciugamano per chiederle se si erano fatti vivi. “Hanno già scassato?” Kagome rammentava il modo in cui l’aveva guardato …

Doveva aver scosso la testa e scappata in lacrime, mentre lui fulmineo l’afferrava. “Kagome, cosa?”

“Chiedilo alla tua Kikyo!” aveva sbraitato, eccome se lo aveva urlato, e poi …

Lacrime. Solo questo.

 

Lacrime.  Anche ora, versava lacrime alla luna …

 Silenziosa versava lacrime nascoste, che solo lei avrebbe saputo aver prodotto …

Soffriva. Soffriva ancora …

Lo amava. Lo amava ancora …

… Mi hai fatto troppo male! …

 

*continua*

 

Eccomi in enorme ritardo come sempre! XD

Lo so: sono un disastro, ma che posso farci ho mille cose da fare e a volte così poca ispirazione! >__<

Mi viene da piangere. ç__ç

Questo capitolo non mi soddisfava mai. Spero a voi lettori piaccia! ^_^

Fatemi sapere se lo avete gradito.

La canzone è Why Don't You Do Right? di Amy Irving, la stessa canzone che canta Jessica Rabbit in Chi ha incastrato Roger Rabbit?

Vi consiglio di leggere quel pezzo ascoltando la canzone. L’effetto è totalmente diverso! Ho messo il link prima del pezzo narrato appositamente! ^_^

KissKiss KiraKira90

 

   
 
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