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Autore: sango_79    26/03/2010    3 recensioni
Serve solo un po' di coragio, per attraversare il ponte.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Di là dal ponte'
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Storia scritta per la Caccia alle Uova di FanWorld.
Prompt: Uovo 4 - Scegli una canzone che ti piace come prompt. Scrivi una storia lunga esattamente quanto la canzone. Es. 1:23 minuti = 123 parole.

La canzone scelta è Di là dal ponte di Claudio Baglioni, 6:12 minuti.
Shot di 612 parole, secondo Word.



Di là dal ponte

Guardo questo piccolo ponte e penso che al di là c’è la mia nuova vita. Dovrei avere paura di quello che significa e delle conseguenze che dovrò affrontare, ma la verità è che mi sento solo enormemente sollevato, orgoglioso e determinato.
Proprio al di là di questo ponte c’è la sua casa, la mia nuova casa. La conosco quasi come le mie tasche, visto tutto il tempo che ci ho trascorso, eppure non ho passato lì nemmeno una notte. Troppo preoccupato delle apparenza per permettermelo.
Ero solo un bastardo egoista!
Sapevo che Andrea ne soffriva, che voleva una storia seria, della quale poter andare fieri, e nonostante questo continuava a sopportare i miei rifiuti e le mie scuse. Probabilmente, pensava che mi servisse solo un po’ di tempo, ma la storia è durata quasi un anno, e lui non è più riuscito a reggere.
Due giorni fa abbiamo litigato.
Andrea ha provato a spiegarmi le sue ragioni, ha detto che non voleva più nascondersi, che l’amore che provava per me era talmente grande, e bello, che avrebbe voluto viverlo appieno. Io l’ho accusato di pensare solo a se stesso.
“Non sono una puttana! Non puoi venire qui solo quando vuoi scoparmi” ha detto, con gli occhi lucidi.
E io, da perfetto imbecille, ho pensato solo a quanta poca stima avesse di me, senza soffermarmi sul suo evidente dolore.
“Non ho più la forza di amare per tutti e due, Sergio. Se vuoi stare con me dimostramelo, altrimenti è finita” e mi ha sbattuto fuori.
Sono tornato a casa mia furioso, deciso a mettere una pietra sopra alla nostra relazione. Sono bastate ventiquattro ore per rendermi conto di quanto fossi stato stupido. Una notte passata a rigirarmi nel mio letto vuoto e freddo e un pranzo con la mia famiglia, con mia sorella e il suo fidanzato che annunciavano le loro prossime nozze e i miei genitori che mi guardavano preoccupati per la mia solitudine. Credo siano stati proprio quegli sguardi a farmi trovare il coraggio di rivelare la verità.
Ho raccontato tutto e devo ammettere che i miei familiari l’hanno presa meglio di quanto immaginassi. A parte lo scappellotto che mi ha dato mio padre quando ho spiegato loro cosa era successo con Andrea.
“Ti ho insegnato a comportarti da uomo. Non farmi vergognare di te” mi ha detto.
So che per loro non sarà facile accettare la situazione, ma il fatto che mi abbiano imposto di presentargli presto Andrea mi fa ben sperare.
Ora devo solo convincere il mio amore a perdonarmi.
Attraverso finalmente il ponte, tirandomi dietro il trolley e i borsoni, e in pochi minuti sono attaccato al suo citofono.
“Sono io” mi limito a dire quando risponde. Lo sento esitare, ma dopo pochi secondi apre il cancello.
Andrea mi aspetta sulla porta di casa, come sempre, ma questa volta non ha il suo solito sorriso dolce. È serio, quasi imbronciato. Alla vista del trolley che uso per bloccare l’ascensore, però, sul suo viso compare un’espressione di genuina sorpresa.
“C’è un po’ di posto nel tuo armadio?” gli chiedo, mentre mi avvicino a lui con uno sguardo implorante. Non faccio nemmeno in tempo a raggiungerlo che si è già buttato tra le mie braccia.
“Ti amo. Perdonami” gli sussurro all’orecchio, e lo sento tremare per la commozione.
Quando alla fine entriamo in casa, mi porta in camera da letto e apre l’armadio, e questa volta è il mio turno di commuovermi, alla vista della metà libera, evidentemente riservata a me. Lo bacio e lo abbraccio forte, deciso a non lasciarlo andare mai più.
In fondo, è bastato andare di là dal ponte, per riuscire a trovare finalmente me stesso.

   
 
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