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Autore: shining leviathan    26/03/2010    3 recensioni
Zack e Aeris sono felicemente sposati. Ma il loro matrimonio, per un motivo o per l'altro, non funziona come dovrebbe.
Tifa è frustrata dalla freddezza di Cloud, spesso assente e rigido, incapace di donarle l'amore che la ragazza vorrebbe.
Cloud dal canto suo non sa scegliere, condizionato da una misteriosa ragazza che fa di tutto per rovinare la relazione tra i due.
Questo porterà Zack e Tifa ad avvicinarsi pericolosamente l'uno all'altro, un gioco di resistenza che entrambi sanno di non poter vincere. Sarà vero amore o una trama del destino?
Tra colpi di scena, e ritorni inaspettati i protagonisti di questa storia metteranno in discussione se stessi e i loro sentimenti, scoprendo che niente è come sembra, che nessun segreto è destinato a durare.
(Zack x Tifa)(Aeris x Tseng)(Cloud x Sorpresa)
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aeris Gainsborough, Cloud Strife, Tifa Lockheart, Tseng, Zack Fair
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Fu svegliato dal rumore delle macchine che passavano sotto casa sua.

La tenue luce del sole entrava attraverso le sottili fessure delle tapparelle, illuminando il muro di fianco al letto con lunghe strisce biancastre, che scomparivano al passaggio del treno per tornare subito dopo.

Lo sferragliare delle ruote sulle rotaie raggiunse il suo udito un secondo dopo aver aperto gli occhi.

Rimase immobile, ascoltando il rumore di ferro su ferro mentre la stanza cominciava a vibrare in maniera percettibile e fastidiosa.

Le foto appese alle pareti dondolarono come se ci fosse stato un terremoto e una cadde a terra, sul tappeto.

Zack sospirò, rassegnato all’idea di doversi alzare, e tirò via il lenzuolo mettendosi seduto sul materasso. Poggiò i gomiti sulle gambe, passandosi le mani sul viso, nell’inutile tentativo di scacciare quel torpore che lo invitava a tornare tra le coperte calde con la propria donna.

Si voltò verso Aeris, accoccolata su se stessa al centro del letto. Sembrava così serena e infantile con quel sorriso appena accennato sulle labbra e i capelli che si spandevano sul bianco del materasso, coprendola con la loro leggera freschezza.

Sorrise a sua volta, intenerito dall’innocenza che la ragazza riusciva ad emanare anche quando era addormentata. Nonostante tutto, era fortunato ad avere una donna dolce come Aeris accanto a se.

Lo spronava sempre a dare il massimo, donandogli dei bellissimi sorrisi d’incoraggiamento. Probabilmente i migliori di tutto il Pianeta.

Si allungò verso di lei e le posò un casto bacio sulla fronte, coprendola per non farle prendere freddo.  Le dedicò un ultimo sguardo d’affetto, poi cominciò a cercare i vestiti sparsi per terra, raccattandoli il più velocemente possibile. Voleva evitare l’ennesimo rimprovero da parte di Vincent sulla sua poca puntualità.

Il treno delle sette e mezza passò all’improvviso, rumoroso e pieno zeppo di impiegati che andavano al lavoro. Un altro quadretto cadde per terra.

“ Merda!” pensò Zack che si agitava nel tentativo di trovare il foro della testa nella maglietta “ Possibile che quel maledetto treno non sia mai in ritardo!”

Come misura di tempo usava le volte in cui il mezzo passava davanti a casa. Ed era sempre, maledettamente, puntuale. E lui costantemente in ritardo.

“ Accidenti” imprecò a denti stretti saltellando per la stanza mentre si infilava i pantaloni.

L’appuntamento con Vincent era alle sette e quaratacinque minuti, ma conoscendolo non si sarebbe sorpreso a trovarlo lì con mezz’ora di anticipo. Non ricordava volta in cui era lui quello in anticipo.

  Il clacson di una macchina, seguito in coro da molti altri, gli fece capire che prendere la sua sarebbe stato un errore. Ci mancava solamente che rimanesse imbottigliato nel traffico.

Purtroppo quella casa non era un granchè: si trovava all’angolo di due vie trafficatissime sia il mattino che la sera, e la sopraelevata del treno passava a pochi metri dalla loro stanza da letto.

Ricordò che ci erano volute settimane e molte notti insonni per abituarsi a quel fracasso.

Ma col suo budget e quello di Aeris, che adesso aveva aperto un piccolo ma grazioso negozio di fiori, non potevano permettersi di meglio. Stavano risparmiando molto, questo era vero, però ci sarebbe voluto del tempo per trovare una nuova e più conveniente sistemazione. L’unica cosa che gli piaceva era il giardino. Minuscolo e stretto tra la staccionata e la facciata della casa. La prima volta che lo videro rimasero inorriditi. Era secco e i due alberelli che affiancavano il vialetto di ingresso somigliavano e due spinaci rinsecchiti e neri. Le erbacce infestavano ogni cosa, soffocando le altre piante e impedendo la crescita di qualunque vegetale che non fosse un parassita.

Inutile dire che Aeris, indispettita, si era rimboccata le maniche fin da subito per rendere quel posto un minimo accogliente. Ora sembrava un altro posto.

I fiori variopinti spuntavano dai vasi appesi alle finestre e nel praticello erano già spuntate le margherite e i gigli che la ragazza aveva portato dalla chiesa in cui si erano conosciuti tanti anni prima.

Un altro posto, appunto.

Uscì, venendo investito dai rumori della strada e dallo di smog, che gli riempì i polmoni soffocandolo col suo odore fumiginoso.

Tossì e attraversò il vialetto, correndo per le strade affollate di Edge. Schivò un paio di passanti, urtandone uno e facendogli cadere dei volantini.

“ Ehi amico!” sbraitò quello furente “ Sta attento!!”

“ Oh, mi scusi” e si piegò per aiutarlo a raccogliere i fogli, fermandosi quando lesse il contenuto.

Portò il volantino all’altezza degli occhi, notando che c’era disegnata una meteora rossa, poi lesse:

“ Per celebrare i due anni dalla sconfitta dello spadaccino dai capelli d’argento, il  Blue Tomberry Bar, invita ad accorrere numerosi per la festa che si terrà mercoledì sera alle nove. Ci sarà un buffet, balli e tanto divertimento. Non mancate, vi aspettiamo!” sotto c’era scritto l’indirizzo del bar e una minuscola cartina per raggiungerlo.

“ Amico, io devo andare”

Alzò gli occhi, notando che il tizio di prima lo stava guardando impaziente con le braccia incrociate al petto. Alcuni passanti si fermarono, incuriositi da quel ragazzo che se ne stava inginocchiato sul marciapiede a leggere.

“ Oh” disse alzandosi, imbarazzato “ Ecco” e restituì il volantino all’uomo che glielo strappò letteralmente di mano, grugnendo irritato. Zack sorrise di sbieco e si grattò la nuca, fissando poi l’orologio che aveva al polso. Sobbalzò.

“ SantaShivaetuttiglidei!!!” le sette e quaranta. Schizzò via più veloce di un fulmine, lasciando la gente lì intorno spiazzata dalla sua velocità. Evidentemente non si erano accorti che era un ex Soldier.

Meglio così. Con le difficoltà che aveva avuto per trovarsi un lavoro con quel simbolo che gli attribuiva legami con la Shinra, doveva ringraziare il cielo che non l’avessero ancora linciato.

Due anni non erano sufficienti per calmare l’odio di una popolazione oppressa da quasi un decennio.

Per fortuna la WRO aveva bisogno di elementi come lui e Vincent per garantire l’ordine.

Un bip fece arrestare la sua corsa. Gli era arrivato un messaggio.

Tirò fuori il cellulare dalla tasca e controllò chi fosse.

Vincent.

“ Oh,Oh” lo aprì.

“ L’appuntamento è stato spostato alle otto e quarantacinque. Vedi di essere puntuale”

Zack lo rilesse due volte, con gli occhi sgranati e boccheggiò un attimo, non sapendo se arrabbiarsi o tirare un sospiro di sollievo.

“ Cosa??!” esclamò infine “ Tutta questa corsa e alla fine l’appuntamento è stato spostato??! Vincent Valentine! Potavi avvertirmi almeno un po’ prima!!” sbraitare contro il cellulare non serviva a niente, a parte ad attirare l’attenzione dei bambini che giocavano a pallone lì vicino.

Quello più grande si voltò verso l’amichetta, facendo girare il dito vicino alla tempia. Lei soffocò una risatina.

“OOOk” si guardò intorno “ E ora cosa faccio fino alle otto e quarantacinque?” un gorgoglio alla pancia fu sufficiente a fargli capire che saltare la colazione non era stata una buona idea.

Si portò una mano al ventre, imprecando contro quel vampiro di Vincent che per vivere poteva benissimo succhiare il sangue a qualche povero malcapitato, e ritirò il cellulare.

“ Vediamo” mormorò aguzzando la vista “ Ci dovrebbe essere un bar qui nei dintorni”

Lo vide.

“ Ah” disse allegro “ Il Seventh Heaven è sempre stato la mia salvezza”

 

 

 

 

 

 

 

Quando si svegliò, Cloud non era più accanto a lei. Unica testimonianza della sua esistenza, le lenzuola sradicate e il pigiama buttato a terra vicino alla porta.

Tifa sospirò, affondando il viso nel cuscino.

Un'altra notte, un'altra storia. Stroncata ancora prima di cominciare.

Possibile che il biondo non sentisse quella minuscola scintilla di desiderio che lei coltivava da anni? Non la coglieva nel suo sguardo innamorato? Forse no, ma d’altronde Cloud non era mai stato particolarmente coinvolgente in queste cose.

L’unica volta che l’aveva visto un po’ attivo era stato alla festa di Barett.

La prima e l’unica volta che le aveva palpato il sedere con brio, baciandola come un marinaio in crisi d’astinenza.

Peccato che fosse ubriaco, perché quando tornò lucido si impegnò a non dare mai più simili dimostrazioni. E la parola che diede la mantenne, mandandola completamente in crisi.

Certe volte non sembravano neppure fidanzati. Mancava del tutto il fattore P (passione) fondamentale nelle prime fasi di un rapporto. Senza di esso la coppia si sfasciava.

Amaramente, si era ritrovata a pensare che stessero insieme per il semplice fatto che si conoscessero da tanto tempo, abituati l’uno dalla presenza dell’altro. Un legame forte sin da quando erano bambini, per cui era impossibile pensare una vita senza l’altro.

La loro carta vincente per tenere insieme questo rapporto era l’abitudine, nulla di più.

Ma lei lo voleva qualcosa in più. E lui poteva darglielo, bastava poco.

Si preparò con calma, acconciandosi i capelli nella solita coda lenta, e scegliendo i vestiti da mettere.

Una volta pronta scese di sotto e aprì le imposte, mettendo giù le sedie dai tavoli e passando lo straccio sul bancone già lucido. I pendolari sarebbero arrivati a momenti, esigendo i loro caffè e assillandola con innumerevoli richieste.

Almeno non avrebbe avuto tempo di pensare ai suoi sentimenti repressi.

Stava lavando i bicchieri quando la porta si spalancò, facendo entrare un’aria gelida che le scompigliò i capelli. Infastidita, alzò lo sguardo. Sul suo volto, scuro di frustrazione, apparve un sorriso stanco.

“ Ciao, Zack”

“ Ehi, Tifa” il moro le fece un cenno con la testa e si avvicinò al bancone “ Che faccia scura. Tutto ok?”

La ragazza si asciugò le mani sullo strofinaccio, scuotendo la testa.

“ Potrebbe andare meglio” rispose vaga, ansiosa di cambiare discorso “ Tu invece? Come sta Aeris?”

“ Sarà ancora a casa che dorme come un ghiro. E io… non mi lamento” anche se potrebbe andare meglio. Ma non lo disse.

Tifa annuì, voltandosi un attimo per buttare una bottiglia vuota nel cestino. “ Vuoi qualcosa?”

“ Sì grazie, un caffè e una brioche. Oggi sono uscito di casa senza neanche fare colazione, pensavo di essere in ritardo, ma Vincent ha preferito avvertirmi all’ultimo momento che la cosa era saltata.”

Tifa rise, poggiando un piatto con dentro un croissant davanti al ragazzo “ Anche Vincent avrà qualche dimenticanza ogni tanto”

“ Sì” e si avventò sul dolce, addentandolo avidamente “ Ma propro nei mmenti meno opportuni mi deve avvertire? Sctamattina potevo dormire un po’ di più”

“ Non mugugnare con la bocca piena” lo rimproverò scherzosamente Tifa mettendo il filtro nella caffettiera e Zack ingoiò, lamentandosi del fatto che lei era uguale a sua moglie quando faceva così.

“ Facciamo bene. Almeno non diventi più selvaggio di come sei già”

“ Ah,ah. Spiritosa. Dovrei ridere?”

“ Voi uomini sareste persi senza noi donne”

“ Oh certo” ringraziò Tifa per il cafè che gli stava porgendo e ne bevve un sorso veloce, ustionandosi la gola.

Si fece aria con la mano, mentre una lacrima gli uscì dall’occhio. Tifa premette le dita contro la bocca, giusto per non riderle in faccia.

“ Stavi dicendo?”

“ Dicevo” bevve ancora, ma stavolta più piano “ Oh certo. Potremo poggiare i piedi sul tavolino senza essere rimproverati tutto il tempo, parlare con la bocca piena e non subire le lamentele quando lasciamo i calzini in giro per casa”

“ Vi estinguereste prima di quanto pensassi” constatò Tifa sospirando tristemente e Zack alzò gli occhi al cielo.

“ Femminista”

“ No, realista” rispose la mora sventolandogli un tovagliolo davanti la naso “ Sei sporco di marmellata proprio qui”

Il ragazzo si pulì, leggermente imbarazzato.

Non l’avrebbe mai ammesso, ma senza donne gli uomini erano davvero persi. Triste, ma era così.

“ Non ho più visto Cloud” disse all’improvviso “ Ho provato a chiamarlo ma…”

“ Non provarci neanche” lo interruppe Tifa, improvvisamente più nervosa “ Non risponde mai neanche a me.”

Zack notò questo cambiamento e inclinò la testa di lato “ Tra voi due va tutto bene” il silenzio che seguì fu troppo lungo per confermare la veridicità della risposta.

“ Certo” mormorò Tifa.

Non le credette, ma non potè farle altre domande perché dalla porta entrò un cliente.

La osservò con la coda nell’occhio mentre prendeva l’ordinazione. I capelli lunghi e neri gli occhi rossi e sfavillanti come due rubini. La sua spontaneità e dolcezza che in quegli ultimi tempi la stava abbandonando. Era una ragazza eccezionale, e Cloud la stava lentamente perdendo.

Di questo passo la rottura definitiva sarebbe stata inevitabile e le sarebbe spiaciuto vedere una ragazza come Tifa in preda la dolore.

Conosceva Cloud da tanto tempo per dire che non lo stava facendo di proposito, semplicemente era fatto così. Ma lei lo sapeva meglio di lui, poco ma sicuro.

Eppure le cose non funzionavano. Mancava ancora qualcosa.

Il viso di Tifa era così scuro che gli venne male.

“ Che posso fare per tirarla su” pensò provando un po’ di rabbia verso l’amico “ Forse dovrei invitarli con me e Aeris da qualche parte. Ma dove..” un pensiero lo colpì e sorrise.

“ Ehi Tifa!” esclamò salendo quasi sul bancone per impeto dell’eccitazione e la mora sobbalzò, colta alla sprovvista.

“ Zack!” strillò arrabbiata “ Scendi subito dal..”

“ Metti in pausa l’animo donna- rompiballe per un attimo. Ti va di venire con me e Aeris al Blue Tomberry Bar mercoledì?”

Tifa battè un paio di volte le ciglia, stupefatta.

“ Quello vicino all’autostrada?”

“ Sì” Zack annuì stendendosi ancora di più per avvicinarsi a lei “ È una festa. Puoi portare anche Cloud, è da un secolo che non si fa vedere!”

“ Non so.. a Cloud non piacciono molto le feste”

“ Eddai” sbuffò il moro “ Ci divertiremo”

Tifa ci pensò su un attimo e Zack trattenne il respiro. Era carina quando adottava quell’aria riflessiva, sembrava così misteriosa…

“ Che diavolo penso!” si impose di darsi una calmata, ci mancava solo che facesse pensieri sulla donna del suo migliore amico.

“ Va bene” accettò infine lei “ Verremo”

Zack sorrise e con un balzo scese dal bancone “ Perfetto!” e Tifa lo ammonì di non fare rumore.

Alcuni operai seduti ad un tavolo lo fissarono come se fosse matto.

“ Questi quando sono entrati?” pensò a disagio “ Che razza di figura”

“ Zack?”

“ Sì Tifa?”

“ A che ora dovevi essere là?”

Guardò l’orologio. Era tardissimo.

“ ARGH!!” e corse verso la porta, lasciando alcune banconote sul piano di granito.

“ Tieni pure il resto. A mercoledì”

“ Quando?” esclamò Tifa seguendolo fuori in strada, lui si voltò.

“ Alle nove” sparì dietro l’angolo lasciando Tifa con una strana sensazione addosso.

Scosse la testa “ Che buffone” e tornò dentro per servire altri clienti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rieccomi qui! Uff, sono appena tornata da una gita e sono distrutta -__________- “  oh bhè…

Aggiornamento rapido ( finchè ho voglia e idee tanto vale) perché voglio arrivare al punto ( pervertita che sono…) clou. Nel prox chappy succederà qualcosa alla festa, facendo scattare la scintilla in una maniera che….. vedrete ma sarà molto sensual ^_^

Ringrazio davvero tutti. Non mi aspettavo di riscuotere un simile successo.

 

Tifa_Heart

 

La prima che ha commentato. Grazie ^_^ sono contenta che ti interessi! Questo purtroppo è un capitolo di transizione ( non li sopporto) però serviva. Dal prossimo in poi, vedrai..

 

 

Fflower89

 

Sì una lemon su KH  non è molto credibile e poi una Zack X Tifa mi ispira sempre pensieri poco puliti *_* Oh sì, vedrai… mettere Cloud con Aeris 0.O no, no! Scusa ma io non sopporto il Clerith e sono per il Cloti anche se Tifa mi piace un casino sia con Zack che con Rufus. Aeris riesco a vederla solo con Tseng ( secondo me sono perfetti ^.^) continua a seguirmi mi raccomando! E grazie per averla messa tra i seguiti!

 

 

Xikhy_Chan

 

Ehilà! Tutto bene? In effetti ho pensato a te quando l’ho pubblicata, so che adori il Cloti ( come me del resto) spero di riuscire a farti piacere questa coppia perché ,secondo me, Zack e Tifa insieme sono eccezionali quasi quanto il Cloti. Anyway sono contenta che ti incuriosisca la storia. E non ti preoccupare, presto aggiornerò anche Lycanthropy. Alla prossima e grazie ancora.^___^

 

 

 

Lady Loire

 

Evviva! Ciò cozzato! Nel senso, sono contenta che ti piaccia! Grazie per averla messa tra i seguiti

 

 

 

Grazie anche a Lilian_Edwards per averla messa tra i seguiti e ad Angeal per averla inserita tra i preferiti!

 

 

 

Ciaoooooo alla prossima!!!!

  
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